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JUVENTUS

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2011 15:35
10/08/2007 14:35
 
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Vai Volpino
11/08/2007 01:43
 
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...vai volp1no? io andrei pure,sono loro che ...
...azzo nelle prime uscite Andrade è meno veloce di Aroldo Tieri...
...poca,poca,veramente poca fiducia...
11/08/2007 10:01
 
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Mah.....forse le aspettative erano un po' troppe e i soldi pochi...

Non so...io di Miccoli e Tacchinardi avrei aspettato a liberarmi..
11/08/2007 14:09
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Soprattutto di Tacchinardi avrei aspettato a disfarmene.

Direi che la dirigenza ha ritenuto più "pesante" il suo ingaggio che la sua possibile utilità.

Io comunque aspetterei ancora un po'. Se il Milan o l' Inter che sono sicuramente messe meglio di noi avessero cambiato i due centrali di difesa e di metà campo, non credo che avrebbero fatto faville ora. In precampionato poi...

Indipendentemente dalle prestazioni, resta però evidente sulla carta che la Juve ha acquistato diversi buoni giocatori ma nessun fuoriclasse. E questo lo sapevamo anche un mese fa. Quindi la situazione è sicuramente migliorabile ma scordiamoci lo scudetto o una grande Juve. Per ora potrà essere solo una buona Juve.

Tra l' altro, non che la Juve non abbia speso. Forse era meglio qualche acquisto in meno e l' arrivo di almeno un grande giocatore. Sono comunque arrivati diversi giocatori facenti parte delle rispettive nazionali.

Tra tutti gli acquisti fatti, il più inutile, sia tecnicamente che economicamente secondo me è quello di Iaquinta.

11 milioni per lui lì mi sembrano veramente troppi. Se tieni Zalayeta in rosa, gli aumenti l' ingaggio e gli fai capire che non gioca una volta ogni due mesi, il problema di trovare il vice-Trezeguet lo hai già risolto.

Non che in giro ci siano tanti fuoriclasse. Quei pochi che ci sono costano una follia e chi li ha se li tiene. Ma tra i tanti che ho sentito in questi mesi, mi dispiace non aver preso uno come Mascherano che è giovane, forte tecnicamente e che a metà campo si fa sentire come pochi.


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"Mama mama, me dijeron puta barata!"
"Mi amor, cobra mas caro!"
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12/08/2007 01:46
 
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...sottoscrivo in toto...
troppi giocatori,alcuni discreti o di prospettiva futura,ma fuoriclasse non ne vedo...
...era meglio un fuoriclase in difesa e uno a centrocampo che tanta rumenta...
...e sull'udinese,mah...mi sembra un cavallone ma niente di che...
12/08/2007 09:05
 
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CESENA - Amichevole spettacolo fra Juve e Roma, vincono i bianconeri 5-2 con una grande rimonta. Partita interrotta a pochi minuti dalla fine per la pacifica invasione di un tifoso giallorosso che ha voluto abbracciare Buffon e Totti. La squadra di Spalletti ha brillato nella prima parte del match, poi è crollata. Hanno pesato le molte assenze.

A Cesena era in programma l'ultima delle tre amichevoli fissate nel 2004 come parziale indennizzo per la cessione di Emerson. L'undici di Claudio Ranieri vince 5-2 dopo essere andato sotto di due reti. La Roma, decisamente superiore nei primi 20', accusa un calo sempre più evidente con il passare dei minuti.

Ottima prova di carattere invece da parte della Juve.
Ranieri deve rinunciare a Zebina, Grygera e Chiellini, torna il 4-4-2 con Iaquinta e Trezeguet in avanti; sulla fascia destra spazio a Salihamidzic. Spalletti deve rinunciare a Pizarro, Ferrari, Mancini, Perrotta e De Rossi, tutti infortunati. Recuperati invece Taddei e Aquilani.

Parte forte la Roma che si propone con ottime verticalizzazioni e approfitta dell'eccessivo fraseggio inconcludente dei giocatori bianconeri. All'11' giallorossi già in vantaggio: palla recuperata a centrocampo, Vucinic si inserisce tra due difensori e supera Buffon. Al 25' il raddoppio: punizione di Totti quasi da centrocampo per Mexes che completamente dimenticato dalla retroguardia bianconera in perfetta solitudine, di testa, batte Buffon. Ranieri inserisce Cristiano Zanetti al posto di Birindelli.

Al 29' la Juve accorcia le distanze dopo un'ottima ripartenza: splendido assist di Nedved per Trezeguet che entra in area e non perdona Doni. Grande reazione della formazione di Ranieri che approfitta anche del calo di tensione dei giallorossi.

Al 35' arriva il pareggio grazie a una gran giocata di Nocerino (bravissimo questa sera) per Trezeguet in area, il francese anche questa volta non dà scampo a Doni. Il primo tempo si chiude con Nedved che reclama un rigore per intervento di Mexes ma Rocchi lascia correre. Ad inizio ripresa Spalletti opera un dopio cambio con Barusso ed esposito al posto di Taddei e Vucinic.

La Juve cresce, fa la sua partita, mentre la Roma si ferma e subisce al 22' il 3-2 grazie a Vincenzo Iaquinta che da distanza ravvicinata batte Curci; l'attaccante finalmente si sblocca e scarica tutta la sua felicità nell'esultanza. Non mancano le scintille soprattutto tra Mexes e Nedved che si beccano fin dal primo tempo e che poi vengono quasi alle mani dopo un brutto fallo del difensore romanista su Del Piero, entrato al posto di Trezeguet.

Al 30' gran conclusione di Nedved da fuori, parata da Curci. In campo c'è solo la Juve e al 32' arriva il quarto gol: cross pennellato di Almiron per la testa di Alex Del Piero che appoggia in rete. Al 48' la Juve fissa il punteggio sul 5-2: punizione di Del Piero respinta dalla barriera e palla sulla sinistra per Zalayeta che batte Curci.

Fra una settimana la Roma sarà impegnata nella Supercoppa contro l'Inter. Spalletti, che è apparso preoccupato, spera di recuperare almeno Perrotta e De Rossi.

13/08/2007 09:02
 
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David Trezeguet, quel Domenech non ce l’ha solo con lei, ce l’ha anche con noi, i soliti italiani dediti ai soliti arbitri.
«Ho letto. Dio, che fastidio. Che vergogna. Parlando in quel modo, Domenech ha fatto del male alla Francia e, soprattutto, al calcio».

Per la verità, la vostra Federazione ha preso subito le distanze. E Platini pure.
«Era il minimo».

Fra voi non corre buon sangue.
«Ho disputato tre Mondiali e due Europei. Non penso di aver mai mancato di rispetto a nessuno».

Lui, invece?
«Parla così, tanto per parlare. Non mi convoca da febbraio, Francia-Argentina 0-1. Tirò fuori la storia della serie B. Il 22 agosto giochiamo in Slovacchia e io sono tornato in A».

Appunto: come immagina che si regolerà?
«Boh. Se mi chiama, bene. Se no, pazienza».

Mai pensato di «ritirarsi», come Totti e Nesta?
«A nemmeno 30 anni, sarebbe frettoloso. Il fisico risponde. E poi nel 2008 ci sono gli Europei».

Dopo Domenech, Moggi: per lui, bene che vada, la Juventus, «questa» Juventus, arriverà quinta.
«Il sottoscritto, viceversa, crede nello scudetto».

Addirittura?
«Diciamo che me lo auguro. Ebbene sì, sono ottimista. Molto ottimista».

Non sarà che la doppietta alla Roma e i cinque gol complessivi che le avete rifilato sabato sera a Cesena...
«Al tempo. Sulla carta, Inter e Milan hanno qualcosa in più. Ma solo sulla carta. Noi siamo competitivi e dopo tutto quello che ci è capitato abbiamo una voglia che gli altri si sognano».

Era, in pratica, la Roma di scorta: non teme che sia un risultato «pericoloso»?
«Al contrario. È il risultato di cui avevamo bisogno. I nuovi, i vecchi, tutti. Fa morale, cementa la mentalità. Noi attaccanti ci siamo sbloccati. Se non proprio vera, era una partita verosimile. L’abbiamo vinta alla grande».

In Inghilterra e ad Amburgo, però...
«Avevamo le gambe pesanti e loro - inglesi, tedeschi - ne hanno approfittato. A Cesena, ho intravisto per la prima volta la Juve che mi piace: imperfetta, ma tosta e reattiva».

Dal 4-3-3 al 4-4-2: Ranieri si è corretto.
«Cosa vuole: noi, il 4-4-2, l’abbiamo nel sangue».

L’intesa con Iaquinta? A un certo punto, vi siete mandati a quel paese.
«Ci stiamo annusando. Ha capito che alla Juve si può “solo” vincere. Per questo, mi sono permesso di suggerirgli di non cercare la giocata spaziale».

Qual è il partner più folle che ha avuto?
«Ibrahimovic. A volte, dribblava anche noi, che eravamo i suoi compagni. Non è stato facile capirlo, ma deve credermi: ne valeva la pena. Gli ho detto: Ibra, continua così, non cambiare, fallo per te e per chi ama il calcio».

I suoi allenatori?
«A Monaco mi scoprì Tigana. Ricorda? Tigana, Giresse, Fernandez, Platini. Calcio champagne. Un grande. Poi Puel: una vita nel Monaco, un maniaco della preparazione atletica. Con Ancelotti ci sono stato poco. I titolari erano Del Piero e Inzaghi. A fine stagione, però, mi diede fiducia. E così riuscii a convincere Lippi. Il migliore di tutti. Nessuno come lui sa stimolare i giocatori. Altra musica, Capello. Buongiorno e buonasera: coccole, zero. Qualcuno l’ha patìto. Io no: merito suo, se sono rimasto alla Juve. Ero quasi del Barcellona, mi telefonò e cambiai idea».

Deschamps?
«Doveva riportarci in A: missione compiuta. Aveva creato un bel gruppo. Da francese a francese, nessun privilegio».

Ranieri?
«Nel solco della tradizione. Adora i dettagli, parla le lingue, è un cittadino del mondo. Non vende fumo. “Colpa” sua, se sono così ottimista».

Che mi dice di Nocerino?
«Le dico che è un ragazzo di temperamento e qualità. In passato, la Juve prendeva giocatori fatti: Emerson e Vieira, per esempio. Oggi, recluta anche giovani di belle speranze. Giovani come Nocerino. Ragazzi che hanno fame. Umili, ma determinatissimi».

I tifosi?
«Non li ho mai sentiti così vicini. Già a Pinzolo erano un esercito. Moggiani e anti-Moggiani: prima, per loro, viene la squadra».

Di voi si fidano, della società non ancora.
«Ha poco più di un anno di vita, lasciamola lavorare. Non era semplice uscire “vivi” da Calciopoli».

