29/11/2007 11:11 |
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«Di scudetto non parla nessuno, è una specie di tabù. Poi però scopri che sotto sotto ci credono tutti. Sarà durissima, ma siamo la Juve». Vincenzo Iaquinta si accoda a David Trezeguet e lancia un messaggio chiaro al campionato: per il tricolore ci sono anche i bianconeri. «Mi aspettavo di essere così in alto in classifica - ammette l’attaccante in un’intervista a Tuttosport - Sono sincero, ci ho creduto fin dall’inizio. Perchè una volta rimasti tutti i campioni, questa squadra mi convinceva. E poi scusate, ma siamo pur sempre la Juve, che c’è di strano a vederci secondi?».
Iaquinta cerca di non pensare agli errori arbitrali che in più di un’occasione hanno penalizzato la formazione di Ranieri («dobbiamo continuare a concentrarci sulle partite senza cercare alibi») e vive il dualismo con Del Piero «come uno stimolo, anche se questo dualismo alla fine non lo vedo. Ranieri ci fa sentire tutti titolari e non penso di essere necessariamente in competizione con Alessandro. Lui, poi, è talmente fondamentale per noi...».
Con Trezeguet si trova alla grande («siamo molto ben assortiti e siamo in ottima forma») mentre a Buffon avrebbe dato il Pallone d’Oro «perchè è letteralmente di un altro pianeta. Uno come lui fa guadagnare tanti, tanti punti perchè le sue parate contano come gol». E adesso c’è Milan-Juve. «Per me vale quanto una semifinale di Champions - confessa Iaquinta - Affrontiamo il Milan con la sicurezza di essere veramente forti, oltre alla voglia di vincere finalmente una partita contro una grande dopo tre pareggi».
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