Papadopulo: "Sta nascendo il mio Bologna"
Mister, tenendo presente le voci che in questi giorni hanno riguardato le questioni societarie, è soddisfatto del lavoro svolto nella prima settimana di ritiro?
"Per il modo in cui il lavoro è stato pensato, proposto e recepito dal gruppo, siamo soddisfatti. Quello che è successo relativamente alla società è lontano dai nostri pensieri e non ha condizionato lavoro: si stanno creando le basi per la prossima annata sportiva che dovrà essere sotto auspici migliori rispetto a quella precedente".
Prima del ritiro sono arrivati quattro nuovi giocatori.
"Ci hanno dato nuova linfa, andando ad occupare ruoli basilari: se ad inizio ritiro, per esempio, fossimo partiti senza aver rimpiazzato Antonioli sarebbe stato un avvio difficile sotto il profilo tecnico e psicologico. L'arrivo di Viviano e degli altri nuovi giocatori, in ruoli in cui c'era necessità di intervenire, ha dato un messaggio importante anche a quelli rimasti dall'anno scorso".
Quanto e quando dovrà essere ulteriormente ritoccata la squadra?
"Credo che la prossima settimana debba essere quella in cui portare a termine un paio di altre operazioni: in questo momento l'esiguità del gruppo a volte ci condiziona nel lavoro. Dai colloqui avuti con Francesca e Renzo Menarini ho avvertito che c'è serenità e questo è di buon auspicio. Intanto Santos pare in arrivo: Salvatori e i suoi uomini lo stanno seguendo da due anni e, fidandomi delle loro ottime referenze, ho dato il mio assenso per questo difensore centrale che può giocare anche come terzo di sinistra. Poi ne dovranno arrivare alcuni altri: un altro difensore centrale, un esterno con attitudini offensive (che salti l'uomo sulla fascia), un centrocampista e uno (ma con la A maiuscola) o due attaccanti".
Marazzina è quindi destinato a partire?
"Non che non sia un ottimo giocatore, ma non rientra nei nostri programmi: questa è la scelta che è stata fatta, considerando che potrebbe solo giocare al posto di Di Vaio, e i nostri programmi li intendiamo seguire. Se poi non dovesse trovare una squadra rimarrebbe con noi, allenandosi bene come sta facendo in questo ritiro, ma anche accettando un ruolo non da protagonista come invece lui avrebbe nelle corde caratteriali e tecniche".
Che caratteristiche deve avere l'attaccante da affiancare a Di Vaio?
"Nel nostro 3-5-2 la fase offensiva non sarà compito solo dei due attaccanti: oltre a loro parteciperanno anche i due esterni e da due interni di centrocampo, per un totale di sei giocatori, tre dei quali saranno deputati alla fase finalizzatrice vera e propria. Tutti questi giocatori si muoveranno dietro la linea di Di Vaio, nel quale abbiamo riconosciuto il ruolo di finalizzatore principe della squadra: l'altro attaccante dovrà quindi essere uno che si muova in fase di non possesso, che sappia andare a prendere la palla anche sugli esterni e metterla dentro; se poi sarà anche bravo nel gioco aereo, sarebbe l'ideale. Amauri e Iaquinta, per fare qualche esempio, hanno queste caratteristiche, come anche Kalinic; lo stesso Osvaldo ha le qualità per poterlo fare, a patto che metta le sue doti al servizio della squadra".
Aspetterebbe un mese pur di avere il giocatore che vuole oppure preferirebbe averne un altro ma in tempi rapidi?
"Se ne avessi certezza, aspetterei: devo pensare ai dieci mesi di campionato, non a muoverci sul mercato per far vedere che si sta facendo qualcosa. Come ogni allenatore, voglio vidimare gli acquisti per avere a disposizione i giocatori con cui intendo lavorare e sin qui la società mi ha soddisfatto, come anche nella scelta di operare per ringiovanire la squadra".
E avete parlato anche dei tempi per completare la squadra?
"Abbiamo sempre affrontato i temi del mercato senza dare una data fissa entro cui non andare, ma è chiaro ad entrambe le parti che prima si conclude e prima si riesce a partire col piede giusto. Adesso siamo in moto, ma non abbiamo ancora messo la marcia. Ad altre squadre mancano meno giocatori per essere complete, ma bisogna anche considerare che partivano da posizioni avvantaggiate rispetto a noi, che siamo pure stati rallentati in qualche momento dalle questioni societarie".
Una parte della tifoseria, che a fine campionato aveva nel mirino i giocatori, ora critica la società.
"I Menarini sono consapevoli dei pericoli che ne possono scaturire, ma loro serenità mi ha sempre tranquillizzato e quando uno è sereno prende le decisioni più giuste. La squadra non è stata toccata dalle critiche dei tifosi e questo fatto ci consente di lavorare bene, ma la squadra stessa non deve avere alibi, altrimenti si comincia col piede sbagliato".
Domani ci sarà la prima amichevole, contro il Faro Gaggio Montano.
"Giocheranno tutti: ho l'obbligo di tenere presenti anche i giocatori che andranno via. E giocheremo con il 3-5-2, il modulo sul quale stiamo lavorando. Ma durante l'anno dovremo saper interpretare anche altri schemi, per avere le necessarie varianti all'occorrenza conoscendo quello che si va a fare".
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"Mama mama, me dijeron puta barata!"
"Mi amor, cobra mas caro!"
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