Torna il derby.
«E io sono contento. Ma con tutto il rispetto per il Toro, la sfida che noi attendiamo è un’altra».

Quella con l’Inter.
«Già. I rapporti di forza si sono rovesciati. La piazza non invoca che una cosa: battere l’Inter».

Auguri.
«Ci proveremo. Ripeto: non saranno sempre rose e fiori, ma questa Juve può andare lontano».

Dicono di lei: appena avverte un dolore, addio...
«Ho iniziato presto, a 17 anni. Non mi sono mai tirato indietro. Se ho male, ho male. Il resto, tutte balle».

Come procuratore ha scelto il padre: pentito?
«E perché? Facciamo tutto in famiglia, noi Trezeguet. Papà agente, mamma capo claque, e i due amici più amici che ho mi curano l’immagine. Ho ricevuto offerte e pressioni per cambiare, ma mi sono detto: chi me lo fa fare? Avanti così».

Il gol più bello?
«Uno che segnai al Verona. Quasi da fondo campo, con il portiere e un paio di difensori sulla linea di porta. Trovai un angolo pazzesco. Era il 90’ o giù di lì. Finì due a due. Camoranesi giocava nel Verona. Segnò anche lui, ma quel gol proprio non l’ha digerito. Lo considera “disumano”».

I più importanti?
«Al Real in Champions, al Milan a San Siro, l’8 maggio del 2005. E, naturalmente, il golden gol di Rotterdam, nella finale degli Europei, noi contro voi».

Il modello?
«Batistuta».

È rimasto per amore, per soldi, o per carenza di alternative?
«Arrivai nel 2000: dopo Del Piero e Birindelli sono lo juventino più anziano. Questa sarà l’ottava stagione. Non aggiungo altro».

Non ha risposto.
«Invece sì».

Gli avversari più tignosi?
«La coppia Nesta-Maldini. Ironia della sorte, proprio al Milan firmai il mio primo gol in campionato».

E Materazzi?
«Mai avuto problemi, con Marco. Anche se ho una sorella...».
15/08/2007 01:49
 
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Trofeo Tim
Fatali i rigori

Sono i rigori a decidere la prima sfida del Trofeo TIM. Prevalgono i nerazzurri, infallibili con cinque segnature. Nella Juventus segnano Iaquinta, Andrade, Salihamidzic e Del Piero, fatale la parata di Toldo su Criscito. Alla fine del tempo regolamentare, risultato fermo sullo 0-0. La squadra di Ranieri più pericolosa, in particolare con Iaquinta, vicinissima al gol in apertura. Ora il secondo match con il Milan.

Per la prima sfida, Ranieri opta per la coppia d’attacco composta da Del Piero e Iaquinta. A centrocampo, una linea a quattro formata da Salihamidzic, Cristiano Zanetti, Almiron e Nedved. Davanti a Buffon, ci sono Zebina, Andrade, Criscito e Chiellini, in campo nel giorno del suo 23° compleanno.

L’avvio è tutto bianconero, all’insegna di Vincenzo Iaquinta. Galvanizzato dopo il gol alla Roma, l’ex udinese ci prova due volte nei primi tre minuti. Il primo con un destro da fuori area, il secondo su splendida imbeccata di Nedved, ma in entrambi i casi non trova la porta. Al 12’ ci prova anche l’ex Cristiano Zanetti, ma Toldo è piazzato. Al 17’ punizione di Del Piero e ancora l’estremo nerazzurro all’opera.

Dopo un gol annullato a Cordoba per fuorigioco, la Juventus torna ad attaccare e ci prova con Almiron da fuori area, ma la difesa nerazzurra si salva. Al 37’, da un’azione d’angolo, ci provano Criscito e Iaquinta ma il vantaggio non arriva. Al 40’ si vede l’Inter con Solari e sul suo cross è bravissimo Zebina ad evitare problemi a Buffon. Lo 0-0 non si schioda. Si va ai rigori dove prevale l’Inter.



INTER-JUVENTUS 5-4 dcr (0-0 al 45’)

Rigori: Criscito (parato), Jimenez (gol), Iaquinta (gol), Cruz (gol), Andrade (gol), Samuel (gol), Salihamidzic (gol), Cesar (gol), Del Piero (gol), Burdisso (gol).

INTER: Toldo; Burdisso, Cordoba, Samuel, Cesar; Solari, Cambiasso, Javier Zanetti; Jimenez; Cruz, Adriano. All. Mancini.
JUVENTUS: Buffon; Zebina, Andrade, Criscito, Chiellini; Salihamidzic, Cristiano Zanetti, Almiron, Nedved; Del Piero, Iaquinta. All. Ranieri.

ARBITRO: Celi di Campobasso.



Col Milan, tutto in un minuto

Milan-Juventus, seconda gara del Trofeo TIM si decide in un minuto, al 26’. Palladino insacca di testa su cross di Grygera, ma Gervasoni annulla per un presunto fallo su Oddo. Sul ribaltamento di fronte è Gilardino a trovare la rete dell’1-0 finale.

Dopo aver ceduto immeritatamente ai rigori contro l’Inter, la Juventus torna subito in campo contro il Milan. Ranieri conferma 6/11 della squadra scesa in campo nel primo match. Cambiano i due esterni di difesa (Grygera e Molinaro per Zebina e Chiellini), l’attacco (Trezeguet e Palladino per Iaquinta e Del Piero) e inserisce Molinaro per Salihamidzic.

