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TORO!

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2010 22:16
27/04/2009 12:23
 
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Re:
aston villa, 26/04/2009 17.03:




Ora si va a Firenze poi abbiamo il Bologna in casa e ci giochiamo tutto.....

[SM=x1272127]




Certo che guardando il calendario delle ultime partite di Bologna, Torino e Chievo un pò di speranza inizio a nutrirla...


[Modificato da Ducaconte Barambani 27/04/2009 12:23]
27/04/2009 13:44
 
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IN EFFETTI CALENDARIO ALLA MANO SIETE MESSI MEGLIO....
27/04/2009 16:14
 
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Il topografo.
Re:
aston villa, 27/04/2009 13.44:

IN EFFETTI CALENDARIO ALLA MANO SIETE MESSI MEGLIO....



[SM=x1539156]




[SM=x1465765] [SM=x1465765] [SM=x1465765] [SM=x1465765] [SM=x1465765]


el Cucaracha
27/04/2009 19:03
 
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Diro' di piu'....sicuramente vi salvate.... [SM=x1543490]
01/05/2009 10:44
 
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Abituato da tempo a marciare compatto (o vincono tutte o perdono tutte), il plotoncino delle squadre che hanno i piedi in A, ma guardano la B da molto vicino, ieri ha perso la sua graniticità in Lega. Al momento di votare la scissione dalla serie cadetta, ha abbandonato la compagnia il Lecce, unendosi ai club dissidenti della B. Forse quelli a cui in questo momento la società pugliese si sente più vicina, tenuto conto della sua traballante posizione di classifica? Un’ipotesi anche se per ora non cambia nulla e, come ha precisato Galliani, «i soldi alla B saranno dati regolarmente, nessuno vuole fare la guerra ai cadetti».

Resta la sensazione che, Lecce esclusa, le altre abbiano voluto restare agganciate al carro delle grandi, anche senza averne la struttura e le possibilità. Il Torino fa parte del drappello. Indubbiamente sarà gratificante per Cairo e i suoi colleghi presidenti sedersi al tavolo con Moratti, Galliani e Cobolli Gigli, e condividere i progetti di chi pensa già alla Superlega, ma è chiaro che c’è un certo imbarazzo nel votare in un modo e sapere che la propria realtà è ben diversa. Cairo ha annunciato investimenti, ha assicurato che non smobilita. Forse questa volontà di affermarsi di più, di provare a uscire dal limbo in cui il Toro vive dal ritorno in A nel 2006, ha spinto il presidente granata a guardare al futuro con ottimismo e ad allearsi con i potenti del pallone.

Non è un mistero l’amicizia che lo lega al Milan e a Berlusconi in particolare. Mercoledì il Premier ha paragonato l’ex direttore commerciale di Publitalia ‘80 a Kakà: «Non è facile trattenere i fuoriclasse. Io, per esempio, avevo Cairo che era un dirigente importante, ma l’ho lasciato andar via a malincuore perché ha voluto mettersi in proprio». Fra i presidenti delle medio-piccolo, Cairo è certamente quello con la mentalità manageriale più berlusconiana. In questo momento per lui può essere magari imbarazzante votare con l’Inter e abitare a due metri dalla B, tuttavia ha scelto la strategia di stare con quelli che contano perché questa è la sua indole. Può essere anche un segnale di forza dato ai tifosi, una conferma che, agganciata anche a questa salvezza, proverà a garantire un futuro più stabile. Accorciando le distanze con i club che ieri hanno fatto la voce grossa e hanno trainato il gruppo.

Cairo ha spiegato cosa è successo: «Si va verso un modello Premier League, c’è la volontà della A di adeguarsi meglio a un modello calcistico più moderno e internazionale. Ma è un passo che va fatto nel modo giusto, continuando a tutelare la B. Dove continueranno a scendere le squadre che sono in A e che ieri si sono scisse dai cadetti». Prendere atto della propria realtà non fa male. Forse la voglia di esorcizzare l’eventualità della sua prima discesa nella serie inferiore l’ha spinto ad alleanze con chi sta lassù da una vita. Infatti il pensiero è sempre lì. Ieri Cairo è stato testimone di questa giornata cruciale nonostante in testa avesse ben altri problemi. «Penso soltanto alla trasferta di Firenze e alla salvezza. Il resto è tutto in evoluzione».
02/05/2009 19:59
 
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CALMA! [SM=x1451874]

Il risultato di Bologna per quanto ottimo e' per noi pericolosissimo.

