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INTER

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2010 22:37
02/09/2007 09:09
 
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La sorpresona è stato il 4-4-2 che il creativo Mancini ha confezionato per l’Empoli, provando a cancellare Udinese e Barcellona. Ma non è tanto il modulo che ha stupito, quanto l’utilizzo di Cesar a centrocampo e l’inserimento di Suazo, svanito con l’Udinese e pure afflitto da mal di schiena. Le sta provando tutte l’uomo dal ciuffo ribelle per dare un senso a quest’Inter d’inizio stagione. Manca la condizione, ma a quanto pare non la fantasia in casa Inter.

Niente da dire, è andata bene. La partenza è stata ottima, anche questa volta il gol è arrivato presto: al 9’ con l’Udinese, al 14’ ieri sera. Poi grandi manovre per arrivare al raddoppio, il ritorno dell’Empoli padrone per 20 minuti della ripresa e infine il sigillo finale di Ibra, il migliore, l’unico interista di cui Mancini non potrà mai fare a meno. Una «passeggiata» per il fenomeno, come dice nello spot della Nike. Vederlo giocare è sempre una delizia.

Inter per nulla fuori dalla crisi, ma almeno più distesa dopo la prima vittoria in campionato. Anche il tanto vituperato Cesar ci ha messo qualcosa del suo e dopo 9 minuti assumeva addirittura sembianze piratesche dopo uno scontro volante con Buscè. L’Inter ci credeva, anche perché quando hai Ibrahimovic dalla tua parte tutto può sempre succedere. Ed era proprio lo svedese che dettava i tempi e andava alla conclusione. Passavano 14 minuti e l’Inter era in vantaggio: centro lungo di Maicon, Ibra raccoglieva vicino al palo più lontano, si faceva beffa di Raggi e in diagonale infilava Balli. Azione perfetta. Moratti, rimasto nella villa di Forte dei Marmi, avrà fatto la ola per il colpo d’astuzia del suo pupillo.

Motivata e decisa, l’Inter lasciava comunque sempre troppo campo all’Empoli, squadra veloce e brava nei cambiamenti rapidi di fronte. Ma anche in contropiede se la cavava benino e al 17’ i toscani coglievano gli avversari sbilanciati, Saudati entrava in area dove trovava la contraerea di Cordoba e Samuel pronta a fare fuoco. Rigore clamoroso quello del colombiano, non per Ayroldi che era a 10 metri e non poteva non vedere. Più difficile da individuare poco dopo il mani di Samuel su colpo di testa di Saudati. Sospinta anche dalla fortuna, la squadra di Mancini non riusciva tuttavia a concretizzare nonostante le continue percussioni. Prima del riposo erano almeno quattro le altre occasioni da gol per i manciniani, a fronte di un salvataggio spericolato di Samuel su Buscè. La più grossa opportunità arrivava sul piedi di Suazo, che da 30 metri metteva alla prova la reattività di Balli, costretto alla deviazione in angolo.

Nella ripresa per 20 minuti l’Inter si assentava dalla partita, lasciando campo libero all’Empoli. Nulla di nuovo per chi conosce questa squadra folle. Lo stesso black-out che domenica scorsa aveva pagato con il pareggio dell’Udinese. Proprio per approfittarne, Cagni sdoganava Giovinco e il mini attaccante della Juventus al 24’ faceva una magia, arpionando la palla sulla sinistra e mettendola precisa sulla testa di Pozzi, subentrato a Saudati. Soltanto il piedone numero 45 di Toldo evitava il pareggio. Giovinco ci provava ancora, gli interisti gli ammaccavano una caviglia tanto per far capire che aria tirava. Poi sul più bello la stoccata bis di Ibra: palla ricevuta da Cesar e destro senza scampo per Balli. Un’altra «passeggiata» per lo svedese, che consentiva all’Inter di agganciare i primi tre punti. La classifica si muove, il gioco prima o poi verrà.

E Adriano resta fuori dalla Champions League
La punizione di Mancini: il brasiliano furioso
Non convocato per la trasferta di Empoli, Adriano si sente ormai scaricato dall’Inter. Dopo aver rifiutato il trasferimento, rischia di vivere da separato in casa e soprattutto non ha gradito che l’Inter abbia atteso fino all’ultimo minuto prima di decidere se utilizzarlo o no in Champions League. Resterà fuori dalla lista Uefa, come hanno confermato i compagni di squadra, Toldo e Samuel. Il giocatore è furibondo. Roberto Mancini non accetta provocazioni: «Dirgli pubblicamente quello che penso? No. Con lui ho parlato in privato. La fiducia non è compromessa. Sono convinto che Adriano potrà tornare a essere quello che è stato. Deve metterci del suo e noi faremo la nostra parte. Se lo facciamo in due, otteniamo l’obiettivo». Aplomb anche quando parla di Recoba che a Torino ha detto «a Milano solo Moratti mi voleva bene». Mancini: «Questa è una grande cosa». Poi una battuta sulla partita: «Ho scelto il 4-4-2 perché non stiamo ancora benissimo, contro l’Empoli abbiamo sempre sofferto».
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