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JUVENTUS

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2011 15:35
01/12/2010 23:01
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Siiiiiii Siiiiiiiiii

Siamo fuori da questa coppa di merda!!!!!

Ora concentriamoci sulle cose serie...


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"Mama mama, me dijeron puta barata!"
"Mi amor, cobra mas caro!"
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02/12/2010 00:30
 
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Ho visto la partita caro tren,buona juve su un campo infame ai limiti della praticabilita' nel primo tempo e impraticabile nel secondo.... [SM=x1543715]
Potevate vincere e pure largo,comunque la juve non deve recriminare,se mai recrimina sull' uscita da questa coppa,per questa sera ma per i punti lasciati con il derelitto salisburgo o sui 2 punti persi con il 3-3 con gli operai polacchi all'andata.... [SM=x1451865]
Comunque,vialli dixit,l'uscita dalla coppa non fara' altro che agevolare la juve,che senza impegni infrasettimanali potrebbe,con il livello medio-basso del campionato di quest'anno,pure puntare a vincere lo scudetto,vedremo... [SM=x1594404] la zona champion non ve la leva nessuno,secondo me questo per la juve e' un anno di transizione,squadra totalmente rinnovata,e si comincia a vedere ora quello che potra' fare,c'e' un idea di squadra e di gioco,vi manca pero' un bel terzino destro,motta e' l'unica 'croce' che avete quest'anno,a sinistra traore' questa sera non mi e' dispiaciuto,avete giovani interessanti come sorensen e camilleri,ottimi giocatori come krasic e aquilani,chiellini,marchisio e bonucci,un grande capitano come del piero,nel telaio buono secondo me vi manca un bomber,amauri ormai a torino ha finito(forse non ha mai iniziato [SM=x1543497] )se prendeste benzema a gennaio,altro messo in un angolo dal vate [SM=x1543050] ,potreste cominciare a fare paura da subito..... [SM=x1449914]

La palestina tiene dinero y ya no es cualquiera
La Palestina lucho’ la visa y se va par fuera
Y se lo sabe l’habana entera
Tu tranquilo....que yo controlo....
02/12/2010 10:00
 
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Re:
el flaquito, 02/12/2010 0.30:

Ho visto la partita caro tren,buona juve su un campo infame ai limiti della praticabilita' nel primo tempo e impraticabile nel secondo.... [SM=x1543715]
Potevate vincere e pure largo,comunque la juve non deve recriminare,se mai recrimina sull' uscita da questa coppa,per questa sera ma per i punti lasciati con il derelitto salisburgo o sui 2 punti persi con il 3-3 con gli operai polacchi all'andata.... [SM=x1451865]
Comunque,vialli dixit,l'uscita dalla coppa non fara' altro che agevolare la juve,che senza impegni infrasettimanali potrebbe,con il livello medio-basso del campionato di quest'anno,pure puntare a vincere lo scudetto,vedremo... [SM=x1594404] la zona champion non ve la leva nessuno,secondo me questo per la juve e' un anno di transizione,squadra totalmente rinnovata,e si comincia a vedere ora quello che potra' fare,c'e' un idea di squadra e di gioco,vi manca pero' un bel terzino destro,motta e' l'unica 'croce' che avete quest'anno,a sinistra traore' questa sera non mi e' dispiaciuto,avete giovani interessanti come sorensen e camilleri,ottimi giocatori come krasic e aquilani,chiellini,marchisio e bonucci,un grande capitano come del piero,nel telaio buono secondo me vi manca un bomber,amauri ormai a torino ha finito(forse non ha mai iniziato [SM=x1543497] )se prendeste benzema a gennaio,altro messo in un angolo dal vate [SM=x1543050] ,potreste cominciare a fare paura da subito..... [SM=x1449914]




Caro Ale, mi trovi d'accordo su tutto. In primis manca il bomber da 20 gol che non può non avere una squadra che punta a vincere.

La Juve ha uno schieramento di giovani che in prospettiva possono ritagliarsi spazi importanti.

PS Anche sotto la neve Milos fa la differenza. Davvero un grande giocatore.

[SM=x1539146]


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02/12/2010 10:06
 
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(Ansa) - Juventus e Lech denunciati dal WWF

Poznan 02.12.2010 - La Juventus ed il Leck Poznan sono stati denunciati dal WWF. Secondo quando riporta il sito polacco del WWF (www.wwf.pl/freddoskizioboski), le società Leck Poznan e Juventus saranno denunciate dall'importante organizzazione poichè colpevoli ieri sera di avere disturbato il sonno di una ventina di orsi polari.




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02/12/2010 10:23
 
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Che Juve! Ma è una vergogna sotto zero

Ringraziamo l'Uefa per lo spettacolino che ha messo in scena a Poznan, Polonia del Nord, anticamera della Siberia. Venghino signori, venghino: non male l’idea di trasformare una partita di pallo­ne in una sorta di esibizione stile holiday on ice
TORINO, 2 dicembre - Ringraziamo Michel Platini capo supremo della Uefa e poi, nella piramidalità dei “meriti”, il de­legato Uefa (tedesco) Thomas Weyhing e l’arbitro (spagnolo) Teixeira Vitienes per lo spettacolino che hanno messo in scena a Poznan, Polonia del Nord, anticamera della Siberia. Venghino signori, venghino: non male l’idea di trasformare una partita di pallo­ne in una sorta di esibizione stile holiday on ice, bel­lissima la trovata di testare la tenuta fisica di gioca­tori e spettatori a meno 12, o meno 15 o meno quan­ti cavolo erano i gradi, geniale la temerarietà di an­dare avanti con le righe del campo rosse e il pallone rosso (nel secondo tempo: e chi le ha viste? boh) sot­to una bufera di ghiaccio fino al punto da perdersi in un mare di bianco. La vera notizia è che, conclusa la sfida tra Lech e Juventus, sono scesi in pista gli atle­ti del biathlon. Ma non ci stupiamo: nella folle notte di Genova, con il signorIvan Bogdanovic che imper­versava come un barbaro sulla gradinata di Maras­si, tra lanci di fumogeni e petardi, per i dirigenti Ue­fa si poteva/doveva comunque cominciare. Fino a quando non si sono ribellati i giocatori stessi. Insom­ma: nulla di nuovo sotto - e sopra - lo zero.

Che la Juve abbia pareggiato la partita e perso la qualificazione in capo a una leggerezza della difesa e a una serie di errori sotto porta, è un dato di fatto in­confutabile; che il passaggio del turno sia stato but­tato alle ortiche nelle gare di fine estate pure; che tut­to quanto è accaduto a Poznan sia stato una vergo­gna legalizzata è altrettanto innegabile. Non c’è biso­gno di essere un meteorologo per intuire che a di­cembre, alle nove della sera, in Polonia c’è questo cli­ma, anche se per qualche commentatore tv più realista del re altre volte «si è giocato in condizioni peggiori»: ma mi faccia il piacere, mica beve il para­flu... Piuttosto, prevedere uno strappo pomeridiano alla regola? O una deroga periniziare magari alle set­te? Forse sarebbe stato troppo per chi è imbalsama­to da anni e non lo sa, riluttante di fronte a qualsiasi innovazione tecnologica. Il buonsenso, però, dovreb­be essere domiciliato nella testa di chi sta al governo. Persino se l’ha infilata nel frigorifero...

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02/12/2010 17:12
 
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Re:
el flaquito, 02/12/2010 0.30:

Ho visto la partita caro tren,buona juve su un campo infame ai limiti della praticabilita' nel primo tempo e impraticabile nel secondo.... [SM=x1543715]
Potevate vincere e pure largo,comunque la juve non deve recriminare,se mai recrimina sull' uscita da questa coppa,per questa sera ma per i punti lasciati con il derelitto salisburgo o sui 2 punti persi con il 3-3 con gli operai polacchi all'andata.... [SM=x1451865]
Comunque,vialli dixit,l'uscita dalla coppa non fara' altro che agevolare la juve,che senza impegni infrasettimanali potrebbe,con il livello medio-basso del campionato di quest'anno,pure puntare a vincere lo scudetto,vedremo... [SM=x1594404] la zona champion non ve la leva nessuno,secondo me questo per la juve e' un anno di transizione,squadra totalmente rinnovata,e si comincia a vedere ora quello che potra' fare,c'e' un idea di squadra e di gioco,vi manca pero' un bel terzino destro,motta e' l'unica 'croce' che avete quest'anno,a sinistra traore' questa sera non mi e' dispiaciuto,avete giovani interessanti come sorensen e camilleri,ottimi giocatori come krasic e aquilani,chiellini,marchisio e bonucci,un grande capitano come del piero,nel telaio buono secondo me vi manca un bomber,amauri ormai a torino ha finito(forse non ha mai iniziato [SM=x1543497] )se prendeste benzema a gennaio,altro messo in un angolo dal vate [SM=x1543050] ,potreste cominciare a fare paura da subito..... [SM=x1449914]



quoto tutto al 100%...
non potevi fare una disamina della situazione migliore...
[SM=x1539166] [SM=x1539166] [SM=x1539166]
se da qui a gennaio non perdiamo altri punti dal milan e arriva benzema penso che ce la possiamo giocare tranquillamente...
il problema è che ora si è fatto male higuain quindi merdinho non lo lascerà partire...
spero non facciano la cazzata di prendere giocatori buoni ma non da grande squadra...vedi matri(che non salta l'uomo neanche in allenamento), gilardino(ha già fallito al milan) o maxi lopez(se era buono il barca lo teneva...
piuttosto spero in una rinascita del crociera [SM=x1465776] (non ci credo nemmeno io)
e pensare che abbiamo il migliore attacco della serie a [SM=x1272126] ...

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"La terra più bella che occhi umani abbiano mai visto"
02/12/2010 17:50
 
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Rumbero Major
Re: Re:
nice44, 02/12/2010 17.12:


quoto tutto al 100%...
non potevi fare una disamina della situazione migliore...
[SM=x1539166] [SM=x1539166] [SM=x1539166]
se da qui a gennaio non perdiamo altri punti dal milan e arriva benzema penso che ce la possiamo giocare tranquillamente...
il problema è che ora si è fatto male higuain quindi merdinho non lo lascerà partire...
spero non facciano la cazzata di prendere giocatori buoni ma non da grande squadra...vedi matri(che non salta l'uomo neanche in allenamento), gilardino(ha già fallito al milan) o maxi lopez(se era buono il barca lo teneva...
piuttosto spero in una rinascita del crociera [SM=x1465776] (non ci credo nemmeno io)
e pensare che abbiamo il migliore attacco della serie a [SM=x1272126] ...




