Marino: «Lavezzi può diventare come Messi»
NAPOLI, 30 ottobre - Il Napoli in questo momento pensiamo sia una squadra da Champions League... «Lo pensate voi. Spero che abbiate ragione. Per come sta giocando ora sì, però non è questo l'obiettivo». Lo ha detto il dg del Napoli, Pierpaolo Marino, nell'intervista a Sky in onda oggi su Sky Sport 1 all'interno di 'Attenti a quei due'.
- A Napoli è meglio smorzare l'entusiasmo o cavalcarlo? «Smorzarlo- ha detto Marino- perchè cavalcarlo è l'arte più pericolosa. Bisogna stare tranquilli, barricarsi, perchè la passione che ti comunicano ti può fare andar in overdose».
- Napoli e Udinese, le due 'creature' di Marino in testa alla classifica. Che effetto fa? «Sono felice perchè vedere il Napoli e l'Udinese in vetta alla classifica è una grandissima soddisfazione, ieri sera ci siamo scambiati dei messaggi con la famiglia Pozzo dicendoci che ci faceva piacere stare lassù insieme. Il modello Udinese è da prendere come esempio, con un lavoro di anni stanno realizzando un miracolo. Hanno investito le risorse ottenute dalla vendita di altri giocatori. Napoli è una realtà diversa da Udine. De Laurentiis ha avuto un grande coraggio a portare questa nuova filosofia a Napoli, è un investitore solido. E poi abbiamo un pubblico fantastico che ci segue e dei giovani con un grande carattere».
- Oggi è il compleanno di Maradona. Ha mai pensato di riportarlo a Napoli? «Auguri a lui. Penso che Maradona sia per Napoli un'immagine di cosa è stato il calcio napoletano. Lui avrà sempre le porte aperte ma in questo momento, da ct dell'Argentina, sta facendo quello che avrebbe sempre voluto, lui è sempre stato il paladino dell'Argentina, prima che del Napoli. Adesso sta realizzando il sogno della sua vita e non possiamo distoglierlo da lì».
- Che uomo è il Presidente De Laurentiis? «Un uomo dalle idee geniali, un grande imprenditore che ti comunica una fiducia e una forza incredibile, queste sono qualità necessarie per operare in una piazza come Napoli e lui ce le ha sempre comunicate. Mi ricordo quando eravamo in Serie C e perdemmo contro il Rimini. De Laurentiis mi disse: “Pierpaolo, sai come ce la rideremo quando vinceremo contro Milan, Juve, Inter?“. Fu una flebo di fiducia».
- Hai fatto da paciere quando ci fu l’”incontro di boxe” tra De Laurentiis e Reja? «Facevo l’arbitro (ride, ndr), ma non c’è stato niente. Sono due persone intelligenti. Fra Aurelio ed Edi c’è stato sempre rapporto idillico, non ho dovuto faticare molto».
- Ci sono giocatori importanti che potrebbero un giorno venire a Napoli: ad esempio Messi e Aguero? «E se i nostri diventassero quello che sono loro adesso? La nostra filosofia è far crescere i giocatori da noi e i risultati ci stanno premiando. A noi manca il budget, non abbiamo ancora il fatturato delle grandi squadre che possono permettersi quei campioni. Nel tempo si potrà inserire anche un campione ma senza squilibrare i conti del club».
- Qualcuno può diventare come Messi? «Lavezzi può diventare come lui».
- Sei dovuto intervenire durante il famoso diverbio tra Lavezzi e Reja? «Tra Reja e Lavezzi c’è un grande affetto e una grande stima e quindi ho fatto in fretta a mettere le cose a posto. Lavezzi è un ragazzo straordinario, ha delle grandi doti umane. Lui, Hamsik e Gargano sono i “figli” ideali».
- C’è la possibilità che Fabio Cannavaro torni a Napoli? «E’ una telenovela, per lui è il sogno della vita venire a Napoli. E a Napoli si dice: “Dove c’è il gusto, non c’è perdenza”. Noi poi abbiamo già il fratello Paolo che ci ha portato dalla B alla A e che ci sta trascinando in quest’impresa. Non dobbiamo parlare di chi deve venire ma dei giocatori di oggi, che sono amati a Napoli e che in questo momento sarebbero difficili da sostituire».
- E a centrocampo? Touré del Barcellona, Di Maria, Diego Capel potrebbero fare al caso vostro? «Mi piacciono sicuramente però il problema è che dobbiamo salvaguardare un livello di salary cup che per noi è basilare. Di Maria del Benfica ha fatto benissimo in coppia con Lavezzi in Nazionale. Sono giovani importantissimi. Anche Diego Capel lo conosco bene ma questi giocatori bisogna prenderli quando non sono in club di prima fascia, è preferibile prendere un giocatore quando è ancora nella sua fase emergente. Gargano? Appena l’ho visto pensavo di essere di fronte a Pizarro. Così è scattata la scintilla. Denis? Lui ha tutto. Ha delle movenze che ricordano Vialli. Hamsik? Unisce geometria nel gioco, tecnica, fiuto del gol, sa fare tutto. Andai a vedere un Brescia-Albinoleffe per tenere d’occhio un altro giocatore del Brescia. A pochi minuti dalla fine, mentre andavo via, ho visto che chiamavano il cambio di Milanetto per Hamsik, ho visto che era del 1987 e che portava il ciuffo come mio figlio Gianmarco, con il quale avevo discusso qualche giorno prima. Sono rimasto allo stadio, incuriosito dall’aspetto e dall’età. Lì è scattata la scintilla. Da quel giorno ho ringraziato anche mio figlio più di una volta e l’ho anche portato il giorno dell’acquisto di Hamsik accanto a me»
NIENTE DA PERDERE - «Il Napoli non ha niente da perdere, il Milan è nella posizione più scomoda». Lo ha detto il dg del Napoli, Pierpaolo Marino, a proposito di Milan-Napoli di domenica sera. Chi sta meglio tra Milan e Napoli? «Il Napoli non ha niente da perdere, il Milan è nella posizione più scomoda. Già essere davanti al Milan è un fatto importante per noi». Avete cambiato albergo per la trasferta di Milano? «Siamo partenopei, le scaramanzie le guardiamo tutte. Siamo più forti del cambio dell'albergo, però le proviamo tutte». A cosa brindiamo? «Al compleanno di Maradona (48 anni, ndr)».