00 20/09/2010 22:31
Arriva da Cuba e si fa strada grazie a internet un nuovo preparato che vanta effetti curativi anti-cancro. Nuovo, datato? Vecchio ma nuovo nell’entusiasmo di un passaparola che non conosce rallentamenti. Siamo forse di fronte a un nuovo caso Di Bella? Il farmaco è un estratto di veleno dello scorpione blu, si chiama Escozul ed è prodotto dalla Labiofam, un’azienda con sede a L’Avana. L’azienda produttrice sostiene di avere iniziato la fase 3 di valutazione clinica, ha un registro di tutti i pazienti trattati finora, parecchie migliaia, ma non ha pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. La maggior parte dei pazienti trattati sono americani, con tumori ai polmoni, seno, colon o cervello. Sarebbero 25 mila i pazienti che hanno dimostrato un miglioramento – riporta i dati il settimanale Salute del Corriere della Sera – in termine di remissione del tumore, aumento della sopravvivenza, diminuzione del dolore e remissione del tumore.
Staremo a vedere, sperando non sia l’ennesima speculazione che si gioca sulla speranza di persone malate e facilmente soggette a rincorrere ciò che promette effetti positivi sullo stato di salute, anche se talora non supportato da dati scientifici concreti e statisticamente significativi.
Ricordo però, che prodotti in fase 3 di sperimentazione, che quindi non hanno ancora percorso completamente l’iter che ogni farmaco deve obbligatoriamente percorrere per essere approvato, non possono essere oggetti di lucro. Non possono essere venduti. Chiaro?
Possono essere testati su volontari consenzienti, è vero, ma gratuitamente. Ricordo anche che una molecola ancora nuova, perdipiù in fase di studio, amplifica potenzialmente i pericoli ed i rischi legati al manifestarsi di possibili effetti di tossicità.
Al momento sono 50000 i cubani che sono stati trattati con Escozul, laddove sono comunque disponibili le tradizionali misure di lotta terapeutica quali radiazioni, chirurgia, chemioterapia, terapie farmacologiche convenzionali già sperimentate ed approvate.
Diverse sono le versioni. Chi supporta e sostiene con fermezza il prodotto, chi mostra certezze, che è orientato verso l’ennesima speculazione.
Io dico solo che un metodo di valutazione deve basarsi su numeri e statistiche oggettivi e provati. Ed è un obbligo morale sostenere le proprie posizioni su questi elementi. Anche le parole del giornalista cubano Mar Marin, nell’espriemere la propria opinione su Escozul, sono di difficile interpretazione quando sostiene che il Dr. Bordier ha curato il 40% delle persone dopo della chemio e dopo essere ricorso ad interventi chirurgici. Non si capisce se intende dire che fallite queste ultime misure citate, con il solo Escozul il 40% avrebbe ottenuto risultati positivi o se l’Escozul fosse stato usato come complemento a tali cure convenzionali.
Per onor di cronaca ThisIsCuba riporta questa notizia, ma precisa di mantenere l’assoluta neutralità e tenterà di approfondire questi contenuti e proclami, cercando di ottenere un’intervista da un esponente della casa distributrice.

Fonti:
1) www.escozul.info/
2) e-dott
3) www.cancerdecisions.com/



Escozul è la soluzione che sconfigge il cancro?

No, nel modo più assoluto. La proliferazione cellulare tipica della malattia, si manifesta in svariate modalità, località e con effetti e decorsi differenti. Non esiste e non esisterà mai una molecola con un attività farmacologica in grado di distruggere tutte le forme di cancro. Il progresso e lo sviluppo di svariate terapie saranno specifiche per ognuna di queste forme ed adattate a seconda del paziente, attraverso una attenta valutazione medica.

Cos’è Escozul quindi?

E’ un preparato di origine naturale che viene poi dispensato sotto forma di soluzione da diluire secondo le modalità indicate dall’oncologo, una volta valutate le condizioni del paziente. Il preparato viene distribuito per le sue proprietà terapeutiche. Il suo potere antinfiammatorio, analgesico e antitumorale (presunto) è utilizzato per migliorare la qualità della vita del paziente oncologico.

Come viene prodotto?

Escozul è un preparato naturale che viene ottenuto per lavorazione dell’estratto in soluzione acquosa della tossina del Rophalurus junceus.


In pratica è un veleno?

No, Escuzul non ha nessuna tossicità dimostrata anche se è proprio dalla tossina che viene ricavato. Il veleno della scorpione Rophalurus junceus, da cui si estrae l’Escozul, ha una DL50 (dose letale per il 50% della popolazione di cavie a cui viene somministrata in una sola volta) di 8 mg/kg, poco pericolosa rispetto alle altre specie.