Vedi nice,secondo me amauri e' meglio che se ne vada,per lui alla juve non ce ne piu',ovviamente,come tu dici,dovete prendere una prima punta di livello,in quanto il quaglia e' seconda punta e sta facendo il suo,l'immenso capitano che avete sta facendo piu' del massimo ma prima punta non e',l'unico e' iaquinta,non e' sufficiente,su maxi lopez concordo e comunque non e' prima punta da 20 gol e mai lo sara',tra l'altro non mi aspettavo da marotta l'acquisto di martinez,una sola e comunque non oltre il giocatore appena sopra il mediocre,per 12 miloni di euro,non ne vale la meta',applausi invece per krasic,pagato 15 e oggi vale almeno il doppio,concedimi il beneficio del dubbio sul gila,al milan ha fallito,e' vero,ma nel gioco della juve non lo vedrei male,molti cross e verticalizzazioni negli ultimi 20 metri,se e' servito a dovere potrebbe dire la sua,ovvio che benzema,che ricordo ai tempi del lione,se si riprende e' un altra cosa,potreste aver azzeccato un altro trezeguet ed essere a posto nel ruolo per i prossimi 10 anni,sullo scudetto per voi la vedo dura ma non impossibile,non credo nella lazio e tantomeno nel napoli,la roma,finche' c'e' ranieri,ci da la sicurezza che al massimo puo' puntare a un terzo/ quarto posto,l'inter spero faccia il canto del cigno tra un paio di settimane facendo la figura che merita al mondiale per club,e anche lo vincesse comunque ha finito,io spero che lo vinciamo noi lo scudetto,il milan,ma dobbiamo dare prova di forza e staccare ulteriormente il gruppetto,la juve seconda la vedo,e comunque ci avete battuti al meazza..... [SM=x1449914]




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02/12/2010 19:53
 
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Re: Re:
nice44, 02/12/2010 17.12:


quoto tutto al 100%...
non potevi fare una disamina della situazione migliore...
[SM=x1539166] [SM=x1539166] [SM=x1539166]
se da qui a gennaio non perdiamo altri punti dal milan e arriva benzema penso che ce la possiamo giocare tranquillamente...
il problema è che ora si è fatto male higuain quindi merdinho non lo lascerà partire...
spero non facciano la cazzata di prendere giocatori buoni ma non da grande squadra...vedi matri(che non salta l'uomo neanche in allenamento), gilardino(ha già fallito al milan) o maxi lopez(se era buono il barca lo teneva...
piuttosto spero in una rinascita del crociera [SM=x1465776] (non ci credo nemmeno io)
e pensare che abbiamo il migliore attacco della serie a [SM=x1272126] ...




Ciao hombre ti dico la mia.

Che dribblino o no non importa e i fatti lo dimostrano.

Bati non dribblava, non dribbla Inzaghi, non dribbla Trezeguet.

Non dribblano nè Crespo nè Toni nè Dzeko.

L'importante è che la caccino dentro.

[Modificato da El Tr3n 02/12/2010 19:56]
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02/12/2010 20:24
 
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Re: Re: Re:
El Tr3n, 02/12/2010 19.53:



Ciao hombre ti dico la mia.

Che dribblino o no non importa e i fatti lo dimostrano.

Bati non dribblava, non dribbla Inzaghi, non dribbla Trezeguet.

Non dribblano nè Crespo nè Toni nè Dzeko.

L'importante è che la caccino dentro.




Sui primi 3 stai parlando di gente che e' arrivata a 200 gol in carriera,qualcuno l'avranno pure dribblato [SM=x1543497] ,crespo lo metto piu' in basso ma il suo lo ha fatto [SM=x1539166] ,tony ha avuto qualche anno d'oro,buon giocatore,molto fisico ma tecnicamente non c'e' paragone con i sopracitati,dzeko e' stato l'altr'anno capocannoniere in bundesliga,hanno provato a tirare il'pacco' da 40 miloni di euro e non ci sono riusciti,ha fisico e potenza ma per cortesia riparliamone fra un paio d'anni,per quanto riguarda matri,beh,la vedo come nice,per ora per me non e' nessuno,vedremo...




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03/12/2010 10:33
 
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Re: Re: Re: Re:
el flaquito, 02/12/2010 20.24:



Sui primi 3 stai parlando di gente che e' arrivata a 200 gol in carriera,qualcuno l'avranno pure dribblato [SM=x1543497] ,crespo lo metto piu' in basso ma il suo lo ha fatto [SM=x1539166] ,tony ha avuto qualche anno d'oro,buon giocatore,molto fisico ma tecnicamente non c'e' paragone con i sopracitati,dzeko e' stato l'altr'anno capocannoniere in bundesliga,hanno provato a tirare il'pacco' da 40 miloni di euro e non ci sono riusciti,ha fisico e potenza ma per cortesia riparliamone fra un paio d'anni,per quanto riguarda matri,beh,la vedo come nice,per ora per me non e' nessuno,vedremo...




Ciao Ale, certamente l'impatto non può essere identico per tutti. Se ben ricordi conta anche l'importanza del gol oltre la quantità. In questo senso ricorderai sicuramente il buon George Weah che non è che facesse valanghe di gol ma che i gol li faceva sempre nelle partite più importanti. Toni ha fatto 30 gol in B, poi 20 in A, poi 31 (!!!) in A, poi 16 in A e poi 24 in Bundesliga. Per anni è stato uno dei numeri uno e l'ho citato per il fatto che non so quante decine d'anni fossero passati dall'ultimo bomber che ha superato in A quota 30. Forse si deve tornare ai tempi di Nordal. Dzeko ha fatto quasi 50 gol in due anni di Bundesliga, come fece Mario Gomez nello Stoccarda prima di arrivare al Bayern. Il primo ha 24 anni, il secondo 25. Per come la vedo io, un giocatore di quella età si valuta in due stagioni. Visto che due volte su due hanno raggiunto o superato ampiamente quota 20 gol li reputo già bomber di razza. Tieni anche conto che bombardare a 23 anni e ripetersi è già un bel biglietto da visita. Di Matri ti faccio un ragiomanento sulla Juve. Se non può arrivare il grande bomber a gennaio, cosa che escludo a meno che non si prenda Benzema (ma si perderebbe poi Dzeko che andrebbe proprio al Real), Matri sarebbe un buon compromesso. Un centravanti che è ancora giovane, che la mette dentro, che verrebbe cosciente di poter giocare viste le punte che (non) abbiamo e che sarebbe anche più di una soluzione alternativa l'anno successivo qual'ora arrivasse il grande bomber. Su Benzema qualche dubbio ce l'ho, su Dzeko non ne ho. Poi è chiaro che gli esami non finiscono mai per nessuno.

[SM=x1539146]




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03/12/2010 10:55
 
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Calciopoli, il perito: « Sim svizzere. Col buco...»

De Falco: «Che errori grossolani in quell’indagine! Le telefonate sulle schede straniere si possono ascoltare, perché non fu fatto? E perché alcune sparirono? Manca una parte di verità»


ROMA, 3 dicembre - Aveva stupito senza effetti speciali l’ingegner Giu­seppe De Falco, nell’ultima udienza del processo Calciopo­li. E’ il perito di parte dell’im­putato Mariano Fabiani e ha messo al servizio dell’avvocato Morescanti la sua esperienza di perito per numerose procu­re d’Italia proprio su materie come quelle delle sim svizzere messe al centro del dibatti­mento napoletano dal lavoro dei carabinieri di Roma e pas­sato ai pm Narducci e Beatri­ce (poi Capuano). Aveva stupi­to per come, dall’alto dei suoi 25 anni passati ad affiancare chi sgomina bande e affianca­re la polizia giudiziaria, aveva smontato il ragionamento del tenente colonnello Auricchio, che ha associato ogni scheda sim a uno degli imputati ba­sandosi sulle zone geografiche delle celle a cui le schede si col­legavano. In sostanza un sillo­gismo “sim svizzera=persona” (poi imputato). Ma De Falco ha pure detto chiaro e tondo che quella rete alternativa creata da Moggi era tutt’altro che mi­steriosa: che, volendo, ci si pote­va entrare, mettere orecchio e magari raccontare una storia diversa di Calciopoli. De Falco - che insegna “sistemi automa­tici” in un istituto superiore di Salerno - collabora con nume­rose procure, anche con quella di Potenza dove agiva il giudi­ce Woodcock, quello delle inda­gini su Vittorio Emanuele e il caso dei videopoker. «Calciopo­li, indagando diversamente, poteva dare altri risultati, que­sto è sicuro».

Ingegner De Falco quattro anni fa l’incarico dei legali di Fabiani, che idea si fece sull’inchiesta Calciopoli.
«Una premessa: io svolgo, co­me perito delle Procure di Sa­lerno, Torre Annunziata, Sala Consilina, Nocera, Lagonegro, Potenza e talvolta anche Na­poli il lavoro di affiancamento peritale della polizia giudizia­ria in indagini simili a quelle condotte dal tenente colonnel­lo Auricchio per conto di Nar­ducci. Ho 25 anni di esperien­za alle spalle e ho notato subi­to il fatto che qui, una volta scelta la strada dell’indizio del­le sim svizzere, non ci si è rivol­ti ad un esperto del settore: hanno fatto un sillogismo tra persona sotto indagine e sim e lo hanno fatto diventare una prova. Non avrei fatto così, io».

Lei ha criticato le certezze con cui si attribuiva a Fabia­ni un numero di 60 contatti a Primavalle, popoloso quartiere dove viveva il suo assistito.
«Parto dall’assurdo assunto: persona=scheda. Sono sicuri che Fabiani fosse lì in quel mo­mento, in quel luogo, in quel posto? E sono sicuri che la cel­la che richiamano potesse es­sere attivata proprio da casa Fabiani? Non possono dirlo, non hanno fatto questo lavoro. Non si possono fare le cose co­sì. E mi sarei aspettato anche di leggere introduttivamente una sorta di teoria sul raggio di azione delle celle, uno studio sulla particolarità di quella vi­cina a casa Fabiani: era una cella particolare, posta su un campanile che poteva aggan­ciare e supportare celle molto lontane. Ripeto: non mi convin­ce niente di questo lavoro».