Se una squadra con pochissimi coglioni come quelli che oggi mettono la maglia granata hanno un calo di stimoli a Firenze ne prende 6.

Anche se pareggiamo poi se il Bologna ci batte in casa, e come si e' visto sono cose che succedono....,siamo di nuovo sotto.

Quindi MASSIMA CONCENTRAZIONE CAMOLA....... [SM=x1272151]

Il 4 maggio e' il sessantesimo anniversario di quando la piu' grande Squadra di tutti i tempi decise di fermarsi in paradiso. [SM=x1543389]

Cerchiamo di non presentarci di fronte a Capitan Valentino agli Eroi dopo l'ennesima figura di merda..... [SM=x1272152]
[Modificato da aston villa 02/05/2009 20:01]
03/05/2009 16:56
 
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DI NUOVO!

PER L'ENNESIMA VOLTA CI PRENDONO PER IL CULO!

SARA' LA CENTESIMA VOLTA CHE IN QUESTO CAMPIONATO CI FANNO TORTI....

E' ORA DI FINIRLA!

NON E' POSSIBILE CHE SEMPRE SEMPRE CI DIANO ADDOSSO. [SM=x1543054]

03/05/2009 18:50
 
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Re:
aston villa, 03/05/2009 16.56:

DI NUOVO!

PER L'ENNESIMA VOLTA CI PRENDONO PER IL CULO!

SARA' LA CENTESIMA VOLTA CHE IN QUESTO CAMPIONATO CI FANNO TORTI....

E' ORA DI FINIRLA!

NON E' POSSIBILE CHE SEMPRE SEMPRE CI DIANO ADDOSSO. [SM=x1543054]




Certo che voi tra il gol di Trezeguet e quello annullatovi oggi fate giurisprudenza.

Capisco la tua amarezza, ma se un giocatore che è palesemente in fuorigioco tira indietro la gamba per non colpire la palla non puoi considerarlo in posizione ininfluente.

Poi è facile che il segnalinee ci abbia preso per sbaglio, nel senso che abbia segnalato il fuorigioco (inesistente) di chi ha fatto gol.

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"Mama mama, me dijeron puta barata!"
"Mi amor, cobra mas caro!"
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03/05/2009 19:12
 
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Il fatto e' che la famosa "compensazione" a fine stagione e' una minchiata bella e buona.....

Mandiamo giu' anche questa,Camola e Il Pontefice hanno fatto bene a cucirsi la bocca......non si sa mai.

Pensavo stasera di essere 2 punti sotto il Bologna invece siamo ancora uno sopra con 3 squadre ancora dietro.

Ora occorre vincere domenica coi felsinei e sperare che stasera la Samp vinca il derby.

A quel punto affrontiamo Napoi,Genoa e Roma 3 squadre che,teoricamente,potrebbero non avere enormi stimoli.

Il Bologna ha Lecce,Chievo e Catania.

Il Chievo ha L'inter in casa e poi il Bologna.

Tutto e' in gioco ma siamo ancora davanti....
03/05/2009 19:32
 
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Una Fiorentina di certo non brillantissima conquista i tre punti al Franchi contro un Torino remissivo, arrivato in Toscana soltanto per difendersi e incapace, se non negli sprazzi finali, di reagire alla rete di Vargas arrivata al 12’ della ripresa. La rete del peruviano ha risolto parecchi problemi a Prandelli, che stacca momentaneamente il Genoa e che stasera guarderà con un occhio particolare il derby della Lanterna. Il Torino invece si giocherà gran parte delle chances salvezza la prossima settimana con il Bologna. Senza Mutu e Felipe Melo, Prandelli si affida al 4-2-3-1 con il trio Semioli-Jovetic-Vargas (recuperato) alle spalle di Gilardino.

