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JUVENTUS

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2011 15:35
29/01/2008 10:16
 
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Ieri pomeriggio quando ormai tutti i compagni avevano lasciato il campo di allenamento, Gigi Buffon ha messo la testa fuori dallo spogliatoio. Prima una corsa leggera con il professor Capanna, poi è entrato in scena il preparatore dei portieri, Giorgio Pelizzaro, e gli fatto eseguire qualche parata a terra di prova. Gigi ha condito ogni torsione con una smorfia. Tutto qui il menù dopo una settimana di fisioterapia. Commento amareggiato del Grande Malato (ieri trent’anni) prima uscendo da Vinovo e poi agli Oscar del calcio in serata: «Miglioro, non ho l’ernia. Con il Cagliari dovrei esserci, con l’Inter non so». Non ce la farà domani. Anche se le condizioni del campione verranno «monitorate» anche oggi in vista della Coppa Italia, e poi giorno per giorno.

Il malanno alla schiena rimane, in termini tecnici si tratta di una protrusione discale, anticamera dell’ernia del disco dicono gli specialisti e anche i comuni mortali che ne hanno sofferto. Una sorta di dolore-formicolio che perseguita il portiere della Juventus e sparge dubbi inquietanti non soltanto sulla decisiva sfida di Coppa Italia di domani sera, ma a più lunga gittata. Buffon, infatti, è e sarà un giocatore a rischio se non saranno prese misure drastiche. Ma per ora è stata accantonata la soluzione dell’intervento chirurgico, che con le nuove tecniche laser permette il recupero in una ventina di giorni. Anche perché non è ritenuto indispensabile. Si procede con le cure, i massaggi e le preghiere. A quanto pare tutte e tre le soluzioni adottate stanno avendo effetto.

Buffon fa progressi e domenica con il Cagliari dovrebbe esserci. Lo dicono alla Juve e forse non è soltanto un’ottimistica previsione. In realtà il suo stato di salute preoccupa parecchio, perché stare meglio non significa guarire nel suo caso. Vuol dire giocare senza problemi quando il dolore è passato, e poi magari bloccarsi di nuovo fra un mese, due o chissà quando. E il ruolo stesso di portiere non è il massimo, un movimento azzardato per scongiurare un gol e siamo daccapo.

Buffon soffre da tempo. La scorsa estate a Pinzolo ha dovuto interrompere la preparazione proprio per la schiena. E anche negli anni scorsi ha dovuto fare i conti con lo stesso malanno. Adesso vive sul filo del rasoio in quanto, oltre alla Juve, c’è di mezzo anche la Nazionale. Probabile che Gigi salti l’amichevole del 6 febbraio a Zurigo contro il Portogallo, ma è un dettaglio. A fine campionato ci sono gli Europei ed è per il 9 giugno contro l’Olanda che l’Italia pallonara ha bisogno del numero uno dei numeri uno. Per aiutarlo a stare meglio e per ridurre i rischi di ricadute, gli hanno preparato una sorta di corsetto protettivo che Gigi ha sperimentato ieri per la prima volta. E’ un busto leggero una sorta di guêpière non per femminucce, ma per uomini veri. Non gli impedisce i movimenti, se andrà bene gli faciliterà la vita evitando le ricadute. Il ct Donadoni è in stretto contatto con la Juve.

Ieri a Milano ha scherzato: «Magari andrò a fargli un massaggino». Non avendo doti da pranoterapeuta, anche il Donadun dovrà rassegnarsi ad attendere gli sviluppi della situazione. La sua preoccupazione è la stessa di Ranieri e di tutta la società bianconera. Buffon è uno dei pochi giocatori con il marchio dell’indispensabilità, uno che ti regala una decina di punti a stagione e ti fa vincere un Mondiale. E allora tutti stiano con il fiato sospeso. La salute di Gigi è già un affare di stato.

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