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JUVENTUS

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2011 15:35
06/11/2007 20:00
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
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aston villa, 06/11/2007 19.10:

TORINO - "Non sono un violento". Pavel Nedved, dopo il suo fallo che è costato la frattura al perone a Luis Figo, si difende così, in una lettera aperta pubblicata sul sito della Juventus. "Mi spiace aver causato il grave infortunio a Luis Figo - dice Nedved - mi sono scusato con lui direttamente, come è giusto e doveroso. Ma voglio difendermi, perché non sono un giocatore violento, non gioco per far male agli avversari. Non solo non avevo alcuna intenzione di ferire Figo, ma non c'era nemmeno cattiveria, men che meno risentimento per l'Inter. So fare autocritica e tengo moltissimo al giudizio dei tifosi: mi spiacerebbe molto se pensassero che sono un giocatore violento e scorretto".




Su Figo inutile dire che dispiace.

Gli auguro di ristabilirsi presto.

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07/11/2007 14:17
 
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Al ballottaggio da una vita, o quasi, nella valutazione degli allenatori, nei giudizi dei cronisti, dentro le chiacchiere dei telepredicatori ora, per la prima volta in quattordici anni, s’intravedono cali di fiducia in quello che, dai primi fenomenali calci, per Alex Del Piero è stato un solido e fedele bacino di preferenze: il pubblico bianconero. Lui e la Juve, per la maggioranza silenziosa e non, sono (o erano) una sola cosa. I primi, non sempre timidi, dissensi planano sulle mail spedite ai giornali e sui forum di internet, cui manca la scientifica rappresentatività di un’indagine demoscopica, non però la capacità di scovare le virate degli umori.

L’ultima boa, è stata la notte dell’Inter, dove il capitano si è battuto ma non ha brillato: «Miei cari amici juventini, rassegniamoci, il Pinturicchio ormai è sulla strada del tramonto», spiegava una mail, dal titolo piuttosto chiaro: «C’era una volta Del Piero». Il numero dieci resta molto amato, ovviamente, perché nella storia (e nei successi) dell’ultima decade bianconera ci sono molte sue nobili pedate, fra scudetti, Champions League e Intercontinentale. Ma lo sport, si sa, tritura in fretta il passato, pure sfolgorante, e riscrive gerarchie a ogni serata. «Grazie per tutto quello che hai fatto, e non intendo solo i 220 gol, ma se davvero ami questa maglia, non più di 15 minuti a partita, please, possibilmente se stiamo già vincendo 2-0». E ancora: «Grande rispetto per il capitano, ma bisogna rassegnarsi a farlo stare in panchina e farlo entrare massimo una mezzoretta. O farlo giocare dall’inizio solo se Trezeguet e Iaquinta svengono in allenamento».

Tutte parole che, in teoria, Del Piero può spazzar via ogni domenica. Finora il suo cammino stagionale parla di tre gol in dieci partite, pure decisivi, come la rete contro il Genoa. Ma racconta pure di esiti non splendenti negli incroci d’alta quota: rigore sbagliato a Roma, panchina a Firenze e i tribolati settanta minuti con l’Inter. L’impressione è che l’irruenza fisica di Iaquinta, per adesso, sia decisamente più utile al resto della compagnia. Non a caso, s’è allontanata la maglia azzurra e riafferrarla non sarà così semplice. Impossibile per Fabio Capello: «Penso che sia una vicenda chiusa», ha detto lunedì l’ex tecnico bianconero, sulle possibilità di Alex con l’Italia. Quello che dovrà cambiare idea, però, è Roberto Donadoni: «La mia posizione è sempre la stessa - ha detto ieri il ct - perché le porte non le ho chiuse a nessuno. Se Del Piero farà bene, verrà chiamato, come tutti gli altri».

Chi lo difende, invece, è il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli, anche nella prova con l’Inter: «Ha mostrato grandi colpi di classe e credo che nei prossimi anni continuerà a dare il suo contributo di classe. E il nostro allenatore lo saprà utilizzare con intelligenza». Fiducia quasi scontata, avendo firmato meno di un mese fa un prolungamento biennale da quattro milioni di euro a stagione. Punta su Del Piero anche Massimo Giletti, credente bianconero: «Il capitano non si discute, perché le bandiere si amano, e basta. Serate così così possono capitare a tutti e poi uno come lui va valutato anche come uomo, come punto di riferimento per lo spogliatoio. Alex è uno che ha accettato di restare in serie B, pur avendo alternative, e queste sono qualità umane non indifferenti. E non ricambiare tutto questo affetto e attaccamento, non sarebbe stato da Juve». Vota per il capitano anche Moreno Torricelli, che con Del Piero vinse molto negli anni ‘90 e ora studia da allenatore: «Il fisico non può essere quello di dieci anni fa, ma Alex ha ancora i colpi per fare la differenza, anche ad alti livelli». Domenica, il prossimo ballottaggio.
07/11/2007 20:16
 
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Beh, se lo si dovesse valutare per la partita di domenica di certo non si potrebbe dire che ha fatto la differenza. Però la stessa cosa la si potrebbe dire anche per Trezeguet e Nedved. Più in generale è vero che tutti i 90 minuti spesso non riesce a farli anche se a volte le sostituzioni sono state più per motivi di natura tattica. Io sento parlare di un Del Piero finito da almeno cinque anni. I fatti hanno dimostrato che non era così. Però è anche vero che più tempo passa e più certi colpi faranno fatica a venire fuori. E' così anche per gente come Pavel Nedved e per Luis Figo, due ex-palloni d' oro che, tutt' ora grandi campioni, non potranno mai più essere quelli di 2-3 stagioni fa. Comunque io sono convinto che Alex ci regalerà ancora molte soddisfazioni. Qualche giorno fa Iaquinta per Trezeguet ho detto che la reputavo una bestemmia. La penso sempre alla stessa maniera. Iaquinta per Del Piero ci può anche stare. Ma solo se Alex non sta bene.