La mossa, almeno inizialmente, funziona bene, perchè la Fiorentina colleziona subito due palle gol importanti con Semioli (che sarà poi costretto a uscire per un infortunio muscolare, dentro Jorgensen) e Jovetic. Se davanti il Torino fa scena muta, dietro si difende con grande ordine. Davanti il duo Bianchi-Stellone, con Rosina spettatore. Superate le difficoltà iniziali, il Torino si sistema bene in campo e soffre pochissimo: perchè Vargas non è al meglio e perchè Jovetic sbaglia troppo. Le insidie arrivano da destra, con Jorgensen che pesca Gilardino (34’): Sereni c’è. Nel finale occasionissima viola: Pasqual crossa, Sereni devia come può servendo a Jorgensen una palla che va solo appoggiata in rete.

Il danese però sbaglia calciando alto. In avvio di ripresa ritmi ancora più blandi: serve un’invenzione, una giocata vincente. La trova Kuzmanovic (fin lì inconsistente), che imbecca Vargas, bravo a scappar via a Colombo e freddo davanti a Sereni: 1-0. Rosina per l’acciaccato Stellone e l’esordiente D’Onofrio le mosse di Camolese. Al 29’ ospiti vicini al pari: punizione di Rosina, Kuzmanovic rischia l’autorete.

La Fiorentina gestisce, rischia però nel finale: al 44’ viene infatti annullato un gol a Franceschini per fuorigioco dopo una bella respinta di Frey su botta di Barone. Passata la paura, nei minuti di recupero arriva l’espulsione di Sereni (il portiere prende il pallone fuori dall’area) e la traversa di Montolivo, con Vailatti portiere improvvisato. La Fiorentina vede la Champions.

03/05/2009 19:57
 
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Il fatto e' che la famosa "compensazione" a fine stagione e' una minchiata bella e buona.....

Su questo ti do pienamente ragione

Mandiamo giu' anche questa,Camola e Il Pontefice hanno fatto bene a cucirsi la bocca......non si sa mai.

Vista l' eccezionalità dei fatti del derby e di oggi, nel dubbio hanno favorito chi vi sta davanti ed anche questa è una verità. Non dimentico nemmeno i vari torti arbitrali con molte altre squadre.

Pensavo stasera di essere 2 punti sotto il Bologna invece siamo ancora uno sopra con 3 squadre ancora dietro.

Esiste la sfiga arbitrale e quella di gioco. Ieri il Bologna con la sfiga ha fatto il pieno anche se la sfiga a volte uno se la cerca. Con la Reggina che aveva solo un risultato e che era venuta per giocare catenaccio e contropiede, iniziare a giocare facendo noi il fuorigioco a 40 metri dalla porta è da fuori di testa. Per me quando gli allenatori vengono a Bologna perdono la testa.

Ora occorre vincere domenica coi felsinei e sperare che stasera la Samp vinca il derby.

Ovviamente spero che vincano i rossoblu.

A quel punto affrontiamo Napoi,Genoa e Roma 3 squadre che,teoricamente,potrebbero non avere enormi stimoli.

Il Bologna ha Lecce,Chievo e Catania.

Il Chievo ha L'inter in casa e poi il Bologna.

Tutto e' in gioco ma siamo ancora davanti....

Se usciamo indenni da Torino dopo vedo peggio voi. Comunque abbiam visto che stanno uscendo i risultati più strani.




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"Mama mama, me dijeron puta barata!"
"Mi amor, cobra mas caro!"
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03/05/2009 22:43
 
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Se uscite indenni rimanete indietro,avete solo un risultato buono....come noi del resto.
04/05/2009 12:16
 
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Ho visto i filmati...ci hanno fottuto un punto bello e buono.

In piu' il gol e' venuto dalla ennesima cappella di Sereni che da quando ha firmato il contratto ne ha azzeccate poche.

Ora sotto col Bologna.