Si spieghi meglio: lei come avrebbe fatto?
«Le sim potevano essere un in­dizio, un’indagine vera su quel­l’indizio manca totalmente. Hanno preso quell’indizio ini­ziale per una prova formata. Perché non chiedere gli sposta­menti in tempo reale delle sim sotto indagine? Si può fare con un programma che usano i servizi segreti. E poi, non han­no studiato il palazzo dove abi­tava Fabiani, quando era pre­sente in loco. Mah...».

Da Primavalle a Messina: la­vorava lì, Fabiani.
«Ci sono telefonate a Messina sparse un po’ ovunque: sareb­be stato logico avere concentra­zioni allo stadio o nel suo alber­go o in sede. Niente: nessun in­dagine a riguardo e nessun da­to significativo. Eppoi non par­liamo di persona, ma di zona attiva: poteva essere un amico o chiunque ad attivare quella sim, visto che non è stato fatto alcun lavoro investigativo su­gli spostamenti e la presenza di Fabiani, così come degli altri. Io do per scontata la buona fe­de della polizia giudiziaria, ma l’onere della prova, ovvero di dimostrare che Fabiani era lì dove si attiva la cella ce l’han­no loro, non le difese. Eppoi si poteva proprio fare di più, se proprio si credeva al teorema».

Ovvero?
«Quanti arbitri ci sono cui vie­ne attribuita una scheda? Tan­ti. E molti i contatti da Cover­ciano. A quel punto si poteva fare una bella retata lì, al limi­te le sim le avrebbero trovate nei water. Magari, invece, era una bella conventicola di co­mari o camerieri amici degli arbitri. Insomma: non sono stati utilizzati tutti i mezzi di riscontro di prova a disposizio­ne quando si fa un’inchiesta sui gsm. Di certo è stato utiliz­zato un metodo grossolano e non sono galileiane le conclu­sioni. Visto che hanno fatto il gioco delle probabilità, ci dica­no qual era, stocasticamente, la loro percentuale di probabilità. Io dico che c’era meno del 3% di chance che Fabiani potesse ag­ganciare quella cella a Prima­valle, sempre che ci fosse lui lì».

In audizione ha anticipato alcuni temi.
«Mi riservo di presentare alla difesa Fabiani, per l’arringa, al­tri tre elementi che configure­ranno un altro colpo di scena. Tra l’altro i dati su ore e minu­ti dei contatti sono mescolati tra vari operatori: non coinci­dono perfettamente, di solito. E anche Moggi avrebbe di che approfondire sul tema delle sim, per quel che ho visto nel­l’informativa 554 del 28 marzo 2007».

Il suo lavoro è stato effettua­to quattro anni fa, perché non l’avete divulgato pri­ma?
«Processualmente è molto più efficace farlo ora che si forma la prova, anziché di fronte al Gip. In questi quattro anni, però, seguendo il lavoro delle difese se ne sono viste di incredibili».


Cosa l’ha colpita, in partico­lare?
«Guardi, premetto che io sono tifoso interista e avrei voluto stringere la mano a Giacinto Facchetti, un idolo per me, ma dovranno spiegare per bene il perché quelle telefonate di Fac­chetti siano state tolte dal ma­teriale d’accusa. Io il lavoro di Auricchio proprio non l’ho capi­to. Avevano a che fare con un materiale eccitante, ma l’equi­valenza tra indizio e prova è evidente per quanto emerge in udienza. Hanno fatto tutto da soli. Poi la spinta dell’opinione pubblica ha avuto la meglio».[INFATTI LA PROVA SI FORMA IN DIBATTIMENTO, NON PRIMA....]

A Napoli ha detto che le sim svizzere era tutt’altro che segrete.
«Certo. Nella stessa stanza del­le intercettazioni dove hanno ascoltato e registrato la Calcio­poli conosciuta, avrebbero po­tuto anche ascoltare la Calcio­poli su scheda svizzera. Pote­vano sapere tutto, svelare tut­to: in aula abbiamo invece una versione parziale. Fabiani non ci sarebbe proprio entrato, per esempio. Le voci “svizzere” si potevano sentire, se c’erano. Avremmo potuto seguire in tempo reale gli spostamenti. E con un’indagine condotta da esperti avremmo avuto anche a disposizione i dati dell’imei, l’identificativo del telefonino che utilizza la sim. Sapere se quella sim è stata attivata da un telefono intestato a qualcu­no degli indagati o meno. In­somma, sarebbero serviti più buonsenso e meno sillogismi, che a mio avviso in aula non posso reggere».

................

Grazie ad Auricchio i Carabinieri ora hanno nuove barzellette.



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13/12/2010 18:02
 
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[IMG]http://i52.tinypic.com/sdixy9.jpg[/IMG]

Ecco cosa appariva il 12 dicembre 2010 al 92° di Juventus-Lazio...il sito filo-Milanista-Interista AntiJuve godeva per un pareggio che poi non c'è stato...Dovevano aspettare solo 2 minuti....SOLO 2 MINUTI....E invece............KRASICCCCC!!!!!

[SM=x1572479] [SM=x1572479] [SM=x1572479]


vincere al 95° è la cosa più bella!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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13/12/2010 20:21
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Mediaset ho smesso di guardarla da un pezzo.

Riguardo alla vittoria dico solo questo. Fosse stato Juve-Crotone avrei anche capito. Ma una squadra come la Lazio non può non giocare per tutta la partita. Veramente una merda di catenaccio della peggior specie. Giusto che abbiano perso, ancor più giusto che lo abbiano preso nel culo al 95esimo. Non meritano altro.

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13/12/2010 20:57
 
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Ciuf Ciuf, Tcen Tcen!
Mediaset Premium però ogni tanto.... con i commentatori giusti..... [SM=x1543497]



VOCE DEL VERBO GODERE [SM=x1465765]

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13/12/2010 23:39
 
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L'Argonauta

in effetti e' stata una goduria anche per chi non e' juventino.. [SM=x1272143]
14/12/2010 08:50
 
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Re:
beboroma, 13/12/2010 23.39:


in effetti e' stata una goduria anche per chi non e' juventino.. [SM=x1272143]



Embè, me immaggggggino lupacchiotto [SM=x1272143]

[SM=x1539146]


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14/12/2010 21:18
 
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concordo in pieno sul giudizio della partita...

e ne approfitto per farti i complimenti per la nuova firma dei tuoi post...

[SM=x1539166] [SM=x1539166] [SM=x1539166]
grande melli che domenica sera però l'ha presa in quel posto [SM=x1543720] ...

anche se non ho ancora capito se è più laziale o romanista...
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15/12/2010 00:20
 
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Re:
nice44, 14/12/2010 21.18:

concordo in pieno sul giudizio della partita...

e ne approfitto per farti i complimenti per la nuova firma dei tuoi post...

[SM=x1539166] [SM=x1539166] [SM=x1539166]
grande melli che domenica sera però l'ha presa in quel posto [SM=x1543720] ...

anche se non ho ancora capito se è più laziale o romanista...



Ho sempre pensato che fosse romanista, forse Bebus ha qualche certezza in più.

[SM=x1539146]


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10/02/2011 10:33
 
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Ju29ro - Il caso Gabriele, emblema di Calciopoli

Per chi ha poco tempo basta ascoltare qui come siamo ridotti in Italia. Abbiamo a che fare con gente che invece che cercare la verità cerca a prescindere i colpevoli, segando le parti delle intercettazioni in cui è dimostrata l'innocenza e la buona fede delle persone.

Gabriele è stato accusato di frode sportiva ed associazione per delinquere per avere cercato di evitare dei rompicoglioni che gli avrebbero chiesto autografi, magliette e biglietti per la partita..... Tra l'altro in Roma - Juve faceva il quarto uomo. Qua siamo al delirio puro. Pur di fare carriera qualcuno manderebbe in galera pure sua madre. Come può un cazzo di carabiniere saltare le parti delle intercettazioni in cui risulta evidente la assoluta estraneità ai fatti dell'indagato.

Come può uno Stato pretendere 40.000 euro per dei cazzo di cd grazie ai quali una persona si sarebbe potuta difendere a dovere.....

Questi carabinieri dovrebbero essere sbattuti in galera per aver deliberatamente occultato le parti delle intercettazioni che da sole scagionavano gli indagati che invece si sono visti stroncare la carriera, essere sputtanati in Mondovisione, senza contare i danni economici che hanno subito.


www.youtube.com/embed/HufNUrM91eM


Si può rischiare una condanna che sporca l'onore di un uomo pur essendo innocente? Purtroppo sì, ed il caso dell'ex arbitro Marco Gabriele è emblematico del cosiddetto caso Calciopoli. Sì può rischiare la condanna se le indagini non sono fatte o riferite come si deve, ovvero considerando e segnalando anche le prove a discolpa perché il pm applichi il dettato dell'art. 358 del codice di procedura penale.
La garanzia per un cittadino di essere discolpato se innocente non può dipendere dalla sua memoria dopo anni dai fatti o, peggio ancora, dalla fortuna.
Durante una deposizione spontanea di Massimo De Santis, che lamentava di aver avuto la vita distrutta, il giudice Teresa Casoria ha detto che "la giustizia umana sbaglia, può sbagliare. Qua ci sarà il controllo. C'è il dibattimento pubblico, più di questo non si può assicurare. Il popolo controlla"; ma se prendiamo il caso di Marco Gabriele poco si sarebbe potuto fare per evitare una presumibile condanna per frode sportiva, se in soccorso non fosse venuta una massiccia dose di fortuna.
Marco Gabriele, come Luca Palanca, era entrato nell'indagine di Narducci e Beatrice per il calcioscommesse, uscendone poi pulito. Poi c'è stata la deposizione di Dal Cin, basata sui "si dice" dell'ambiente, che tirava in mezzo la "combriccola romana" e la Gea, e che ha di fatto aperto "Calciopoli". Auricchio, su delega dei pm Narducci e Beatrice, ha avviato le sue indagini che hanno portato i pm ad avvisare Marco Gabriele, nell'avviso di chiusura indagini, per l'accusa di frode sportiva nella partita Roma-Juventus e di associazione a delinquere. Iniziamo dall'accusa di frode sportiva per Roma-Juventus e, se non lo avete già fatto, rileggete gli articoli che abbiamo già scritto su quella partita.
Dalle informative apprendiamo che prima della partita Bergamo chiede alla Fazi di contattare Marco Gabriele, quarto uomo della gara, per chiedergli di portare con sé un telefonino sicuro acceso. L'interpretazione che i pm danno di quelle parole è univoca e incolpante, ma ai pm Auricchio non ha riportato, nelle sue informative, tutta la sequenza di telefonate, come vedremo. Ne manca una, rilevantissima per un corretto giudizio. Non è un caso isolato questa soggettivissima selezione delle telefonate che ha portato a evidenziarne alcune e a scartarne altre relative allo stesso episodio o alla stessa partita, come abbiamo potuto scoprire solo grazie alla disponibilità finanziaria dell'imputato Luciano Moggi.
Come si siano svolti in realtà i fatti lo ha raccontato Marco Gabriele durante "Il bianco e nero", trasmissione condotta da Angelini e Zampini su Radio Radio a fine 2010 (clicca e guarda il video).
Gabriele prima dice: "Io mi ritengo un fortunato di Calciopoli, però la giustizia di un cittadino italiano non si può basare sulla fortuna, dovrebbe avere come certezza l'imparzialità del pm, prima di tutto"; poi inizia il suo racconto che dovrebbe procurare i brividi anche a chi con troppa facilità veste i panni del giustizialista, se solo fosse capace di immedesimarsi e pensare: "E se fosse accaduto a me?".

