00 14/09/2008 19:23
Peggio, per il Milan, non poteva andare: seconda sconfitta consecutiva in campionato. La squadra rossonera ha perso 2 a 0 sul campo del Genoa. La seconda giornata ha invece proiettato Lazio e Atalanta al comando della classifica a punteggio pieno. Ottima prova della squadra di Delio Rossi che, dopo la vittoria sul Cagliari, grazie a una splendida rete, la terza in campionato, dell'argentino Zarate e al gol, anche questo di pregevole fattura di Goran Pandev, ha avuto la meglio per 2-0 di un'attenta Sampdoria, con Cassano che ha però inciso poco sulla sfida. L'Atalanta conquista, invece, i tre punti a Bologna. I nerazzurri si impongono 1-0 grazie alla rete di Guarente nel primo tempo. Vittorie importanti anche per il Lecce che ha superato, 2-0, il Chievo con una rete ad inizio ripresa di Caserta ed il raddoppio di Castillo, appena entrato in campo; e il Siena che si è imposto, sempre 2-0, sul Cagliari con una rete di Calaiò ed il raddoppio di Ghezzal. Pareggio per 1-1 tra Reggina e Torino con i gol di Amoroso e l'autorete di Di Loreto.

MILAN IN AFFANO - E' rimasto solo il Cagliari a condividere l'ultimo posto in classifica con i rossoneri, che dopo due sole giornate devono già confrontarsi con la parola "crisi". La sconfitta per 2-0 sul campo del Genoa è più di un campanello d'allarme per Carlo Ancelotti. La squadra si muove poco e male, l'assortimento di assi non regala scintille. Il risultato premia la squadra migliore. