TORO!

el flaquito, 28/03/2009 14.45:

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ah si....
resterete in serie A....
I miei migliori auguri....

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Tanto Kaka' parte....

aston villa, 28/03/2009 14.54:

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Tanto Kaka' parte....

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Sei proprio un menagramo... Anche fosse,e ci credo poco,il silvio acquisterebbe suito uno di livello....

el flaquito, 28/03/2009 15.01:

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Sei proprio un menagramo... Anche fosse,e ci credo poco,il silvio acquisterebbe suito uno di livello....

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Bondi?

aston villa, 28/03/2009 15.51:

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Bondi?

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Scherza,scherza....
guarda che fine state facendo sol pontefice-replicante malriuscito urbano ||...

el flaquito, 28/03/2009 16.55:

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Scherza,scherza....
guarda che fine state facendo sol pontefice-replicante malriuscito urbano ||...

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Io solo solo che fine facevamo SENZA......

A Giaveno c'ero quell'estate...

Da quel lato hai ragione,ma sulla gestione allenatori e acquisti....lascia perdere....

Comunque amico mio penso che quest'anno no hay ni gallo ni paloma....
Non ce la fate.....
(Cosi'la prox volta,prima di postare un gufo gigante prima del derby di milano ci pensi bene,occhio che dopo la B c'e' la C.....)

el flaquito, 28/03/2009 19.06:

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Comunque amico mio penso che quest'anno no hay ni gallo ni paloma....
Non ce la fate.....
(Cosi'la prox volta,prima di postare un gufo gigante prima del derby di milano ci pensi bene,occhio che dopo la B c'e' la C.....)

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vedo che continui.....
Se non arriviamo in champion preparati all'interegionale....

Guardaa che l'avvoltoio sei tu....

Grazie bastardo.....

...e ringrazia che non so postare le foto....

Recuperati e dimenticati. Era inevitabile che con il cambio di allenatore al Toro ci fosse un turnover dettato da scelte tecniche. Ogni allenatore porta il proprio bagaglio di conoscenze e utilizza i giocatori in base al modulo che vuole adottare. Il tecnico-tifoso Camolese per ora è ancora in fase di studio. Oggi alla ripresa degli allenamenti varerà l’operazione Palermo e si capirà la direzione che intende prendere.

Quindi c’è chi spera e chi trema. Ci saranno conferme scontate, ma anche recuperi di giocatori che con Novellino davano il meglio soltanto nelle partite a briscola chiamata durante il ritiro. Non sappiamo se sia un gioco che piaccia anche agli austriaci, ma sicuramente Jurgen Saumel da domenica avrà altri terreni più attendibili sui quali esprimersi. Il centrocampista arrivato a parametro zero dallo Sturm Graz ha vissuto un autunno di gloria quando comandava De Biasi. Novellino poco alla volta l’ha messo da parte adducendo problemi fisici del giocatore che ormai era sano come un pesce. Nei pochi scampoli di partita a disposizione è riuscito a segnare due gol: Palermo e Lecce. Ora Camolese, che non ha ancora visto il giocatore impegnato con la Nazionale, vuole dargli fiducia perché, ha spiegato agli amici, apprezza le sue qualità tecniche e il suo tiro da fuori.

Con il centrocampo a cinque, esterni saranno Abate, recuperato dall’infortunio, e Rubin. Quest’ultimo finito perfino nel mirino di Mourinho che intenderebbe italianizzare l’Inter. Ma sarà in difesa che il bisturi di Camola andrà più in profondità. Perché dalla linea davanti a Sereni spariranno gli esterni di ruolo e andranno al potere tre centrali. Quindi pollice verso per Rivalta, Pisano, Ogbonna, anche se tutti e tre all’occorrenza possono riciclarsi nel ruolo. Gli specialisti saranno Dellafiore e Natali. Più un altro con predisposizione a questo assetto che in fase di ripiegamento potrà contare comunque sulle munizioni di Abate e Rubin. Il redivivo della situazione è Pratali, con Di Loreto e Franceschini il lista d’attesa. L’ex empolese era stato scartato dopo i disastri di Bologna. Scarsa condizione e concorrenza gli avevano fatto perdere il posto di titolare conquistato all’inizio con De Biasi. Camolese sembra disposto a credere in lui, ma come visto avrebbe valide alternative nel caso che Pratali prolungasse la sua stagionbe di basso profilo.