Dopo un avvio con i rossoneri in avanti, al 10’ la prima azione juventina con il lancio di Almiron per Nocerino ma Dida anticipa tutti. Il portiere brasiliano deve impegnarsi maggiormente un attimo dopo per salvare su un colpo di testa di Nedved. Prima del 20’ ci prova Molinaro a sfondare a sinistra ma il suo cross basso è preda della difesa.

Grygera a destra è tra i migliori e dal suo piede partono cross pericolosi. Come quello del 25’ su cui Palladino insacca di testa, ma Gervasoni annulla per un fallo su Oddo. Proprio un attimo primo del gol milanista con Gilardino che fugge sul filo dell’off side, si presenta a tu per tu con Buffon e insacca. Al 30’ grande parata di Buffon sul destro di Kakà destinato all’angolino.

Al 32’, doppio cambio per Ranieri. Olivera e Iaquinta per Zanetti e Nedved. Si cambia, con l’uruguaiano a destra, Nocerino in mezzo, Palladino a sinistra e Iaquinta a far coppia con Trezeguet. L’attaccante calabrese entra subito in partita trovando una deviazione in area ma senza fortuna. Anche l’uruguaiano è pimpante e a destra diventa un pericolo in più. Ma nonostante i tentativi finali, il risultato non cambio. La Juventus cede immeritatamente e anche per il 2007 il Trofeo TIM resta tabù.



MILAN-JUVENTUS 1-0

RETI: 26’ Gilardino.

MILAN: Dida; Oddo, Bonera, Kaladze, Serginho; Gattuso, Brocchi, Ambrosini; Kakà, Seedorf; Gilardino. All. Ancelotti.
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Andrade, Criscito, Molinaro; Nocerino, Almiron, Zanetti (32’ Olivera), Nedved (32’ Iaquinta); Palladino, Trezeguet. All. Ranieri.


Ranieri: “Un altro passo avanti”


Rispetto alla sfida di Cesena con la Roma, non sono arrivati i gol ma la squadra anche a San Siro ha fatto la sua parte. Sia la formazione scesa in campo contro l’Inter che quella con il Milan avrebbero sicuramente meritato di più alla luce delle occasioni da rete create.

Al termine della seconda gara, il tecnico romano ha commentato così la prova dei suoi uomini: “La squadra anche oggi ha fatto un altro passo avanti, stiamo crescendo. Il gruppo è sempre più compatto, i ragazzi continuano a conoscersi e i problemi avuti due o tre partite fa non si sono più visti”.


Non ho visto le partite,comunque abbiamo buscato...Sono partite che valgono poco,pero' abbiamo buscato...Sperem....





15/08/2007 09:20
 
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«I tifosi non devono preoccuparsi, sicuramente arriverà il momento per trovare l’accordo»: così il direttore sportivo della Juventus, Alessio Secco, ha fatto il punto sulle trattative per il rinnovo del contratto di Alessandro Del Piero.
«È impensabile - ha spiegato Secco - che si riesca a trovare un accordo subito al primo incontro. Magari nemmeno al secondo, e ce ne vorranno altri, ma sicuramente arriverà il momento per concludere».

«La Juventus vuole tenere Del Piero», ha assicurato il direttore sportivo bianconero; e sui tempi lenti con cui procede la trattativa ha spiegato che: «il motivo riguarda solo la società».
Anche Gianluigi Buffon auspica la permanenza di Del Piero: «Alessandro - ha detto il portiere della nazionale - è un simbolo della nostra squadra, e al di là delle voci non credo ci saranno problemi».
Nessun commento dal diretto interessato, che ha lasciato gli spogliatoi del Meazza sorridendo e senza rispondere alle domande dei giornalisti.

Secco ha inoltre ribadito che Chiellini «al di là delle offerte, resterà un nostro giocatore, quindi è tolto dal mercato. C’è invece un’ipotesi che Blasi vada al Napoli, ma c’è ancora da aspettare. Per Boumsong - ha aggiunto il Ds della Juve - la settimana scorsa abbiamo ricevuto una offerta dal Valencia».
16/08/2007 13:27
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Per gli juventini Del Piero e la Juve sono una cosa sola.

Se Del Piero dovesse cambiare squadra, i tifosi costringerebbero i dirigenti a fare la stessa fine.

L' accordo arriverà e se il fratello-procuratore di Del Piero è un po' sveglio sa che la Juve non è in una posizione di forza.

Potevano vendere Baggio e Zidane. Non possono fare altrettanto con Del Piero che tra l' altro andrebbe via a parametro zero.

Mi è piaciuta l' intervista di Montero. Quando gli hanno chiesto:"Ti ha fatto effetto la Juve in B?", la sua risposta è stata:"No perchè in Uruguay volevano vedere solo la Juve e si vedeva solo la Serie B". Un grande.

PS So che Montero ha alcuni amici granata. Ne sai qualcosa Aston? [SM=g6898]
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16/08/2007 14:13
 
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Montero pur giocando per quelli la'...si e' conquistato la stima e il rispetto nostro,e questo da subito.

Era uno da Toro,duro e leale,ha sempre parlato bene di noi ed e' sempre stato apprezzato dalla nostra gente,malgrado vestisse zebrato.

Onore all'uomo prima ancora che al calciatore.
17/08/2007 14:00
 
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Nonostante Claudio Ranieri pare abbia deciso di puntare sul duo Andrade-Criscito come coppia di difensori centrali, Jean-Alain Boumsong non ha alcuna intenzione di lasciare la Juventus.