Come si estrae la tossina?

Gli scorpioni catturati ed alimentati opportunamente rilasciano una piccola dose di veleno dietro stimolazione elettrica. Dopo una serie di estrazioni, vengono nuovamente rilasciati nel loro habitat naturale.

Come viene somministrato?

Generalmente la via di somministrazione è orale, sebbene possano essere utilizzate altre modalità per ottimizzare l’effetto dell’assorbimento del principio attivo. Tale assorbimento potrà anche vedere associata l’esigenza di modificare sensibilmente il proprio regime alimentare. La diluizione terapeutica il più delle volte risulta pari a 0,003 mg/l

Come deve essere conservato?

Il range di temperatura tra i 2 e gli 8 °C è quello consigliato, prima della diluizione. Questa modalità di conservazione permette al principio attivo di mantenere la propria efficacia sino alla data di scadenza.

E se il farmaco è scaduto?

L’assicurazione di qualità non garantisce che il farmaco mantenga le proprietà terapeutiche anche dopo la data di scadenza indicata. Pertanto sarà opportuno non assumere, come per ogni farmaco, la confezione scaduta.

E’ una novità?

No. E’ utilizzato a Cuba da lungo tempo. Era stato casualmente notato che chi era stato morso da Rophalurus junceus, o Scorpione azzurro (che in realtà è arancione), riscontrava dei benefici di rilievo in termini di dolori o stati infiammatori. Da qui un biologo di Guantanamo, il Dott. Misael Bordier ha scoperto le proprietà terapeutiche del veleno.

Da chi viene prodotto?

Escozul è preparato da Labiofar, una azienda statale cubana. E’ in tale sede che avviene la distribuzione del farmaco. LABIOFAM è la struttura autorizzata a produrlo dal Ministero della salute Pubblica di Cuba, dal Ministero della Scienza Tecnologia e dell’ambiente, dal Centro statale di controllo farmaceutico e dalla OCPI.
LABIOFAR E’ SITA IN: Avenida Independencia km. 16 1/2 Boyeros, Santiago de las Vegas Havana, Cuba
Telefono: +53 683 3188/683 2151.
Dra. Niudys Cruz Zamora Especialista Grupo Médico LABIOFAM 684-9661 labiofam@ceniai.inf.cu
Orario per le chiamate: dalle 10 am alle 2 pm.

Come posso sapere se la mia cartella clinica prevede l’utilizzo del farmaco per evitare un viaggio a vuota a Cuba?

Si può chiamare il numero sopraindicato e parlare con un referente medico cui chiedere se è possibile sottoporre la propria cartella medica. Una volta ottenuta la risposta, se affermativa, si può procedere alla partenza.

Ma Labiofar non può spedirmi il farmaco?

No


Lo posso reperire anche altrove?

Purtroppo si. Molti sono i produttori artigianali – come segnala il governo cubano – del medicinale, ma no assicurano alcun standard qualitativo pertanto l’utilizzo può risultare estremamente dannoso per l’uomo. Solo Labiofam assicura degli standard qualitativi elevati ed assicura la qualità del prodotto. Lo scorpione azzurro è una specie endemica di Cuba, uno dei paesi di maggior interesse mondiale per biodiversità. Lo scorpione si riproduce nella provincia orientale di Guantanamo e in quella occidentale di Matanzàs.

Il farmaco è sotto brevetto?

No, si tratta di una tossina naturale, pertanto non è possibile ottenere un brevetto. Questo può invece essere registrato se si riesce ad identificare, isolare, purificare e sintetizzare il prodotto. Ma il miscuglio proteico non è ancora stato completamente determinato e le ricerche in campo biotecnologico di Cuba e non, non sono ancora arrivati al raggiungimento dell’obiettivo.

Quanto costa?

Il preparato, Escozul, è gratuito.


Presenta tossicità?

Gli studi tossicologici effettuati non hanno mostrato reazioni avverse (AdR) associate. Non ha mostrato interferenza con altri trattamenti oncologici, bensì un miglioramento delle qualità della vita, attraverso i suoi effetti terapeutici.Gli studi sono stati fatti su oltre 70 mila pazienti, come comunicato dalla rivista cubana Granma nel 2003.


Qual è il percorso di studi effettuati?
Studio del veleno dello scorpione
- Studi preclinici
In vitro:
attività antiproliferativa
attività antitumorale
-Valutazione farmacotossicologica della tossina del Rophalurus junceus
Studi tossicologici
Studi farmacologici
Attività antiinfiammatoria
Attività analgesica
- Valutazione clinica


Come mai tutto questo interesse per escozul?

