00 09/03/2010 08:30
Ieri sera facendo zapping su SKY ho beccato un interessante programma su CURRENT che trattava l'argomento.
La trama è trita e ritrita, quasi banale: molte donne europee volano in massa verso il Gambia, nuova meta per vacanze un po' particolari. Dappertutto, sulle spiagge, nei bar e nelle discoteche locali si accompagnano a ragazzi del luogo, molto più giovani di loro.

Fin qui nulla di eclatante, forse semplicemente la trasposizione al femminile di ciò che fanno molti uomini in Tha, a Cuba etc etc.

Eppure una contraddizione mi ha davvero colpito.

Le interviste fatte ad alcune di loro rivelavano l'assurda presunzione delle intervistate che da una parte dichiaravano di fare
una cosa giusta, che si meritavano dopo una vita dedicata ai figli e al lavoro, dall'altra l'assurda ipocrisia di affermare di essere lì
per il clima, per il mare, per il cibo e la vita all'aria aperta e che la loro scelta di frequentare ragazzi neri del posto sia solo incidentale.

Un incidente di percorso, insomma.

Una di loro alla domanda "perché è qui in Gambia?" ha risposto "perché ero stufa del freddo di Amsterdam".

Personalmente non ho nulla in contrario sul fatto che uomini o donne facciano scelte differenti e che decidano di spassarsela,
ma la cosa che mi fa imbestialire è l'ipocrisia di queste signore che magari giudicano dei maiali gli uomini che vanno all'estero
in cerca di emozioni e poi loro stesse fanno lo stesso o peggio cercando di convincere persino loro stesse
che è una cosa giusta e sacrosanta.


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Gli uomini buoni vanno in Paradiso, quelli cattivi a Patong