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TORO!

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2010 22:16
28/01/2009 10:01
 
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Quando l’Italia era a forte rischio eliminazione durante la prima fase del Mondiale 1994, Antonio Matarrese commentò con un «impossibilissimo» il prematuro ritorno in Italia. Pare che Biscardi si sia molto risentito perché i «nuovi neologismi» erano un fatto suo privato. Walter Novellino non ha urtato la suscettibilità di Biscardone nostro, si è limitato a un «impossibile» di ordinaria amministrazione quando gli chiesero in riva al mar Ligure se Rosina avrebbe mai giocato dietro le punte. Era il 9 gennaio, dovevano ancora materializzarsi le sconfitte con Genoa, Roma e Lazio e il sofferto pareggio di Lecce. Ovvero, risultati che hanno convinto l’integralista Monzon a deragliare dal 4-4-2 che conosce meglio e di cui si fida da sempre. Il passaggio del Rubicone è avvenuto a Lecce, dove Rosina ha giocato prima dietro Bianchi nello schema ad albero di Natale, quindi con l’ingresso di Amoruso ha fatto il trequartista a tutti gli effetti, muovendosi in agilità fra le linee e dando parecchio fastidio al Lecce. Pare che sia piaciuta la sua vivacità destabilizzante, indice di una condizione ritrovata. Così stasera nello spareggio-salvezza con la Reggina, Novellino ha in animo di ripetere l’esperimento fin dal primo minuto. In sostanza il capitano passa da ingombro a indispensabile.

Un bel salto in avanti, tutto merito di Rosinaldo che ha ingurgitato bocconi amari. Prima la panchina, poi l’emarginazione sulla fascia, a volte pure la retrocessione a terzino. Ha accettato sfidando anche la rabbia dei tifosi e poco alla volta ha recuperato il ruolo più consono alle sue prerogative. In attesa, se arrivasse Semioli, di fare la seconda punta accanto a Bianchi. Ma questo fa parte di un futuro ancora tutto da decifrare. Anche se a a sei giorni dalla fine del mercato, le trattative del Toro assomigliano alla Borsa nei giorni più neri. Dopo Dellafiore, Rino Foschi ha portato a casa Claudio Rivalta, 30 anni, difensore ingaggiato a titolo definitivo dall’Atalanta. Tre anni di contratto, circa 800 mila euro alla società bergamasca. Quindi due difensori, perché è normale per una squadra che deve evitare la retrocessione cercare di non prendere legnate. E il Toro finora ne ha già incassate tante, troppe. Tuttavia non è con Rivalta che si cambia la storia di una stagione di basso profilo e bassissima classifica. Rivalta, che stasera debutterà dall’inizio, è il primo dei tre colpi annunciati da Cairo e Foschi. Attendiamo il seguito. Semioli, Dacourt, Fornaroli? Chissà. Il tempo stringe e l’ex ds del Palermo deve pedalare come Petacchi alla Milano-Sanremo per mettere a segno altre operazioni.

Il presidente ha detto più volte di aver preso un manager esperto e smaliziato come Foschi in quanto ha il mercato in pugno. Rivalta è un buon giocatore, non il colpo che i tifosi si attendono. Foschi forse è in rodaggio dopo mesi di inattività e ha bisogno di tempo. Peccato che il Toro non possa aspettare che all’ex capo degli ultrà del Cesena venga la grande idea.
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