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N A P O L I

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2010 10:05
28/04/2008 19:06
 
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Emanuele Blasi, attuale centrocampista del Napoli, sarà iscritto sul registro degli indagati della procura di Roma per falsa testimonianza e calunnia.

Lo ha annunciato il pm Luca Palamara dopo la deposizione resa davanti al tribunale dallo stesso calciatore nell’ambito del processo alla Gea. Una deposizione, ha detto il magistrato, caratterizzata da troppi «non so» e «non ricordo» e per di più segnata da «un elemento di novità che stride chiaramente con quanto acquisito agli atti»: Blasi, quando decise di affidarsi alla Gea e di revocare il mandato a Stefano Antonelli, disse a quest’ultimo di aver subito forti pressioni dalla società di procuratori sportivi guidata da Alessandro Moggi.

In aula il calciatore ha ammesso di essersi inventato tutto («mai state pressioni») per liberarsi del vecchio agente. Da qui anche il reato di calunnia che sarebbe stato commesso ai danni degli stessi imputati del processo Gea.

Con quella di Blasi salgono a tre le persone per le quali la procura ha chiesto al tribunale gli atti per avviare una nuova indagine. In precedenza era toccato a Fabio Capello e ad Antonio Giraudo finire nel mirino del magistrato per il loro comportamento in udienza giudicato reticente.

«Per colpa delle manfrine tra Franco Baldini e Stefano Antonelli mi tocca frequentare i tribunali e non il campo. Mi hanno tolto il lavoro. Io sono una persona seria e onesta».
È l’ennesimo sfogo, in udienza, al processo Gea, di Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus accusato assieme al figlio ed altre quattro persone di associazione per delinquere finalizzato alla concorrenza illecita con minaccia e violenza.

Su Antonelli, attuale amministratore delegato del Torino Fc, Moggi ha espresso parole di fuoco: «Dovrebbe imparare a tacere. Mi dicono che da dirigente del Torino andrà via e ci credo: dopo la partita della sua squadra a Siena, quest’anno, ha incontrato i genitori di Quagliarella (attaccante dell’Udinese, ndr) per dire loro di non togliere la procura alla Football Service, la società creata dallo stesso Antonelli. Insomma, lui chi è: un procuratore o un amministratore delegato di un club di calcio?».

In precedenza, Antonelli, durante la sua deposizione in aula, aveva spiegato che da quando era stato assunto dal Torino di Urbano Cairo non aveva più interagito (nè fisicamente nè telefonicamente) con i suoi assistiti che in parte hanno scelto altre strade, affidandosi a nuovi agenti, e in parte sono stati assorbiti dal cognato, socio della Football Service.
Quanto a Quagliarella, l’ad del Torino aveva detto che era stato contattato dall’entourage del calciatore perchè in possesso di un documento che doveva consegnare al nuovo procuratore del bomber.

Replicando a quanto dichiarato in una precedente udienza da Fabrizio Miccoli, attaccante del Palermo, («Alla festa scudetto della Juve mi lasciarono in pullman»), Moggi ha detto di «trasecolare»: «Quella festa fu organizzata dal presidente Grande Stevens e il sindaco di Torino Chiamparino. Perchè mi vogliono sempre mettere in mezzo? Va bene, lo accetto, ma il calciatore era consapevole che la festa era stata preparata per quelli che avevano contribuito allo scudetto, lui non c’entrava nulla perchè l’anno prima era stato al Perugia».
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