Ducaconte Barambani, 02/09/2009 18.07:
Bisorrebbe capire chi è il soggetto in questa frase, dando per scontato che non è Rosella Sensi. Vista da fuori a me sembra che ad oggi sia lei ad essere schiava della Roma e non viceversa... tradotto: oggi al tavolo delle trattative per l'aquisto della società si siede solo gente che conoscendo la situazione cerca di comprare a 3 ciò che vale 10. Finchè non si trova un compratore vero, il mercato della Roma lo fà Unicredit non la Sensi, e Unicredit vuole un bilancio in attivo per rientrare delle passività pregresse, e non credo che a Unicredit gli freghi molto delle proteste dei tifosi romanisti...
Mi autoquoto perchè a distanza di un paio d'ore escono notizie interessanti in merito alla questione Roma-Unicredit:
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In seguito all'indiscrezione lanciata da Radiocor secondo la quale Unicredit sarebbe in forte pressing su Italpetroli per rientrare del debito di circa 280 milioni, laroma24.it ha contattato la dirigenza dell'area comunicazione della Banca di Piazza Cordusio:
E' vero, come alcune agenzie riportano, che Unicredit sta in un certo senso facendo del pressing sulla dirigenza giallorossa per rientrare del debito?
"Si,
Unicredit si è stancata della fase di immobilismo di Italpetroli. Italpetroli non ci sembra abbia fatto granchè per mostrare almeno la buona volontà di rientrare del debito"
Il debito è di 277 milioni?
"Si aggira intorno a quella cifra"
E quale sarà la vostra strategia?
"Ci sono stati accordi disattesi e nessuna operazione, anche solo di buona volontà, per rientrare.
Ora pretendiamo di ottenere le cifre dovute e in tempi ragionevoli".
Quindi un’offerta sulla Roma sarebbe gradita?
"E' uno degli asset, quindi si".
E spingereste per farla accettare?
"Se alla luce dei fatti fosse l’unica occasione di rientro, si".
Angelini si è fatto sentire con voi?
"Angelini si è mosso a tutto campo. Sappiamo che oltre a noi, ha contattato anche la famiglia Sensi".
L’offerta è di 130 milioni più 90 per il flottante?
"Non è lontana dalla cifra di cui siamo venuti a conoscenza. Ovviamente non ancora formalizzata".
Cosa è cambiato rispetto a poco più di un anno fa, quando la Roma sembrava vicino a passare di mano?
"La situazione dell’epoca era differente, come pure l’esposizione. Le scadenze erano state rispettate e la famiglia poteva ancora decidere di vendere altri asset e salvaguardare la Roma.
Oggi sono cambiate un pò di cose. La famiglia Sensi venda quello che vuole, ma noi non aspettiamo più. Se in breve tempo riescono a vendere altri beni e tenersi la Roma, a noi non interessa. Se, invece, l’unica via d’uscita a breve termine, risulterà essere la cessione della Roma, allora la famiglia Sensi dovrà valutare concretamente questa opzione".
Mediobanca è favorevole all'ipotesi-Angelini?
"Con Mediobanca abbiamo solo rapporti di cordiale professionalità. Ci faranno le loro proposte e noi le vaglieremo. Ma dobbiamo rientrare del debito. Unicredit ha detto basta".
In conclusione: le vostre mosse?
"Quelle che abbiamo già detto: pressing costante e forte su Italpetroli per rientrare del debito in tempi brevi".
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Non basta dire pressing. Servira' fare di piu'.
Unicredit non intende ancora restare con le mani in mano e nel tentativo di recuperare almeno una parte dell'ingente credito che ha nei confronti di Italpetroli, la holding della famiglia Sensi che controlla la As Roma, e' pronta a rivolgersi al Tribunale. Secondo quanto apprende MF-Dow Jones da fonti accreditate sarebbero pronti i documenti da presentare al giudice per il pignoramento di tutti gli asset della holding di casa Sensi, eccetto la As Roma.
Questa mossa servirebbe da un lato a tutelare gli interessi della banca dopo la ripetuta inottemperanza della famiglia Sensi nel pagamento del debito che ammonta a quasi 300 mln di euro. Dall'altro, spiegano le fonti, sarebbe un importante passo avanti per mettere pressione nei confronti dei Sensi anche per quel che riguarda il club. Sia i depositi di Civitavecchia che i terreni di Torrevecchia non potrebbero infatti insieme, qualora venissero ceduti, coprire l'intero ammontare del debito. Inoltre al momento, nonostante alcuni sondaggi fatti, non ci sarebbero acquirenti pronti a mettere sul tavolo i capitali
richiesti. La As Roma resta dunque l'asset principale di Italpetroli, quello piu' appetibile anche per eventuali acquirenti.
Per questo nelle passate settimane Unicredit aveva chiesto la nomina di un supermanager esterno in grado di valutarne la cessione. Richiesta rispedita al mittente da Mediobanca, advisor della famiglia Sensi. Ora pero', dopo il mese d'agosto il tempo e' scaduto. Nessun compromesso e' stato raggiunto. Per questo Unicredit passera' alle vie di fatto nelle prossime ore. Prima pignorando gli altri altri asset, poi procedendo alla ricerca di un possibile acquirente per la Roma.