Dal 2004 attraverso i vari forum in rete iniziano a circolare in rete le proprietà di questo medicinale naturale. Vengono anche realizzati alcuni articoli per riviste importanti che raccolgono i dati accumulati, tra cui anche i benefici in termini antinfiammatori e analgesici.

E le vendite che trovo in internet allora?

In qualsiasi forma si presenti la vendita di Escozul, il risultato non cambia: si tratta di una truffa.

Ma Escozul può definirsi un farmaco?

Gli studi effettuati su Escozul, se confrontati con l’iter che la FDA e l’EMEA richiedono ad una molecola per diventare farmaco, risultano insufficienti. Gli studi standard, divisi in quattro fasi, sono un vero e proprio percorso ad ostacoli per le aziende farmaceutiche.
Per rendere l’idea solo una molecola ogni 10000 d’iniziale interesse farmacologico riesce a diventare farmaco. Tutte le altre vengono scartate in qualche fase di queste tappe obbligate, per un percorso di circa 12-15 anni. In tali fasi si verifica dapprima la dose letale, poi terapeutica su almeno due specie animali, poi si passa ad un attento monitoraggio su volontari sani, stabilendo solo alla fine la reale efficacia.
Poiché alcune reazioni avverse da farmaco, si manifestano anche a distanza di molti anni dalla somministrazione, si capisce la difficoltà in questi casi di collegare la reazione avversa (che può essere da lieve a mortale), all’utilizzo anni prima del farmaco stesso. Ecco perché non solo è importante l’efficacia del farmaco, ma anche e soprattutto la sicurezza.
Non è poi detto che un farmaco innocuo al topo sia tale anche per l’uomo. Questo perché il metabolismo differisce tra i due organismi. Ecco perché si testa almeno su due specie animali con metabolismo tra loro differente. Il fine ultimo è sempre quello di preservare la vita umana e limitarne la sofferenza o drammi, come fu per la talidomide, farmaco che provocò la malformazione gravissima degli arti (amelia e focomelia) nei neonati delle madri che assumevano il farmaco.
Pertanto escozul non può considerarsi un vero e proprio farmaco e soprattutto non può essere registrato come tale nei paesi soggetti alla documentazione regolatoria di FDA ed EMEA o altre aziende regolatorie internazionali. Oltre agli studi ed al relativo dossier in linea con quanto richiesto per ottenere l’AIC (autorizzazione immissione in commercio), la produzione deve sottostare a precise regole GxP, che assicurano la qualità produttiva al fine di rendere minima la possibilità di difetti di fabbricazione.

Qual è l’opinione degli scienziati della comunità internazionale su tale prodotto?

Il farmaco non pare essere responsabile di effetti collaterali. Per questo motivo molti oncologi non vietano di associarlo alla terapia tradizionale, che va comunque proseguita, sempre secondo le indicazioni.

Quindi, per procurarmelo devo andare a Cuba?

Si, presso la sede Labiofar. Per il rilascio, è necessaria lo studio della storia clinica del paziente, che pertanto dovrà portare tutta la documentazione medica e tutti i vari esami effettuati atti a determinare lo stato attuale. Se il paziente presenta condizioni cliniche incompatibili con il viaggio, il farmaco potrà essere consegnato ai familiari stretti. In realtà si è visto che il farmaco viene consegnato anche ad amici o conoscenti che presentano la cartella clinica del paziente interessato, ma questa “abitudine” non è comunque presente tra le linee guida che regolano la consegna. Viste le modalità di conservazione è necessario portare con sé una borsa frigo, in modo da tenere refrigerato il farmaco.

Posso reperire il farmaco per più pazienti se vado a Cuba con le loro cartelle cliniche?

Ci sono pareri contrastanti al momento. Secondo il regolamento solo ai parenti stretti (oltre ovviamente allo stesso interessato) può essere consegnato il farmaco. Ma alla trasmissione televisive “Le Iene” e in molti casi è avvenuto il contrario. Cercheremo di fare chiarezza sulla questione, sentendo direttamente la Labiofar.

Com’è fatto il documento originale per richiedere Escozul?
Ecco un fac-simile





Dove reperire altri link informativi ufficiali utili?


www.labiofam.cu
studio effettuato da DrC. Jorge A. Bergado (CIREN) Evaluación de la toxicidad in vitro del veneno del alacrán Rophalurus junceus a través de un ensayo celular. Studio pubblicato sulla rivista cubana de investigacion biomedica

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