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INTER

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2010 22:37
17/03/2008 20:59
 
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Mettiamoci una pietra sopra. E' questo il senso delle parole di Massimo Moratti, patron della squadra nerazzurra, dopo una settimana di passione culminata con lo sfogo di Ibrahimovic fresco sostituito. "E' stato un momento di nervosismo, un nervosismo sbagliato che però non so neanche se fosse riferito all'allenatore o meno. Diamogli e retta e credito", dice Moratti riferendosi al labiale dello svedese ("Speriamo che che te ne vai presto") mentre si accomodava in panchina durante Inter-Palermo. Il patron nerazzurro non intende vivere ancora le tensioni che sono seguite all'eliminazione della squadra dalla Champions.

Le tensioni rientrano ma sono pronte e riemergere. Basta poco. Il momento infatti continua a essere delicato, anche per le indiscrezioni che si rincorrono sulla panchina nerazzurra, visto che tra Spagna ed Inghilterra è un continuo susseguirsi di pseudo-notizie che riguardano il più probabile successore di Mancini, cioè Jose Mourinho: si parla di contatti già avuti dal direttore dell'area tecnica Marco Branca con l'allenatore portoghese per tracciare le basi dell'Inter del futuro. Se ne saprà di più a giugno, prima c'è un campionato da portare al termine ed uno scudetto da vincere.

Come che sia, la vittoria sul Palermo, oltre ai tre punti fondamentali per mantenere invariato il distacco sulla Roma, ha lasciato all'Inter l'ennesimo caso da gestire. L'uscita dal campo di Ibrahimovic, con annessi improperi, è stato lo strascico della serata, a tal punto che si è parlato più dell'episodio specifico che dell'importante vittoria sui siciliani. Il motivo è chiaro: Ibrahimovic è sempre stato trattato da Mancini con un occhio di riguardo ed emblematiche erano state le dichiarazioni dopo la partita di Liverpool, quando il tecnico nerazzurro aveva pubblicamente difeso l'attaccante svedese considerato unanimemente tra i peggiori in campo nella disfatta di Anfield. Per questo, è stato ancora più inatteso il malumore di Ibrahimovic per una semplice sostituzione.

Massimo Moratti in un primo momento non ha accettato il ciclone mediatico e, prima del Consiglio Federale svoltosi a Roma, ha minimizzato l'accaduto, lamentandosi del fatto che "ogni giorno bisogna trovare un problema...". Al termine del Consiglio, ha invece stigmatizzato "il nervosismo sbagliato" dello svedese, senza però dargli eccessivo peso perché di tutto c'è bisogno in casa Inter fuorchè di un'altra settimana di polemiche e problemi.

Ha evitato di alimentarne il giudice sportivo che ha assolto Patrick Vieira per aver tirato i capelli di Zaccardo, gesto segnalato dal Procuratore federale e confermato dalle immagini televisive. Per il giudice, però, pur trattandosi di "una condotta riprovevole e congruamente sanzionabile qualora vista dall'arbitro", tirare i capelli non può essere considerato "condotta violenta" e quindi non ha squalificato il francese.
E Vieira, migliore in campo ieri, potrà quindi essere in campo nelle tre delicate sfide contro Genova, Juventus e Lazio che attendono l'Inter. "Tutti dovranno avere i nervi saldi", ha avvertito Moratti che poi ha aggiunto: "Immaginate con quale serenità io possa vivere da presidente tre partite di questo genere".

Mercoledì contro il Genoa rientrerà Maxwell, fermo dalla partita contro la Roma, ma in difesa sarà sempre emergenza, vista la squalifica di Materazzi. In dubbio anche Stankovic che ha saltato la gara col Palermo per un fastidio muscolare e che oggi non si è allenato. Salterà quasi sicuramente la trasferta di mercoledì per tornare titolare sabato contro la Juventus.
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