Senza ribaltoni l’attacco. Due punte, Rosina e Bianchi i titolari designati. Non a Palermo, dove Camolese dovrà affrontare la sua prima emergenza per l’infortunio del centravanti. Motivo per cui il primo Toro della terza era sarà battezzato dalla coppia Rosina-Stellone.

Infortuni a pioggia sul Toro di Camolese. Assenze che limitano all’osso le scelte dell’allenatore in ogni reparto. In difesa Camola perde Pratali, Pisano e Di Loreto, ma recupera Ogbonna destinato alla panchina. A centrocampo torna Saumel, ma restano a Torino Corini e Zanetti. In attacco sono ko Gasbarroni e Ventola che per non negarsi nulla è fermo per un torcicollo. Varie ed eventuali? Camolese fa gli scongiuri: «Spero che l’emorragia si fermi qui. Difesa a 3 o a 4? Con il Milan è possibile anche a dieci».

Per utilizzare Diana in grande condizione e non perdere Rubin, stasera dovrebbe scegliere la difesa a quattro. In attacco, Bianchi e Rosina. Il capitano sarà titolare a ogni costo. Camolese lo protegge di nuovo: «Non è un problema e quando faccio una scelta come quella di sostituirlo non è un fatto punitivo. Decido in base all’avversario e all’andamento della partita». Sugli schemi che cambiano, Camolese è stato chiaro: «Si parte con un progetto e poi se ne sposa un altro durante la partita. Noi dobbiamo soltanto essere sempre compatti e determinati. I giocatori ci credono e venerdì ho dovuto farli uscire dal campo io perché continuavano a esercitarsi al tiro e non volevano smettere di calciare».

QUESTA SERA IN TRINCEA!

Vabbuo'......

Una domenica in meno e ne abbiamo 3 dietro....domenica il Siena in casa....forza!

Missione compiuta. Il Milan travolge 5-1 il Torino e aggancia la Juventus al secondo posto a quota 64 punti. Rossoneri scatenati trascinati dagli assist di Beckham e dalla tripletta di Inzaghi che nel primo tempo realizza due reti di testa, nella ripresa firma il tris con il destro e poi esce guadagnandosi la standing ovation di San Siro. Di Kakà, su rigore, il gol del 4-0, di Ambrosini la quinta rete.

Per il Toro, che al 35’ segna il gol della bandiera con Franceschini, una gran brutta mazzata. Problemi in difesa per il Milan e qualche novità nell’11 titolare. Ancelotti "inventa" Flamini terzino destro, a centrocampo si affida ad Ambrosini e Beckham. Kakà è il trequartista, Pato-Inzaghi la coppia d’attacco, fuori Ronaldinho e Sheva. Nel Toro Camolese ha l’infermeria piena e sceglie un 4-4-1-1 con Rosina alle spalle di Bianchi, Abate e Diana esterni di centrocampo. Partita fondamentale per il Milan che può staccare il Genoa e, soprattutto, raggiungere la Juve al secondo posto, in palio punti pesanti anche per il Toro che vuole approfittare delle sconfitte di Bologna e Lecce. Buon inizio del Toro, ma è solo un’illusione perchè il Milan è ben presto padrone del campo.

Al 9’ Inzaghi segna di testa su punizione di Beckham, gol annullato per fuorigioco. Appena quattro minuti, questa volta Beckham batte un corner e Inzaghi, sempre di testa, non perdona: 1-0. Toro sotto, i piani di Camolese saltano presto, ma i granata non riescono a cambiare strategia. Subiscono il gioco del Milan e, al 37’, arriva il 2-0 sempre sull’asse Beckham-Inzaghi: assist del primo e colpo di testa vincente del secondo. Nella ripresa Ronaldinho al posto di Pato, nel Toro dentro Saumel per Dzemaili. Al 9’ ci prova Bianchi da 35 metri, Dida non si fa sorprendere, poi ancora Inzaghi. Questa volta, al 15’, assist di Ronaldinho e destro sotto misura per il 3-0. Non c’è partita, al 22’ Sereni atterra Ambrosini: calcio di rigore che Kakà trasforma per il poker rossonero. Al 35’ Franceschini segna il gol della bandiera granata, ma c’è tempo, al 45’, per il 5-1 di Ambrosini su assist di Kakà. Finisce così, il Milan aggancia la Juve al secondo posto (-10 dall’Inter). Il Torino resta fermo al quartultimo posto a quota 27. E il Chievo, vincente a Siena, si allontana.