«La concorrenza non mi spaventa - dichiara il difensore francese a "L’Equipe" -. Ho voglia di rimanere qui, anzi, al 99% resterò alla Juventus. Lotterò per guadagnarmi un posto».

Boumsong, dopo aver assicurato di non aver ricevuto offerte dal Lione, a caccia di un difensore dopo il grave infortunio di Cris, precisa però che «se dovesse arrivare una proposta concreta da un club dello stesso calibro della Juve, ci penserei».
17/08/2007 19:51
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Re:
aston villa, 17/08/2007 14.00:

Nonostante Claudio Ranieri pare abbia deciso di puntare sul duo Andrade-Criscito come coppia di difensori centrali, Jean-Alain Boumsong non ha alcuna intenzione di lasciare la Juventus.

«La concorrenza non mi spaventa - dichiara il difensore francese a "L’Equipe" -. Ho voglia di rimanere qui, anzi, al 99% resterò alla Juventus. Lotterò per guadagnarmi un posto».

Boumsong, dopo aver assicurato di non aver ricevuto offerte dal Lione, a caccia di un difensore dopo il grave infortunio di Cris, precisa però che «se dovesse arrivare una proposta concreta da un club dello stesso calibro della Juve, ci penserei».



Me lo sentivo che Criscito avrebbe trovato spazio. Certamente l' infortunio di Grygera lo ha aiutato ma, a mio modo di vedere, era solo questione di tempo. Comunque meglio prima che dopo. Il ragazzo è forte e per me arriverà in nazionale alla velocità della luce.

In quanto a Boumsong non so. Qualche cagata la fa ma almeno lui, a differenza di Legrottaglie, è un vero difensore e sa cosa sia il senso della posizione. I piedi sono buoni, di testa si fa sentire sia in difesa che davanti. E' un po' macchinoso nei movimenti. Quando l' ho sentito parlare mi ha sempre destato simpatia. Tipica persona semplice africana. Un po' come Appiah che da questo punto di vista è uno spettacolo di persona. C'è Criscito, c'è Grygera e poi c'è Boumsong. Auguro a lui di restare e a noi juventini che non ci faccia venire i capelli dritti.


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18/08/2007 10:08
 
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«Avevo avvertito i miei che sarebbero stati messi alla prova da un giocatore eccezionale, che sta sempre sul chi va là». C’è in Ranieri il giusto rammarico di chi aveva previsto il pericolo e non è stato ascoltato, come una Cassandra della panchina: i due gol di Inzaghi hanno tagliato le gambe alla Juve e un po’ di buonumore al suo tecnico. «In difesa c’è qualcosa da mettere a punto», ammette Ranieri riguardando le azioni decisive. L’impressione è che l’ultimo test prima dell’inizio del campionato abbia comunque sollevato il morale alla squadra e alla società. Si temeva una batosta che avrebbe messo in difficoltà la dirigenza. Cobolli e Secco hanno infatti ribadito che non ci saranno acquisti, tanto meno Recoba. «Ha cenato con Secco? - ha scherzato il presidente -. Mi è sembrato piuttosto un digiuno». E il ds ha chiarito: «Il nostro mercato è chiuso, se faremo qualche operazione sarà in uscita per sfoltire la rosa».

Sarebbe stato più difficile spiegarlo ai tifosi se la Juve si fosse dimostrata troppo inferiore al Milan, quasi partecipasse ad un altro campionato. Non è stato così. La differenza esiste e può diventare più corposa quando i rossoneri recupereranno Kakà e Ronaldo, però i bianconeri hanno mostrato una base di partenza, migliore che nelle previsioni di un mese fa. «Berlusconi - ha rivelato Cobolli Gigli -, dice che ha visto una squadra tonica e tosta. Lui capisce di calcio e non parla a vanvera». Con il Cavaliere il presidente juventino ha montato un siparietto a proposito di Inzaghi. «Grande giocatore», ha detto Cobolli. «Bè, ce lo avete venduto voi». «Solo perché non c’ero ancora io. Non ve lo avrei dato» è stata la battuta conclusiva dello juventino e saranno fischiate le orecchie a Moggi e Giraudo che dal Milan presero allora 70 miliardi di lire, cioè 35 milioni di euro che non sono bruscolini.

Con la benedizione (più o meno sincera) di Berlusconi la Juve va avanti. «Siamo in grado di piazzarci tra le prime 4 del campionato - ha aggiunto il presidente bianconero, contento anche per la prestazione dei ragazzi che sono in finale contro il Manchester nella Coppa del Mondo giovanile per club -. I dirigenti del Milan sostengono che per noi sarà un vantaggio non giocare le Coppe e lavorare in settimana a Torino: mi fido di loro perché hanno esperienza. E mi fido della squadra per come l’ho vista nel 1° tempo con il Milan. Non meritavamo lo svantaggio». «Sono moderatamente soddisfatto - gli ha fatto eco Ranieri -. Siamo ancora indietro rispetto a Milan, Inter e Roma, ci vogliono umiltà e lavoro: se considero che ho una squadra nuova, da costruire e con molti giovani mentre gli altri lavorano su un tessuto che conoscono benissimo, non mi lamento del punto in cui siamo. Noi non ci sentiamo all’altezza del Milan, il nostro obiettivo è arrivare in Champions, loro hanno ambizioni diverse». Un po’ deluso dalla chiusura deL mercato? «E’ normale che si vorrebbe tutto e subito in una società che per tradizione è abituata a vincere, qui si chiedono sempre i risultati. Però è da parecchio tempo che ripetiamo le stesse cose e che diciamo che non si compera più nessuno».