Gabriele si è salvato per aver conservato un messaggio sms per anni. Quanti di noi lo fanno? Nessuno, perché nessuno potrebbe mai pensare che quel messaggio due anni dopo potrebbe servirti per dimostrare la tua innocenza. Qui entra in ballo la componente della fortuna per Gabriele, che racconta:
"Io sono stato assolto dalle accuse di associazione a delinquere e dall'accusa di frode sportiva per la fortuna di aver conservato un messaggio di Paolo Bergamo, e questa è la prima volta che sveliamo al pubblico il messaggio di Paolo Bergamo. Otto mesi prima di quel 5 marzo era nata mia figlia e per l'emozione della primogenita io mi ero recato in ospedale, ho fotografato questa bimba con il telefonino ed avevo in memoria le foto della nascita di mia figlia. Questo telefonino è durato fino ad aprile o maggio del 2005, quindi due mesi dopo la partita Roma-Juve. Questo telefonino si è rotto, ma c'erano in memoria le fotografie di mia figlia e l'ho conservato. In quel telefonino, che era il telefonino con il mio unico numero ufficiale, del quale sono in possesso da 18 anni, c'era un messaggio di Paolo Bergamo che diceva testualmente: "Fate attenzione gol Juve in fuorigioco", arrivato esattamente alle 20.56, mandato contestualmente alla convalida del gol. Attenzione, mandato dal numero di Paolo Bergamo che era il numero che gli arbitri usavano per parlare con il loro designatore, con il numero della Federazione, neanche il suo numero privato".

Prima considerazione: Di Laroni attribuisce sim svizzere a Bergamo ed una sim svizzera a Gabriele, ma usano i loro normali telefoni. Non vi sembra strano?
Per fortuna Bergamo ha mandato quell'sms. Immaginate se non lo avesse fatto. Per sua fortuna Gabriele non aveva neppure trasferito le foto della figlia dal telefonino su un pc, perché se lo avesse fatto non avrebbe avuto più ragione di conservare un telefonino rotto e che non era possibile riaccendere a causa del caricabatterie guasto.
A maggio 2006, durante un raduno a Coverciano, Gabriele viene raggiunto dall'avviso di garanzia e deve ringraziare la fortuna e la sua memoria: "La fortuna, ecco dove viene la fortuna, la prima cosa che ho fatto... ho chiamato mia moglie e Le ho detto dove era il telefono, di andare alla Vodafone e di trovare un caricabatterie che ricaricasse il telefono, di accenderlo e di leggere i messaggi. In memoria c'era quel messaggio".
Dopo questa mano ricevuta dalla dea bendata Gabriele chiede di poter spiegare ai pm il "vero" svolgimento dei fatti: "Io ho preteso di essere interrogato, e questo è successo a settembre 2006. La Procura di Napoli mi ha prodotto due sole telefonate, quella che la Fazi fa a mia moglie perché io avevo il telefono spento, perché un arbitro di Frosinone che va a Roma a fare Roma-Juventus, anche da quarto uomo, riceve la richiesta di almeno mille biglietti per entrare gratis e di duemila magliette di Totti e cinquantamila di Del Piero, scusate l'esagerazione, ma sono ancora avvelenato per questa storia. Quindi tengo il telefonino spento per non essere tediato da queste richieste e la signora Fazi telefona a mia moglie e dice: "Francesca, non riesco a parlare con Marco, Paolo ha bisogno che lui porti con sé un telefonino sicuro acceso", detto in questo modo. Mia moglie mi vede un'ora dopo, perché io per fare il "quarto" a Roma sono partito alle quattro del pomeriggio, la partita era in notturna, e mi dice: "Marco guarda, così e così". Benissimo, chiamo la Fazi, e questa è un'altra fortuna, mi ricordo perfettamente di aver chiamato la Fazi, e alla Fazi dico testualmente: "Grazia io ho solo questo numero, il mio numero di telefono, se Paolo mi deve contattare mi chiami su questo numero"...".

Dov'è questa telefonata dell'intercettato Gabriele nelle informative redatte e firmate da Auricchio? Non c'è!
Perché sono state selezionate ed evidenziate solo quelle due telefonate e non la terza che dimostra come non ci fosse nessuna intenzione di truccare la partita? Ripetiamo, non è un caso isolato, basta rileggersi le "Telefonate a discolpa scartate" nel nostro "Speciale Farsopoli".

Gabriele continua: "Quando sono stato interrogato a Napoli la telefonata mia alla Fazi non era stata prodotta da nessuno e i miei avvocati hanno preteso che i pm prendessero quei brogliacci che oggi stanno venendo fuori. Abbiamo aspettato più di un'ora, si è presentato un maresciallo della Procura di Napoli con un brogliaccio scritto a mano che probabilmente pesava cinque chili, ci siamo messi lì a spulciare ed abbiamo trovato questa telefonata ed abbiamo preteso che fosse trascritta".
Continuando il suo racconto, che potete ascoltare nel video segnalato, Gabriele parla della sua impressione di minaccia ricevuta e aggiunge: "Io non ho detto: "Non mi sequestrate il telefono", ho detto: "Io il telefono l'ho portato qui", perché io mi sono recato a Napoli ed ho consegnato il telefono alla Procura, il telefono è stato consegnato e sono stati fatti i rilievi".

Quando Gabriele ha mostrato l'sms ai PM, e richiesto la trascrizione della telefonata "scartata" dagli investigatori, sperava nell’archiviazione del suo caso. E' stato così solo per l'accusa di frode sportiva per Roma-Juventus, non contestata più nella richiesta di rinvio a giudizio, ma è rimasta l'accusa molto più grave di associazione a delinquere, dovuta a quello che Auricchio ha definito "uno dei pochi dati a sorpresa di questa attività", ovvero la deposizione spontanea di quel Teodosio De Cillis che gli investigatori avevano ignorato fino a quel momento. Il successivo studio del maresciallo Di Laroni ha abbinato delle sim svizzere ad alcuni indagati che, in conseguenza di queste attribuzioni, sono poi stati inseriti nell'elenco degli "associati".
Per Marco Gabriele i pm Narducci e Beatrice avevano chiesto una condanna a due anni, ma l'ex arbitro è stato assolto con formula piena dal giudice De Gregorio con le considerazioni che potete leggere da pagina 192 delle motivazioni.
De Gregorio scrive che il pm, per sostenere l'accusa contro Gabriele, ha evidenziato:
1. le informazioni rese da Dal Cin e Cellino (basate sui "si dice", ndr), che il giudice definisce "non significative" e "da non prendere in considerazione...";
2. i dialoghi sulle indagini del calcioscommesse, per le quali De Gregorio rileva che "Gabriele non vi compare come protagonista...";
3. il legame con De Santis e "secondo il pm da questo legame nasceva la dipendenza anche con il sodalizio capeggiato da Moggi";
4. "L'Accusa ha ancora dato peso alla conversazione del 9 dicembre 2004 in cui Lanese comunicò a Moggi di aver reintegrato Gabriele e Palanca, nonché l'intervento di Bergamo in occasione della partita Roma-Juventus, tendente a fargli portare un cellulare con sé, già illustrato quanto a ricostruzione dei fatti".

Quindi i pm non hanno formulato l'accusa di frode sportiva per l'episodio del "telefonino sicuro" in Roma-Juventus, ma hanno continuato a darvi "peso" nella richiesta di condanna. De Gregorio scrive a tal proposito: "Gabriele nel suo interrogatorio spiegò che si trattava di una partita molto delicata e per prudenza accettò il consiglio di Bergamo, evidenziando di aver ricevuto un sms da costui tra il primo ed il secondo tempo, in cui si comunicava che il gol Juve era in fuorigioco, egli consegnò il telefonino per accertamenti ed effettivamente fu riscontrata la presenza del messaggio e la sua provenienza dal designatore. [...] Quanto all'uso del cellulare durante l'incontro Roma-Juve va osservato che l'imputato, in sostanza, obbedì ad un'indicazione del designatore, ed in ogni modo il suo telefono servì a far segnalare un sicuro errore degli arbitri, per di più avvenuto a favore della Juve, cioè per uno scopo contrario a quello conforme alla tesi di Accusa".
Eh già, lo scopo si è rivelato palesemente contrario alla tesi, ma Narducci e Beatrice non vi hanno rinunciato nel caso di Gabriele, tanto da costringere De Gregorio a farlo notare nelle sue motivazioni.
Secondo Massimo Malpica de "Il Giornale", in un articolo del 18 aprile 2007, quell'sms inguaiava Bergamo: e invece provava il contrario. I giornalisti dovrebbero essere più prudenti e non prendere per oro colato ogni ipotesi dell'accusa.
De Gregorio scrive che tra le prove presentate dai pm: "Principale elemento di prova a suo carico è dato dal possesso ed uso di una scheda riservata, di cui si è già trattato nella parte dedicata a questo argomento e a quella si rimanda, con riguardo alla ritenuta validità del metodo usato per la sua attribuzione, precisandosi che essa fu una delle 12 individuate in base al traffico telefonico delle prime 9. [...]", ma la conclusione della motivazione, come logica voleva, è che "essendo questo lo stato delle prove deve giudicarsi che il solo dato del possesso ed uso della scheda riservata non è bastevole a considerare Gabriele inserito nella compagine di cui al capo A) della richiesta di giudizio, sotto il profilo della mancanza del contributo apprezzabile all'associazione e l'imputato va mandato assolto per non aver commesso il fatto".

