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JUVENTUS

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2011 15:35
09/01/2008 22:38
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
«Ero e resto juventino fiero»
Pitbull non rinnega il passato, anzi. «Ora prenderei quel caffè con Moggi»

Davids: «Tifosi vi ringrazio, sono uno di voi. Huntelaar? Un bomber da non perdere»
«Se penso ai bianconeri ricordo il primo scudetto, nel 1998. Sono rimasto legato a Montero e Thuram. Lippi non è stato il miglior allenatore ma quello che sapeva come vincere: porto ancora con me i suoi insegnamenti» «La scelta di ritornare all’Ajax è stata giusta, anche se provo un po’di nostalgia per il calcio italiano, ho giocato più da voi che in Olanda. Adesso “allevo” un gruppo di giovani talenti e mi diverto molto»
STEFANO PASQUINO

DUBAI
Edgar Davids l’altra sera, proprio come ai bei tempi, si è trovato di fronte l’Inter. Sarà stata pure un’amichevole, ma rivederla ringhiare in mezzo al campo ha fatto una certa impressione. Dica la verità, anche lei ha avuto un po’ di nostalgia del calcio italiano?
«Sì, ma è ovvio: ho giocato più anni da voi che in Olanda».

Forse se n’è andato via troppo presto.
« No. Ho preso una decisione con coscienza e non ne sono affatto pentito».

Ora fa da chioccia a un gruppo di ragazzini terribili...
«E mi piace molto, all’Ajax abbiamo tanti talenti e ci si può divertire molto. All’inizio poi in campionato arrivavano pure i risultati. A dicembre però abbiamo perso un po’ troppi punti, ma siamo ancora lì con le prime, questo è l’importante».

Che effetto le ha fatto ritrovare l’Inter?
« Ho rivisto alcuni ex colleghi con cui mi sono trovato molto bene e ci siamo salutati calorosamente ( baci e abbracci con Cordoba e capitan Zanetti, ndr)».

Già, però deve ammettere che tra lei e il mondo Inter non è mai scoccata la scintilla.
«Sono rimasto lì solo un anno e non è stato molto bello, però sono contento di averci provato. Peccato che tutto sia andato come è andato, sono accadute tante cose...».

Si riferisce al suo rapporto con Mancini?
«Di queste cose non voglio parlare. Io non penso al passato ma al presente».

Nel suo passato c’è però pure la Juventus...
«Aspetti, aspetti, qui una cosa ci tengo a dirla io: voglio ringraziare tutti i tifosi, con loro ho sempre avuto un gran rapporto anche nei momenti più difficili».

Beh, con Moggi e Giraudo invece qualche problemino lo ha avuto...
« Si riferisce al discorso del caffè?».

Già.
«Ma quella era una battuta. Io credo che tra un giocatore e i dirigenti debba esserci un po’ di distacco, non è che ho detto quella frase perché credessi che loro fossero il male della Juve, ma perché credo che debba esserci una sorta di rispetto di un calciatore verso chi lo paga. Adesso comunque non gioco più nella Juventus, quindi non vedo perché non possa prendere un caffè con loro...».

A proposito, ha più sentito Moggi?
«No, ma non è che le cose tra noi non andassero bene».

Ritiene di aver commesso qualche errore?
«Sono sempre stato disponibile e ho dato sempre il massimo. Non penso di aver sbagliato nulla. Piuttosto, sono fiero di aver giocato in quella grande squadra e lo sarò finché vivrò».

Se dico Juve, cosa le viene in mente?
«Il primo scudetto vinto, quello del ‘98».

Beh facile, senza di lei non ce l’avrebbero mai fatta...
«No, no».

Ammetta almeno che il suo acquisto fu fondamentale.
«Ho dato il mio contributo come hanno fatto tutti. Piuttosto devo ringraziare chi mi ha dato la possibilità di farlo».

Qual è il compagno a cui è rimasto più legato?
«Montero e Thuram, ma quando mi capita di incontrare anche altri ex compagni c’è sempre una grande emozione. E’ come se da allora non fosse cambiato niente e questo è molto bello».

E’ più tornato a Torino?
«Una volta soltanto».

E Lippi?
«Non l’ho più visto».

Crede sia stato l’allenatore più bravo che ha avuto?
« No, non è stato il più bravo, ma era uno che sapeva come si deve vincere con una squadra. Porto ancora con me quello che mi ha insegnato».

Cosa aveva in più quella squadra rispetto alle concorrenti?
«La disponibilità a lavorare e tanta voglia di vincere».

L’anno scorso la Juventus è stata spedita in serie B dalla giustizia sportiva, che idea si è fatto di quanto accaduto?
« Ho provato molta amarezza però sono ancora fiero di essere uno juventino».

Forse per questo è tanto amato dai tifosi.
« Sono contento perché, come ho già detto, loro mi hanno sempre aiutato nei momenti difficili, quando conta davvero. Loro sono molto importanti per la Juventus, soprattutto quando i risultati non arrivano ».

Nonostante gli impegni con l’Ajax, riesce comunque a tenere d’occhio i risultati della sua ex squadra?
«Certo che li seguo. Stanno facendo molto, molto bene. Non era facile dopo un anno di serie B stare già là davanti».

Si dice che Huntelaar quest’estate potrebbe arrivare a Torino. Si sente di consigliarlo alla Juventus?
«Non posso parlare di ipotesi. La Juve comunque ha David (Trezeguet, of course) che continua a fare molto bene».

Vabbé ma che tipo di giocatore è Huntelaar?
«La partita con l’Inter l’avete vista tutti: lui è uno che se ha la palla buona fa gol».

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