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11/11/2007 21:41
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Il Parma ha giocato molto bene per 60 minuti, forse anche 10 di più, e fino a quel momento meritava sicuramente la vittoria. La Juve aveva fatto pena fino a quel momento. Dopo il secondo gol però è cambiato tutto. Il Parma ha smesso di giocare ed è arretrato troppo, lasciando il controllo della partita alla Juve. Forse ci sarà stato anche un calo fisico ma non credo sia solo per colpa della stanchezza. La partita è stata sbloccata da un rigore moooolto generoso. Esistono due tipi di contatto nel calcio: quelli che ti toccano e ti fanno andare per terra e quelli che quando uno si sente sfiorato decide di andare per prati. Direi che è più veritiera la seconda ipotesi. I tre cambi, Iaquinta, Salihamidzic e Tiago sono risultati determinanti. Tiago è entrato in diverse azioni e indubbiamente la tecnica si vede. Come nella partita con l' Empoli ha tirato la punizione-assist per il primo gol. Inutile dirlo, calcia benissimo ed è di una tecnica superiore. Però da solo questo non basta (Recoba docet). Se comincia a fare la vera mezz' ala può cambiare la metà campo della Juve. Il pareggio è stato frutto di un' azione corale in un momento in cui la Juve attaccava ed il Parma era in netta difficoltà. Sul terzo gol mi sembra un po' la stessa storia di Fiorentina-Napoli sul gol annullato a Sosa. Anche qui l' episodio ha favorito il Parma. Dopo un rigore generoso dato al Parma e un gol annullato alla Juve che molti ritengono valido, anche oggi mi sembra che abbiamo qualcosa di cui rammaricarci. Almeno uno dei due episodi poteva essere visto diversamente.
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12/11/2007 00:43
 
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Rumbero Major
Re:
El Tr3n, 11/11/2007 21.41:

Il Parma ha giocato molto bene per 60 minuti, forse anche 10 di più, e fino a quel momento meritava sicuramente la vittoria. La Juve aveva fatto pena fino a quel momento. Dopo il secondo gol però è cambiato tutto. Il Parma ha smesso di giocare ed è arretrato troppo, lasciando il controllo della partita alla Juve. Forse ci sarà stato anche un calo fisico ma non credo sia solo per colpa della stanchezza. La partita è stata sbloccata da un rigore moooolto generoso. Esistono due tipi di contatto nel calcio: quelli che ti toccano e ti fanno andare per terra e quelli che quando uno si sente sfiorato decide di andare per prati. Direi che è più veritiera la seconda ipotesi. I tre cambi, Iaquinta, Salihamidzic e Tiago sono risultati determinanti. Tiago è entrato in diverse azioni e indubbiamente la tecnica si vede. Come nella partita con l' Empoli ha tirato la punizione-assist per il primo gol. Inutile dirlo, calcia benissimo ed è di una tecnica superiore. Però da solo questo non basta (Recoba docet). Se comincia a fare la vera mezz' ala può cambiare la metà campo della Juve. Il pareggio è stato frutto di un' azione corale in un momento in cui la Juve attaccava ed il Parma era in netta difficoltà. Sul terzo gol mi sembra un po' la stessa storia di Fiorentina-Napoli sul gol annullato a Sosa. Anche qui l' episodio ha favorito il Parma. Dopo un rigore generoso dato al Parma e un gol annullato alla Juve che molti ritengono valido, anche oggi mi sembra che abbiamo qualcosa di cui rammaricarci. Almeno uno dei due episodi poteva essere visto diversamente.





Io direi che si e' trattato di uno scippo in piena regola da parte di gava nei confonti della juve..... [SM=x1272030]
Visto che atalanta-milan era stata sospesa,oggi ho visto parma-juve...
Tu dici primo tempo penoso dei bianconeri,io dico che ne' voi ne' il parma,quindi nessuno ha tirato in porta..... [SM=x1272102]
Ci si stava avviando ad un giusto 0-0,quando l'arbitro ha estratto dal cilindro un rigore inventato di sana pianta.... [SM=x1272146]
Il parma poi ha dominato i primi venti della ripresa,dove comunque ha fatto un tiro nello specchio della porta e un gol,ranieri ha portato i suoi correttivi e i risultati si sono visti.....la juve ha accelerato e per il parma son stati subito dolori.... [SM=x1272076]
2-2......
Sarebbe stato 2-3 se non fosse stato ingiustamente annullato il terzo gol di iaquinta.....mi spiegassero poi il perche'.....sara' fallo di confusione..... [SM=x1272030] collina continui cosi'...... [SM=x1272030] [SM=x1272078] campionato falsato..... [SM=x1272078]

[Modificato da el flaquito 12/11/2007 00:43]
La palestina tiene dinero y ya no es cualquiera
La Palestina lucho’ la visa y se va par fuera
Y se lo sabe l’habana entera
Tu tranquilo....que yo controlo....
12/11/2007 01:05
 
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Re: Re:
Se non c'è il rosso e nero in campo non vedi la partita......

Fox
Diffida di chi ti da' consigli e poi ti insulta, stronzo! (Daniele Luttazzi)
12/11/2007 01:23
 
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Rumbero Major
Ti sbagli,la vedo e anche meglio.....

[Modificato da el flaquito 12/11/2007 01:23]
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12/11/2007 21:36
 
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Re: Re:
el flaquito, 12/11/2007 0.43:





Io direi che si e' trattato di uno scippo in piena regola da parte di gava nei confonti della juve..... [SM=x1272030]
Visto che atalanta-milan era stata sospesa,oggi ho visto parma-juve...
Tu dici primo tempo penoso dei bianconeri,io dico che ne' voi ne' il parma,quindi nessuno ha tirato in porta..... [SM=x1272102]
Ci si stava avviando ad un giusto 0-0,quando l'arbitro ha estratto dal cilindro un rigore inventato di sana pianta.... [SM=x1272146]
Il parma poi ha dominato i primi venti della ripresa,dove comunque ha fatto un tiro nello specchio della porta e un gol,ranieri ha portato i suoi correttivi e i risultati si sono visti.....la juve ha accelerato e per il parma son stati subito dolori.... [SM=x1272076]
2-2......
Sarebbe stato 2-3 se non fosse stato ingiustamente annullato il terzo gol di iaquinta.....mi spiegassero poi il perche'.....sara' fallo di confusione..... [SM=x1272030] collina continui cosi'...... [SM=x1272030] [SM=x1272078] campionato falsato..... [SM=x1272078]




Ciao Flaquito.

Dicevo che secondo me il Parma per un' ora ha giocato meglio. Episodi e ultimi 20-30 minuti a parte, il Parma fino lì meritava qualcosa in più. Raddoppiava benissimo, faceva girare palla e arrivava sempre prima di noi sulla boccia. Poi si, grosse parate di Buffon effettivamente non ce ne sono state, a parte una uscita su Reginaldo in cui Gigi ha respinto col corpo. Spero veramente che i segnali che sta dando Tiago siano confermati nelle prossime partite. Perchè se capita, come è umano che sia, che Zanetti non gira al meglio sono dolori. Lui tra l' altro dovrebbe spezzare il gioco più che impostarlo. Ranieri attualmente gli sta chiedendo anche la regia e secondo me in diverse partite l' ha fatta piuttosto bene. Ora però c'è bisogno anche degli altri.


