MILANO. Capitan Alex è stato l’ultimo a mollare, ma la scena questa volta gliel’ha rubata Jean Alain Boumsong. Uno che si era presentato alla notte di San Siro con alle spalle due anni a dir poco faticosi. Davanti, ad aspettarlo, la strada che separa Torino (Milano, vabbé) da Lione. E non è un’immagine retorica. Davvero una macchina con autista era parcheggiata fuori San Siro per portarlo, dopo la partita, oltre confine. Giocatore controverso, uomo elegante, nella sera del congedo ha saputo attingere a questa qualità. Anche nel dopopartita: «Amo questa maglia, amo la Juve. Ho dato tutto per la squadra e oggi sono un po’ triste. La vita è strana, se un giorno i bianconeri dovessero chiedermi di tornare, lo farò volentieri. Per me, da domani, inizierà una nuova vita, ho bisogno di giocare. Nessun rimpianto, perché di occasioni ne ho avute poche da quando è cambiato l’allenatore. Comunque le cose gli stanno andando bene, non posso discutere le sue scelte. Il gol non è stato casuale, sono saltato per segnare. Ma è stato un bel regalo per chiudere bene questa esperienza».
Del Piero è categorico: «L’Inter può vincere in trasferta. Anche noi questa sera potevamo riuscirci, invece siamo andati sotto. La capacità di rimontare è una nostra caratteristica, però la prossima volta spero che tocchi agli altri. Sono parzialmente soddisfatto». Poi, sincero, arriva il tributo a Boumsong: «Dite che mi ha rubato la scena? Sono davvero felice per lui, è un ragazzo straordinario. Ha avuto un comportamento esemplare in questi anni. Ultimanente ha giocato poco, spesso non veniva nemmeno convocato, ma aveva sempre parole d’incoraggiamento e lavorava duro».
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"Mama mama, me dijeron puta barata!"
"Mi amor, cobra mas caro!"
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