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JUVENTUS

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2011 15:35
19/02/2008 20:18
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Juve, preparazione dolce e Zanetti la gioca tutte
Capanna l'anti-marine: «I muscoli non si allenano solo in palestra»
FABIO VERGNANO
TORINO

Sul terzo posto in classifica della Juventus, a un solo punto dalla Roma, c’è anche la firma del preparatore atletico Riccardo Capanna. E’ arrivato tardi al calcio che conta il professore, prima si è dedicato all’insegnamento all’Università di Genova e a scrivere testi di teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra. Una bagaglio di esperienze che ora sta mettendo in pratica al fianco di Ranieri, con cui lavora dalla scorsa stagione a Parma. Una sua pubblicazione «Non solo muscoli» può essere il manifesto programmatico delle sue teorie. In sintesi: la forma fisica si conquista lavorando sul campo, non assumendo le sembianze di un campione di body building in palestra.

Gli inconsolabili orfani di Ventrone sono serviti. I metodi di Capanna, accolto con un certo scetticismo nel ritiro estivo di Pinzolo, funzionano. E lo dimostrano anche gli infortuni che in questa stagione sono stati soprattutto di origine traumatica. Spiega il professore: «Abbiamo smaltito le fatiche di gennaio, mese in cui si è giocato molto. Adesso dobbiamo soltanto mantenere questa condizione e credo che ci riusciremo fino a maggio». Si diceva ad agosto: la Juve fa una preparazione leggera perché deve partire forte. Capanna smentisce: «Non abbiamo calcato la mano per essere brillanti subito, ma perché io credo nel lavoro progressivo. Bisogna capire che nel calcio non si mette da parte nulla, non si accumula ricchezza energetica come fosse un capitale da sistemare in banca. Il fisico va curato giorno per giorno: si spende e ci si rigenera. Per tutta la stagione».

Capanna ha abolito o quasi la palestra. Chiara la sua teoria: «La forza non si sviluppa soltanto con le macchine. In campo si migliora la potenza con esercizi specifici per il calcio. Poi è chiaro che non ho buttato via le chiavi del locale dove teniamo le macchine. Ogni giocatore è libero di usufruire degli attrezzi, in sintonia con i nostri metodi di lavoro. Ma sapendo che certe esercitazioni sono dannose per tendini e legamenti». Altro mito che crolla: il lavoro individuale non è fondamentale: «Faticare da solo è triste. Io do delle indicazioni, poi ogni giocatore esegue l’addestramento mettendoci del suo, in quanto non hanno tutti le stesse esigenze e le stesse caratteristiche. Ma le vittorie si costruiscono tutti insieme, confrontandoci, scambiandoci opinioni. E io sono disponibile ad ascoltare i giocatori, molti dei quali hanno un’esperienza unica e preziosa. Ho soltanto un rammarico: Tiago. E’ la conferma che nel calcio ci sono situazioni che sfuggono alla programmazione più attenta. Ma in lui credo ancora».

Una preparazione democratica. Tutti sullo stesso piano, anche Del Piero che, tuttavia, dalla scorsa stagione si avvale di un personal trainer, Giovanni Vaglini. Prima si aggirava per Vinovo in maniera carbonara, oggi è in veste ufficiale, ma non può entrare in campo durante gli allenamenti. La Juve ha autorizzato questo supporto atletico con delle limitazioni e Capanna si è adeguato: «Per me non è un problema. Se Alessandro lavora di più e alla fine segna 20 gol siamo tutti contenti. Con Vaglini c’è stato un colloquio iniziale, poi confronti settimanali. Gli accordi sono che resti esterno alla squadra. In ogni caso Alex non fa nulla senza prima consultarmi. Si vede che sta bene, la sua condizione brillante è la stessa di tutta la squadra».

Condizione che, secondo Capanna, è destinata a durare: «Daremo ai giocatori quello che servirà per sostenere ciò che chiederà l’allenatore. Il carburante non finirà. Ci sono ragazzi che corrono da settembre e non calano. Penso a Zanetti che, come gli altri, ho cercato di preservare dagli infortuni del passato con una preparazione preventiva. Per esempio, meno balzi e salti per limitare i danni. Ma non dite che Zanetti ha muscoli deboli, è un luogo comune senza senso». E la schiena di Buffon? Il portiere sabato non giocherà a Reggio Calabria, sarà il primo turn over preventivo. Salterà altre partite decidendo di volta in volta con Ranieri. Capanna: «Gigi sa da solo ciò che è meglio fare. Ma sta bene. Quando un portiere si tuffa a terra vuol dire che la salute è dalla sua parte».
[Modificato da El Tr3n 19/02/2008 20:18]
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