[SM=x1272027]
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12/11/2007 21:41
 
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Premetto che ho visto solo le fasi che hanno fatto vedere a Controcampo.

Il terzo gol mi sembrava buono.

Il rigore ci poteva stare.

Chellini andava buttato fuori a Morfeo bastava il giallo.

Secondo me....
12/11/2007 21:58
 
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Re:
aston villa, 12/11/2007 21.41:

Premetto che ho visto solo le fasi che hanno fatto vedere a Controcampo.

Il terzo gol mi sembrava buono.

Il rigore ci poteva stare.

Chellini andava buttato fuori a Morfeo bastava il giallo.

Secondo me....




In linea di massima è quel che penso anch' io.

Almeno uno dei due fatti salienti doveva essere visto diversamente.

Però il rosso a Morfeo mi è sembrato legittimo.

[SM=x1272027]
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16/11/2007 18:39
 
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«Se non tenessimo conto di alcuni incidenti arbitrali, la Juventus sarebbe molto vicina all’Inter»: è questo il rimpianto di Giovanni Cobolli Gigli.

Il presidente del club bianconero, in un’intervista rilasciata a Juventus Channel e pubblicata dal sito internet ufficiale, parla di presente e futuro e fa un bilancio del suo primo anno di presidenza. «Dobbiamo raggiungere la vera competitività della squadra, perchè i nuovi giocatori si stanno ancora amalgamando con i grandi fedeli del passato e con alcuni giovani interessanti - ha dichiarato Cobolli Gigli in un’anticipazione dell’intervista che verrà trasmessa a partire dalle 18 su Juventus Channel -. Il mister e lo staff tecnico stanno cercando di ottenere il meglio, ma mi pare che nel frattempo siamo riusciti a ottenere ottimi risultati. Se non tenessimo conto di alcuni incidenti arbitrali la Juventus sarebbe molto vicina all’Inter. In ogni caso è nei primissimi posti della classifica e le possibilità di miglioramento sono notevoli: sia perchè dobbiamo ancora trovare l’intesa perfetta tra i giocatori, sia perchè quest’anno, rispetto alle concorrenti possiamo rifiatare, non avendo le coppe».

Cobolli Gigli parla anche del nuovo stadio, il presidente bianconero vuole dare alla Juventus un impianto tutto suo. «Stiamo lavorando al nuovo stadio e le decisioni verranno prese in un mese, un mese e mezzo - spiega il numero 1 d4el club bianconero -. Si tratta di decisioni che comporteranno scelte definitive ed esborsi finanziari rilevanti, quindi stiamo valutando varie ipotesi prima di arrivare a una conclusione. La Juventus comunque avrà un nuovo impianto e sarà uno stadio tutto bianconero, nel quale creare vita, non solo sportiva, sette giorni alla settimana».
22/11/2007 10:51
 
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Affisso l’annuncio di trasloco poco più di un mese fa sul quotidiano portoghese «O Jogo» («Se continuo a non giocare, vorrei andarmene dalla Juve»), ora Tiago Mendes Cardoso pare non voler più cambiare domicilio: «Vero, questo per me può essere un nuovo inizio. Nelle ultime 3 partite ho giocato di più e sto bene». Sulla carta, e sul prato, quelli da schierare dall’inizio nelle partite toste restano altri, Zanetti e Nocerino, ma da qualche settimana il portoghese ha rosicchiato minuti, entrando nelle rotazioni di Ranieri. Soprattutto combina qualcosa di buono, facendo funzionare quei piedi per cui è stato preso dalla Juve che ha sborsato un cifra non indifferente (oltre 13 milioni di euro): buoni colpi contro l’Empoli, tracce di gioco con il Parma, compresa la punizione sulla testa di Legrottaglie. Avendone spedita una pure sulla pelata di Trezeguet, contro l’Empoli, la taratura della gittata non dev’essere casuale.

Sei partite giocate, due da titolare, sono poche per stampare giudizi, ma almeno sono porzioni di campo su cui farsi valere e giudicare. Liberarsene a gennaio già sarebbe stata una sciagurata mossa contabile (a meno di non cavarne un prezzo simile); senza averlo neppure testato, sarebbe stata una follia. L’incrocio con il Palermo, allora, diventa transitabile anche per Tiago: «Può essere il mio momento, io sono pronto - ha detto ieri a Sky Sport, nel magazine «Permette Signora» - anche se sarà una decisione dell’allenatore. Qui ci sono tanti giocatori importanti, ma sto lavorando bene».

Di venire alla Juve era felicissimo («Non ci pensai un attimo»), ma i guai iniziarono subito: «Fisicamente non mi sono sentito molto bene, ho avuto problemi. Ed è questo che mi ha messo in difficoltà. Un inizio così non me l’aspettavo». Finito imbullonato alla panchina, aveva perso la calma, sfogandosi sul giornale portoghese: «Ma adesso mi sento bene, gioco di più e inizio a pensare che il futuro sarà a Torino per molti anni». Ranieri, che pure l’aveva voluto, lo piallò per l’intervista e la società lo multò: «Con Ranieri è tutto ok: ha detto quello che pensava. Per la multa non l’ho presa troppo bene, perché non ho detto niente di grave. Solo quello che avevo in cuore, ma con rispetto. Poi so che devo parlare in campo e dopo l’allenatore farà le sue scelte». Il club, però, non lo mollò: «Parlai con Alessio (Secco, ndr), con Blanc e anche con il presidente. Tutti mi hanno dato forza e fiducia». La stessa che ha Ranieri, anche perché in un centrocampo di pur bravi mediani, qualche geometra sarebbe gradito: se non altro per aggiungere un’opzione, o un idioma, per dirla con la metafora linguistica cara a Ranieri. Giorni fa, era spuntato un presunto (forse molto) interesse del Barcellona: «Fa piacere leggere queste cose - ha commentato il centrocampista - ma ora voglio davvero fare il massimo con la Juve. Voglio restare qui e vincere qui. Poi a gennaio parlerò con Ranieri e la società, e vedremo. Ma, lo ripeto: il mio futuro sarà qui. Un futuro felice». L’avviso di trasloco, ora, riguarda Almiron.
26/11/2007 21:28
 
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Juventus - Palermo 5-0
Partita senza storia. Mi aspettavo molto di più dal Palermo che ha giocata una gara veramente rinunciataria. Il primo gol nasce comunque da un calcio d' angolo a nostro favore che non c' era.

