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Medici nordamericani lavorano negli ospedali cubani di Haiti

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2010 11:56
06/02/2010 11:56
 
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Di Leticia Martínez Hernández - Da Granma Internacional
Sono appena giunti nell’ospedale da campo di Croaix des Buquet sette giovani medici che provengono dagli Stati Uniti e vogliono condividere con i loro fratelli cubani gli aiuti per il sofferente popolo di Haiti.


Le dottoresse nordamericane laureate nella ELAM sono giunte per condividere gli aiuti, con i cubani, in Haiti.
“Stiamo convalidando le nostre lauree, ma sentiamola necessità di stare qui e per ora tralasciamo il resto per dire presente”, hanno detto ed hanno cominciato ad assistere i pazienti haitiani.

A nome di tutti parla Elsie Walter, che spiega che hanno studiato nella Scuola Latinoamericana di Medicina in Cuba.

Cinque sono di New York, e due della California. Sono stati convocati dal reverendo Lucius Walker, e non hanno avuto dubbi nell’accettare.

“Eravamo molti a voler venire qui, ma considerando le responsabilità che abbiamo anche là, per ora siamo venuti qui in sette. Altri pensano d’incorporarsi dopo, perchè sappiamo che la brigata della sanità cubana starà qui per parecchio tempo.

Questo primo gruppo resterà ad Haiti per un mese, in questo ospedale di Cuba dove sono stati assistiti già 3.590 pazienti e condivideranno con loro la vita da accampamento.


Nell’ospedale dove lavoreranno da oggi le dottoresse nordamericane, sono stati assistiti 3590 pazienti.
L’ortopedico William Álvarez, direttore del centro, ha spiegato che l’idea d’inserirli nelle attività dell’ospedale ed in quelle del terreno, come nelle consultazioni, si farà in forma progressiva. La maggior preoccupazione delle dottoresse è che non conoscono il creolo, ma in questo aiutano gli studenti haitiani che studiano in Cuba ed ora si trovano in Haiti.

I giovani nordamericani laureati nella ELAM sono giunti con i loro moduli di acqua e di alimenti, ma li hanno sommati alle riserve dell’ospedale. Inoltre hanno portato zaini pieni di medicinali che hanno immediatamente donato e si sono inseriti molto bene nel gruppo dei cubani.

“Indiscutibilmente sono un grande appoggio, ha detto il medico cubano e sono anche una responsabilità, perchè siamo responsabili della loro preparazione e si trovano in uno scenario mai visto prima. Non avevano mai dovuto affrontare malattie come il Chagas o la Leishmaniasi”.

Elsie commenta che condivideranno tutto come hanno appreso nella ELAM.

“Per questo non abbiamo problemi nel dormire sotto le tende da campo o a lavorare a qualsiasi ora. L’esperienza è fantastica e ci hanno trattato molto bene con questa grande ospitalità. Ci sentiamo privilegiati per essere qui! Grazie a Cuba, che ci ha aperto le porte come sempre”.

Hélice ha detto che tutti loro stanno affrontando gli esami per convalidare il titolo di laurea (gli USA non riconoscono le lauree cubane NdR) e che la forma di valutare nel suo paese è deferente, ma che sono preparate per affrontarlo.

Parlano così queste ragazze formate a Cuba che si sommano ai medici cubani per continuare a salvare vite in Haiti.

Quando cominceranno le visite, oggi, i pazienti incontreranno nuove facce, ma senza dubbi l’attenzione sarà sempre la stessa (Traduzione Granma Int.)
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