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TORO!

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2010 22:16
14/02/2009 10:05
 
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Da Mister X a Mister X. Da Ciuccariello che vuole il Toro, a Novellino che vuole porre fine alla serie dei pareggi: quattro di fila. Tutte e due sperano che qualcosa di buono accada. Non si rassegna Ciuccariello, si consola Monzon: «Pareggiare è un segnale di continuità di risultati, anche se lenta». Molto lenta. Così impercettibile che nonostante la squadra non perda in campionato dal 18 gennaio con la Roma, la classifica resta un disastro. E la B è sempre il solito incubo. Sfida delicatissima quella di oggi con la Lazio. I romani devono invertire una tendenza anche più perversa di quella che accompagna il Toro: quattro sconfitte consecutive. Difficile stabilire chi starà peggio alle 18 di oggi. Delio Rossi rischia la contestazione e la panchina.

Novellino, forse, è meno traballante del suo collega, tuttavia un ko senza attenuanti potrebbe aprire nuovi scenari nella società delle sorprese. Camolese sta alla finestra. Novellino non ammette scuse. Soprattutto se legati al recentissimo appalesarsi di Mister Raffaele «X» Ciuccariello. Molto duro ed esplicito il tecnico granata: «Nessuno deve speculare sulle nostre difficoltà. Tantomeno persone che non sanno ciò che dicono. Pretendiamo rispetto e diffido di personaggi che fanno trattative pubbliche. Sono buffonate. Ma se i giocatori trasformassero questa vicenda in alibi, avrei fallito il mio compito di allenatore». Che, peraltro, fin qui non è ancora riuscito a svolgere al meglio. In particolare nella cura di quei dettagli (gol su palla inattiva, finale di partita gestito malissimo) che spesso fanno la differenza. Arcisicuro che la salvezza non sfuggirà, Monzon sta cercando di piallare i difetti, provando a sfruttare nel modo migliore i giocatori che ha trovato al momento del ritorno in panchina. Primo fra tutti Dzemaili, la cui incerta collocazione obbliga Novellino ad acrobatiche evoluzioni tattiche. Oggi si cambia: «Non si può essere contro un giocatore perché lo si sostituisce. Confermo che per me Dzemaili è bravo, ma deve imparare a giocare di più per la squadra. Oggi avrà ampia libertà, dovrà stare più avanti».

Vedremo come riuscirà a essere utile alla collettività. Cercasse di più il gol, avrebbe già fatto un passo avanti verso la beatificazione. Ventola (o Stellone), Rosina, Abate e Dzemaili. Tutti all’attacco lancia in resta all’Olimpico romano. Un po’ troppo anche per un Toro che deve scrollarsi di dosso la paura di osare, ritrovando quella che Novellino definisce «autostima». Così Monzon è costretto a rispolverare Corini, che si metterà a dirigere le operazioni davanti alla difesa. Il Pelato ha giocato con Dzemaili proprio in Coppa Italia contro la Lazio, in quel primo tempo chiuso in vantaggio per 1-0, prima che la squadra cedesse le armi nella ripresa. Partiranno dalla panchina i due convalescenti Bianchi e Gasbarroni. Per l’ex genoano la possibilità del debutto a lavori in corso è quasi certa. Però con i dovuti accorgimenti volanti. Infatti Novellino chiarisce: «Gasbarroni, Rosina, Bianchi e Abate non li vedrete mai insieme, non possiamo permettercelo. Rosina esclude Gasbarroni e viceversa. Per me sono delle seconde punte».
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