«Bisogna ricordare che siamo alla fine della stagione, si raccoglie dal punto di vista fisico ciò che si è seminato. Qualche giocatore si porta dietro problemi a livello di recupero da infortuni e non può essere al top. Ho trovato una squadra con problemi ed è normale altrimenti non sarebbe cambiato il terzo allenatore». Giancarlo Camolese commenta il pesantissimo score subito dal Torino a San Siro, nel posticipo serale contro il Milan.

Il tecnico del club granata analizza il match contro i rossoneri: «Dzemaili ha sentito un colpo al ginocchio in più, è un giocatore diffidato e quindi volevo vedere anche Saumel che può darci qualcosa in più. Non ci sono misteri sulla delusione per questa sconfitta: i primi a non esser soddisfatti sono i giocatori che devono guardarsi di più e collaborare di più, perchè contro queste squadre rischi di prendere imbarcate di gol, come quella di oggi. Bisogna coprire gli spazi di più, per fare questo ci vuole anche efficienza fisica che magari non è al top in tutti e poi anche ordine e disciplina tattica che in molti momenti non c’è stata e ha favorito le ripartenze del Milan».

Camolese è arrivato al Torino nel tentativo di acciuffare in extremis la salvezza. «Non abbiamo avuto moltissimi carichi di lavoro, c’erano giocatori che secondo me avevano bisogno di un lavoro specifico e d’accordo con lo staff abbiamo deciso di aggiungere qualcosa. Non si può cambiare tutto ma non si possono fare trequarti d’ora di allenamento».

«A me delude sempre quando vedo i miei giocatori che dopo un gol abbassano la testa e non cercano subito la collaborazione con i compagni - precisa ancora il tecnico del club granata - non pensano di rimetterla in sesto insieme. Questo mi delude sempre. Ho visto diversi di loro fare così, qualcuno perchè è giovane, altri non stavano benissimo. Servirebbero tanti giocatori, io ne ho molti e devo tirare fuori tutto il possibile. Con una punta sola e con Rosina come potevo creare problemi al Milan? Purtroppo questa settimana gli attaccanti a disposizione erano Rosina, Stellone e Bianchi. Ventola e Gasbarroni hanno avuto problemi. Non volevo far giocare tutti dal primo minuto - spiega Camolese - poteva essere un azzardo. Speravo in un altro andamento della partita, con l’eventualità di aggiungere un giocatore più fresco che poteva impensierire il club rossonero. Archiviamo subito il risultato, pensiamo alla gara successiva ma è giusto rivedere gli errori commessi per non ripeterli. Questi ragazzi possono fare decisamente meglio di quanto visto questa sera».

«Non so neppure io cosa dire». Se anche Urbano Cairo, il grande affabulatore, l’uomo che non rinuncia mai a far sentire la propria voce, perde la voglia di parlare del Toro, significa che l’umiliante sconfitta con il Milan ha lasciato una ferita profonda. Il presidente tradito non nomina più la parola salvezza. Fino a sabato riusciva a infilare quel vocabolo di otto lettere in ogni discorso, perché il pessimismo non è mai stata una prerogativa del numero uno granata. Ma la resa senza condizioni del Meazza è stata una botta micidiale per la classifica e per l’orgoglio presidenziale.

Il «Che fare?» di Cairo non è quello di Lenin che si interrogava sulla strategia del partito rivoluzionario del proletariato. Ma la domanda, anche se meno epocale, è quanto mai pertinente in questo momento di black out del gioco, delle idee, di tutto. Non si può neppure cercare di ripartite dalle cose buone, perché a Milano non c’è stato nulla da salvare. Usare il pugno duro e annullare il promesso premio-salvezza? Potrebbe essere un primo provvedimento, attuando in aggiunta un prelievo sotto forma di multa anziché un esborso gratificante. Tuttavia Cairo non intende calcare la mano. Dovrebbero essere i giocatori a proporre la sospensione di ogni riconoscimento: «Mi pare fuori luogo ragionare di premi. L’ho fatto e ha portato sfortuna. Qui si deve soltanto cercare di ripartire subito con il Siena. Domenica dopo il primo gol del Milan non c’è stata reazione. Loro erano in stato di grazia, noi abbiamo giocato la più brutta o una delle più brutte partite della stagione. E’ bastata una rete per tagliarci le gambe. Non mi conforta neppure constatare che anche le nostre rivali vanno pianissino. E’ una piccola consolazione, il Toro deve trovare in se stesso le risorse per farcela e non sperare in aiuti esterni».

