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JUVENTUS

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2011 15:35
05/01/2008 13:46
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Facendo i dovuti scongiuri spero che arrivi.

Meglio non esultare finchè non si è messo nero su bianco.

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09/01/2008 22:38
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
«Ero e resto juventino fiero»
Pitbull non rinnega il passato, anzi. «Ora prenderei quel caffè con Moggi»

Davids: «Tifosi vi ringrazio, sono uno di voi. Huntelaar? Un bomber da non perdere»
«Se penso ai bianconeri ricordo il primo scudetto, nel 1998. Sono rimasto legato a Montero e Thuram. Lippi non è stato il miglior allenatore ma quello che sapeva come vincere: porto ancora con me i suoi insegnamenti» «La scelta di ritornare all’Ajax è stata giusta, anche se provo un po’di nostalgia per il calcio italiano, ho giocato più da voi che in Olanda. Adesso “allevo” un gruppo di giovani talenti e mi diverto molto»
STEFANO PASQUINO

DUBAI
Edgar Davids l’altra sera, proprio come ai bei tempi, si è trovato di fronte l’Inter. Sarà stata pure un’amichevole, ma rivederla ringhiare in mezzo al campo ha fatto una certa impressione. Dica la verità, anche lei ha avuto un po’ di nostalgia del calcio italiano?
«Sì, ma è ovvio: ho giocato più anni da voi che in Olanda».

Forse se n’è andato via troppo presto.
« No. Ho preso una decisione con coscienza e non ne sono affatto pentito».

Ora fa da chioccia a un gruppo di ragazzini terribili...
«E mi piace molto, all’Ajax abbiamo tanti talenti e ci si può divertire molto. All’inizio poi in campionato arrivavano pure i risultati. A dicembre però abbiamo perso un po’ troppi punti, ma siamo ancora lì con le prime, questo è l’importante».

Che effetto le ha fatto ritrovare l’Inter?
« Ho rivisto alcuni ex colleghi con cui mi sono trovato molto bene e ci siamo salutati calorosamente ( baci e abbracci con Cordoba e capitan Zanetti, ndr)».

Già, però deve ammettere che tra lei e il mondo Inter non è mai scoccata la scintilla.
«Sono rimasto lì solo un anno e non è stato molto bello, però sono contento di averci provato. Peccato che tutto sia andato come è andato, sono accadute tante cose...».

Si riferisce al suo rapporto con Mancini?
«Di queste cose non voglio parlare. Io non penso al passato ma al presente».

Nel suo passato c’è però pure la Juventus...
«Aspetti, aspetti, qui una cosa ci tengo a dirla io: voglio ringraziare tutti i tifosi, con loro ho sempre avuto un gran rapporto anche nei momenti più difficili».

Beh, con Moggi e Giraudo invece qualche problemino lo ha avuto...
« Si riferisce al discorso del caffè?».

Già.
«Ma quella era una battuta. Io credo che tra un giocatore e i dirigenti debba esserci un po’ di distacco, non è che ho detto quella frase perché credessi che loro fossero il male della Juve, ma perché credo che debba esserci una sorta di rispetto di un calciatore verso chi lo paga. Adesso comunque non gioco più nella Juventus, quindi non vedo perché non possa prendere un caffè con loro...».

A proposito, ha più sentito Moggi?
«No, ma non è che le cose tra noi non andassero bene».

Ritiene di aver commesso qualche errore?
«Sono sempre stato disponibile e ho dato sempre il massimo. Non penso di aver sbagliato nulla. Piuttosto, sono fiero di aver giocato in quella grande squadra e lo sarò finché vivrò».

Se dico Juve, cosa le viene in mente?
«Il primo scudetto vinto, quello del ‘98».

Beh facile, senza di lei non ce l’avrebbero mai fatta...
«No, no».

Ammetta almeno che il suo acquisto fu fondamentale.
«Ho dato il mio contributo come hanno fatto tutti. Piuttosto devo ringraziare chi mi ha dato la possibilità di farlo».

Qual è il compagno a cui è rimasto più legato?
«Montero e Thuram, ma quando mi capita di incontrare anche altri ex compagni c’è sempre una grande emozione. E’ come se da allora non fosse cambiato niente e questo è molto bello».

E’ più tornato a Torino?
«Una volta soltanto».

E Lippi?
«Non l’ho più visto».

Crede sia stato l’allenatore più bravo che ha avuto?
« No, non è stato il più bravo, ma era uno che sapeva come si deve vincere con una squadra. Porto ancora con me quello che mi ha insegnato».

Cosa aveva in più quella squadra rispetto alle concorrenti?
«La disponibilità a lavorare e tanta voglia di vincere».

L’anno scorso la Juventus è stata spedita in serie B dalla giustizia sportiva, che idea si è fatto di quanto accaduto?
« Ho provato molta amarezza però sono ancora fiero di essere uno juventino».

Forse per questo è tanto amato dai tifosi.
« Sono contento perché, come ho già detto, loro mi hanno sempre aiutato nei momenti difficili, quando conta davvero. Loro sono molto importanti per la Juventus, soprattutto quando i risultati non arrivano ».

Nonostante gli impegni con l’Ajax, riesce comunque a tenere d’occhio i risultati della sua ex squadra?
«Certo che li seguo. Stanno facendo molto, molto bene. Non era facile dopo un anno di serie B stare già là davanti».

Si dice che Huntelaar quest’estate potrebbe arrivare a Torino. Si sente di consigliarlo alla Juventus?
«Non posso parlare di ipotesi. La Juve comunque ha David (Trezeguet, of course) che continua a fare molto bene».

Vabbé ma che tipo di giocatore è Huntelaar?
«La partita con l’Inter l’avete vista tutti: lui è uno che se ha la palla buona fa gol».