La Juve ha sfoderato una delle sue migliori prestazioni stagionali. Bravissimi tutti, dai due centrali Legrottaglie e Criscito, a Molinaro che pur non essendo un fenomeno ha spinto molto, a Zebina che dopo tanto riposo forzato ha giocato una partita onorevole. Il solito Nocerino e forse un Zanetti un po' impreciso. Importanti gli apporti di Camoranesi e Nedved sulle fasce. Per Trezeguet ormai non ci sono più aggettivi. Appena ha l' occasione.... Ottimo anche Iaquinta, anche ieri tra i migliori, autore tra l' altro di un gol molto bello vista la rapidità di esecuzione e le condizioni precarie in cui si trovava al momento del tiro. Felicità per Del Piero autore di una gran punizione (e di un rigore) e per Marchionni che ritengo possa essere un giocatore molto importante per la Juventus.
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29/11/2007 11:11
 
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«Di scudetto non parla nessuno, è una specie di tabù. Poi però scopri che sotto sotto ci credono tutti. Sarà durissima, ma siamo la Juve». Vincenzo Iaquinta si accoda a David Trezeguet e lancia un messaggio chiaro al campionato: per il tricolore ci sono anche i bianconeri. «Mi aspettavo di essere così in alto in classifica - ammette l’attaccante in un’intervista a Tuttosport - Sono sincero, ci ho creduto fin dall’inizio. Perchè una volta rimasti tutti i campioni, questa squadra mi convinceva. E poi scusate, ma siamo pur sempre la Juve, che c’è di strano a vederci secondi?».

Iaquinta cerca di non pensare agli errori arbitrali che in più di un’occasione hanno penalizzato la formazione di Ranieri («dobbiamo continuare a concentrarci sulle partite senza cercare alibi») e vive il dualismo con Del Piero «come uno stimolo, anche se questo dualismo alla fine non lo vedo. Ranieri ci fa sentire tutti titolari e non penso di essere necessariamente in competizione con Alessandro. Lui, poi, è talmente fondamentale per noi...».

Con Trezeguet si trova alla grande («siamo molto ben assortiti e siamo in ottima forma») mentre a Buffon avrebbe dato il Pallone d’Oro «perchè è letteralmente di un altro pianeta. Uno come lui fa guadagnare tanti, tanti punti perchè le sue parate contano come gol». E adesso c’è Milan-Juve. «Per me vale quanto una semifinale di Champions - confessa Iaquinta - Affrontiamo il Milan con la sicurezza di essere veramente forti, oltre alla voglia di vincere finalmente una partita contro una grande dopo tre pareggi».
18/12/2007 16:01
 
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Può ben condensare la posizione finale del cda e, quindi, di tutta la Juve, il comunicato di dodici righe che verso sera compare sul sito web bianconero, non però la sorpresa, il fastidio e l’irritazione per doversi sentire ancora, un anno e mezzo dopo, appesi a una linea telefonica. Piena fiducia in Alessio Secco, promosso direttore sportivo dopo il diluvio, è il verdetto: non ancora definitivo, perché la cassazione arriverà solo quando tutte le nuove carte dell’inchiesta, cioè il contenuto delle telefonate, saranno scoperte.

Dunque, ecco il pensiero dell’amministratore delegato bianconero Jean-Claude Blanc: «Il fatto che, secondo indiscrezioni pubblicate da alcuni quotidiani, il direttore sportivo Alessio Secco abbia avuto contatti con l’ex direttore generale della Juventus, non incrina la mia stima professionale nei suoi confronti, perché sono certo della correttezza e dell’autonomia della società nella conduzione dell’attività sportiva, dal momento del mio insediamento». Su mezze frasi, insomma, non s’imbastiscono processi e, di conseguenza, licenziamenti. Secco ha parlato con Blanc, assicurando che mai, nei contatti con Moggi, non più di una decina di telefonate, in un anno e mezzo, ha trattato affari. Merita fiducia, fino a prova contraria: «Naturalmente la Juventus seguirà con attenzione gli sviluppi del processo di Napoli - continua l’ad - ma resto convinto della correttezza e della qualità professionale dei miei collaboratori. Di conseguenza, come ho dichiarato ai consiglieri di amministrazione, non vi sono ragioni per cui la mia fiducia venga meno».

Stravolgendo l’ordine del giorno, il caso è stato comunque il primo a essere trattato, in un cda che s’è allungato per circa quattro ore, finendo intorno alle 14,30. E che pure aveva da discutere temi fondamentali per il futuro della società, come il progetto del nuovo stadio, quel «Delle Alpi» che dovrebbe diventare la moderna casa Juve, il miglior impianto italiano. O doveva, visto il consiglio di ieri: perché, dopo i ripetuti rinvii sulla decisione definitiva, il piano rischia di sfumare. Ai consiglieri sono stati illustrati con cifre e grafici i piani di investimento necessari per la trasformazione del vecchio stadio, una robusta ristrutturazione già concordata con il comune su cui puntare almeno 80 milioni di euro. Comprensibilmente, sull’importo s’è aperto il bivio: credere nello stadio, pure come primario mezzo per un futuro sostegno economico del club oppure puntare sul deciso rafforzamento della squadra, per risollevarla stabilmente in Champions League. Si punta sulla seconda, per adesso, o almeno questa è stata l’indicazione uscita la scorsa settimana dal comitato direttivo della Juve, dove ne hanno discusso i responsabili dei vari settori della società. E il cda di ieri, non ha ribaltato la valutazione: agli occhi, il conto finanziario è decisamente più evidente di quello economico. I costi del progetto non sono secondari e che venga qualche dubbio, azionista di maggioranza compreso, è il minimo.

I componenti del cda, ora, avranno un mesetto per studiare e valutare tutti i documenti, poi si dovrà prendere una decisione. Addio allo stadio dei sogni, allora, a meno che, in breve tempo non vengano reperiti altri finanziamenti da sponsor anticipati (quello che potrà dare il nome allo stadio, soprattutto), o da un’accelerazione dei finanziamenti statali. In caso contrario, si andrà verso un leggero make-up del «Delle Alpi» o, addirittura, al prolungarsi della permanenza all’«Olimpico». Non proprio quello che si era detto in questi mesi.

