Catapultato nel mischione della zona salvezza a nove giornate dalla fine, Giancarlo Camolese sta cercando di mantenersi sopra la linea di galleggiamento con l’impegno e la passione che tutti gli riconoscono dal primo giorno di questa logorante avventura. L’ha fatto anche don Aldo Rabino nell’omelia di lunedì a Superga. Ma tanta dedizione alla causa non rappresenta un salvacondotto per il tecnico-tifoso, non è in assoluto una garanzia per il futuro. E al Toro il via-vai di allenatori è da anni una costante. Scritturato fino a giugno, il futuro di Camola dipenderà molto dal risultato finale, anche se non meriterebbe di trasformarsi in imputato se fallisse l’operazione salvezza. Neppure gli attestati di stima che arrivano da Cairo sono un’assicurazione contro il fine rapporto.
E Camolese è troppo scafato per non sentirsi in bilico. Proprio ieri ha ammesso: «Cairo mi ha dato la possibilità di tornare ad allenare il Torino, sapete quanto è importante per me e quindi lo ringrazio a prescindere dal finale. Ogni presidente ha il diritto di fare le sue considerazioni. Io spero di farmi apprezzare in modo che Cairo mi ritenga una persona con la quale poter costruire qualcosa in futuro. Ma bisogna far ragionamenti a bocce ferme, lo so per esperienza». Infatti, su Camola pende già la prima minaccia. Da ieri circola il nome di Walter Zenga. Molto apprezzato per quando sta facendo a Catania, uno dei pochi allenatori della nuova generazione che abbia fatto la vera gavetta andando a cercare lavoro all’estero anche in squadre di seconda fascia, Zenga ha un altro anno di contratto con il Catania. Questo non significa che, in caso dovesse arrivare l’offerta del Toro, non riesca a ottenere il visto per lasciare la Sicilia. Zenga in granata vorrebbe dire, innanzitutto, che la terza salvezza consecutiva è stata raggiunta. In caso contrario o si andrebbe avanti con Camolese, oppure prenderebbe corpo l’ipotesi Colantuono. Su Zenga c’è anche il Bologna, altra pericolante illustre che non farà un contratto al tappabuchi Papadopulo.
Le ipotesi sul futuro allenatore infastidiscono in questo momento di grande difficoltà e per qualcuno saranno anche destabilizzanti, ma vanno comunque raccolte. Perché se il nome di Zenga è salito alla ribalta anche soltanto un timido sondaggio può esserci stato. Cairo non fornisce che una doverosa smentita: «E’ una falsità. Camolese è in pole position anche per la prossima stagione».
Come detto, l’ex Uomo Ragno non sarebbe libero a fine campionato. Ma la sensazione netta è che il Catania non si opporrebbe a un cambio di panchina. Pietro Lo Monaco, ad catanese, ieri ha spiegato: «Zenga ha un contratto con noi anche per il prossimo anno. Se decidesse per un porto diverso, noi non avremmo problemi. Chi vuole è libero di andar via, noi non tratteniamo nessuno. Non dovete chiedere a me del Torino, non ne so niente. Io sono per un principio: da noi resta chi sposa il progetto e chi vuole restare. Bisogna avere fierezza e senso di appartenenza. Non mi fa star bene se un mio tesserato dice che andrebbe di corsa al Toro, o a una società sullo stesso livello nostro. In ogni caso siamo disposti ad accettare la volontà di chi vorrà andar via. A ogni modo, ritengo che sia una boutade: il Torino ha altro a cui pensare».
E' GIUSTO IL MOMENTO....