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11/01/2008 13:08
 
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La vita può anche ricominciare a 37 anni. Lo sa bene Gianluca Pessotto che domani a Catania ritroverà l’emozione del debutto. Fare il team manager è più facile che trasformare un rigore nella finale di Champions League, ma le insidie e i problemi non mancheranno. Pessottino ha tutto chiaro in mente nel momento in cui sta per riprendere il ruolo che gli venne assegnato quasi due anni fa: «L’emozione è la stessa di quando andavo in campo».

Sulla panchina avrebbe dovuto esserci già con Deschamps. Ma il 27 giugno del 2006 successe qualcosa di cui oggi riesce a parlare perfino con distacco: «Un episodio che mi seguirà sempre, insieme alla curiosità di chi vuole ancora sapere. Ma per fortuna se ne parla sempre di meno, per me era un capitolo concluso nel momento in cui mi sono svegliato dal coma». Gli azzurri gli dedicarono il titolo mondiale vinto mentre lui era ancora in un letto delle Molinette in bilico fra la vita e la morte. La Juve cancellò dall’organigramma la carica di team manager: quel posto era del Pesso. C’è arrivato con fatica e sofferenza, con tanti interventi chirurgici che ancora oggi lo obbligano a zoppicare.

Ma cosa fa un team manager? «Devo organizzare il lavoro della prima squadra e, parte più ingrata e oscura, fare da tramite fra la società e lo spogliatoio. Un filtro per i momenti belli e quelli meno piacevoli. Mi facevo carico dei problemi anche quando giocavo. Solo che adesso dovrò stare attento anche ai capricci». Ma non era meglio fare l’allenatore? «Ho capito che è sempre più difficile trovare progetti seri, è diventato un mestiere troppo ballerino. Da dirigente posso mettere in pratica ancor meglio quello in cui credo». Ovvero provare a cambiare questo calcio che per lui e tanti compagni vuol dire scudetti e coppe, ma anche Calciopoli e serie B. «Vorrei essere un punto di riferimento dal punto di vista morale e dell’immagine».

Pessotto, da sempre con quegli occhialini da intellettuale, da sempre con un libro come inseparabile compagno dei momenti di relax, era uno dei più ascoltati nello spogliatoio. Era leader anche se la domenica restava in panchina ed entrava quando la partita non aveva più storia. Toccava anche a lui mantenere la rotta nei momenti di difficoltà. L’avrebbe fatto anche durante l’estate della vergogna se non fosse stato impegnato in altre battaglie. Di Calciopoli porta i segni dentro: «Un marchio difficile da cancellare. Mi dà molto fastidio essere abbinato a quella Juve, è un’eredita pesante, anche perché non in linea con quello che abbiamo fatto sul campo. Mi piacerebbe battermi per togliere la definizione "revocati" sui due ultimi scudetti».

Romantico e sognatore? È in realtà un pragmatico che non vuole fare a cazzotti con la vita, ma che ha radicati dentro di sé dei valori importanti. Per esempio quello per un calcio con più sorrisi. E si impegnerà affinché questo sia il credo della Juve che verrà. Sapendo di non essere da solo: «È indispensabile avere il sostegno del gruppo. Il mio punto di riferimento sarà Del Piero che è quello più ascoltato dai compagni. Poi Buffon. Il leader del futuro? Chiellini». Aspetta nuove vittorie con una Juve dalla faccia pulita. Sogna il primo scudetto delle normalità: «Non so se siamo più simpatici. Ma la gente ci apprezza e i tifosi dopo la B gusteranno di più ogni conquista». Intanto alleva il nuovo Pessotto: «Salihamidzic. E poi è stato grande perché ha scelto il mio numero di maglia».

14/01/2008 23:11
 
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Bronzetti: "Van der Vaart al Valencia"
Il dg del Valencia si è incontrato col procuratore di Van der Vaart e se il Valencia si espone così c'è da credere che si possa concludere e che il giocatore vada in Spagna. Alla Juventus do un 10% di possibilità di aggiudicarsi il giocatore ormai". Sono queste le parole di Ernesto Bronzetti al Processo di Biscardi.

Ecco perchè dico che finchè uno non mette nero su bianco....

Certo che il buon Valencia ci sta alquanto striturando la borsa. Prima Banega, poi Van Der Vaart. Ci manca che ci freghino anche Sissoko e siamo a posto così. Ma poi sto Sissoko sarà buono? Mah. Ranieri dice di si ma visto che è lo stesso che ha voluto Almiron e Tiago....

La speranza ora sarebbe il ritorno all' obiettivo numero uno, ovvero il grande Diego del Werder.

Quello si che vale uno sforzo. Se non ci diamo una mossa altro che lotta per lo scudetto. Qui si perde anche la faccia.

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16/01/2008 12:38
 
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TORINO - Se tutte le partite fossero così, che divertimento sarebbe il calcio. La Juve è passata dalla qualificazione "facile" all'eliminazione: dal 2-0 infatti il risultato si è trasformato in un 3-3 meritato dall'ottimo Empoli per poi scivolare sul 5-3 quando i toscani sono rimasti in dieci per l'infortunio di Pratali a sostituzioni completate.
Qualificazione conquistata, ma ci sono dubbi su quanto sia rimasto contento Ranieri: male la difesa (Grygera e Boumsong), ancora peggio Tiago. Per sua fortuna, Iaquinta, Marchionni e Nedved hanno giocato una grande partita.
E' sembrato, dopo soli dieci minuti, che la Juventus dovesse vincere facile. Al 4' Iaquinta ha dato verso lo scattante Marchionni che si è involato e poi ha superato Tosto grazie anche a un rimpallo fortunato: palla sul sinistro e ottimo diagonale. Al 10' Zanetti ha aperto verso Marchionni sulla destra: il traversone basso è stato respinto con difficoltà da Bassi verso il limite dell'area da dove Nedved ha insaccato con precisione a porta vuota.