La vittoria sulla Roma e le prestazioni dignitose con Milan e Inter (per quello che valgono, pensando a chi ha mandato in campo Mancini) hanno sbiadito l’allarme. Soprattutto non si vede chi potrebbe arrivare a rendere più solida questa squadra: fenomeni in giro ce n’erano pochi prima e ancora meno ce ne sono adesso. E se ce ne fossero di disponibili la Juve non è nelle condizioni di comprarli. Meglio concentrarsi sulla farina che si ha, ragionando semmai sul futuro e stando svegli per arrivare per primi sui talenti giovani che girano per il mondo. Il mercato si ridurrà al contratto di Del Piero. «Bisogna che le due volontà si combinino, Del Piero è un valore», ha detto Cobolli anche perché, come si è visto ieri, senza le giocate di Alex e di Nedved, quando non si fa prendere dai nervi, la Juve sembrerebbe un’altra cosa.
19/08/2007 13:10
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Sono più avanti, sono più forti.

Sono rimasti in serie A....
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20/08/2007 01:41
 
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Solo perché non c’ero ancora io. Non ve lo avrei dato»



...che coglione di uomo...
quello che ha venduto mutu...


...comunque,magari onorevolmente,ma sempre buscato...
20/08/2007 08:57
 
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Credo che per voi sentire parlare questo e Secco sia come era per noi quando blateravano Cimmi e Romero... [SM=x1272070] [SM=x1272072]
20/08/2007 09:06
 
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Dovendo sigillare una difesa già ad assetto variabile per infortuni e doverosi esperimenti e che, tanto per dire, venerdì sera alla corte di Berlusconi mostrava quattro pezzi nuovi su quattro, a Claudio Ranieri non ha fatto molto piacere leggere le convocazioni delle Nazionali. Chiaro sia preferibile avere gente che si gioca Europei e Mondiali, solitamente primo indizio di qualità, poi però capita che umanamente scocci, e non poco, vederti scippare mezzo equipaggio, soprattutto quando manca una settimana al varo, sabato, contro il Livorno.

Arriva a nove l’elenco degli assenti: Buffon, Del Piero, Criscito (under 21), Andrade, Tiago (Portogallo), Grygera (Repubblica Ceca), Boumsong, Zebina e Trezeguet (Francia). Tutta gente che Ranieri e il suo staff ha salutato venerdì sera e, con in mezzo i due giorni di riposo (ieri e oggi), rivedrà giovedì. E solo perché il tecnico ha deciso di spostare l’allenamento al pomeriggio: altrimenti la squadra si sarebbe ritrovata al completo alla vigilia della prima di campionato. Diaspore del genere rischiano di essere letali già per una truppa collaudata, figurarsi per una appena assemblata: contro il Milan, tanto per rendere l’idea, rispetto all’anno scorso i bianconeri erano nuovi per otto undicesimi.

Non bastasse, le chiamate europee hanno quasi azzerato la difesa juventina, il settore finora più scricchiolante e, al solito, il compartimento che ha bisogno di maggior tempo e attenzione per poter viaggiare assieme senza sbandate. Finora, ce ne sono state, pure vistose. Depennando le prime due uscite per manifesta inferiorità della minaccia (Mezzocorona e Nazionale olimpica cinese), i bianconeri hanno preso 10 gol in 9 partite, chiudendo il portone solo nei 45’ del trofeo Tim contro l’Inter. Tranne quello spicchio, il nemico li ha sempre forati. Ovvio, a volte, l’imputazione va divisa con i colleghi di centrocampo (e pure d’attacco), ma gli errori della retroguardia sono stati evidenti, sparsi fra errori solitari e dormite di gruppo. L’album del precampionato offre già un discreto depliant: il gol di Mexes a Cesena, con movimento del fuorigioco completamente sbagliato, o il primo centro di Inzaghi, con colpevole ritardo in chiusura di Criscito.

«Dobbiamo lavorare molto, ma ho fiducia», aveva ripetuto Ranieri nella notte di San Siro: ha abbastanza carriera alle spalle per farsi prendere dal nervosismo o dalla fretta. Sa bene quanto tempo occorra per plasmare una difesa (e una squadra) nuova, ma è convinto di aver imboccato la strada giusta. Rivedendo i video delle partite, infatti, rispetto all’amichevole contro il Newcastle (29 luglio, 2-0 per gli inglesi) qualche errore Ranieri l’ha già visto scomparire. Ora, bisognerebbe cancellarne altri. Prove e collaudi, intanto, hanno iniziato a disegnare la fisionomia di chi starà nella trincea davanti a Buffon. Grygera, finora usato da centrale, al tecnico è abbastanza piaciuto a destra; mentre Criscito, che a Pinzolo aveva i tacchetti piantati sulla sinistra, è stato ormai immatricolato come centrale. Ha avuto qualche amnesia, ma ha talento ed età (21 anni il 30 dicembre) per una scommessa. Che potrà essere vincente soprattutto se l’esperienza di Andrade farà del portoghese quel leader di cui ogni difesa necessita, specie se di recente fabbricazione. Non c’è bisogno invece, secondo società e tecnico, di rinforzi, visto che le vie del mercato, per ora, sembrano transitabili solo in uscita: se il Napoli non prenderà il romanista Brighi (si deciderà dopo la Supercoppa di stasera), ha già l’accordo con la Juve per la comproprietà di Blasi (2,5 milioni di euro). Potrebbe finire da De Laurentiis anche Zalayeta, ma a titolo definitivo (sui 3 milioni di euro). Per repentine virate, sul versante acquisti, dipende da quale è il bersaglio: per lo scudetto, Inter e Milan, adesso, sono oggettivamente piuttosto lontane, mentre per i posti Champions non s’avvistano altri marziani. Al massimo, sistemi più collaudati. Per questo, Ranieri non rinuncia agli esperimenti, compresa la decisione di non mettere alcun giocatore sul primo palo, in occasione dei calci d’angolo, come s’è visto contro il Milan. In Inghilterra capita spesso, perché i portieri preferiscono l’uomo sul secondo palo, così come capitò l’anno passato a Parma, dove Bucci non voleva nessuno davanti. Ne ha parlato con Buffon, e s’è deciso di provare, poi si sceglierà l’assetto preferito. Sabato, si comincia.
21/08/2007 08:51
 
