|
Al Torino il nuovo che avanza ha il faccione noto in tutta Italia di Rino Foschi. Ovvero uno dei più accreditati uomini-mercato, oltre che dirigente di enorme esperienza nel tenere i rapporti fra società e calciatori. Da ieri è al lavoro per la società granata, riempiendo quel vuoto di potere che soltanto Cairo si ostinava a ritenere che non fosse da colmare, nonostante tutti gli suggerissero di trovare un dirigente ad hoc. Dopo tre anni il presidente ha ammesso di aver capito che lavorare nel calcio non è come essere l’editore di «Diva e Donna». Meglio tardi che mai. Così è corso ai ripari scegliendo senza dubbio il più esperto fra tutti i manager senza contratto. Tanto per citare l’affare di maggior prestigio del neo granata, la cessione di Amauri alla Juve per 25 milioni. Foschi si è legato con un contratto che scadrà nel giugno 2010. Scavalca Perderzoli, destinato ad essere il ministro degli esteri del Toro. E riceve la benedizione di Zamparini: «E’ un ottimo acquisto. Cairo si fidi di lui, gli dia carta bianca». E proprio qui può nascere il problema. Foschi ha un bel caratterino, a Cairo piace fare quello che comanda e decide.
Il presidente, uomo per natura non predisposto alla retromarcia, ieri ha spiegato: «Volevo Foschi già la scorsa estate, ma era ancora impegnato con il Palermo. Poi è andato al Genoa. Ora sono contento che sia con noi. E’ il personaggio che mancava per stare vicino alla squadra e intervenire con le parole giuste quando serve. Dimostra che guardo avanti e che Mister X non mi interessa». Grande amico di Moggi il signor Foschi da Cesena. Uno che lavora venti ore al giorno per il padrone ma, che è pronto a piantare tutti in asso se i rapporti si fanno difficili. Lo ha fatto con Palermo e Genoa. Ora, rientrato nel grande calcio, Rinone il romagnolo ha quindici giorni per portare a termine le operazioni di mercato necessarie per tentare il miracolo-salvezza. «Resteremo in A» ha garantito ieri. E che poteva dire con Cairo davanti durante il primo vertice mercatistico? Foschi metterà a frutto i mesi di inattività trascorsi a dragare il mercato sudamericano e del Nord Europa. Ha già segnalato il brasiliano Jonathan, terzino del Cruzeiro, e Cristaldo, attaccante argentino del Velez. Ma dovrà verificare soprattutto le prospettive italiane. Perché Novellino per certi ruoli non vuole sorprese, ma gente già pronta a soffrire. Così ha confermato al nuovo ds l’interesse per il difensore genoano Potenza, che il club ligure non vuole cedere in prestito. A Preziosi è stato proposto anche lo scambio con Stellone. Difficile. Piace anche il doriano Stankevicius.
Come centrale difensivo è in avanzata fase di decollo la trattativa per lo scambio Natali-Loria con la Roma. Sull’ex juventino c’è anche il Siena. Novellino ha ormai scaricato Natali, se restasse in granata giocherebbe soltanto in casa di emergenza da codice rosso. Quindi questo trasferimento s’ha da fare. La sopresa dell’ultima ora è che la pista più calda che il Toro batteva e che portava al bielorusso Mikhail Sivakov del Bate Borisov, per ora non è più praticabile. «In un paio di giorni faremo qualcosa» ha assicurato Cairo, tuttavia il ragazzotto dell’Est è finito in stand-by. Il nuovo ds non ha voluto entrare nel merito del mercato e di questa trattativa: «Sono al lavoro da poche ore, devo capire cosa vogliono presidente e allenatore, poi mi metterò all’opera. Ci stiamo confrontando, un paio di giorni per decidere. Sivakov? So che piace ma, capitemi, non posso parlare». Era un obiettivo di Pederzoli, ora le strategie potrebbero mutare, anche perché un nuovo ds è normale che sponsorizzi i giocatori che conosce meglio...
In ogni caso Foschi non era impreparato su Sivakov, ma preferisce buttarsi su obiettivi italiani come impone la classifica del Toro. Molto pragmatismo, pochi esperimenti. Cairo per Sivakov dovrebbe battere la pesante interferenza dello Zenit San Pietroburgo. Il club granata era in trattative avanzate per prendere il centrocampista in giugno a parametro zero. Ora, invece, l’improvviso raffreddamento.
|