Ma dopo l'uscita di Chiellini per infortunio (in campo Boumsong) la Juve ha cominciato a perder metri. Il giovane Empoli di Malesani ha così preso campo. Dopo aver messo in mezzo una buona palla (al 25') con girata di Pozzi che ha impegnato Belardi, Abate al 33' ha ispirato il gol che ha riaperto la partita: sul suo traversone da destra, Antonini ha beffato lo statico Grygera e ha battuto Belardi.
Un'occasione per Nedved al 44': tiro respinto dal limite, poi palleggio e tocco alto di poco fra due avversari. Al 46' però il diabolico Abate da destra ha servito un bel pallone a Pozzi che con una bella girata ha battuto ancora Belardi.

Una prodezza di Iaquinta all'inizio del secondo tempo, ha portato la Juve in vantaggio: ricevuta la palla sul destro, lo juventino ha beffato Raggi e di prima intenzione ha insaccato da destra in diagonale. Nemmeno il tempo di mettere la palla al centro e l'Empoli ha pareggiato: Vannucchi da destra ha bruciato in velocità Boumsong e ha messo basso al centro: Pozzi, solissimo, ha insaccato da due passi. La Juventus ha cercato di reagire subito ed è andata in vantaggio ancora al 16': Nedved (che partita!) da sinistra, tocco di Palladino e Iaquinta, solo davanti a Balli ma in posizione regolare, ha insaccato ancora.

A questo punto la partita è diventata davvero incandescente: Ranieri ha chiamato in causa Del Piero e Malesani gli ha risposto con Buscè al posto dello stanco Abate. Si è fatto male alla testa Pratali che, con la vista annebbiata, ha rinunciato ad entrare e l'Empoli è rimasto in dieci. Al 32' la Juve ha segnato il quinto gol: Nedved ha dato a Iaquinta in area, Tosto ha atterrato lo juventino e Gervasoni ha fischiato il (giusto) rigore. Del Piero anche stavolta ha segnato battendo Balli sulla sinistra.

JUVENTUS-EMPOLI 5-3

JUVENTUS: Belardi; Birindelli; Grygera; Chiellini (pt 20' Boumsong); Molinaro; Marchionni; Tiago (st 1' Salihamidzic); Zanetti; Nedved; Palladino (st 20' Del Piero 6); Iaquinta.
In panchina: Buffon, Esposito, Castiglia, Trezeguet.
Allenatore: Ranieri.

EMPOLI: Bassi (st 1' Balli); Raggi; Adani 6; Pratali 6; Antonini; Abate (st Buscè 6); Piccolo; Moro; Tosto; Vannucchi; Pozzi.
In panchina: Marzoratti, Ascoli, Marianini, Saudati, Giovinco.
Allenatore: Malesani

ARBITRO: Gervasoni di Mantova.

RETI: pt 4' Marchionni, al 10' Nedved, al 33' Antonini, al 46' Pozzi. Nel st al 5' Iaquinta, al 6' Pozzi, al 16' Iaquinta, al 32' Del Piero su rigore.

NOTE: serata umida, terreno pesante, spettatori 5.000, angoli 6-0 per la Juve. Ammoniti: Zanetti, Adani, Marianini. Pratali è uscito al 27' per una botta alla testa e l'Empoli è rimasto in dieci. Recupero: 4'- 4'

17/01/2008 13:47
 
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Juve - Empoli 5 a 3
Qualche luce e tante ombre in questa partita. Grygera da centrale si è rivelato uno strazio. Si è perso l' uomo in tutti i gol dell' Empoli. Boumsong ha due piedi discreti ma la velocità di un bradipo zoppo. Penso che con un po' di allenamento gli andrei via anche io. Va bene che giocano poco e che non giocano mai assieme però sti cazzi... A metà campo il solito Zanetti che la buona sorte sta proteggendo da quegli infortuni che ogni anno lo tenevano fuori mezzo campionato. Un grande Nedved che, nonostante l' inesorabile trascorrere del tempo, sa ancora rendersi importante. Un' ovazione a Iaquinta, da me tanto criticato a inizio stagione. Ha fatto due gol e si è procurato il rigore decisivo senza dimenticare la rete nella partita di andata. Stendiamo un velo pietoso su Tiago che pare abbia lo stesso carattere di Almiron. Spero se ne vadano alla svelta tutti e due. Infine mi congratulo ancora una volta con Secco & C. per avere dato via Criscito. Adesso che Chiellini starà fuori più di un mese pare stiano tentando di prendere Mellberg PAGANDOLO. Veramente complimenti.
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18/01/2008 13:25
 
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«Arriverà un fuoriclasse». A garantirlo ai tifosi della Juve è il tecnico Claudio Ranieri, uno che sa sempre quello che dice. «Noi dovremo gestire bene i soldi - chiarisce il tecnico bianconero in una intervista a Tuttosport - Purtroppo siamo in condizioni di svantaggio, gli altri comprano per mantenersi ad alto livello, la Juve per raggiungerlo. E non c’è un Moratti che stacca l’assegno da cento milioni. Il piano deve prevedere rinforzi in tutti i reparti, ma non dobbiamo avere fretta. Fatemi arrivare a fine stagione e poi tireremo le somme. Decidere adesso vorrebbe dire bocciare qualcuno prima del tempo. Io prima di firmare il contratto ho voluto conoscere bene il progetto. Investiremo per portare alla Juve un vero fuoriclasse».

Ranieri parla poi dei gioielli di mercato, quelli che vorrebbe la Juve e quelli che altri sono stati bravi aprendere: «Aquilani mi piace, ma non lo vendono. Sissoko? Buon giocatore che ha corsa e fisico. Pato? È un colpo coraggioso, Galliani è stato bravo. Non so se noi, ora, avremmo la forza di investire 20 milioni su in diciottenne».
21/01/2008 13:03
 
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«Ho sempre detto che non siamo a livello delle 4-5 che lo scorso anno sono arrivate in Champions e in Uefa». Lo ha dichiarato il tecnico della Juve Claudio Ranieri, intervenuto a Radio Anch’io lo sport.