All'Onorevole Daniele Capezzone, presente nella trasmissione "Il bianco e il nero", e che aveva parlato di linciaggio dei media per i coinvolti in Calciopoli, Gabriele rivolge la sua richiesta piena di amarezza: "Queste indagini, ecco Onorevole, un pm se fa le indagini e c'è un maresciallo, un capitano, e legge che c'è un messaggio di quel tenore... rovinare la vita ad una persona ci vuole poco, a me ed a tanti altri miei colleghi, mi permetto di dirlo anche per Paolo Bergamo, non dovrebbe succedere a nessun cittadino".

Per quanto riguarda la stampa sarebbe come minimo doveroso, dopo aver riportato le tesi dell'accusa, spiegare almeno le motivazioni che hanno portato all'assoluzione più completa di chi, anni prima, si è ritrovato esposto al giudizio dell'opinione pubblica. Secondo nostro costume, portiamo degli esempi:
Corriere della Sera del 13 maggio 2006, pagine 2 e 3, articolo firmato da Fulvio Bufi (nostro premio "Ballone d'oro 2010") e Fiorenza Sarzanini (rileggete l'articolo su "La fuga di notizie", ndr): "... e mediante il contatto occulto che avveniva nel corso della gara tra Paolo Bergamo e Marco Gabriele con l'utilizzo di un apparecchio telefonico riservato da utilizzare in caso di bisogno...". Leggetela tutta la parte relativa a quel Roma-Juventus.

Corriere della Sera del 17 maggio 2006, pagina 11, Giovanni Bianconi scrive: "Usavano un sistema di «telefoni sicuri», per evitare che qualche orecchio indiscreto ascoltasse certe conversazioni. Sono loro stessi - i protagonisti della «banda Moggi» ipotizzata e descritta nel rapporto dei carabinieri di Roma - a usare quella definizione. Per esempio quando il designatore arbitrale Bergamo chiama la sua segretaria Maria Grazia Fazi chiedendole di avvisare Marco Gabriele, il «quarto uomo» della partita Roma-Juventus, affinché tenga acceso «un telefonino sicuro» durante l'incontro".
Sono solo due esempi tra i tanti che potremmo tirar fuori. Abbiamo cercato articoli di Bianconi, di Bufi, e della Sarzanini, ma anche di altri giornalisti, che riconoscano a Marco Gabriele il suo diritto anche alla riabilitazione "mediatica", ma non li abbiamo trovati. La storia di Gabriele l'ha raccontata solo "Calcio GP" di Padovan, "Il bianco ed il nero", ed i soliti siti "di nani e ballerine", tra cui noi, che devono farsi carico di coprire le lacune informative dei grandi giornali con milioni di lettori.

Crediamo che il "metodo" con cui svolgere una indagine e il criterio con cui valutare le ipotesi e le prove d'accusa debba essere diverso da quello visto con Calciopoli. Come crediamo che il ruolo della stampa debba essere diverso e sempre "orientato" a fornire ai lettori tutta la verità.

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14/02/2011 19:12
 
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Farsopoli...

Che la Juve non si sia difesa è un dato di fatto ma ci sono tanti ma...

Fischiare contro Moggi era complicarsi la carriera? Come mai Collina non è saltato per aria? Forse lo protegevva qualcuno? Galliani? Potentino lo è. Carraro? Forse il Capo del calcio qualche cosa conta....

Mi risulta che Meani, ex arbitro, amico intimo di Collina minacciasse i segnalinee di non alzare la bandierina contro il Milan. Mi risulta che Facchetti avesse contatti diretti con arbitri tipo Nucini, praticamente un associato della Rubascudettialtrui. Risulta che cercò di intimidire Bertini prima della gara col Cagliari: 4-4-4, ricordi? Risulta che ad un segnalinee che si oppose al potere della Rubascudettialtrui sia stata stroncata la carriera. Quello stesso segnalinee che chiese di essere ascoltato dai carabinieri che però erano troppo impegnati nel salire di grado.

Risulta che il commissario straordinario fosse un consigliere della Rubascudettialtrui. Risulta che fu lui a REGALARE uno scudetto ai Ladridiscudetti. Risulta che fu lui a saltare un grado di giudizio senza averne nessuna autorità al motto di "batti il ferro finchè è caldo".

Riguardo a come fece la Cazzetta dello Sport ad avere le notizie, trippRossi forse ne sa qualcosa visto che i giornalisti della Cazzetta dello Sport sono capi ultrà della Rubascudettialtrui e lui ha cavalcato il bordello che si era creato.

Riguardo a Lapo, non so quanto credere all'imboscata. La logica mi farebbe rispondere in una maniera scontata: l'Avvocato Agnelli aveva un cervello e ha vissuto tutta la vita. Sto qui è quel che è ed è stato salvato per i capelli.....

Ho sui coglioni gli Elkann perchè è anche colpa loro se la Juve è retrocessa. Resta il fatto che tanti altri hanno affondato il coltello sventolando poi la bandiera dell' onestà che è roba da far vomitare un porco.

Aggiungiamoci anche qualche carabiniere che per far carriera ha di proposito segato le parti delle intercettazioni ed ha distrutto molte persone innocenti... In un Paese serio se si confondono le indagini con la Santa Inquisizione, un pubblico ufficiale invece che salire di grado dovrebbe essere sbattuto in galera.

[Modificato da El Tr3n 14/02/2011 19:15]
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15/02/2011 20:51
 
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Tren, sono molto pochi i carabinieri o i poliziotti che segano le intercettazioni. Primo perchè le ha in mano il magistrato e non loro, secondo perchè l'incarico lo svolge un consulente della Procura. Rassicurati che se qualcuno le ha segate non è stato di sicuro il carabiniere. Vatti a leggere l'inchiesta Telecom e siccome non sei scemo capisci per chi lavora e chi sono gli amici di Guido Rossi.
15/02/2011 21:37
 
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putroppo per problemi di connessione non sono riuscito ad intervenire recentemente...
cercherò di recuperare...
comunque sempre più farsopoli!!!!
e...per chi se la fosse persa...

www.youtube.com/watch?v=yrDcYMbhxx4

bergomi... [SM=x1572479] [SM=x1572479] [SM=x1572479]
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15/02/2011 22:23
 
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Re:
daiquiri, 15/02/2011 20.51:

Tren, sono molto pochi i carabinieri o i poliziotti che segano le intercettazioni. Primo perchè le ha in mano il magistrato e non loro, secondo perchè l'incarico lo svolge un consulente della Procura. Rassicurati che se qualcuno le ha segate non è stato di sicuro il carabiniere. Vatti a leggere l'inchiesta Telecom e siccome non sei scemo capisci per chi lavora e chi sono gli amici di Guido Rossi.



Ci andrò caro Daiqui. Il consulente è in questo caso Auricchio noi mangiam....
Mi correggo, più che segate sono state saltate di proposito. Quindi la domanda sorge spontanea: che senso ha saltare parti di intercettazioni per poi lasciarle all'interno dei cd?

In questo caso non credo proprio sia stato come tu dici. Daiqui, io non credo che Narducci si sia sorbito qualche giga di intercettazione. Lo ha fatto il consulente informatico di Moggi lavorando 27 ore su 24 per qualche mese, lo avrà fatto il consulente della procura, tal Auricchio. Se Narducci dice: "purtroppo non ci sono intercettazioni dell'Inter" e queste sono puntualmente saltate fuori, significa che qualcuno volutamente non gliele ha consegnate solo perchè non erano importanti o addirittura fortemente controproducenti ai fini della tesi di accusa a Moggi. Io credo che il maresciallo Auricchio, passato in poco tempo da maresciallo a colonnello, abbia fatto molto di suo pugno e sentendo le puttanate da lui proferite in aula non dubito a credere che lo abbia fatto per pura incompentenza e seri problemi psicologici. Qui abbiamo a che fare con una nullità assoluta. Ma l'hai sentito quel che ha detto? Uno che candidamente in aula dice: ho condotto la mia tesi di accusa basandomi sulla gazzetta dello sport.... Cosa dobbiamo dire di più di fronte a tanta deficienza? Mancava solo che si fosse basato sul Processo di Biscardi... Ma dico io, una persona normale può davanti a un tribunale dire una cagata simile come se nulla fosse? Credo che si sia giunti a dei livelli di deficienza inauditi. Può un cristiano non guardare se nei FATTI quel che sentiva per telefono si verificava oppure no? I riscontri sono tutti negativi. Questo lo deve fare chi conduce le indagini o un salumiere? Telecom non ha tagliato le telefonate compromettenti e se lo ha fatto i dati di fatto dicono che allora non le ha tagliate tutte. Può uno portare in tribunale come prova lo scambio di panettoni tra la moglie di Giraudo e quella di Bergamo e omettere le intercettazioni di Facchetti con Bergamo stesso e l'intimidazione di Facchetti nei confronti di Bertini prima di Rubascudettialtrui - Cagliari?

Io posso anche pensare che Trippo Rossi sia arrivato lì grazie alle pressioni dell'Inter e magari sotto traccia dei due Elkann (ma per me son troppo stupidi per pensare una cosa simile). Ma che gli Agnelli abbiano anche deciso quali carabinieri mettere a preparare i brogliacci no.

Metto un altro contributo che evidenzia i problemi mentali di Auricchio.....




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15/02/2011 22:26
 
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Metodo Auricchio - Le ammonizioni mirate. Juve nel mirino

Nelle motivazioni della sentenza De Gregorio, quando inizia la trattazione delle frodi sportive, leggiamo che "secondo l'impostazione di accusa, dagli atti emergono tre diversi modi di realizzazione delle frodi", ovvero la formazione delle griglie, i sorteggi truccati, e "quello delle cosiddette ammonizioni mirate, riguardanti cioè calciatori di squadre prossime avversarie della Juventus che, essendo già sanzionati per precedenti comportamenti, sarebbero stati squalificati a seguito di nuova ammonizione; secondo il PM in alcuni casi dette ammonizioni sarebbero state preordinate allo scopo di indebolire i prossimi avversari della società bianconera". Abbiamo già esaminato il "metodo" di indagine di Auricchio sulle griglie ed i sorteggi, quindi analizziamo come sono state condotte le indagini sulle "ammonizioni mirate", che hanno poi portato i pm a qualificarle come "dolose" nei capi di imputazione.
A tal proposito, quando gli avvocati delle difese hanno trattato i vari capi di imputazione sulle "ammonizioni dolose", Auricchio ha risposto che lui non le ha mai definite così, che "sulle ammonizioni non ho mai parlato di ammonizioni giuste o sbagliate", che "dolose" è un termine adottato dai pm, che lo rivendicano:
PM Capuano: Presidente, c’è opposizione perché già ha riferito il teste che l’aggettivo dolose non è stato dato dal teste ma dall’Ufficio di Procura che ha ritenuto opportuno così qualificarlo nel…
Presidente Casoria: Il Pubblico Ministero fa valere la paternità del doloso.