20/12/2007 20:49
 
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Luciano Moggi ha comprato una pagina di un 'free press' di Torino per fare gli auguri a tutti i tifosi della Juventus. 'Luciano Moggi augura a tutti i tifosi bianconeri buon Natale e felice 2008': era scritto in una pagina di 'Stadio Goal',che viene distribuito gratis tutte le settimane in 65 mila copie in occasione delle partite casalinghe di Juventus e Torino. L'ex dg Juve - conferma l'editore Luca Negro - si e' anche proposto come collaboratore-opinionista per il futuro.
20/12/2007 23:47
 
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Re:
aston villa, 20/12/2007 20.49:

Luciano Moggi ha comprato una pagina di un 'free press' di Torino per fare gli auguri a tutti i tifosi della Juventus. 'Luciano Moggi augura a tutti i tifosi bianconeri buon Natale e felice 2008': era scritto in una pagina di 'Stadio Goal',che viene distribuito gratis tutte le settimane in 65 mila copie in occasione delle partite casalinghe di Juventus e Torino. L'ex dg Juve - conferma l'editore Luca Negro - si e' anche proposto come collaboratore-opinionista per il futuro.



Grande Lucianone. [SM=x1272069] [SM=x1272069] [SM=x1272069]

Il miglior dirigente di calcio in assoluto.

Invece di continuare a non nominarlo come se fosse la peste bubbonica, Cobolli e Blanc dovrebbero ricordarsi che la Juve attuale è la Juve di Moggi, da Palladino a Molinaro, da Criscito a Nocerino, da Buffon a Chiellini, da Camoranesi a Nedved, da Zanetti a Trezeguet fino ad arrivare a Marchionni. Senza dimenticare che quest' ultimo e Giraudo hanno lasciato in eredità un settore giovanile di qualità assoluta.
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24/12/2007 00:17
 
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Juventus - Siena 2 - 0
Se da un punto di vista del gioco e delle occasioni la Juve avrebbe anche meritato la vittoria, ci sono purtroppo troppi episodi che hanno falsato il risultato penalizzando fortemente il Siena. Il primo riguarda la mancata espulsione di Tiago che, non contento di stare giocando un campionato con poche luci e molte ombre, ha pensato bene di rifilare un gancio a Locatelli rischiando di lasciare la Juve in 10. Tra l' altro il risultato era ancora fermo sullo 0 a 0. Il gol di Trezeguet è in netto fuorigioco, quasi impossibile non vederlo. Sul gol del Siena mi sembra invece che una carica su Legrottaglie ci possa stare visto che un giocatore mette un braccio in faccia al nostro difensore. Poi siam sempre lì... In molte altre occasioni falli di quel tipo non sono stati fischiati. C'è poi anche un rigore non concesso alla Juve, errore molto meno grave visto che il risultato era ormai in cassaforte. Fossi un tifoso del Siena, oggi sarei incazzato come una pantera. Personalmente la reputo una vittoria amara, di quelle che non ti puoi certo gustare. Gara falsata. Sui giocatori direi bravi i due nostri centrali difensivi, bene il solito Trezegol ma sicuramente Salihamidzic merita la nomina del migliore in campo, tanto per la prestazione quanto per il gol, la traversa e un' altra incursione di testa finita alto di poco. Del Siena mi è piaciuto Galloppa.

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27/12/2007 12:10
 
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Adesso è a Cortina. Vacanze di fine anno sulle montagne dei vip per Carvalho de Oliveira Amauri. Un brasiliano che non teme il freddo e preferisce lo struscio in corso Italia alle spiagge di Rio. Anche in questo è un tipo speciale. Del resto Amauri, attaccante del Palermo, è ormai più italiano che sudamericano non soltanto perché da sette anni gioca nei nostri campionati. Sulla copertina del suo passaporto c’è scritto Repubblica Italiana e questa doppia nazionalità alletta un po’ tutte le squadre italiane, oltre Donadoni che segue con attenzione l’attaccante del Palermo in vista delle convocazioni per l’Europeo. Amauri fino a giugno vestirà la maglia rosanero e delizierà Guidolin - che l’ha definito il nuovo Drogba - e il presidente Zamparini che nel 2006 lo prese dal Chievo dopo una trattativa che non finiva mai.

Ma a fine campionato sarà davvero difficile trattenerlo in Sicilia, anche se Zamparini sparerà forte per cedere il suo giocatore di maggior pregio. A dare ascolto alle voci di mercato, per acquistare il cartellino di Amauri c’è la stessa coda che dal salumiere per accaparrarsi lo zampone per Capodanno. In Italia Juventus, Milan e Inter. In Spagna, Barcellona e Real Madrid. In ogni caso siamo alle squadre top a quelle che anche nella prossima stagione lotteranno per lo scudetto e la Champions League. Eppure non si porta via per una manciata di euro. Zamparini partirà da 30 milioni, ma a 20-25 non saprà dire di no. Più gente lo vuole, più il prezzo sale e il presidente gongola: «E’ incedibile» ha detto ieri di getto. Poi, siccome sa che non farà come Ulisse per resistere alla tentazione, ha spiegato: «Me lo chiedono in tanti. Anche la Juve lo vuole. E da Torino mi è arrivata pure la richiesta per Barzagli. Vedremo, se ne riparlerà fra qualche mese».

Zamparini, da quanto si intuisce, non farà il duro per Barzagli. Respinto da Deschamps e neppure adorato all’inizio da Ranieri, il difensore campione del mondo ha riguadagnato posizioni e ora pare sia il centrale giusto per dare solidità al reparto bianconero. Dunque Amauri oggetto di tentazione juventina. «Lo terrei con me per sempre, ma credo che il suo destino sia segnato. Nella prossima stagione non giocherà a Palermo». Francesco Guidolin pare rassegnato a perdere il campione per cui stravede e che ha rimpianto un anno fa a causa dell’ infortunio che gli ha fatto perdere metà stagione. Amauri adora Palermo, ma il richiamo della Champions che non ha mai disputato è irresistibile anche per lui.

Difficile questa volta prendere abbagli come per Almiron. Qui si va sul sicuro. Non occorre avere il patentino rilasciato da Coverciano per capire che la stoffa c’è. Semmai la cosa curiosa è che la Juve abbia bisogno di questo tipo di giocatore. Trezeguet, Iaquinta, Del Piero e Palladino rendono ben assortito il reparto offensivo bianconero oggi e domani. Tuttavia Amauri potrebbe essere l’acquisto a sensazione se a fine campionato si decidesse di rinunciare a Del Piero. Altrimenti, convivenza difficile e non soltanto con il capitano. E nella situazione della Juve sarebbe anche l’Inter che ha altre esigenze in prospettiva, e forse Amauri creerebbe problemi anche alla Roma. A conti fatti, soltanto il Milan avrebbe davvero bisogno di un tipo così. Intanto l’italo-brasiliano dovrà mantenersi sui livelli attuali.