Vincere! [SM=x1272151]
04/05/2009 12:27
 
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Re:
aston villa, 04/05/2009 12.16:

Ho visto i filmati...ci hanno fottuto un punto bello e buono.

In piu' il gol e' venuto dalla ennesima cappella di Sereni che da quando ha firmato il contratto ne ha azzeccate poche.

Ora sotto col Bologna.

Vincere! [SM=x1272151]





si vabbè, c'è un complotto sul torino, senti un po che dice la gazzetta:

Al 10’ su corner Franceschini cintura Gilardino: Gava non fischia, ma a noi sembra rigore. E anche più avanti Gilardino è trattenuto diverse volte in area...

la verità è che siete scarsi e andrete in serie B [SM=x1543720]
04/05/2009 14:25
 
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Re: Re:
trophies, 04/05/2009 12.27:





si vabbè, c'è un complotto sul torino, senti un po che dice la gazzetta:

Al 10’ su corner Franceschini cintura Gilardino: Gava non fischia, ma a noi sembra rigore. E anche più avanti Gilardino è trattenuto diverse volte in area...

la verità è che siete scarsi e andrete in serie B [SM=x1543720]




... e voi in champions...
04/05/2009 14:40
 
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Re: Re: Re:
!toro!, 04/05/2009 14.25:




... e voi in champions...




annata balorda pero' almeno noi restiamo in A, salutami il vigile [SM=x1543720]


04/05/2009 14:48
 
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Re: Re: Re: Re:
trophies, 04/05/2009 14.40:




annata balorda pero' almeno noi restiamo in A, salutami il vigile [SM=x1543720]





..tu salutem a soret !!! [SM=x1272143]


04/05/2009 15:03
 
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Re:
aston villa, 03/05/2009 22.43:

Se uscite indenni rimanete indietro,avete solo un risultato buono....come noi del resto.



Il calendario vostro è molto peggio.



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04/05/2009 21:19
 
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Non sono d'accordo Luca...il Bologna affronta Lecce e Chievo che avranno il coltello fra i denti.

Comunque i conti facciamoli alla fine.
04/05/2009 21:30
 
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Io speravo molto anche in Bologna - Reggina mentre voi giocavate con la Fiorentina.

Certo che tra Juve e Bologna quest' anno mi sono dato tante di quelle incazzate...



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04/05/2009 21:35
 
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iNFATTI OGGI PENSAVO DI STARE 2 PUNTI SOTTO E SE NON CI RUBAVANO IL GOL STAVAMO 2 PUNTI SOPRA....
06/05/2009 13:49
 
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Catapultato nel mischione della zona salvezza a nove giornate dalla fine, Giancarlo Camolese sta cercando di mantenersi sopra la linea di galleggiamento con l’impegno e la passione che tutti gli riconoscono dal primo giorno di questa logorante avventura. L’ha fatto anche don Aldo Rabino nell’omelia di lunedì a Superga. Ma tanta dedizione alla causa non rappresenta un salvacondotto per il tecnico-tifoso, non è in assoluto una garanzia per il futuro. E al Toro il via-vai di allenatori è da anni una costante. Scritturato fino a giugno, il futuro di Camola dipenderà molto dal risultato finale, anche se non meriterebbe di trasformarsi in imputato se fallisse l’operazione salvezza. Neppure gli attestati di stima che arrivano da Cairo sono un’assicurazione contro il fine rapporto.