Rileviamo che ad aprile 2005 la teoria delle ammonizioni mirate non viene riportata ai pm attraverso l'informativa e di ammonizioni, ma per dimostrare il legame Moggi-De Santis, si parla solo nella famosa telefonata tra Damascelli e Moggi, quella del "delitto perfetto". Lo spunto per mettere anche le ammonizioni "mirate" nel calderone lo offre l'ascolto di Meani che inizia ad essere intercettato molto tardi, ai primi di marzo, ma che dimostra un notevole iperattivismo telefonico con circa 11 mila intercettazioni in soli tre mesi. Nell'informativa del novembre 2005 Auricchio riporta: "Il 20 marzo u.s. alle ore 17,56 (vds prog. 1734) Contini, a pochi minuti dal termine dell’incontro della 10a giornata di ritorno Inter-Fiorentina (3-2) di cui lo stesso era secondo assistente mentre l’arbitro risulta essere Bertini ed il primo assistente Copelli, telefona a Meani per segnalargli l’ammonizione del calciatore viola Viali che era diffidato e per cui non potrà giocare la prossima gara che la Fiorentina dovrà disputare contro la Juventus «... guardati l’ammonizione di Viali... è diffidato!»". Auricchio scrive che Meani "si attiva con una sequela di conversazioni, intercettate tra il 20 ed il 21 marzo u.s., con gli assistenti a lui vicini... ed incaricando uno di loro, Babini, di fare una statistica in tal senso". Il 20 marzo, alle 18.42, Meani parla con l'assistente Puglisi, milanista doc, e gli dice: "Comunque mi piacerebbe davvero fare un controllo, non so dalla sesta settima giornata di andata ad adesso, tutte le volte che una squadra ha un diffidato che incontra la Juventus la domenica dopo pum pum pum pum… vabbè…". Il giorno dopo Meani riparla con Babini su come stilare la statistica ed Auricchio scrive: "... poi si sofferma sul dolo del fenomeno «perché poi sai dove psicologicamente il discorso che faccio io: di solito una piccola quando ha il giocatore diffidato che deve incontrare una grande la domenica dopo, il giocatore diffidato sta attento!», trovando d’accordo l’assistente che a sua volta sottolinea «eh sì perché gli rode il culo perché quando giochi con una grande eehhhh…»". Auricchio presenta queste parole come una conferma, ma in pratica Meani e Babini dicono che il giocatore diffidato gioca "con il freno a mano tirato" contro l'avversaria della gara che precede quella con la Juventus, quindi sarebbe questa squadra la prima beneficiaria affrontando un diffidato in campo e, se Auricchio avesse dato credito a Meani anche su questo punto, avrebbe dovuto allargare i suoi sospetti anche all'arbitro che, ammonendo, ha portato i giocatori alla diffida. Un lavoro che non è stato fatto.
Auricchio chiude la sintesi di quella telefonata Meani-Babini scrivendo: "Il dirigente milanista poi invita Babini a redigere la statistica richiestagli quanto prima possibile, confidandogli che gli occorre per farla pubblicare attraverso un giornalista, già da lui contattato, ed in tal modo informare l’opinione pubblica di tale fenomeno e di conseguenza gettare ombre sul cammino della Juventus nel campionato".
Lo scrive Auricchio che l'accusa da cui nasce l'ipotesi delle ammonizioni mirate non proviene da un super partes ma da chi cerca di "gettare ombre".

Da quel momento anche la squadra Off-side fa lo stesso lavoro che Meani ha chiesto a Babini: andare a ritroso e, ripartendo dall'inizio del campionato, verificare quanti e quali giocatori non hanno potuto giocare contro la Juve perché squalificati. E' un lavoretto d'indagine facile e veloce che si concretizza in una tabella riportata da pagina 21 dell'informativa del novembre 2005.
E' una indagine completa ed approfondita, comparata, o fatta solo sulla Juventus? Come in altri casi di questa indagine è un lavoro fatto solo sulla Juventus.
Gli investigatori partono dalle illazioni di Meani e non si pongono dubbi, verificano solo le ombre lanciate dal dirigente milanista sulla Juventus. In pratica si limitano a verificare se davvero dei calciatori hanno saltato per squalifica la partita contro la Juventus. E come avrebbe potuto essere il contrario? E' risultato un numero di 25 calciatori squalificati, come poteva risultare 10 o 30, certo non poteva risultare "zero", unico numero utile per smentire le illazioni e praticamente impossibile per quasiasi squadra in un torneo così lungo.
In un paese di santi poeti e commissari tecnici sembra quasi che la squadra Off-side sia stata composta da gente a digiuno della minima conoscenza del mondo del calcio e dei suoi malvezzi, come quello di lamentarsi, gettare ombre e guardare ai favori a vantaggio degli altri ma tacere sempre sui favori ricevuti. La squadra Off-side non ha fatto neppure un confronto tra gli assenti per squalifica contro la Juventus e quelli assenti contro il Milan, squadra dell'accusatore Meani. Ascoltano Meani e schiacciano il pulsante "l'accendiamo!". Eppure anche Moggi, in un'intercettazione, si lamenta delle mancate ammonizioni di giocatori del Milan, ma non suscita nessuna curiosità investigativa sul competitor della Juve, nessuna tabella sul Milan.
Altri investigatori, con i quali siamo entrati in contatto in questi anni, ci hanno confidato che, prima di avvalorare quell'ipotesi sulle ammonizioni mirate, una comparazione con le altre squadre l'avrebbero fatta come ulteriore verifica e per prevenire l'ovvia contestazione delle difese in aula. Auricchio giustifica questa mancata verifica affermando di averla considerata non necessaria, perché a sorreggere la tesi ci sono i dialoghi di alcune intercettazioni, che poi analizzeremo.

Appena resa pubblica quell'informativa una verifica davvero completa dell'ipotesi "ammonizioni mirate", basata su dati incontrovertibili, la fanno gli utenti del forum J1897.com ed Emilio Cambiaghi (nickname "Dr.Zoidberg", ndr), che la riporta anche nel suo libro "Manuale di autodifesa del tifoso Juventino" e poi sul nostro sito. Sono dati che coincidono con quelli che l'avvocato Prioreschi snocciola in aula durante il controesame di Auricchio, esposizione che disturba il PM Narducci: "Presidente Casoria, mi scusi, ma l’avvocato dovrebbe fare domande, poi è tutto…", Prioreschi: "Quindi, faccio domande, poi alla fine gli dico perché non ha fatto questo?", PM Narducci: "No, ma non è che Lei deve farci una dotta esposizione di… di… di… no, è che Lei, secondo codice di procedura vigente, deve fare domande", Prioreschi: "Ha accertato se la società che ha beneficiato di più da questa tecnica del rosso diretto nella gara precedente è la Reggina, 12 volte? Il Bologna 9, la Sampdoria 9, la Juventus solo 8 volte…", PM Narducci (in sottofondo): "E’ rientrato dalla finestra un’altra volta…".
Queste indagini comparative Auricchio non le ha fatte, dice il presidente Casoria, ed Auricchio conferma: "Non ho fatto questo tipo di accertamento conoscitivo… comparativo, comparativo".
Auricchio il 23 marzo 2010, rispondendo all'avvocato Prioreschi spiega il metodo adottato, fin troppo evidente:


"Noi abbiamo fatto in informativa una ricostruzione in termini tabellari, che abbiamo fatto, è stata fatta sulla base di colloqui telefonici… e, in particolare, abbiamo fatto riferimento a un colloquio tra Meani e un assistente, in particolare Babini, dove esaltavano esattamente questa metodologia... abbiamo tratto spunto e siamo andati a vedere… vediamo nel percorso del campionato, qual è… se si ripercorre e se si ripete questo tipo di fenomeno che non ho inventato io, ma che lo dicevano due interlocutori… per altro anche abbastanza addentro al problema, perché è un assistente, un guardalinee e il dirigente del Milan… che dicevano questa cosa".

Quindi gli investigatori hanno fatto solo un controllo dei tabellini delle partite e degli squalificati, nessuna verifica dei video delle partite per vedere se davvero, per esempio, Galante meritava l'espulsione per aver scalciato un avversario a gioco fermo sotto gli occhi dell'arbitro. Una conta e basta, senza verifica della legittimità della decisione presa dall'arbitro, che Auricchio giustifica così:
Auricchio: Il problema del rigore è rigore, ammonizione è ammonizione, non è un problema che ci ha riguardato... il dato, non è un dato tecnico, calcistico, è un dato investigativo, cioè se due persone, che sono da noi intercettate, dicono… uno è un dirigente sportivo, l’altro è l’assistente che assiste a quella partita… […] Lo dice Auricchio che è l’ultimo dei tecnici calcistici? No, lo dice Babini in un'intercettazione telefonica. Per quanto mi riguarda, Auricchio… che sarà l’ultimo dei tecnici calcistici, ma non credo di essere l’ultimo degli investigatori… dice: "Attenzione, probabilmente questo è un atteggiamento doloso".
Avv. Prioreschi: …quando Lei ascolta un'intercettazione di questo genere, quando ascolta due persone, una delle quali dice all’altra: "Ho ammazzato il Papa", eh!... ma Lei che fa? Fa l’informativa e dà per scontato che ha ammazzato il Papa o va a verificare se il Papa...?

Auricchio difende il suo metodo investigativo dicendo che lui non è un "tecnico" e di aver fatto solo valutazioni investigative ispirate dai dialoghi degli intercettati ma, anche solo dal punto di vista investigativo, un approfondimento poteva essere fatto, come sottolinea l'avvocato Prioreschi: "Non l’ha fatto… l’abbiamo fatto noi". Questo il risultato dell'approfondimento comparativo:

Classifica assenza per squalifica, per vari motivi, di giocatori avversari:
Atalanta 30 avversari, Reggina 27, Juventus 25, Brescia 24, Lecce 23, Lazio 22, Sampdoria 22, Siena 22, Inter 21, Parma 21, Bologna 20, Cagliari 19, Livorno 19, Milan 19, Udinese 19, Chievo 18, Messina 18, Palermo 16, Fiorentina 12, Roma 11.

