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INTER

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2010 22:37
19/05/2008 20:32
 
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Inter, polemiche e dubbi dopo la grande gioia. Il risveglio dei vertici nerazzurri è segnato dall'inevitabile voglia di replicare alle dichiarazioni di De Rossi, che ha parlato di "campionato falsato", di "errori arbitrali capaci di fare la differenza", di "sudditanza psicologica". C'è poi da risolvere il nodo Mancini. Il tecnico marchigiano, che non ha parlato ieri, è dato partente per il Chelsea da molta stampa inglese.

Una frase che fa rumore. "In Coppa Italia manderei i ragazzini" dice nel primo mattino il presidente Massimo Moratti a un gruppo di tifosi, riferendosi alla finale, guarda caso tra le prime due del campionato, in programma sabato all'Olimpico. Un'ora dopo, poi la frenata: "Era solo una battuta, nel modo più assoluto la Coppa Italia sarà rispettata". In seguito puntualizza: "Questa finale dimostra che sono due squadre che hanno lavorato benissimo. Spero che si tratti di una festa e che non ci sia astio. E noi manderemo la prima squadra". Moratti rende merito ai giallorossi: "La Roma è stata un'avversaria fiera e nobilissima, ha fatto un grandissimo campionato e un sacco di punti. Faccio loro tanti complimenti, ho tanta comprensione per la loro rabbia. Noi però siamo stati primi per tante giornate".

Conciliante, il presidente, anche con De Rossi. "Capisco che quando finisce un campionato si possono avere dentro tante cose da dire, specialmente se si è fatta molta fatica e si pensa di averlo meritato, come De Rossi. Non si può essere pignoli su quello che dice un giocatore stanco, arrabbiato e dispiaciuto al termine di una partita. Quindi - ha concluso il numero uno di Palazzo Durini - non c'è nessuna critica nei suoi confronti, anzi c'è comprensione".

Paolillo su Mancini. A Radio Anch'io, l'amministratore delegato Paolillo aveva invece replicato polemicamente al giocatore romanista. "Complimenti da tutti, mi dispiace per De Rossi. "Dopo la gioia, ho provato grande amarezza, penso che un campione come lui debba riflettere prima di dire parole di questo tipo, non può non sapere che il campionato è stato corretto. Mi aspettavo una risposta di maggiore lealtà sportiva".

Poi Paolillo parla di Mancini. "Non va discusso come tecnico, questa squadra, assieme a Moratti, l'ha costruita lui, l'ha guidata lui. Quello che si discuterà è una visione generale che dovranno mettere a posto insieme, un programma che dovranno condividere. C'è sintonia di obiettivi, di vedute, sotto il profilo tecnico non c'è nessun problema. Ma Mancini ha bisogno di chiarimenti, come anche il presidente ed è giusto che si chiariscano tutti e due. Quando? Penso che già durante questa settimana o immediatamente dopo la Coppa Italia troveranno il tempo di fare questa lunga chiaccherata insieme, il tutto si chiarirà a breve, con serenità".

L'ad nerazzurro si dice però molto fiducioso sulla permanenza del tecnico jesino. "Diciamo che ci sono più dell'80% di possibilità che tutto si chiuda con una programmazione comune insieme - è la sua previsione - Il restante 20% e forse anche meno dipende dalle visioni future del mister, anche dalle eventuali richieste d'investimento che dovranno essere compatibili con quelle della società".

Su Mancini, il presidente Moratti è stato inizialmente sintetico: "Parleremo tra poco e vedremo che cosa fare". Poi ha precisato, ai microfoni de "La politica nel Pallone", su Gr Parlamento: "Sensazioni su Mancini? Non metto nessuna percentuale. Metto soltanto l'idea di chiarire per trovare l'accordo possibile e migliore per tutti e due. Dovremo incontrarci e capire che cosa abbiamo in testa e vedere se rinnovare la fiducia reciproca o trovare altre soluzioni".

"C'è grande stima, affetto e riconoscenza da parte mia, non è stato facile per lui doversi tenere dentro tante cose specie nell'ultima settimana. Lo ammiro molto - prosegue il presidente dell'Inter a proposito della vicenda delle intercettazioni telefoniche -. Poi vedremo, la carriera professionale è altra vicenda, non fa piacere a nessuno essere sbattuti nelle prime pagine dei giornali".

Bravo Zlatan. Tornando sul successo finale, il presidente ha detto: "La più grande soddisfazione da presidente, anche perché l'ultima". La dedica per questo scudetto va "al pubblico, perché ha sofferto nelle ultime domeniche e ha saputo sostenere tutta la squadra. E questo è stato un grande aiuto per tutti noi". Infine, Ibrahimovic: "I campioni sono sempre fantastici, non ti aspetti mai quello che possono fare, soprattutto i geni alla Zlatan, che ieri è stato sia il campione di classe che quello di carattere". Ma anche il resto della squadra "ha saputo reagire alla partita e allo stress, permettendo a Ibrahimovic di fare il suo meglio".
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