E Camolese è troppo scafato per non sentirsi in bilico. Proprio ieri ha ammesso: «Cairo mi ha dato la possibilità di tornare ad allenare il Torino, sapete quanto è importante per me e quindi lo ringrazio a prescindere dal finale. Ogni presidente ha il diritto di fare le sue considerazioni. Io spero di farmi apprezzare in modo che Cairo mi ritenga una persona con la quale poter costruire qualcosa in futuro. Ma bisogna far ragionamenti a bocce ferme, lo so per esperienza». Infatti, su Camola pende già la prima minaccia. Da ieri circola il nome di Walter Zenga. Molto apprezzato per quando sta facendo a Catania, uno dei pochi allenatori della nuova generazione che abbia fatto la vera gavetta andando a cercare lavoro all’estero anche in squadre di seconda fascia, Zenga ha un altro anno di contratto con il Catania. Questo non significa che, in caso dovesse arrivare l’offerta del Toro, non riesca a ottenere il visto per lasciare la Sicilia. Zenga in granata vorrebbe dire, innanzitutto, che la terza salvezza consecutiva è stata raggiunta. In caso contrario o si andrebbe avanti con Camolese, oppure prenderebbe corpo l’ipotesi Colantuono. Su Zenga c’è anche il Bologna, altra pericolante illustre che non farà un contratto al tappabuchi Papadopulo.
Le ipotesi sul futuro allenatore infastidiscono in questo momento di grande difficoltà e per qualcuno saranno anche destabilizzanti, ma vanno comunque raccolte. Perché se il nome di Zenga è salito alla ribalta anche soltanto un timido sondaggio può esserci stato. Cairo non fornisce che una doverosa smentita: «E’ una falsità. Camolese è in pole position anche per la prossima stagione».

Come detto, l’ex Uomo Ragno non sarebbe libero a fine campionato. Ma la sensazione netta è che il Catania non si opporrebbe a un cambio di panchina. Pietro Lo Monaco, ad catanese, ieri ha spiegato: «Zenga ha un contratto con noi anche per il prossimo anno. Se decidesse per un porto diverso, noi non avremmo problemi. Chi vuole è libero di andar via, noi non tratteniamo nessuno. Non dovete chiedere a me del Torino, non ne so niente. Io sono per un principio: da noi resta chi sposa il progetto e chi vuole restare. Bisogna avere fierezza e senso di appartenenza. Non mi fa star bene se un mio tesserato dice che andrebbe di corsa al Toro, o a una società sullo stesso livello nostro. In ogni caso siamo disposti ad accettare la volontà di chi vorrà andar via. A ogni modo, ritengo che sia una boutade: il Torino ha altro a cui pensare».

E' GIUSTO IL MOMENTO.... [SM=x1543067]
07/05/2009 17:46
 
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Dalla A allo Zenga, ovvero come salvarsi e ripartire con un allenatore ambito ed ambizioso. Se il Toro smentisce categoricamente ogni contatto con l'Uomo Ragno, qualche conferma di un possibile arrivo dell'allenatore del Catania sulla panchina granata trapela dalla Sicilia ed anche dall'ambiente milanese che tifa da sempre per l'ex portiere dell'Inter. Sotto l'Etna in molti danno ormai per scontata la partenza di Zenga e lo stesso ad catanese Lo Monaco non ha escluso l'ipotesi, anzi. Con quale destinazione? Sampdoria, innanzitutto, al posto di Mazzarri per riannodare da tecnico un filo interrotto nel 1996 da giocatore dopo due stagioni non troppo positive causa infortuni. E poi Torino, in seconda posizione perché vincolato alla permanenza in serie A.

In pratica una griglia da Formula 1, tanto per avvicinarsi alla metafora di Cairo che anche ieri alla Sisport l’ha utilizzata per ribadire come «Camolese sia in pole position assoluta in caso di salvezza». Forse proprio questo spiraglio ha però permesso l'inserimento e la crescita di questa voce. «Quella di Zenga - replica il presidente granata - è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Ho preso Camolese al momento giusto, lo sto guardando e mi sta piacendo. Pensiamo insieme alla salvezza e non ho avuto nessun contatto con alcun allenatore: lo giuro sui miei figli». Nella foga di difendere la sua posizione, Cairo per un attimo cade nel più classico dei lapsus freudiani («Se ci salviamo, Zenga è in pole position»), ma poi con forza, anche per non minare ulteriormente la tranquillità granata in vista dello spareggio col Bologna, respinge le voci: «Questa è una polpetta avvelenata contro di noi che stiamo pensando solo alla salvezza».