Classifica assenza per squalifica di giocatori avversari che da "diffidati" sono stati ammoniti nella partita precedente:
Atalanta 22 avversari, Brescia 19, Reggina 18, Inter, Lecce, Livorno e Juventus 17, Messina 16, Cagliari e Sampdoria 15, Lazio, Parma, Siena e Udinese 14, Chievo 13, Milan 12, Bologna 10, Palermo 9, Fiorentina e Roma 8.

Classifica assenza per squalifica di giocatori avversari espulsi nella partita precedente:
Reggina 12 avversari, Bologna, Sampdoria e Siena 9, Atalanta, Palermo, Parma 8, Milan, Chievo e Juventus 7, Lazio e Udinese 6, Brescia 5, Cagliari, Livorno e Roma 4, Fiorentina, Inter e Lecce 3, Messina 2.

Auricchio scrive anche che il diffidato è "costretto ad una prestazione ridimensionata nell’impeto agonistico". Vediamo anche la classifica delle squadre che beneficiano dell'affrontare avversari costretti a giocare con "il freno a mano tirato" a causa di un'ammonizione ricevuta nel corso della partita:
Roma 108 avversari, Fiorentina 97, Lazio 90, Palermo 89, Cagliari e Sampdoria 88, Lecce, Milan e Juventus 84, Reggina 82, Udinese 80, Chievo e Siena 77, Messina 75, Parma 74, Inter, Bologna, Brescia e Livorno 73, Atalanta 67.

Classifica di quante volte una squadra ha beneficiato dell’espulsione di un giocatore avversario:
Cagliari 11 volte, Brescia e Roma 9, Fiorentina, Lazio, Lecce, Livorno e Reggina 7, Milan, Chievo, Palermo e Sampdoria 6, Inter, Messina, Parma, Siena e Udinese 5, Atalanta 3, Juventus 2.

A proposito di questa ultima classifica l'avvocato Prioreschi ha chiesto ad Auricchio se non fosse più logico espellere un avversario "se un arbitro volesse favorire una squadra durante la partita…"
Auricchio: Sì, un po’ più evidente, diciamo… un po’ più pacchiana come cosa…
Avv. Prioreschi: Lei sa quante volte nel corso della stagione la Juve ha beneficiato dell’espulsione diretta durante la gara di un avversario… un giocatore avversario?
Auricchio: No, non lo so, ma ripeto, proprio per il dato che diceva Lei, e per quanto mi riguarda questo dato è meno significativo… della, come dire, perniciosità della diffida, rispetto al rosso diretto, no?
Avv. Prioreschi: Per lei sarà poco significativo…
PM Narducci: Lo dica, avvocato… non vede l’ora di dirlo… prego, avanti.
Avv. Prioreschi: Due volte, l'ultima della classifica.
PM Narducci: Ecco, così siamo tutti… soddisfatti.

Perché Auricchio dice che sarebbe stata "pacchiana come cosa"? Se non è pacchiano che il Cagliari abbia beneficiato di ben 11 avversari espulsi, perché sarebbe stato pacchiano se la Juventus ne avesse beneficiato, per esempio, 9 volte come la Roma o 6 come il Milan?

Le classifiche mostrate sopra, ricordate da Prioreschi in aula, non mostrano una sola volta la Juventus primeggiare sulle altre squadre. E' logico che una presunta associazione a delinquere debba escogitare uno strumento come le ammonizioni mirate per non riuscire nemmeno a tener testa alla "potentissima" Atalanta, alla Reggina, al Brescia e ad altre squadre che sono messe meglio in tutte le classifiche elaborate?
Se avesse redatto queste analisi, Auricchio avrebbe dato uno strumento in più di valutazione ai pm, come bisogna anche dire che, per verificare la tenuta dell'ipotesi di Auricchio e delle dicerie del Meani, i pm Beatrice e Narducci, perché il "dominus" dell'indagine è sempre il pm, avrebbero potuto chiedere a chi investigava un'analisi più approfondita, per evitare il fastidio della "dotta esposizione" della difesa.
Interrogato come testimone dell'accusa, il 4 dicembre 2009, lo stesso Babini ammette che, alla prova dei numeri, le teorie di Meani sul potere Juve non reggevano e nega la relazione tra alcuni arbitri ritenuti "juventini" e ammonizioni preventive: dallo studio effettuato da lui, a volte capitava l'esatto opposto.

Luciano Moggi, accusato di aver escogitato questo "strumento", non solo ha conseguito gli impietosi risultati mostrati sopra ma, da capo dell'associazione, dovrebbe anche aver imposto, in modo autolesionistico, che lo strumento venisse adottato non per indebolire squadre di pari livello ma le squadre definite "piccole". Visto l'elenco degli squalificati, privo di nomi di rilievo, lo stesso Auricchio deve accontentarsi di scrivere: "Dall’analisi dell’intero campionato di calcio emerge che tale azione è stata soprattutto rivolta alle squadre provinciali allorquando queste dovevano affrontare la squadra della Juventus".
Prima della sfida scudetto Milan-Juventus, c'è un Fiorentina-Milan diretto dal camaleontico De Santis, l'arbitro che si dogana e sdogana alla velocità della luce, ritenuto uno dei promotori della cupola che, secondo l'accusa, si servirà di lui, subito dopo, per condizionare Lecce-Parma; ma un simile "sodale" non ammonisce nessuno dei tre diffidati del Milan: Seedorf, Nesta e Rui Costa, non carneadi.
De Santis è accusato di aver "fatto fuori" con ammonizioni mirate Petruzzi e Nastase, che saltano la partita con la Juve, e non ammonisce nemmeno uno dei tre milanisti?
E' la logica dove la lasciamo?

Inoltre, nel corso del suo controesame, l'avvocato Prioreschi ha messo a nudo un altro aspetto non analizzato da Auricchio: le assenze dei 25 calciatori squalificati hanno interessato 16 giornate di campionato della Juventus, 10 di questi calciatori sono stati squalificati per un'ammonizione inflitta da 5 arbitri che non sono indagati o imputati: Ayroldi (3), Trefoloni (3), Rosetti (2), Paparesta (1), Bergonzi (1); solo 15 calciatori in diffida sono stati ammoniti da 6 arbitri indagati: Racalbuto (4), De Santis (4), Bertini (4), Gabriele (1), Dondarini (1), Dattilo (1).
Su 15 calciatori gli arbitri "fidi del sodalizio moggiano" provocano la squalifica di ben 5 giocatori di squadre ritenute dall'accusa "amiche" di Moggi: Racalbuto ammonisce Mesto, e De Santis Balestri e Bonazzoli della Reggina; Bertini ammonisce Aronica e Coppola del Messina.
C'è più di qualcosa che non torna, pur fermandoci ad un lavoro "tabellare" simile a quello, più grossolano, fatto da Auricchio solo sulla Juventus, e senza considerare che le sanzioni inflitte da un arbitro avrebbero quantomeno dovuto essere valutate da una consulenza esperta.

Ma per Auricchio bastavano le intercettazioni, e del resto il pm Narducci in una precedente udienza aveva detto "più prove delle intercettazioni!". Però si dà il caso che la diceria sulle ammonizioni "mirate" non emerga nel dialogo di persone super partes, ma dal principale avversario della Juve e da assistenti non proprio imparziali, ad ascoltare certe telefonate, quando non tifosi del Milan. Ma Meani è un dirigente e gli altri degli assistenti, dice Auricchio, quindi i loro sono pareri da addetti ai lavori da tenere in considerazione.
Auricchio dovrebbe spiegare perché, allora, non ha tenuto in considerazione i pareri di altri addetti al lavori, addirittura anche quelli di Collina, che discolpano loro colleghi per decisioni adottate e contestate dai pm in diversi capi di imputazione.

L'ipotesi delle "ammonizioni mirate", come Auricchio ha ribadito in aula, sarebbe provata da alcune telefonate. Ritorniamo all'inizio dell'articolo, alle motivazioni della sentenza De Gregorio per sapere su quali intercettazioni faccia affidamento l'accusa come prova dell'ipotesi sulle ammonizioni mirate.
Il giudice De Gregorio scrive: "In proposito alcune conversazioni intercettate sono esplicative della proposizione accusatoria. Tra queste va riproposta quella di settembre 04 tra Giraudo e Moggi a proposito dell'arbitraggio in Udinese-Brescia che, se fosse stato 'più bravo' avrebbe 'dimezzato' (così Giraudo) la prima, in vista della partita con la Juve".
Questa telefonata, sbandierata dai media come se fosse avvenuta prima della partita è in effetti un discorso avvenuto dopo la partita e, a saperlo, avremmo registrato i discorsi che su quella partita si facevano un po' ovunque tra sportivi e identici alle parole usate da Moggi e Giraudo: se Dattilo avesse applicato il regolamento avrebbe dovuto espellere mezza squadra dell'Udinese e diversi giocatori del Brescia, perché dopo il gol di Mannini, con il portiere De Santis a terra, si scatenò una bolgia in campo. Chi segue un po' il calcio, e sembra che nessuno lo facesse nella squadra Off-side, sa bene che sono tantissime le dichiarazioni di addetti ai lavori che si dicono "contenti" se un avversario non può giocare contro di loro, perché pensano di trarne vantaggio. Poi magari subiscono la rete vincente dal sostituto dello squalificato. Dicono che Narducci sia tifoso del Bologna: neppure lui ha mai sentito questo tipo di dichiarazioni simili a quanto dicono Moggi e Giraudo in quella telefonata, presa da quelle effettuate dalla Procura di Torino?
L'assistente Camerota, nella sua deposizione del 23 novembre 2010, ha dichiarato che l'espulsione di Jankulovski l'ha decisa lui, che Dattilo non aveva notato un gesto violento del giocatore contro un avversario e che, dopo la sua segnalazione, l'arbitro non ha potuto fare altro che applicare il regolamento ed espellere Jankulovski.
Investigatori e pm non avevano ritenuto necessario interrogare Camerota. Che la segnalazione era stata dell'assistente, però, era riportato nel referto della partita.