Noi stiamo costruendo una casa e mentre gli altri stanno mettendo i fiori noi siamo al grezzo. I ragazzi stanno facendo un campionato stupefacente e continuo a dire che dobbiamo continuare a lottare contro noi stessi per migliorarci. Piano piano cercheremo di gommare il gap che naturalmente ci sta. Devo ringraziare i senatori perchè hanno tracciato la strada maestra e i nuovi si stanno accodando a questa mentalità. Io aspetto sempre Camoranesi che quest’anno ho avuto per 3-4 partite, è l’uomo che può farci fare il salto di qualità. Molti dicono che abbiamo rallentato, ma non si può vincere sempre, la squadra si sta comportando come quando vinceva. La Juve staccata dal treno scudetto? Ci può stare ma noi continueremo a pronunciare quella parola perchè è un obiettivo a cui si punta per crescita normale di questa società. Cercheremo di dare sempre il massimo per mettere una piattaforma e poi cercheremo di miglioraci».

Ranieri mette acqua sul fuoco in merito alle polemiche arbitrali: «Collina sta ricostruendo un settore arbitrale e valuterà quelli che hanno dato il meglio per poi fare una squadra più equilibrata. È inutile dire adesso se c’era o non c’era un rigore». Tornando al campionato per la corsa alla Champions ci sarà anche il Milan: «I rossoneri hanno tutte le carte in regola per entrare nella lotta».

Qualche tifoso bianconero è rimasto deluso per la mancata vittoria contro la Sampdoria. «Con Cassano magari avremmo anche visto una partita diversa - continua Ranieri - avrebbero dovuto dare palla a Cassano e supportarlo, senza di lui hanno cercato di mettere palloni lunghi per Bonazzoli e Bellucci, ma Buffon è stato inoperoso. Queste sono partite come quella con l’Udinese che abbiamo perso in casa. Per il resto anche con una difesa e un centrocampo rimaneggiato la nostra prestazione è stata positiva. La nostra campagna di rafforzamento? È stata positiva perchè se la squadra sta lassù dove nessuno si aspettava è anche per questo, ma è anche vero che ci si aspettasse di più da qualche giocatore. Però ripeto ci sono allenatori che hanno cominciato il loro progetto da 4-5 anni e io sono qui da 6 mesi. Tiago? È il mio cruccio più grosso, perchè lo seguivo dai tempi dell’Inghilterra: ha classe, ha tutto non me lo spiego. Sissoko? Potrebbe arrivare, è un buon giocatore, un altro pezzo da mettere nel mosaico».

Questi, invece, gli obiettivi immediati della Juve: «Dobbiamo ripeterci anche nel girone di ritorno, non sarà facile, adesso ci conosciamo bene, arriveranno i momenti difficili, ma poi tornerà il sole». Ranieri accetta con fascino la prossima sfida di Copa Italia contro i nerazzurri. «Mercoledì sarà una bella occasione per affrontare l’Inter. Siamo chiamati a tentarci; abbiamo fatto una grande partita in campionato, stavamo perdendo e abbiamo recuperato. Vogliamo passare il turno anche se davanti a noi abbiamo l’Inter».

Ranieri continua a sposare il terzo tempo, nonostante molti non gradiscano: «Dobbiamo continuare. Molti dicono che non è giusto perchè non è spontaneo, perchè quello dell’inizio lo è? Un gesto di cortesia non ci costa nulla e se si fa poi negli spogliatoi mi sembra giusto anche farlo vedere a tutti, può essere utile».
21/01/2008 20:47
 
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Nel primo tempo partita dominata ed a senso unico con Marchionni che sbaglia un gol a porta vuota, Trezeguet che tira due volte e per due volte salva sulla linea un difensore sampdoriano, lo stesso Trezeguet che al volo di esterno destro manda la palla fuori di poco a portiere battuto e ancora Trezeguet che centra la traversa con un tiro al volo. A fine primo tempo palo esterno di Maggio. Potevamo chiudere i primi 45 minuti almeno sopra di due gol. Le occasioni ci sono state e l' intensità pure. Nel secondo tempo il ritmo è calato, soprattutto per colpa nostra. Ad ogni maniera il fallo su Trezeguet mi sembrava netto e molto a rischio anche l' intervento su Marchionni. Almeno un rigore (il secondo) secondo me ci stava. Sul doppio salvataggio sulla linea, il primo era senz' altro buono, il secondo non lo sapremo mai. I singoli. Buffon inoperoso per tutta la partita, bene tutta la difesa che non ha avuto particolari problemi e un voto in più sicuramente a Molinaro che ha spinto moltissimo. Marchionni ha fatto il suo ma pesa come un macigno l' errore sotto porta. Salihamidzic ha giocato in un ruolo non suo e si è visto, comunque meglio lui fuori ruolo che Almiron o Tiago al loro. Almeno lui corre ed ha il sangue agli occhi per tutta la partita. Bene Nedved nel primo tempo mentre nel secondo è calato come del resto tutta la Juve. Lui che ha 35 anni ha anche qualche ragione in più di arrivare cotto a fine partita. Zanetti ha sbagliato qualche appoggio di troppo ma in campo la sua presenza è irrinunciabile. Trezeguet ha fatto il suo ma la fortuna non lo ha aiutato. Del Piero ha fatto un buon primo tempo e secondo me è stata troppo affrettata la scelta di cambiarlo dopo i primi 45 minuti. Iaquinta così così ma ha giocato in una Juve in calo e non si può nemmeno pensare che possa sempre risolvere le partite. Palladino si è dato da fare come ala destra facendo qualche spunto interessante mentre Almiron ha smistato discretamente le poche palle che ha potuto giocare. In sintesi, una buona Juve e tanta sfortuna.
[Modificato da El Tr3n 21/01/2008 20:50]
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21/01/2008 20:52
 
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Tren,domenica,se ne hai voglia il "punto del Flaco" sui risultati fallo tu.