L'ombra dell'Uomo Ragno non spaventa Camolese, forte delle rassicurazioni e della smentita granitica del presidente, ma stuzzica un Toro che nolente o volente si ritrova coinvolto nel valzer delle panchine della prossima stagione. Se l'uomo dell'eventuale nuovo miracolo granata è in prima fila per restare (Cairo dixit), non bisogna dimenticare che nell'aria c'è anche la candidatura di Colantuono, spinta fortemente dal diesse Foschi. Il presidente ha deciso di avere le mani libere per poi decidere con più calma a fine stagione, ma in ogni caso la panchina del Toro fa sempre gola: in serie A ed anche in caso di B. L'ipotesi Zenga è a forte impatto per un allenatore giovane e capace di farsi da solo dopo una gavetta all'estero: ha impressionato col Catania (con cui ha ancora un anno di contratto), ma è pronto a salire un altro gradino della carriera. Lo sanno anche a Catania, dove stanno per cautelarsi con Alessandro Pane, ex giocatore rossazzurro ed attuale tecnico della Reggiana (Lega Pro), per un doppio salto di categoria molto simile a quello di Allegri col Cagliari.

In questi giorni, tra il campo di Massannunziata e la villa di Aci Castello, Zenga sta riflettendo sul futuro. Da buon lupo solitario, non ha procuratori o pierre, l'Uomo Ragno ha sempre fatto di testa sua e fino all'ultimo difenderà la riservatezza delle sue scelte. A chi gli chiede cosa accadrà e se il Toro può essere la sua nuova squadra, Zenga risponde con un telegrafico «È una questione delicata». Giusto così, anche per correttezza nei confronti di un Camolese che l'aveva elogiato pubblicamente prima di Toro-Catania. Anche se quella partita probabilmente è stata il primo punto di contatto tra i granata e il potenziale nuovo tecnico.
09/05/2009 11:05
 
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La rifinitura sullo stesso campo, l'identico menù servito in tavola alla solita ora, i medesimi posti occupati sul pullman che porta allo stadio e le stesse canzoni ripetute negli iPod personali. Benvenuti nel mondo della scaramanzia granata, dove tutto è permesso purché porti bene e soprattutto venga ripetuto alla perfezione la volta dopo. Se c'è un Toro che sta preparando sul campo e alla lavagna la partita della vita col Bologna, c'è anche un altro Toro che da giorni si sta impegnando per ricordare e replicare gli stessi riti messi in atto contro Catania e Siena. Ovvero le ultime due partite casalinghe, coincise con due vittorie necessarie per sperare nella salvezza. E vista la cabala calcistica, ecco un'intera società intenta a ricostruire ambiente, abitudini e gesti privati per poter battere pure il Bologna. Il punto di forza dei nuovi riti granata è il ritiro di Leinì, ovvero il luogo dove si costruì la promozione in serie A nel 2006 ai play-off.

Quest'anno nell'Air Palace Hotel la squadra ci andava solo alla vigilia delle partite, ma dopo l'arrivo di Camolese è stato istituito il ritiro dal venerdì sera. In un primo tempo per conoscersi meglio, ma poi tutto si è trasformato in piacevole abitudine visto che venne introdotto per la prima volta contro il Catania. In quell'occasione il Toro vinse 2-1, mentre l'esperimento ripetuto prima del Siena fruttò l'1-0 e solo per un'indisponibilità dell'albergo i granata non poterono andare a Leinì prima della Fiorentina.

I riti del sabato, invece, non sono stati modificati ma rafforzati: allenamento mattutino nello stadio della Pro Settimo, conferenza stampa del tecnico alle 13 con successivo aperitivo portafortuna offerto alla stampa, pranzo con gli stessi piatti anche per staff e dirigenti e poi riposo, seduta tattica e cena alle stesse ore di un mese e due settimane fa. Pazienza certosina e disciplina del ricordo per una squadra che usa tutte le armi possibili per salvarsi, anche se poi il numero uno granata in fatto di scaramanzia è Urbano Cairo. Il presidente ha modificato il rituale della visita alla squadra del giovedì, che durava da tre stagioni, da quando ha capito che l'incontro con Camolese al mercoledì era meglio. In più ora è costretto a fermarsi anche a dormire il sabato sera a Leinì ripetendo le stesse chiacchierate con il ds Foschi. Dolci obblighi per un patron che custodisce nell'armadio il gessato portafortuna (con annessa cravatta).