Cannoniere e uomo-assist di lusso: è la sua completezza che spinge a mettere mano al portafogli anche a Torino. Ma in corso Galileo Ferraris conta soprattutto il presente. La prossima settimana il ds Alessio Secco chiuderà con il Genoa una trattativa multipla. Criscito andrà in prestito alla squadra di Gasperini fino a giugno con diritto di riscatto della metà per 6,5 milioni. Lo seguirà Olivera con diritto di riscatto totale. Infine Paro, già rossoblù, verrà riscattato in maniera definitiva da Preziosi. In esubero resterà Boumsong per il quale si sta riaprendo la trattativa con il Besiktas. Anche per Almiron ci sono richieste da Besiktas, River Plate e Olimpiacos, ma il timore è di restare un po’ scoperti nel settore centrocampisti. Se ne andrà soltanto se arriverà un altro puntello per il centrocampo. Ancora pochi giorni (4 gennaio) e si parte. Si prevede che delle grandi la più attiva nel settore arrivi sarà l’Inter che ha il problema Stankovic a rischio operazione. Mancini ha chiesto Simplicio del Palermo e Dessena del Parma.
27/12/2007 20:13
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Le cifre che girano attorno ad Amauri sono assurde. Non ha ancora dimostrato che valga una "grande". Lo scorso anno era sulla strada giusta ma l' infortunio lo ha messo fuori gioco. Si sta parlando di un giocatore che farebbe la riserva di Eto'o (e di Henry) al Barca, di Van Nistelrooy a Madrid, di Trezeguet alla Juve e che al Milan si giocherebbe la maglia con Inzaghi, Ronaldo (se resta), Gilardino e magari pure Pato che, nonostante sia una mezza punta, se gioca toglie un altro posto. La Juve pagherebbe Amauri 25-30 milioni? Ma se fa fatica a prendere Diego che costa più o meno la stessa cifra, che ha 22 anni (5 in meno di Amauri) e che di certo sarebbe un titolare, come si potrebbe fare un simile investimento per uno che non ha mai giocato a grandi livelli e che partirebbe dalla panchina? Vabbeh che con gente come Blanc e Secco non si possono mai dormire sonni tranquilli però qui siamo alla follia pura. Per 15 milioni si potrebbe anche fare. Non certo a quelle cifre.

Riguardo a Criscito, se fossero vere le cose che si leggono in questi giorni, saremmo alle comiche. Criscito viene prelevato a 17 anni dal Genoa con la formula della comproprietà libera. Dopo due anni viene ridato al Genoa per fare esperienza senza che sia stata risolta la sua situazione contrattuale. Gioca un bellissimo campionato di B lo scorso anno. Tutti lo vogliono. La Juve decide si sganciare 7,5 milioni di euro per riportarselo a casa e sottrarlo ad una agguerrita concorrenza. E dopo soli 4 mesi che fa? Lo ridà al Genoa in prestito con la possibilità che il club di Preziosi possa riscattarne la metà a fine campionato più o meno alla stessa cifra? Ma che stronzata è? E se Criscito gioca alla grande i prossimi 5 mesi che si fa, si prendono dal Genoa 7 milioni di euro e poi si ne danno altri 10 per controriscattarlo? Qua siamo fuori [SM=x1272078] . Ha un senso se lo presti per il restante campionato e magari dai un premio al Genoa perchè lo fa giocare.

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"Mama mama, me dijeron puta barata!"
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29/12/2007 10:34
 