Fammi sapere.
21/01/2008 21:15
 
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Re:
aston villa, 21/01/2008 20.52:

Tren,domenica,se ne hai voglia il "punto del Flaco" sui risultati fallo tu.

Fammi sapere.



Ok Milcao, faccio io.

Spero che il buon Flaquito non se la prenda.

[SM=x1272027]


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21/01/2008 21:32
 
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Re: Re:
El Tr3n, 21/01/2008 21.15:



Ok Milcao, faccio io.

Spero che il buon Flaquito non se la prenda.

[SM=x1272027]





Luca ...Flaco e' a Cuba rientra il 7 febbraio.... [SM=x1272027]


21/01/2008 22:22
 
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Lo so, lo so, vai tranquillo.

Ora dovrebbero essere là Flaco, Bebone e forse anche Trophies.

Ma è già partito?

Ad ogni maniera ne approfitto per augurare buon viaggio anche a lui. Non dico buon divertimento perchè se no il buon Daiquiri mi sgrida visto che lo dà per scontato (effettivamente....). [SM=x1272031]

[SM=x1272027]
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22/01/2008 10:40
 
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Re:
El Tr3n, 21/01/2008 22.22:

Lo so, lo so, vai tranquillo.

Ora dovrebbero essere là Flaco, Bebone e forse anche Trophies.

Ma è già partito?

Ad ogni maniera ne approfitto per augurare buon viaggio anche a lui. Non dico buon divertimento perchè se no il buon Daiquiri mi sgrida visto che lo dà per scontato (effettivamente....). [SM=x1272031]

[SM=x1272027]



Sono fuori loro 3 piu' Toro e Chiavitos... [SM=x1272127]


22/01/2008 11:13
 
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Non solo Tottenham e Benfica, secondo il sito del quotidiano spagnolo «Marca» c’è anche l’Atletico Madrid su Tiago. I «colchoneros» avrebbero individuato nel centrocampista portoghese della Juventus il sostituto ideale di Maniche ceduto in prestito all’Inter. Dopo il ko nel derby contro il Real, l’Atletico ha deciso di correre ai ripari e trovare rinforzi per la seconda parte della stagione.

I madrileni seguono anche la pista Sissoko, ma il centrocampista del Liverpool è vicino alla Juventus e l’Atletico, secondo Marca, proprio per questo ha pensato a Tiago parlando sia con la società bianconera che con il procuratore del portoghese. Trattativa difficile, però, l’Atletico è interessato al prestito di Tiago, la Juve vuole monetizzare ed ecco perchè il Tottenham è favorito per l’ingaggio dell’ex Chelsea.

24/01/2008 22:44
 
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Onore a Boumsong
MILANO. Capitan Alex è sta­to l’ultimo a mollare, ma la sce­na questa volta gliel’ha rubata Jean Alain Boumsong. Uno che si era presentato alla not­te di San Siro con alle spalle due anni a dir poco faticosi. Davanti, ad aspettarlo, la stra­da che separa Torino (Milano, vabbé) da Lione. E non è un’immagine retorica. Davve­ro una macchina con autista era parcheggiata fuori San Si­ro per portarlo, dopo la partita, oltre confine. Giocatore con­troverso, uomo elegante, nella sera del congedo ha saputo at­tingere a questa qualità. An­che nel dopopartita: «Amo que­sta maglia, amo la Juve. Ho dato tutto per la squadra e og­gi sono un po’ triste. La vita è strana, se un giorno i bianco­neri dovessero chiedermi di tornare, lo farò volentieri. Per me, da domani, inizierà una nuova vita, ho bisogno di gio­care. Nessun rimpianto, per­ché di occasioni ne ho avute poche da quando è cambiato l’allenatore. Comunque le cose gli stanno andando bene, non posso discutere le sue scelte. Il gol non è stato casuale, sono saltato per segnare. Ma è sta­to un bel regalo per chiudere bene questa esperienza».
Del Piero è categorico: «L’In­ter può vincere in trasferta. Anche noi questa sera poteva­mo riuscirci, invece siamo an­dati sotto. La capacità di ri­montare è una nostra caratte­ristica, però la prossima volta spero che tocchi agli altri. So­no parzialmente soddisfatto». Poi, sincero, arriva il tributo a Boumsong: «Dite che mi ha rubato la scena? Sono davvero felice per lui, è un ragazzo straordinario. Ha avuto un comportamento esemplare in questi anni. Ultimanente ha giocato poco, spesso non veni­va nemmeno convocato, ma aveva sempre parole d’inco­raggiamento e lavorava duro».

[IMG]http://i30.tinypic.com/aepmyr.jpg[/IMG]



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25/01/2008 20:04
 
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mercoledì 23 gennaio 2008
Il diritto di non essere presi per i fondelli
Editoriale di G. BELVISO del 22/01/2008 21.28.53

Ebbene si, lo confesso, ho intimamente sperato che fosse un semplice problema di ambientamento, che fosse necessario dare un po’ di tempo al neo-direttore di Tuttosport per scegliere di non essere più uno dei tanti vice del giornaletto rosa .

Ho pensato che piano piano avrebbe preso atto, anche nella malaugurata ipotesi che non lo avessero avvisato, che oggi i suoi lettori, cioè coloro che gli garantiscono il lauto stipendio, sono in maggioranza di chiara fede Juventina.

Ero certo che anche lui, come i tanti che lo hanno preceduto, avrebbe dovuto mettere da parte la propria fede calcistica ed elaborare una linea editoriale non volgarmente di parte ma quantomeno vicina alle posizioni dei propri lettori.

