Il dissidente cubano Guillermo Farinas, in sciopero della fame e della sete da 15 giorni nella sua casa di Santa Clara, è stato ricoverato nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale provinciale "Arnaldo Milian Castro", dopo aver perso conoscenza per qualche istante. «Ha perso conoscenza a causa di una crisi di ipoglicemia. È stato trasportato in auto all’ospedale provinciale» di Santa Clara (270 chilometri ad est dell’Avana), ha riferito per telefono il suo «portavoce», Lisset Zamora.
Il suo stato di salute è stato definito «grave» al momento del ricovero, da fonti ospedaliere. La madre di Farinas, Alicia Hernandez, al suo fianco in ospedale, ha affermato ieri sera che il figlio era sotto flebo, in uno stato «cosciente e stabile». Guillermo Farinas, giornalista 48enne, chiede la liberazione di 26 prigionieri politici malati. Ha iniziato lo sciopero della fame dopo la morte del prigioniero politico Orlando Zapata, 42 anni, deceduto dopo una protesta durata due mesi e mezzo.
Fariñas ha ringraziato i medici che lo stanno curando con professionalità e umanità, ma ha aggiunto che non intende abbandonare il suo sciopero della fame. I medici non erano presenti quando il giornalista ha avuto il collasso ed è svenuto. Fariñas ha scontato oltre undici anni di carcere e ha già fatto 23 scioperi della fame dal 1995, uno di sei mesi nel 2006 per protestare contro le restrizioni a Internet dei cubani, ma alla fine fu ricoverato in ospedale e alimentato per via endovenosa. Il Parlamento Europeo oggi ha condannato a larga maggioranza la morte di Zapata e ha chiesto al generale Raúl Castro l’immediata liberazione di tutti i prigionieri politici.
Yoani Sánchez si è recata all’ospedale di Santa Clara per portare conforto al giornalista, ma non ha potuto vederlo perché è stato ricoverato in terapia intensiva e la sola visita ammessa è quella della madre. Yoani è a casa del dissidente e da là ci aggiorna sulle ultime novità tramite Twitter. L’ingegner Félix Antonio Bonne Carcassés, ex professore titolare della Facoltà di Ingegneria Elettrica in visita a casa del giornalista indipendente, ha detto: “Se muore Coco Fariñas prenderò il suo posto nello sciopero della fame fino alle ultime conseguenze. La protesta cittadina non si fermerà”. Il coraggio dei giornalisti indipendenti sta mettendo in crisi il regime di Castro e anche le coscienze dei fiancheggiatori sparsi in tutto il mondo che non sanno più cosa inventare per giustificare comportamenti aberranti.