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Buffon da poche ore ha un figlio e tra pochi giorni, il 28 gennaio, avrà trent’anni. E’ venuto il momento di cambiare la vita, oltre al calendario?
«Di sicuro devo cambiare un po’ la testa: meno goliardia, meno estro giovanile, uno stile più morigerato. Oltre i 30 anni ci sono l’equilibrio, la piena maturità, gli affetti consolidati, la donna della vita, gli amici più cari, la famiglia. Essere padre impone nuovi doveri ma comunque quando arrivi a questa età è inevitabile che fai un bilancio e ti prepari a una nuova fase dell’esistenza».
Come si immagina nel ruolo di padre?
«Sono curioso di scoprirlo ma vedo che ci riescono tutti e penso che ce la farò anch’io»
La spaventa il mondo in cui è appena entrato suo figlio Louis Thomas?
«Vorrei dargli l’educazione che mi diedero i miei genitori: da ragazzo li avrei voluti più morbidi, a 30 invece ho capito che avevano ragione loro. E se mio figlio recepirà le tre o quattro cose fondamentali dei miei insegnamenti avrà meno pericoli anche in questo mondo difficile».
C’è un desiderio che prevale in queste ore prima del 2008?
«Penso a questo bambino e alla sua crescita serena tra genitori che si vogliono bene: vedo tante coppie che si separano e ho paura perchè immagino che nessuno cresca bene quando è sballottato tra un weekend da passare con il padre e uno con la madre».
Tra le coppie di calciatori e donne dello spettacolo la vostra è tra le poche unioni che funzionano, tanto da avere un figlio. Voi vi sentite come una mosca bianca?
«Io e Alena abbiamo 30 anni. Venga a farmi la stessa domanda quando ne avremo 60 e se ci troverà insieme le risponderò di sì».
Louis Thomas non è un nome molto comune. Com’è che a voi calciatori non riesce mai di chiamare un figlio Giovanni o una figlia Maria?
«Non mi sembra un nome strano, anche perchè Alena non è così italiana da preferire un Luigi o un Tommaso: li abbiamo internazionalizzati, eravamo indecisi tra i due e li abbiamo usati entrambi».
Ha detto che deve cambiare stile di vita. Finora era un ragazzaccio?
«No, ma ad ogni età corrisponde un percorso che comprende gli errori».
Due che ricorda?
«Quando misi la maglia con la scritta "Boia chi molla" e passai per fascista. Ero in buona fede ma l’ignoranza non è ammessa».
E l’altro?
«Quando in quarta superiore non riuscivo a passare e cercai la scorciatoia, all’italiana. Però ogni cretinata l’ho pagata fino in fondo com’è giusto che sia: adesso sono più credibile se giudico cosa fanno gli altri».
Tuttavia sulle scommesse di due anni fa tutti hanno creduto alla sua buona fede e l’hanno perdonata.
«Alla fine ciascuno riceve per come si comporta. Per la gente non sono un imbroglione ma una persona genuina, alla mano, che preferisce ricevere un torto piuttosto che mancare di rispetto e che crede nella parola data».
Sul contratto con la Juve però ha voluto la firma.
«Perchè si fa così. Ma ho dato la parola che restavo e quella è rimasta».
Si è mai pentito?
«No. Ho vissuto un’esperienza unica. Per me la sorpresa del 2007 è che sia passato senza cambiarmi la vita: sembrava che giocare in B potesse sconvolgerla, invece faccio sempre il portiere, gioco in un grande club e in Nazionale».
A proposito di retrocessione: è sorpreso che siano ritornate le intercettazioni su Calciopoli?
«Non casco dal pero, non posso più stupirmi di nulla».
Moggi le ha più telefonato?
«No. Ma, se accadesse, dopo un minuto parleremmo di calcio e di Juve. Che altro avremmo da dirci?»
Dunque non le pare strano che al telefono si ripiombiasse negli stessi discorsi?
«Se si accerterà che le intercettazioni ripropongono davvero un certo modello non vorrà dire che non si è imparata la lezione di Calciopoli ma che a questo mondo sta bene così. Certo, in ogni posto di lavoro, anche in banca, chi sta in alto ha potere e ascendente. Qui sembra che si sia andati oltre».
Bastano i risultati per nascondere la malattia del calcio, come dice Galliani?
«Il fine giustifica i mezzi ma ogni tanto bisognerebbe dare un’occhiata ai mezzi che si adoperano, altrimenti lo sport non esiste più».
Nel 2004, di fronte a certi erroracci di Kahn e di Barthez, lei disse che quando un portiere ha superato i 30 anni, ad ogni papera si sostiene che è vecchio. Avverte il pericolo?
«Ora direi che accade oltre i 40, la nostra longevità è cresciuta parecchio. Ma alla fine sarò sempre io il miglior giudice di me stesso».
Anche se nel calcio pochissimi sanno capire quando è ora di smetterla?
«Ogni tanto mi chiedo se io ci riuscirò. E’ che negli ultimi anni di carriera si torna ragazzini: i soldi contano meno, invecchiando la molla che ti spinge è di nuovo la passione. Pura».
Si dice: Buffon è il portiere perfetto. Concorda?
«Su 30-35 gol che prendo all’anno, i tiri imparabili possono essere al massimo 10. Quindi potrei parare di più».
Allora dov’è la bravura?
«Sbaglio poco. Intendo sbagli riconoscibili, visibili. Papere».
Tipo Dida contro l’Inter?
«Beh, con quel tipo di pallone, può succedere».
Ricorda due errori del 2007?
«Non così evidenti. Ma a Brescia ho preso un gol perchè ero troppo fuori dai pali e a Glasgow sulla rete della Scozia non mi sono mosso bene».
E due parate da incorniciare?
«Una a Cagliari e l’ultima a Roma contro la Lazio sul tiro di Rocchi, anche se sono di più le prodezze che vedo fare agli altri».
Recoba ha detto che lei restringe la porta perchè costringe a tirare negli angoli. Sente di condizionare gli avversari?
«Non ne sono convinto. Si fa tutto a tale velocità che dubito un attaccante si fermi a pensare come battermi. Forse succede sulle punizioni».
Le dicessi che la Juve ha per obiettivo lo scudetto, cosa risponderebbe?
«Impossibile. C’è l’Inter».
E per il secondo posto?
«Adesso sappiamo che si può lottare per farcela perchè ho visto una Juve insospettabile. Però metterei ancora la firma per un terzo o quarto posto».
Se in estate non fossero stati sbagliati certi acquisti chissà dove sareste.
«Pure Platini ci mise un anno ad ambientarsi. Aspettiamo».
A proposito di attese. Com’è quella per gli Europei?
«Sarà più serena che ai Mondiali, con la consapevolezza di essere forti che solo la vittoria ti dà. Prima di andare in Germania eravamo spesso in affanno, adesso non lo siamo più. Stupiremo ancora».
Tanto da essere i favoriti?
«Non ricordo nella nostra storia una Nazionale così strapotente da esserlo: questa è diventata dura da battere ed è già molto».
Come ha visto cambiare Donadoni in un anno?
«Tra gli allenatori la sorpresa è stata lui. E’ arrivato in un momento difficile, ha avuto coerenza, decisione, testardaggine, ha fatto scelte che lo potevano travolgere ma che gli hanno portato rispetto».
La sorprende che Lippi sia disoccupato?
«E’ il più grande di tutti e se il più grande è ancora a spasso qualcosa mi sfugge».
E Capello in Inghilterra?
«Ha realizzato il suo sogno».
Come lo vede tra quei calciatori ubriaconi e spesso invischiati in scandali e festini a luce rossa?
«Metterà dei paletti, come a Madrid. Ma non sarà tanto ingenuo da scardinare tradizioni e comportamenti che durano da anni. Quelli accettabili, è chiaro. Capello dice che tra un mese avrà imparato l’inglese: non so da quali basi parta ma, conoscendolo, tra un mese lo vorrà insegnare lui».
29/12/2007 15:19
 
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Predatore insaziabile
Re:
Stendo un velo superpietoso su Buffon, con tanti soldi che si e messo assieme a una mezza befana (che se ne ha passato a dozzine persino il vecchio Flavio ) e cmq rappresenta in buona parte la mentalita odierna italiana.

Curioso come la gara della Juve con il Siena sia stata truccata, ovviamente Moggipoli non ha cambiato molto.

L`arbitro vede come Tiago colpisce con un pugno un`avversario, il regolamento non lascia discrezionalita ( come per esempio nel 1-0 realizzato in netto fuorigioco) e interventi cosi son da punire con il rosso.

Se L`arbitro sapeve che andando contro il regolamento la gara sarebbe stata rigiocata e lui sospeso almeno un paio di messi dalla serie A avrebbe buttato fuori il giocatore, invece niente, tanto sa che non succede nulla, anzi per evitargli la squalifica dalla prova TV ha persino estratto il giallo, sarebbe stato piu credibile se faceva finta di non vedere.
Prova TV, altra cacata, se l`arbitro sbaglia non si applica. Mah

saludos
03/01/2008 10:03
 
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Già pedinato l’estate scorsa, quando Monsieur Trezeguet sventolava la manina dell’addio dentro l’Olimpico, Rolando Bianchi compare nuovamente sul radar della Juve: vi era sparito una mattina di luglio, per atterrare a Manchester, scalo City, a 13 milioni di euro. Pur restando il centrocampo la priorità dei lavori bianconeri, a giugno un attaccante il club vorrebbe comunque prenderlo, come alternativa a Re David e, è la speranza, futuro successore del capocannoniere francese. Bianchi ne avrebbe l’età, 25 anni il prossimo 15 febbraio, e il talento.