Invece sono ad oggi nella spiacevole condizione di dover chiedere scusa ai tanti Soci dell’Associazione che presiedo i quali mi incitavano ad avviare tempestivamente una decisa azione di boicottaggio nei confronti di quello che si può ormai considerare come la succursale torinese della Pravda Rosa.

Non era neanche lontanamente ipotizzabile, infatti, leggere di scandali arbitrali sul Corriere dello Sport e soprattutto sul giornaletto rosa, mentre sulla prima pagina di copertina di ieri di Tuttosport campeggiava trionfalmente la notizia del probabile passaggio di “Ronaldinho agli onesti”.

Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ed esaurire definitivamente il pur limitato credito che avevo deciso di concedere all’ambasciatore Gazzettaro in trasferta a Torino è stato, senza ombra di dubbio, l’odierno editoriale (il diritto di sbagliare) in cui, l’esimio sig. De Paola, ci esortava ad essere assertivi e a non pensare male.....concedendo alla classe arbitrale e al suo Designatore, amante dei ristoranti chiusi e frequentati da dirigenti del Milan, tutte le attenuanti possibili, comprese quelle che di solito le mamme danno ai bambini colti con le mani nel sacco.

Insomma concedergli il “diritto di sbagliare”.

Non si tratta, a suo dire, di sudditanza psicologica, non ci sono campionati truccati e, quindi, gli arbitraggi sono regolari.

Si tratta semplicemente di errori dovuti all’umana natura. !!!!????

Ed allora mi chiedo:

• Dov’era il dott. De Paola quando il giornale rosa scriveva di arbitri condizionati dal sistema Moggi?
• Perché lo stesso garantismo non veniva declamato nei confronti di Bergamo e Pairetto??
• Perché oggi “nel calcio si può perdere” mentre quando gli “onesti” in passato perdevano era dovuto a fattori esterni?
• Perché oggi “si deve rispettare” l’avversario mentre in passato lo si sottoponeva a settimane intere di gogna mediatica?.
• Perché se oggi si parla di errori che “vanno oltre” è da irresponsabili?
• Il Sig.De Paola ci potrebbe spiegare il motivo per cui, a seguito di uno studio dell’Adicosum, il 41% delle gare dello scorso campionato e ben il 43% di quello attuale sono state modificate da errori arbitrali?
• Ed infine, ma soprattutto, ci può spiegare cosa ci fa a Tuttosport?

L’Associazione GiulemanidallaJuve e tutti i suoi associati si aspettano, orbene, una chiara e tempestiva virata verso contenuti editoriali sicuramente meno indulgenti nei confronti di un sistema malato che ha ingiustamente individuato nella Juventus e nella sua depauperazione, la medicina adatta a salvarlo.

E soprattutto meno indulgenti nei confronti di una dirigenza e una proprietà che continuano a dimostrarsi inadeguate per le ambizioni e per il blasone di una società come la Juventus.

In mancanza di tale presa d’atto e di un tangibile riavvicinamento alle emozioni dei veri tifosi della Juventus saremo costretti ad avviare una massiccia, dura e sistematica opera di boicottaggio del glorioso giornale che fu di Caminiti e che oggi da marrone è diventato rosa pallido.

Giuseppe Belviso
Presidente Associazione GiulemanidallaJuve




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26/01/2008 22:24
 
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Ufficiale: Jean–Alain Boumsong all’Olympic Lyonnais
Jean Alain Boumsong è un giocatore del Lione.
La Juventus lo ha reso noto attraverso un comunicato stampa nel quale ha anche chiarito la propria posizione in merito alle dichiarazioni dei dirigenti del club francese in questi giorni, e riprese dai vari organi di stampa.
Non è nello stile della Juventus – si legge nel comunicato – commentare le dichiarazioni delle altre Società, specie se si tratta di informazioni relative a trattative in corso. Juventus in ogni caso conferma di avere sempre mantenuto in ogni fase della trattativa un comportamento di perfetta buona fede, conducendola con coerenza e per il tempo necessario al fine di conseguirne il buon esito.

In coerenza con un atteggiamento di piena collaborazione la Juventus aveva infatti consentito lo svolgimento delle visite mediche prima della chiusura dell’accordo. Il comunicato stampa riporta anche una dichiarazione dell’ a.d. Blanc: «Per queste ragioni le polemiche dei dirigenti del club francese sono del tutto pretestuose: la Juventus, infatti, non ha mai cambiato idea rispetto agli obiettivi iniziali e ha sempre lavorato con lealtà per arrivare a un risultato conveniente per entrambe le società».

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28/01/2008 18:31
 
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Tiago: La Juve fa dietrofront 'E' fuori dal mercato'
La Juve non cederà Tiago. Lo ha annuncato il ds Alessio Secco. "Abbiamo ricevuto alcune richieste per lui - ha spiegato Secco - e il Tottenham lo ha seguito negli ultimi giorni, ma poi ha tergiversato, per cui ora mancano i tempi per fare l'operazione. Tiago è fuori dal mercato. Avrà tempo di dimostrare qui le sue qualità migliori". Sul giocatore c'è anche l'Atletico Madrid, destinazione gradita al portoghese. Per quanto riguarda Sissoko ''mancano solo alcuni dettagli e una volta che saranno perfezionati potremo ufficializzare l'operazione".
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28/01/2008 19:48
 
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Mellberg alla Juve, Ranieri: "Lo volevo da tempo"
La Juventus ha formalizzato l'acquisto di Erik Olof Mellberg (30 anni), che vestirà la maglia bianconera a partire dal prossimo luglio e sino al 30 giugno 2011.

A darne l'annuncio la società attraverso il suo sito internet. Come noto, il calciatore dell'Aston Villa, che era in scadenza di contratto il 30 giugno 2008, arriva a parametro zero.

