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A LABBRA NUDE

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2010 13:13
21/09/2008 23:45
 
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A labbra nude e' un libro uscito nel 1995 di Danilo Manera,un racconto sulla Cuba del periodo especial e di un giornalista,uno scrittore che partito con l'idea di fare un reportage neutro si ritrova coinvolto anche...affettivamente.

Riporto l'ultimo capitolo,riscrivendolo a puntate nei ritagli di tempo,e' un pezzo che ho sempre amato molto.

Una passione che condivido con voi.



Sopra all'Avana si e' scatenata a notte fonda una immane tempesta elettrica che illumina dall'interno grosse nuvolone rigonfie.

Sembrano delle sfere con dentro una madonnina o un monumento che,rivoltate,s'innevano,e alcune si accendono.

Oya' impetuosa regina della scintilla,dei temporali e dei venti,preme sulla citta' senza mai sfiorarla..

La investe con l'eccitazione di una vollutta trattenuta.

Sono lampi senza tuoni,bagliori di gelosia per Chango',che guardo come un film muto,come prove di effetti speciali.

Nell'Avana vecchia le luci sono rare e diseguali,salvo i parallelepipedi degli alberghi,che si stagliano come inghirlandate oasi verticali.

E sulla pelle della citta' restano le chiazze oscure degli apagones.

Le vie sono rischiarate a stento da fiochi fanali di biciclette,anche se molte non hanno nemmeno il fanale e solo i raggi delle loro ruote saettano timidi quando passano nei pressi di una lampadina portata in un cortile con un filo,con la gente attorno e una siepe di ibisco accanto.

Aggayu' Sola',il gigante patrono dell'Avana e dei viandanti mi ha condotto fin su questo tetto lungo un tragitto che non saprei ricostruire.

Sono entrato con Maday in quello che da fuori appariva un palazzone decrepito e abbiamo attraversato un dedalo di passaggi che immettono a una serie di stanze disadorne e calde,tra cunicoli di muretti di cemento,grate,bugigattoli.fumi di cucine,biciclette appese e lucchettate ,pezzi di motori,uno che mangia le solite cose seduto sulla soglia,un altro che dorme ignaro di tutto, un terzo vestito di stracci che si passa e si ripassa la mano sulla barba di vari giorni in un gesto sconfortato ,poi dei bambini bradi nonostante l'ora tarda,con addosso magliette rimediate chissa' come recanti la pubblicita' di sconosciuti prodotti di un altro mondo,dal cibo per gatti al fuoribordo,con tanto di numero di fax.

E in un cortiletto interno,incongruente come un apparizione,un grande cactus con fiori a coppa che spandono un fortissimo profumo di vaniglia
22/09/2008 00:05
 
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Salendo per le scale che occupano il minor spazio immaginabile,siamo arrivati alla fina nell'appartamento del cugino,e sopra ancora,alzando una botola,siamo sbucati in una piccola camera da letto,buia perche' William ci ha fatto arrivare l'acqua ma non ancora la corrente e costruita senza tanti scrupoli sul tetto,ingombro di depositi d'acqua e ciarpame vario messo li' casomai servisse,ma anche spalancato sullo spettacolo soprannaturale di quel cielo turbolento e di quei lampi inoffensivi,che sembrano sbalzare la notte e la citta' al riparo dal tempo.

Mentre sto' col naso per aria affacciato al finestrone e penso che su questo pianeta non c'e' gran che di meglio di una notte all'Avana,ammesso che l'Avana si trovi su questo pianeta,sento venire dalla cameretta la voce di Silvio Rodriguez in una vecchia scontata canzone.

"Vivo en un pais libre
cual solamente puede ser libre
en esta tierra en esto instante
y soy feliz porque' soy gigante"

Mi volto e nella barcollante semioscurita' ocra di una candela c'e' Maday con una collanina di pezzetti d'ambra,conchiglie paglierine e conterie gialle e un ventaglio dorato che le smuove i capelli neri.

I segni di Ochun mandano tenui luccichii quando incrociano uno scarto della fiammella.

Il resto e' il buio sulla sua pelle nuda e sulle sue labbra chiuse.

"Amo una mujer clara
que amo y me ama,sin pedir nada
o casi nada,que no es lo mismo
pero' es igual"

Che Orula signore della saggezza e della divinazione,vada a farsi un giro sul Malecon.

Non voglio piu' capire,ne' scrutare il futuro.

Voglio fare naufragio su quest'isola e sul silenzio di quella bocca.

CONTINUA
22/09/2008 16:36
 
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Viene sempre l'ora del ritorno.

E' il patto segreto che rende il viaggio cosi' incantevole e cosi' inutile,imprescindibile e velleitario insieme.

E' l'ombra che la partenza si trascina dietro fin dall'inizio e che ne definisce i tratti; e' il suo prematuro fantasma ed esecutore testamentario,la sua ridicola assicurazione sulla vita.