In Italia, l’attaccante tornerebbe volentieri, perché dopo la grande annata con la Reggina (18 gol in 37 partite), l’avventura inglese non sta decisamente filando come s’aspettava, nonostante i tre gol messi dentro a dicembre: l’incasso totale, infatti, è di quattro reti in quattordici partite, solo cinque giocate dall’inizio, e un feeling con Sven Goran Eriksson mai nato. Nel frattempo, infatti, la società inglese ha assunto proprio nel ramo attaccanti, prendendo il messicano Nery Castillo, arrivato dallo Shakthar. E lo shopping non pare finito: si cerca anche un’altra punta, Diego Milito, secondo il «Daily Star». Per trattare Bianchi, la Juve aveva pensato di muovere Marco Marchionni, che il City avrebbe preso volentieri, ma il giocatore preferisce non lasciare Torino.

L’altro sentiero, quello che porta ad Amauri, s’è ultimamente ristretto. Il Milan, infatti, è molto vicino a chiudere l’affare: contratto di cinque anni, a 3,5 milioni di euro a stagione. Anche se il fenomenale Maurizio Zamparini ha smentito: «Non ho posto alcun veto per il passaggio di Amauri al Milan - ha detto ieri il presidente del Palermo - anche perché non ci sono state offerte. Nè dalla squadra rossonera, nè dalla Juventus: so solo che alcune squadre straniere sono interessate a lui, ma fino a giugno non se ne fa niente e di sicuro farò di tutto per convincerlo a restare». Smentita totale, anche di se stesso: essendo stato lui, una settimana fa, a stampare sui giornali l’interessamento bianconero per il centravanti. I rossoneri, però, adesso sono abbastanza avanti nella trattativa, e per la Juve non pare comodissimo inserirsi.

Rolando Bianchi, allora, si profila come buona alternativa, senza rinnegare l’acquisto di Vincenzo Iaquinta, preso solo sei mesi fa. L’ex udinese, ormai, è sempre più visto come utile spalla del collega centrale o, anche largo, nel ruolo battezzato da Marcello Lippi al Mondiale tedesco. Oltre ad Alex Del Piero, per completare il conto del settore, c’è pure Raffaele Palladino sul quale il club dovrà riflettere: di mestiere, s’è sempre professato seconda punta, ma Claudio Ranieri l’ha quasi convertito a esterno sinistro, spremendone pure buoni risultati, in mezzo a comprensibili alti e bassi. Senza dimenticare che, a giugno, sulla corsia sinistra, quella frequentata da Palladino, si spalancherà una voragine, con il probabile addio di Pavel Nedved.

Per questo, il centravanti del Manchester City, con la Champions League sullo sfondo, da prima punta potrebbe essere il cambio ideale per Trezeguet e, va da sè, l’apprendista.
04/01/2008 00:49
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Non sono molto ottimista sul mercato. I giocatori buoni costano e gli Agnelli non vogliono tirare fuori i soldi. La Juve, come qualsiasi squadra di questo mondo, per ricca che sia non può fare certi acquisti senza una partecipazione attiva della proprietà. Il discorso che non si possa spendere perchè insorgerebbero i sindacati secondo me è vero solo in parte e credo che spesso sia una scusa che fa molto comodo per giustificare certe scelte di basso profilo. La realtà attuale è che si stanno comprando solo i parametri zero e ci si sta facendo fregare tutti i giocatori migliori. Rolando Bianchi come alternativa a Trezeguet potrebbe essere un' ottima soluzione visto che ha dimostrato di saperla mettere dentro e che probabilmente ora la sua valutazione sarebbe molto più bassa. Ma il problema è la metà campo. Ci vuole un regista e deve essere forte. Non piango per il mancato acquisto di Banega perchè non credo che a 19 anni sarebbe stato in grado di comandare la metà campo della Juve in un campionato difficile come il nostro. I giovani da prendere qualche anno fa erano i Robinho, i Diego e gli Aguero, grandissimi talenti che potevano essere inseriti gradualmente. Non si può fare il discorso inverso e pretendere che un ragazzino del Boca prenda in mano la Juventus. E' come Appiah che doveva tenere su la metà campo quasi da solo al primo anno e Appiah di fianco a un certo Emerson al secondo. Concludo dicendo che una grande squadra non compra buoni giocatori vendendone altrettanti. Il Milan non lo fa, l' Inter non lo fa. I giocatori buoni si tengono e intanto se ne cercano altri che possibilmente siano ancora meglio.
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05/01/2008 10:29
 
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O' rapace
Juve, che colpo: preso Van der Vaart
La Juve ha ormai concluso l’acquisto di Rafael Van der Vaart, 25 anni da compiere nel febbra­io prossimo, centrocampista olandese in forza all’Am­burgo. Ieri tutta la stampa tedesca ha annunciato la fe­lice conclusione della trattativa dilungandosi anche nei particolari. Van der Vaart passerebbe alla Juve nel luglio prossimo per una cifra di circa 17 milioni di euro e avrebbe firmato un contratto di cinque anni con la società torinese. I giornali sostengono che tra qualche giorno lo stesso centrocampista olandese an­nuncerà l’addio all’Amburgo per annunciare il suo trasferimento alla Juventus.

Le notizie in arrivo dalla Germania non sono state smentite a Torino anche se i termini dell’operazione di mercato non sarebbero quelli divulgati ieri dalla stampa tedesca. In effetti è possibile che la valutazio­ne data ad Amburgo al giocatore sia un tantino esage­rata. Van der Vaart ha un contratto con la società te­desca che scade nel 2010, ma una clausola particola­re inserita nell’accordo gli permetterebbe di liberar­si per un milione di euro nel giugno del 2009, vale a dire dodici mesi prima la scadenza naturale. Ovvio che l’Amburgo abbia interesse di vendere subito il centrocampista per non rischiare di perderlo tra po­co più di un anno a una cifra ridicola, ma è altrettan­to ovvio pensare che la Juventus non si sia spinta si­no ai 17 milioni di cui ha parlato la stampa tedesca ie­ri.

L’impressione è che Van der Vaart passerà alla Ju­ventus per una somma inferiore ai 17 milioni mentre è plausibile che si legherà alla società bianconera con un contratto di cinque anni. Si parla di 2-2,5 milioni di euro all’anno per l’olandese
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