Mellberg, dall'Inghilterra, ha espresso così la propria soddisfazione: "Sono molto felice per questo accordo: quella in Italia sarà un'esperienza importante, in un club prestigioso e in uno dei campionati più importanti del mondo. Ora devo chiudere al meglio la stagione con l'Aston Villa, ma davvero non vedo l'ora di raggiungere la Juventus e di dare il massimo con la maglia bianconera".

Soddisfatto per il nuovo acquisto anche Claudio Ranieri: "Mellberg - ha detto il tecnico - è un giocatore che conosco bene e che seguivo già dai tempi del Chelsea. È un difensore centrale in grado di coprire anche la fascia destra, come sta facendo quest'anno. Giocatore con una struttura fisica importante ma molto reattivo, Mellberg porterà alla Juventus un contributo di esperienza internazionale e di qualità".
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28/01/2008 19:57
 
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Stendardo: "Darò il massimo per la Juve"
A giugno la sua avventura in bianconero sarà già finita ma Guglielmo Stendardo, arrivato in prestito dalla Lazio, darà il massimo nei prossimi sei mesi alla Juve: "Giocare per una società delle più gloriose è un motivo di orgoglio e ringrazio la società. Spero di dare il massimo. Sono in prestito, darò tutto in questi pochi mesi. E' un'esperienza significativa al di là del mio futuro. Anche se per pochi mesi il fatto di aver giocato alla Juve per me sarà sempre importante. Sono stati giorni molto belli questi della trattativa. Spero di non tradire le aspettative".
Guglielmo Stendardo resterà alla Juve per quattro mesi appena, per colmare il vuoto creato dalla cessione di Boumsong. Il ds bianconero Alessio Secco è stato chiarissimo.

"Stendardo arriva in prestito con diritto di riscatto che la Lazio ha messo altissimo. E' chiaro che non verrà esercitato. In questi cinque mesi c'era un buco, dovevamo sostituire Boumsong. E' ovvio che sarebbe stato più logico arrivare a Mellberg da subito, ma era difficile e abbiamo virato su Stendardo".

......................

Più chiaro di così. Certo che per il buon Lotito la teoria della moralizzazione dei costi va bene solo quando si tratta di comprare giocatori o di discuterne gli ingaggi. Chissà come mai, quando si parla di vendere, certe cifre vanno benissimo. Farebbe prima a dire che ognuno fa i suoi interessi e basta. Certi moralismi del cazzo se li può risparmiare.

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28/01/2008 19:59
 
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Buffon, compleanno sul campo

E’ stato un compleanno di lavoro sodo per Buffon. Il portierone, che proprio oggi ha compiuto 30 anni, è tornato sul campo, dove ha svolto parte del lavoro – con i preparatori atletici e con l’allenatore dei portieri Giorgio Pellizzaro -, che ha dato risposte positive. Continuano i miglioramenti e il giocatore non sente quasi più dolore alla schiena. Le condizioni, in vista dei prossimi due impegni – mercoledì con l’Inter e domenica con il Cagliari – verranno ancora valutate di giorno in giorno.

Per l’allenamento pomeridiano – diretto da Christian Damiano per l’assenza di Ranieri, impegnato in un incontro con allenatori, capitani e arbitri -, si è visto anche Chiellini. Il difensore ha ripreso a correre sul dritto e anche per lui le risposte sono state ottime, anche per il ritorno in campo bisognerà ancora attendere alcune settimane.

Tutto ok per Camoranesi, pronto ormai al ritorno, dopo la prima convocazione per la trasferta di Livorno. Trasferta che, fortunatamente, non ha portato nuovi infortuni. Le contusioni alla spalla rimediate da Trezeguet e Belardi saranno infatti assorbite nelle prossime ore.

Per la sfida di mercoledì con l’Inter, sicuro assente sarà Zebina, che continua a lavorare ma non è ancora pronto. Infine Andrade. Il portoghese si sottoporrà domani ad una visita di controllo a Marsiglia da parte del professore che lo ha operato a settembre.

Intanto, in vista della gara contro l’Inter, la squadra sosterrà nella mattinata di martedì la seduta di rifinitura, seguita dalla conferenza stampa di mister Ranieri. Inizio ore 12.45, presso la sala stampa dello Juventus Media Center di Vinovo. Diretta tv su Juventus Channel.
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29/01/2008 10:16
 
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Ieri pomeriggio quando ormai tutti i compagni avevano lasciato il campo di allenamento, Gigi Buffon ha messo la testa fuori dallo spogliatoio. Prima una corsa leggera con il professor Capanna, poi è entrato in scena il preparatore dei portieri, Giorgio Pelizzaro, e gli fatto eseguire qualche parata a terra di prova. Gigi ha condito ogni torsione con una smorfia. Tutto qui il menù dopo una settimana di fisioterapia. Commento amareggiato del Grande Malato (ieri trent’anni) prima uscendo da Vinovo e poi agli Oscar del calcio in serata: «Miglioro, non ho l’ernia. Con il Cagliari dovrei esserci, con l’Inter non so». Non ce la farà domani. Anche se le condizioni del campione verranno «monitorate» anche oggi in vista della Coppa Italia, e poi giorno per giorno.

Il malanno alla schiena rimane, in termini tecnici si tratta di una protrusione discale, anticamera dell’ernia del disco dicono gli specialisti e anche i comuni mortali che ne hanno sofferto. Una sorta di dolore-formicolio che perseguita il portiere della Juventus e sparge dubbi inquietanti non soltanto sulla decisiva sfida di Coppa Italia di domani sera, ma a più lunga gittata. Buffon, infatti, è e sarà un giocatore a rischio se non saranno prese misure drastiche. Ma per ora è stata accantonata la soluzione dell’intervento chirurgico, che con le nuove tecniche laser permette il recupero in una ventina di giorni. Anche perché non è ritenuto indispensabile. Si procede con le cure, i massaggi e le preghiere. A quanto pare tutte e tre le soluzioni adottate stanno avendo effetto.