Subito dopo la partita ha confessato Camolese: «Era molto deluso. Ho sentito che ha parlato di problemi ereditati da altri, ma è evidente che se la stagione è andata così è perché sono stati commessi degli errori. Ritornarci su adesso non mi pare utile. Ora c’è soltanto da buttarsi a testa bassa in questa volata finale, rimettendoci subito in moto». Suggerimento preso alla lettera da Camolese che per oggi ha programmato un doppio allenamento di quelli tosti. Ne ha già fatti da quando ha preso il Toro e ne farà altri in settimana. Anche se a questo punto della stagione i rischi che si corrono a lavorare troppo sono superiori ai vantaggi. Camola deve usare l’esperienza e il buonsenso nella gestione delle forze. Non ha chiesto ritiri anticipati, ma è comunque una possibilità che verrà valutata. Il tecnico portò il gruppo a Leinì due giorni prima del Catania. Cairo è per i lavori forzati «Se Foschi e l’allenatore riterranno il ritiro una misura opportuna la adotteremo ben volentieri. Giovedì sarò alla Sisport, non voglio vedere gente abbattuta, ma con la rabbia in corpo. Mi auguro che Camolese metta i giocatori sotto pressione, che li faccia lavorare tanto. Deve esserci una reazione immediata».

Poi, comunque vada, sarà necessaria una svolta. E’ la terza stagione consecutiva di patimenti, di non gioco, di salvezza strappata con i denti sul fischio della sirena. Cairo sposta ogni decisione al primo giugno: «Pensiamo a sistemare la situazione adesso, poi ci dedicheremo a quello che verrà. La squadra deve trovare le risorse fisiche e mentali per combattere sei battaglie. E spero che domenica sera si possa commentare una buona partita».

Giancarlo Camolese ha avuto tre mesi per risistemare il Toro. Ma il rischio è che neppure lavorando, come fa, anche nel giorno di riposo per visionare i dvd del prossimo avversario, riesca a evitare la prima retrocessione dell’era Cairo. Il curatore fallimentare sbriga le pratiche di legge quando ormai è stata accertata la bancarotta. Il tecnico granata, invece, ha ancora la possibilità di evitare che arrivino gli uscieri a mettere i sigilli. Camola è un manager con tante idee, ma è anche un allenatore intrappolato nella situazione particolare in cui si è cacciato. Vorrebbe, ma non può. Potrebbe, ma non vuole.

L’uomo ha le mani legate. Non può demolire perché non ha più tempo per costruire. Non può cambiare perché il «magazzino ricambi» ha poche scorte disponibili. Non istruisce processi perché se uno si ferma troppo a pensare all’ultima partita andata male, deve poi correre altrettanto per preparare la successiva. Che per il Toro è sempre la più importante, quella della svolta, quella che se la perdi resti con il cerino più corto in mano. Così a Camolese non basta fare l’allenatore, deve anche camminare sul filo, vivere in una sorta di gabbia collocata fuori dal tempo. «Non fatemi parlare del Milan, andiamo oltre». Quella di ieri non è stata una richiesta di pietà, ma una necessità di non disperdere neppure da parte sua energie inutili in recriminazioni, disamine tecniche del tutto superate. Molto chiaro il tecnico-tifoso: «Questa è una fase della stagione in cui non rivedi gli errori fatti, ma cerchi di dare qualcosa. Dopo il Milan mi sono chiesto cosa potevo fare per aiutare la squadra. Mi sono alzato dal letto e ho guardato il filmato di Siena-Chievo perché la cosa migliore è andare oltre. Ho liquidato in mezz’ora di filmato la prestazione con il Milan, tanto brutta da diventare inutile da rivedere. Invece ho già fatto esaminare ai ragazzi spezzoni del Siena. Dobbiamo proiettarci verso la prima delle sei battaglie che ci attendono. Non possiamo neppure fare tabelle, ogni partita va giocata come se fosse una finale».