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Quel che resta della Juve, s’è ritrovato ieri pomeriggio sotto la pioggia di Vinovo: «In questo momento non avere a disposizione nove nazionali è un dato sconfortante - ha detto Claudio Ranieri poco prima di iniziare, ai microfoni di Juve Channel - perché, ovviamente, prepararsi al ritorno in serie A con tutta la squadra, sarebbe stato meglio. Rientreranno tutti per giovedì e avremo un paio di giorni per lavorare sulla sfida con il Livorno».

Altri motivi per avere il broncio, non ci sono: «Credo che lotteremo per stare nelle zone alte della classifica - ha ribadito il tecnico bianconero- vogliamo arrivare in Champions League». Non spaventino le sconfitte estive: «Finora abbiamo sempre giocato contro squadre che sono già squadre, mentre noi dobbiamo ancora diventarlo. Una mamma ci mette nove mesi a mettere al mondo un figlio, date anche a noi un po' di tempo». S’è rivisto Camoranesi, mentre hanno dovuto allenarsi a parte Almiron e Zanetti. Avvistato solo a bordo campo Marco Marchionni (frattura al piede sinistro) che ha effettuato un controllo medico. Facce nuove ne spunteranno raramente, perché molto difficilmente la società tornerà sul mercato, almeno per comprare. Il ds Alessio Secco è invece impegnato a vendere, per cercare di sfoltire la rosa (e incassare): oggi i bianconeri si vedranno con il Napoli per il passaggio di Blasi (comproprietà da 2,5 milioni di euro) e trattare Zalayeta (a titolo definitivo). Difficile piazzarli entrambi, perché De Laurentiis non vorrebbe due stipendi ingombranti. La Juve rifletterà anche sulle proposte arrivare per Chiellini (dal Sunderland) e, con maggiore convinzione, su quelle del Lione per Boumsong: i francesi stanno cercando un sostituto del brasiliano Cris, fuori uso per almeno quattro mesi.

Ultimate le operazioni, ci sarà una Champions da inseguire. La parola scudetto resta ben sigillata: «Sarei soddisfatto se conquistassimo l’accesso alla Champions League - ha confermato ieri il presidente Giovanni Cobolli Gigli, festeggiatissimo durante un dibattito a Courmayeur - mi andrebbe bene anche il quarto posto. Lo scudetto, invece, è un sogno». Non il rinnovo di Del Piero: «Per la Juve lui è un imperativo categorico e con Blanc troveranno una strada per raggiungere l’accordo».
22/08/2007 21:12
 
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«Il rinnovo di Del Piero è un fatto scontato ed un centrale ce l’abbiamo già». Così il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli chiude di fatto il mercato bianconero a pochi minuti dall’inizio dell’amichevole di Villar Perosa contro la Biellese. Sul campionato che per la Juve inizierà sabato sera contro il Livorno, il numero uno bianconero ribadisce che «l’anno prossimo dobbiamo arrivare in Champions». Mercato chiuso, almeno in entrata: lo ribadisce l’amministratore delegato della Juventus Jean Claude Blanc. «La squadra ha qualità, è competitiva e stiamo lavorando bene. Milan e Inter non sono più forti di noi ma più affiatati, noi stiamo cercando l’intesa e abbiamo più motivazione». Sul contratto di Del Piero, anche Blanc è ottimista: «È un giocatore speciale, quindi sarà una trattativa speciale. Quando c’è la volontà di un accordo tra le due parti, la soluzione la troviamo, come è successo per Buffon e Trezeguet. Però ci vorrà il tempo necessario, avremo un nuovo incontro entro la fine del mese».
Anche John Elkann ha caricato la squadra: «Per noi sarà una stagione importante in cui daremo il massimo. Faremo sul serio».
23/08/2007 01:35
 
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Milan e Inter non sono più forti di noi ma più affiatati, noi stiamo cercando l’intesa e abbiamo più motivazione»



...e Ric e Gian in confronto non erano nessuno... [SM=x1272070]
25/08/2007 23:11
 
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Che rentree, la Juventus ! Cinque gol a un Livorno buono solo per mezzora: due Iaquinta, tre Trezeguet. Il risultato non avrebbe potuto essere più esaltante, anche se il gol di Loviso nel finale ha fatto capire che i dubbi sulla difesa restano. Insomma, un bentornatato alla Juve, ma forse c’è qualcosa da registrare in difesa (specie al centro).