Tutto regolare in un mondo che nel tempo ha proposto i calzini rossi di Costantino Rozzi, le cravatte gialle di Adriano Galliani, il cappotto di Ulivieri e le mutande indossate al contrario di Adrian Mutu. E, come nella migliore tradizione dei tifosi superstiziosi, non poteva mancare all'Olimpico il talismano granata: Vittore Beretta, il salumiere-sponsor che quando è in tribuna fa sempre vincere. Simboli, riti, e gesti da difendere, fino all'arrivo della jella (sotto forma di sconfitta) che costringe ad azzerare tutto e a ripartire da capo.
09/05/2009 16:32
 
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Re:
aston villa, 09/05/2009 11.05:

La rifinitura sullo stesso campo, l'identico menù servito in tavola alla solita ora, i medesimi posti occupati sul pullman che porta allo stadio e le stesse canzoni ripetute negli iPod personali. Benvenuti nel mondo della scaramanzia granata, dove tutto è permesso purché porti bene e soprattutto venga ripetuto alla perfezione la volta dopo. Se c'è un Toro che sta preparando sul campo e alla lavagna la partita della vita col Bologna, c'è anche un altro Toro che da giorni si sta impegnando per ricordare e replicare gli stessi riti messi in atto contro Catania e Siena. Ovvero le ultime due partite casalinghe, coincise con due vittorie necessarie per sperare nella salvezza. E vista la cabala calcistica, ecco un'intera società intenta a ricostruire ambiente, abitudini e gesti privati per poter battere pure il Bologna. Il punto di forza dei nuovi riti granata è il ritiro di Leinì, ovvero il luogo dove si costruì la promozione in serie A nel 2006 ai play-off.

Quest'anno nell'Air Palace Hotel la squadra ci andava solo alla vigilia delle partite, ma dopo l'arrivo di Camolese è stato istituito il ritiro dal venerdì sera. In un primo tempo per conoscersi meglio, ma poi tutto si è trasformato in piacevole abitudine visto che venne introdotto per la prima volta contro il Catania. In quell'occasione il Toro vinse 2-1, mentre l'esperimento ripetuto prima del Siena fruttò l'1-0 e solo per un'indisponibilità dell'albergo i granata non poterono andare a Leinì prima della Fiorentina.

I riti del sabato, invece, non sono stati modificati ma rafforzati: allenamento mattutino nello stadio della Pro Settimo, conferenza stampa del tecnico alle 13 con successivo aperitivo portafortuna offerto alla stampa, pranzo con gli stessi piatti anche per staff e dirigenti e poi riposo, seduta tattica e cena alle stesse ore di un mese e due settimane fa. Pazienza certosina e disciplina del ricordo per una squadra che usa tutte le armi possibili per salvarsi, anche se poi il numero uno granata in fatto di scaramanzia è Urbano Cairo. Il presidente ha modificato il rituale della visita alla squadra del giovedì, che durava da tre stagioni, da quando ha capito che l'incontro con Camolese al mercoledì era meglio. In più ora è costretto a fermarsi anche a dormire il sabato sera a Leinì ripetendo le stesse chiacchierate con il ds Foschi. Dolci obblighi per un patron che custodisce nell'armadio il gessato portafortuna (con annessa cravatta).

Tutto regolare in un mondo che nel tempo ha proposto i calzini rossi di Costantino Rozzi, le cravatte gialle di Adriano Galliani, il cappotto di Ulivieri e le mutande indossate al contrario di Adrian Mutu. E, come nella migliore tradizione dei tifosi superstiziosi, non poteva mancare all'Olimpico il talismano granata: Vittore Beretta, il salumiere-sponsor che quando è in tribuna fa sempre vincere. Simboli, riti, e gesti da difendere, fino all'arrivo della jella (sotto forma di sconfitta) che costringe ad azzerare tutto e a ripartire da capo.




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[SM=x1449909]


[Modificato da ladillita 09/05/2009 16:33]
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