Cairo ha chiesto lavoro e ancora lavoro. Camolese userebbe volentieri la mano pesante in quanto il tono generale della squadra lo richiederebbe. Invece non siamo a settembre e il fisico di Bianchi e compagni va curato con grande attenzione. Così naviga a vista: «Il martedì e il mercoledì li tengo di più in campo. Poi man mano che si avvicina la domenica andiamo verso una fase di scarico. Cerco di aggiungere qualcosa, ma sempre a piccole dosi». Prigioniero del futuro e anche di certi giocatori che se potesse riavvolgere il nastro utilizzerebbe in modo diverso. É il caso di Rosina: «E’ in ripresa, ha la mia fiducia come gli altri. Si impegna e ora non posso processare nessuno».

Tira un ariaccia....

Dopo una figura di merda colossale col Milan invece di intervenire la societa' e' scomparsa....niente multa ne' ritiro,giorno di permesso accordato e tutto come se nulla fosse.

I tifosi,che Dio li benedica,si stanno organizzando per pulire il Sacro Suolo del Filadelfia per le celebrazioni dei 60 anni degli Eroi nel cielo.

I tifosi non vogliono la squadra al campo per la messa....

Men che meno vogliono vedere Rosina,da capitano,leggere indegnamente i nomi dei piu' grandi di tutti i tempi.

Quei nomi sono stati letti da Ferrini,Claudio Sala,Pulici,Zaccarelli,Junior,Cravero,Rizzitelli......

La proposta e' di farli leggere al capitano della Primavera o al terzo portiere il grande Fontana.

Su tuttogobba Manassero ha scritto un articolo perfetto in cui afferma che la psizione in classifica della squadra non e' veritiera perche siamo la peggiore squadra del campionato...e ha ragione.

Davvero non so come ne usciremo.....

La peggiore è la Reggina, poi vengono Toro e Bologna. Forse il Lecce gioca meglio.

Il Bologna delle ultime due domeniche è qualcosa che riesce perfino a ledere l' amore dei tifosi. Robe da mongoloidi.

Siete in buona, buonissima compagnia, vai tranquillo.

Un centro di ricerche nel campo delle tecnologie informatiche a Torino in cambio della ricostruzione del Fila. Ettore Forieri è «uomo del fare» e ieri mattina ha impiegato poco per entrare in sintonia col sindaco Chiamparino. «Mi ha fatto un'ottima impressione - ha commentato il presidente della Data Management al termine dell'incontro in Comune - perché non è una persona del dire. Chiamparino è capace, preciso e molto lucido: oggi non è facile trovare soggetti così». Un ricamo d'amore che ha subito trovato la risposta del primo cittadino torinese. «Ho avuto un'impressione assolutamente positiva di Forieri - ricambia - dopo avergli illustrato la situazione, chiesto il suo intervento nella Fondazione e indicato le cifre a disposizione del Comune per il progetto». Sarà stata la dolce atmosfera primaverile, ma tra Forieri e Chiamparino si è creata una sinergia che ora potrà svilupparsi solo dopo la risoluzione delle ipoteche da 76 milioni di euro che gravano sul campo del Grande Torino: entro l'estate dovrebbe arrivare la sentenza del tribunale per il contenzioso tra Comune e l'Agenzia delle Entrate. «Non voglio illudere nessuno - ribadisce Forieri alla prima uscita pubblica torinese - perché ci sono progetti che dobbiamo capire in base a leggi, ipoteche e piano regolatore.

Dateci il tempo di studiare tutta e poi saremo più chiari». Forieri ha voluto evitare cifre e promesse, proprio per non gettare fumo negli occhi dei tifosi. «So che loro sono sensibili all'argomento - prosegue l'imprenditore romano - e proprio per questo voglio essere chiaro senza nascondermi. Ci vorranno tre mesi per avere tutte le informazioni necessarie, poi darò una risposta». La domanda, però, che monta tra i sostenitori granata è perché un imprenditore romano di 65 anni, non tifoso del Toro, dovrebbe spendere tanti soldi in tempo di crisi per ricostruire la casa del Torino. «Un gruppo di amici me ne ha parlato - risponde - e ci siamo chiesti perché non potevamo risolvere il problema. Mi pare assurdo che la situazione sia questa, qualcosa si può fare». Un sentimento nobile, accompagnato però dalla precisa volontà di Forieri di espandere le proprie attività in Piemonte. Tutto sotto la luce del sole, probabilmente attraverso un centro ricerche specifico in una città da sempre all’avanguardia in materia. Sulle cifre vige il «no comment», anche se per la ricostruzione del Fila servirebbero almeno 10 milioni di euro: il Comune ne metterebbe 1,3 dai diritti di edificazione del Bennet e quello che si riuscirà a prendere dalle fidejussioni di Cimminelli (in teoria 4,3 milioni, ben che vada 1 milione), Forieri potrebbe intervenire con 6-7 milioni di euro e il resto spetterebbero a Cairo.