Dietro,nell'intercapedine che garantisce a quella vita la tenuta stagna,rimane quanto ha attraversato la sfera del tuo possibile,e ti scopri in effetti percorso dalla meta del viaggio e da quanti hai incontrato lungo il cammino.

Tra poco io non saro' piu' qui' e Yox caracollera' ancora tra le percussioni improprie e astronavi immaginarie; Diego Ulises comparira' nella penombra multicolore della megadiscoteca avanese Ache' con la sua nuova preda, fino a che' una non lo mostrera' orgogliosa in qualche salotto di Citta' del Messico o di Madrid; Zulaima Daspaigne chiedera' balbettando a Ochosi,figlio di Yemaya' di proteggere lei e le sue amiche della fiana; a Sabanilla qualche adulto,uscendo dalla bottega di Don Gumersindo,si pavoneggera' con la sua capigliatura brillante di lozioni,laccata e profumata e qualche bambino spezzera' allegramente la punta della matita nella classe di Maday,perche' all'Avana ho messo insieme un pacco di lapis,gomme,quaderni e libri per l'infanzia e un altro di prodotti da parrucchiera,pur sapendo che non risolvono un bel niente.

A Cuba ho trovato in tanti la mia stessa devozione per l'amicizia.

Non ho mai conosciuto un popolo con cui si comunichi cosi' bene,sia con chi se ne andrebbe non importa dove, sia con chi non cambierebbe la propria isola per nessun posto al mondo.

Ho imparato ad amare Cuba e i cubani per quanto hanno di straordinario,senza nascondermene i limiti e le disgrazie

CONTINUA
06/07/2010 15:59
 
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Gran bel libro che mi sento di consigliare.
10/11/2010 10:52
 
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Post: 229
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:86286772=aston villa, 21/09/2008 23.45][G]A labbra nude e' un libro uscito nel 1995 di Danilo Manera,un racconto sulla Cuba del periodo especial e di un giornalista,uno scrittore che partito con l'idea di fare un reportage neutro si ritrova coinvolto anche...affettivamente.

Riporto l'ultimo capitolo,riscrivendolo a puntate nei ritagli di tempo,e' un pezzo che ho sempre amato molto.

Una passione che condivido con voi.[/G]


Sopra all'Avana si e' scatenata a notte fonda una immane tempesta elettrica che illumina dall'interno grosse nuvolone rigonfie.

Sembrano delle sfere con dentro una madonnina o un monumento che,rivoltate,s'innevano,e alcune si accendono.

Oya' impetuosa regina della scintilla,dei temporali e dei venti,preme sulla citta' senza mai sfiorarla..

La investe con l'eccitazione di una vollutta trattenuta.

Sono lampi senza tuoni,bagliori di gelosia per Chango',che guardo come un film muto,come prove di effetti speciali.

Nell'Avana vecchia le luci sono rare e diseguali,salvo i parallelepipedi degli alberghi,che si stagliano come inghirlandate oasi verticali.

E sulla pelle della citta' restano le chiazze oscure degli apagones.

Le vie sono rischiarate a stento da fiochi fanali di biciclette,anche se molte non hanno nemmeno il fanale e solo i raggi delle loro ruote saettano timidi quando passano nei pressi di una lampadina portata in un cortile con un filo,con la gente attorno e una siepe di ibisco accanto.

Aggayu' Sola',il gigante patrono dell'Avana e dei viandanti mi ha condotto fin su questo tetto lungo un tragitto che non saprei ricostruire.

Sono entrato con Maday in quello che da fuori appariva un palazzone decrepito e abbiamo attraversato un dedalo di passaggi che immettono a una serie di stanze disadorne e calde,tra cunicoli di muretti di cemento,grate,bugigattoli.fumi di cucine,biciclette appese e lucchettate ,pezzi di motori,uno che mangia le solite cose seduto sulla soglia,un altro che dorme ignaro di tutto, un terzo vestito di stracci che si passa e si ripassa la mano sulla barba di vari giorni in un gesto sconfortato ,poi dei bambini bradi nonostante l'ora tarda,con addosso magliette rimediate chissa' come recanti la pubblicita' di sconosciuti prodotti di un altro mondo,dal cibo per gatti al fuoribordo,con tanto di numero di fax.

E in un cortiletto interno,incongruente come un apparizione,un grande cactus con fiori a coppa che spandono un fortissimo profumo di vaniglia[/QUOTE][/POSTQUOTE]
consiglio tutti i libri di manera su cuba.
10/11/2010 13:13
 
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Post: 16.211
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Re: Re:
gralillo, 10/11/2010 10.52:


consiglio tutti i libri di manera su cuba.



Scusa Gralillo ma non si capisce un acca del tuo intervento. Spiegati meglio per cortesia. [SM=x1272152]



Gli uomini buoni vanno in Paradiso, quelli cattivi a Patong
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