Seconda telefonata "prova" dell'accusa, che De Gregorio cita: "La sera del 5 dicembre, dopo le partite, il giornalista Damascelli si riferì proprio alla partita menzionata da Moggi (Fiorentina-Bologna, ndr) e parlando con quest'ultimo, così commentò l'arbitraggio di De Santis... "De Santis ha fatto il delitto perfetto, c'abbiamo i tre difensori del Bologna fuori... squalificati tutti e tre..." e, alla domanda di Moggi su chi fossero i diffidati, rispose indicando i nomi dei giocatori ammoniti nel match...".
Ci sorprende davvero l'interpretazione che si vuole dare da sempre di questa telefonata. A parlare di delitto perfetto è Damascelli, Moggi non sapeva neppure chi erano i diffidati, ad essere contento e ad insistere è il tifoso Damascelli (che sbaglia pure, perché Gamberini non era diffidato), e Moggi si limita ad assecondarlo. Riportiamo il testo della telefonata (vds prog. 5738):
Damascelli: Oh, comunque De Santis ha fatto il delitto perfetto, eh?
Moggi: Che ha fatto?
Damascelli: ... eh, c’abbiamo i tre gio… i tre difensori del Bologna fuori, squalificati tutti e tre!
Moggi: ... ma... ma perché chi c’avevano loro diffidato?
Damascelli: Tutti e tre! Ehm, come si chiama: PETRUZZI, NASTASE e GAMBERINI!
Moggi: …Uhhh…
Damascelli: …non male, no?
Moggi: …eh, aho, …meno male, che ti devo dì?
Damascelli: …no, no, meglio.

Durante l'esame del teste Gamberini, l'avvocato Gallinelli evidenzia che il Bologna era arrivato a quella partita con ben 7 giocatori diffidati, e Gamberini ammette che Nastase e Petruzzi, all'epoca suoi compagni di squadra, "venivano sanzionati con una certa frequenza".

E chiudiamo con l'ultima telefonata, prova dell'accusa sulle ammonizioni "mirate", che merita un approfondimento. De Gregorio scrive: "Inoltre va segnalato il discorso del 3 dicembre 04 in cui Moggi parlava con tale Garufi col telefono sotto controllo e ricevette una telefonata sulla sua utenza riservata da un'altra utenza svizzera, attribuita all'arbitro Racalbuto; risultò, così, palese in questa occasione il contenuto del colloquio e nello stesso tempo si riscontrò un possibile uso delle utenze riservate....".

Sull'informativa è riportata così:
In particolare, il 3 dicembre 2004, alle ore 12,46 (vds prog. 8790 utenza 335/54…), a poche ore dai sorteggi arbitrali della14a giornata di andata, Luciano Moggi mentre parla con Silvana Garufi, riceve su un’altra utenza non monitorata, un’ulteriore telefonata, con interlocutore non identificato ma evidentemente arbitro, dalla quale emergono molteplici e precisi riferimenti tecnici, come le designazioni per la predetta giornata di campionato. Moggi riferiva all’interlocutore "... oh, la peggiore che ti poteva toccà, eh!... però tu fa la partita tua, regolare, eh? ... no, senza regalà niente a nessuno, con... con tranquillità perché qua a me mi serve per la... eh?... Ok!... DONDARINI (ndr arbitro di Juventus-Lazio)!... eh, ma a me quello che mi serve è... è... è FIORENTINA-BOLOGNA... in modo particolare... apposta!... il minimo... eh... eh... quello, quello mi serve in particolare e poi... ehm... ehm... mi serve... eh... il MILAN, di avanzare... ehm... ehm... nelle... nelle ammonizioni per far fare le diffide, insomma !...Vabbè Tanto comunque ne parliamo stasera poi!... oh, sentiamoci stasera, verso le 21,30 così 21,00-21,30!...Ok…”.

L'interlocutore "non identificato" diventa Racalbuto, secondo l'accusa, dopo l'attribuzione delle schede sim straniere ad opera del maresciallo Di Laroni. E' uno studio fatto dopo che Auricchio è stato mandato ad insegnare tecnica investigativa, un atto firmato da altri, ma Auricchio ne parla nella deposizione del 9 febbraio:
Auricchio: La conversazione intercettata è tra Moggi Luciano con Silvana Garufi. Nell’ambito della conversazione si registra una conversazione che successive attività investigative fanno ricondurre all’arbitro Racalbuto. Il, diciamo, l’argomento che è stato ritenuto di interesse è, leggo il testuale… quindi Moggi-Racalbuto ‘La peggiore che ti poteva toccà…’
PM Narducci: No, mi scusi, mi scusi…
Avv. Trofino: Non è Moggi-Racalbuto… E’ un’ambientale dove lei ritiene che sia Racalbuto. Tecnicamente…
Auricchio: Sì, sì…
Presidente Casoria: E allora, un momento. Pubblico Ministero, la vuole far sentire questa intercettazione?
Moggi (in sottofondo) : Sì, sì..
[...]
Auricchio: Il colloquio in mono, diciamo, si ascolta soltanto la conversazione telefonica del Moggi con l’altro interlocutore, diciamo, ha un interesse investigativo che abbiamo evidenziato. [...] La conversazione è ritenuta utile perché fa riferimento alla partita Fiorentina-Bologna, la partita Fiorentina-Bologna che si è giocata il turno precedente alla citata partita Bologna-Juventus. Il dato, che appare utile investigativamente ricordare, è che in quella sede l’arbitro dell’incontro, De Santis, dell’incontro Fiorentina-Bologna, ha ammonito due calciatori diffidati della difesa del Bologna, Petruzzi e Nastase, e in più ha fatto entrare in diffida Gamberini. Quindi, sostanzialmente il dato che noi abbiamo ritenuto utile investigativamente, tratto anche da quella conversazione che ho appena ricordato, è una sorta di, diciamo, strategia preventiva nel senso di... la squadra che successivamente si presentava a giocare con la Juventus c’arrivava tecnicamente con, diciamo, soggetti diffidati, espulsi, mancanti e squalificati.

Trascuriamo il criterio adottato per attribuire le sim perché non è farina del sacco di Auricchio che, quando ha coordinato l'operazione Off-side, sulle "straniere" non ha avvertito neppure la curiosità di interrogare De Cillis, un'anomalia che abbiamo analizzato nell'articolo "Sim svizzere, la principale stranezza investigativa". Trascuriamo anche, perché l'audio non è "pulito" e andrebbe verificato con un software idoneo, che al termine di quella telefonata a molti sembra di sentire un nome "Ciao Albe', ciao ciao ciao", e non c'erano arbitri che si chiamassero Alberto.



Secondo Di Laroni l'interlocutore è Racalbuto, ma le sue "attribuzioni" non sono a prova di bomba e sicure oltre ogni ragionevole dubbio, come ha evidenziato prima l'errata attribuzione della sim a Gianluca Paparesta e poi la deposizione dell'ingegner De Falco. Continueremo ad usare la logica, che stride con l'accusa:
1. Che senso ha esporre ciò che interessa in Fiorentina-Bologna, e che il Milan avanzi nelle ammonizioni, a chi arbitra Reggina-Brescia?
2. Di ammonire i giocatori del Milan, Moggi avrebbe dovuto far richiesta a Pieri, che arbitra i rossoneri a Parma, non a Racalbuto.

Pieri è ritenuto un arbitro della cupola, gli vengono attribuite delle sim svizzere, a Moggi interessa che il Milan avanzi con le ammonizioni, ma i fatti dimostrano che Pieri non "lavora" perché vengano realizzati i desideri di Moggi: Parma-Milan finisce 1-2, per Garlando della Gazzetta "Arbitro PIERI 6 - Peccati veniali, ma vede quello che si deve"; Pieri ammonisce un solo giocatore, Pisanu del Parma, e la "moviola" della Gazzetta scrive: "Nella ripresa, qualche dubbio per un intervento di Cafu su Gilardino al limite: per Pieri è tutto regolare. Una sola ammonizione, giustissima: il giallo è per Pisanu che, superato da Serginho, lo trattiene per la maglia".
Pieri, ritenuto un arbitro "affiliato", avrebbe potuto fischiare un rigore contro il Milan e non lo fa, come non ammonisce nessun milanista a due giornate da Juventus-Milan.
Inoltre, sempre a rigor di logica, se l'accusa ha considerato questa telefonata un pilastro per l'ipotesi delle ammonizioni mirate, non poteva non considerare che picconava l'ipotesi sui sorteggi truccati, perché non si comprende per quale motivo un'associazione criminale, che trucca il sorteggio, fa in modo che ad un suo "arbitro fido" tocchi la partita "peggiore".
Come è una bella picconata anche alla tesi che Moggi si dava da fare per le squadre "amiche": se l'interlocutore fosse Racalbuto, Moggi non gli chiede di favorire la squadra dell'amico Foti.
Racalbuto era in prima griglia (vedi comunicato FIGC), viene designato per Reggina-Brescia 1-3 (14a giornata), non certo la peggiore partita della giornata, e viene promosso dalla bibbia rosa di Auricchio, la Gazzetta: "Arbitro RACALBUTO 6 - Giudizi lineari, anche se un rigore su Tedesco ci potrebbe stare. Ammoniti: Tedesco per comportamento non regolamentare. Milanetto per comportamento non regolamentare".

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"Mama mama, me dijeron puta barata!"
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01/03/2011 18:25
 
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Processo di Napoli ....una merda inaccettabile

Ad alcuni di noi, oggi rileggendo la deposizione di Monti al Processo Calciopoli, è venuto da piangere.
Per tutti coloro che hanno la passione bianconera nelle vene, sentire da una persona dire certe cose a distanza di quattro anni ha fatto male, molto male e soprattutto pensare che certe persone hanno scritto per un giornale che pensavamo potesse essere imparziale.

Purtroppo è risultata l'ennesima prova di una farsa a senso unico. Ci è venuto da piangere pensando a quella squadra com'era forte.

Ci è venuto e ci viene da piangere pensando a quello che abbiamo provato nel 2006 quando leggevano e parlavano di retrocessione e come se la ridevano gli antijuventini su media e giornali. Oggi ci viene da piangere, ma lacrime di rabbia. Una rabbia forte, seria che non si sopirà facilmente.

Ci dicono di dimenticare Calciopoli, ma come facciamo? Quando si leggono certe cose, è impossibile stare sereni, vivendo con passione l'amore per la Juventus.

Ci viene veramente da piangere, ripensando a quello che hanno sofferto gli imputati ma gli stessi tifosi bianconeri.

Qualcuno si dovrebbe vergognare.....

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