Buffon fa progressi e domenica con il Cagliari dovrebbe esserci. Lo dicono alla Juve e forse non è soltanto un’ottimistica previsione. In realtà il suo stato di salute preoccupa parecchio, perché stare meglio non significa guarire nel suo caso. Vuol dire giocare senza problemi quando il dolore è passato, e poi magari bloccarsi di nuovo fra un mese, due o chissà quando. E il ruolo stesso di portiere non è il massimo, un movimento azzardato per scongiurare un gol e siamo daccapo.

Buffon soffre da tempo. La scorsa estate a Pinzolo ha dovuto interrompere la preparazione proprio per la schiena. E anche negli anni scorsi ha dovuto fare i conti con lo stesso malanno. Adesso vive sul filo del rasoio in quanto, oltre alla Juve, c’è di mezzo anche la Nazionale. Probabile che Gigi salti l’amichevole del 6 febbraio a Zurigo contro il Portogallo, ma è un dettaglio. A fine campionato ci sono gli Europei ed è per il 9 giugno contro l’Olanda che l’Italia pallonara ha bisogno del numero uno dei numeri uno. Per aiutarlo a stare meglio e per ridurre i rischi di ricadute, gli hanno preparato una sorta di corsetto protettivo che Gigi ha sperimentato ieri per la prima volta. E’ un busto leggero una sorta di guêpière non per femminucce, ma per uomini veri. Non gli impedisce i movimenti, se andrà bene gli faciliterà la vita evitando le ricadute. Il ct Donadoni è in stretto contatto con la Juve.

Ieri a Milano ha scherzato: «Magari andrò a fargli un massaggino». Non avendo doti da pranoterapeuta, anche il Donadun dovrà rassegnarsi ad attendere gli sviluppi della situazione. La sua preoccupazione è la stessa di Ranieri e di tutta la società bianconera. Buffon è uno dei pochi giocatori con il marchio dell’indispensabilità, uno che ti regala una decina di punti a stagione e ti fa vincere un Mondiale. E allora tutti stiano con il fiato sospeso. La salute di Gigi è già un affare di stato.

29/01/2008 13:13
 
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UFFICIALE: Sissoko alla Juve
La Juventus questa mattina ha depositato in Lega il contratto di Mohamed Lamine Sissoko (22).

Non sono stati ancora resi noti i dettagli economici dell'operazione.

[IMG]http://i27.tinypic.com/15ez23r.jpg[/IMG]

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02/02/2008 11:37
 
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Vive di furti in mezzo al campo, Mohamed Sissoko. E lo ripete diverse volte, presentandosi al primo giorno di Juve, tanto per chiarire qual è, e quale sarà, il suo mestiere: «Cerco di recuperare palloni, il maggior numero possibile, per dare una mano ai compagni. Sono uno aggressivo». Atterrato in ritardo da Parigi, s’è allenato a Vinovo, da solo, nel pomeriggio: il preparatore atletico Andrea Scanavino ne ha guidato le corse, Christian Damiano, il vice di Ranieri, l’ha introdotto agli schemi. Domani, vorrebbe essere già sul prato: «Sono qui, pronto per giocare». E la squalifica di Cristiano Zanetti, di professione molto simile all’ex Liverpool, gli spalanca un posto fra i titolari.

Mohamed Sissoko, lei piglia molti palloni, ma pure parecchi cartellini gialli, raccontano in Inghilterra.
«Vero, e all’inizio mi hanno criticato molto. Ma con il tempo sono migliorato, sotto questo aspetto. Resto un giocatore molto aggressivo, che cerca di rubare palloni per favorire i compagni di squadra. E poi, quando giochi in mezzo al campo, la palla la devi difendere».

I posti di combattimento sono tutti uguali o c’è un modulo che preferisce?
«Non è un problema, non ho preferenze tattiche. Mi adatto a qualsiasi sistema di gioco».

Benitez, suo tecnico a Valencia, l’aveva voluta pure a Liverpool: però non stava più giocando.
«Nelle prime due stagioni sono sceso in campo con continuità, invece negli ultimi mesi non stavo più giocando: il morale non era quello ottimale. Allora ho deciso di cambiare».

Venendo alla Juve.
«È la mia nuova sfida».

Oltre ai bianconeri, c’erano altri alla porta?
«Di queste cose si occupa il mio agente. So solo che, quando ho saputo dell’interesse della Juve, non ci ho pensato due volte: da quel momento è stata la mia prima scelta».

Anche per la presenza di Claudio Ranieri?
«Ha influito molto. Con lui ho già lavorato a Valencia, è una persona che conosco e stimo. Averlo come allenatore mi aiuterà ad ambientarmi in fretta».

In fretta, può essere già domani contro il Cagliari.
«Sono qui, e sono pronto per giocare».

Per portarla a Torino, la Juve ha speso 11 milioni, il prezzo più alto del mercato di gennaio: bella responsabilità.
«La sento. Così come so che è un’onore giocare per questa squadra. Mi è piaciuto molto il modo in cui la società ha ricostruito la squadra per tornare in alto».

Dovrà qualificarsi per la Champions.
«Credo che ci siano tutte le possibilità per riuscirci».

Conosce qualche compagno?
«Ancora no. Ma Del Piero lo guardo da una vita: era il mio idolo».

Dicono sia superstizioso: nasconde qualcosa il numero 22 che ha scelto?
«Due miei fratelli, che sono gemelli, sono nati il 2 gennaio: due più due».

S’è stufato di essere sempre paragonato a Vieira?
«La solita storia. Premesso che lui è un grande centrocampista, già affermato, mi piacerebbe che, prima o poi, si pensasse a Sissoko come a un giocatore, magari in futuro un campione. E non a uno che somiglia a Vieira».

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