«Sono pronto ad investire e poi a portare lì la squadra ad allenarsi - fa sapere il presidente - anche se prima bisogna capire come è la situazione. Presto saremo contattati anche noi, ma ben venga Forieri». Soprattutto se metterà la fetta più grossa dell'investimento e così Cairo potrà mantenere la promessa della marcia del Fila del 6 maggio 2007: «Resterò presidente fino a quando non lo riporterò in vita». Questa è una partita a poker tanto affascinante quanto complicata, ma nell'attuale triangolo il vantaggio è di Chiamparino: il sindaco aveva promesso 3,5 milioni di euro alla Fondazione e ha già abbassato la sua quota a 2. In più ha scovato il privato gradito a tutti e costringe Cairo a scoprire le proprie carte. Ora o mai più, anche perché il Fila non può più aspettare.

Passa un altra giornata e ne abbiamo ancora 3 dietro.....

Il Camola su 4 partite ne ha vinte 2 e quelle che has perso le ha perse con Palermo e Milan giusto per dire....

Fosse arrivato prima.....

Bianchi non e' un fenomeno sicuramente ma se gli metti 3 palloni nel mezzo 1 te lo butta dentro...

Ora si va a Firenze poi abbiamo il Bologna in casa e ci giochiamo tutto.....

Il Chievo non e' salvo e la sconfitta immeritata di ieri potrebbe riaprire i giochi.

Ero sicuro che Bologna e Lecce vincevano......il Genoa la Champions non puo' e non vuole.... farla con questa rosa e in piu' deve vendere Milito,il Catania ha raggiunto il suo obiettivo....

Mai che i gobbi facciano la cosa giusta....

COMUNQUE AVANTI COSI'.

aston villa, 26/04/2009 17.03:

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Passa un altra giornata e ne abbiamo ancora 3 dietro.....

Il Camola su 4 partite ne ha vinte 2 e quelle che has perso le ha perse con Palermo e Milan giusto per dire....

Fosse arrivato prima.....

Bianchi non e' un fenomeno sicuramente ma se gli metti 3 palloni nel mezzo 1 te lo butta dentro...

Ora si va a Firenze poi abbiamo il Bologna in casa e ci giochiamo tutto.....
Il Chievo non e' salvo e la sconfitta immeritata di ieri potrebbe riaprire i giochi.

Ero sicuro che Bologna e Lecce vincevano
......il Genoa la Champions non puo' e non vuole.... farla con questa rosa e in piu' deve vendere Milito,il Catania ha raggiunto il suo obiettivo....

Mai che i gobbi facciano la cosa giusta....

COMUNQUE AVANTI COSI'.

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..be'..dependerebbe pure dal risultato cmq..

..io ..sobre el Genoa che non vuole la Champions ,ero moolto meno sicuro..

..magari qualche stimolo in piu' ..del Siena ..
....ce l'aveva..



ps.
..poi i gobbi hanno fatto il loro dovere. .non rilanciando la Reggina..
..sperem facciano altrettanto domenica proxima..

Il calcio e' pieno di storie di squadre che a un certo punto si accorgono che una promozione o una competizione le porterebbe a spendere troppo in funzione del potenziale attuale.

Ricordo anni fa il Monza che per 2 volte a B praticamente vinta perse le ultime partite pur di non impegnarsi in una categoria che sarebbe costata troppo.

Basta ricordare cosa fece il Treviso in A.

Preziosi vuol vendere Milito che e' il solo giocatore da Champions che hanno....vedrai che non ci arrivano....

Comunque anche Camola continua a mettere quel cadavere di Rosina....mah....