Bene Del Piero, bene Chiellini, bene Zanetti, bene Nedved anche se i gol li hanno fatti gli altri: Trezeguet e Iaquinta. Quest’ultimo è un giocatore che servirà molto a Ranieri. Il Livorno difficilmente supererà lo choc della perdita di Lucarelli. Ranieri ha deciso di arretrare Salihamidzic (bene) sulla linea dei terzini, con l’esclusione di Zebina, e di fare esordire Nocerino (volenteroso) sulla destra. in posizione molto decentrata. Orsi ha giocato con due punte, anche se Rossini si è visto poco. La partenza del Livorno, molto spregiucata, aveva messo in difficoltà la difesa juventina, anche se non si è assistito a un solo tiro da parte degli amaranto che dopo una decina di minuti si sono dissolti, subendo l’offensiva bianconera.

L’attesa dei tifosi juventini non è stata tradita perchè la pressione della squadra di Ranieri pian piano si è fatta più forte grazie al peso di Zanetti. Intendiamoci: grazie al movimento di Del Piero e della frenesia di Nedved, i bianconeri hanno cominciato a tirare con una certa pericolosità, al 26’ con Trezeguet dopo una manovra corale Nedved-Del Piero: bravo Amelia che due minuti dopo ha dovuto impegnarsi su un bel sinistro di Chiellini. Ma il bravo portiere labronico nulla ha potuto, al 29’, su una manovra Del Piero-Nedved sulla sinistra di seguiro a un calcio d’angolo.

Il traversone del capitano ha trovato Trezeguet solo al centro dell’area e il colpo di testa del francese ha regalato alla Juventus il primo gol dopo il ritorno in serie A. Un gol importante perchè ha sbloccato la partita e ha dato ai bianconeri la possibilità di tentare di chiudere la partita: un tiro di Zanetti da venti metri è finito alto di poco al 35’ e una bellissima punizione di Del Piero ha fatto volare Amelia sulla destra. Insomma, un Livorno che ha cercato di contrastare (con successo nei primi dieci munuti) una Juve non impeccabile ma propositiva a centrocampo e un vantaggio meritato dai bianconeri.

Nella ripresa il Livorno è cresciuto e ha dato fastidio alla difesa bianconera in qualche circostanza: al 24’ su un traversone da destra di Grandoni, Rossini ha messo fuori da ottima posizione. Poi ha dato spettacolo il duo Iaquinta (entrato al posto di Del Piero)- Trezeguet, che hanno fatto due gol ciascuno prima del gol della bandiera di Loviso. Il Livorno si è progressivamente sbriciolato e ha subito quattro reti: al 25’ su rigore: Nedved ha messo in mezzo da destra, Grandoni ha trattenuto Iaquinta. L’arbitro ha dato il rigore. Iaquinta ha tirato basso sulla sinistra di Amelia che non ci è arrivato per poco.

26/08/2007 00:16
 
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...allora era il Livorno e non il Real Madrid,ma tutto sommato pensavo peggio...
Intendiamoci il risultato è bugiardo,il 5-1 decisamente eccessivo ma insomma non abbiamo giocato male.Mi sono piaciuti Almiron,Del Piero,Nocerino e Chiellini.Il francese è sempre lui,dagli 2 palloni in una partita,stai sicuro che un gol lo fa.Un po' sottotono Nedved e Andrade una pessima scoperta.Il profugo bosniaco,vale un Birindilli...La difesa ha lasciato 3 palle alte in piena area agli avversari che se le avessero sfruttate...Comunque il punto debole è li.Mi sa che per Buffon sara' un brutto anno.Il rigore lo voglio rivedere,era nell'altra area e io sono un po' cecato.L'impressione dal campo è stata,si puo' dare ma non è enorme.Pero' aspetto la moviola.Clima tranquillo sugli spalti,cori soprattutto per i vecchi,ovazione all'uscita di almiron e svariati pensieri alla squadra che ha vinto gli ultimi due scudetti,quella con sangalli centravanti e rossi ala...Il 4 novembre...

...comunque siamo di nuovo qua...
28/08/2007 15:55
 
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La notizia era rimbalazata dal Portogallo solo due giorni fa e oggi è stata confermata dal direttore sportivo della Juventus, Alessio Secco: il Benfica ha chiesto Jean Alain Boumsong ai bianconeri.

«Avavamo avuto altre richieste - ha affermato Secco ai microfoni di Sky - ma il giocatore le aveva rifiutate. Il Benfica ha chiesto Boumsong in prestito e noi siamo d’accordo - ha aggiunto Secco -, ma resta da convincere il giocatore, che cominque non ha chiuso le porte al trasferimento».

Per quanto riguarda le operazioni in entrata, Secco ha ribadito che «il mercato della Juve è chiuso».
29/08/2007 23:08
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Coppa Italia: Juventus agli ottavi
Battuto il Parma al Tardini per 3-1
La Juventus ha conquistato l'accesso agli ottavi di finale di Coppa Italia superando il Parma per 3-1 nella gara secca giocata al Tardini. Dopo un primo tempo avaro di emozioni, bianconeri in vantaggio con il neo entrato Molinaro al 61'. Passano undici minuti e arriva il raddoppio firmato da Almiron. I ducali accorciano le distanze con un rigore di Castellini, poi all'85' Salihamidzic mette al sicuro il risultato.

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"Mama mama, me dijeron puta barata!"
"Mi amor, cobra mas caro!"
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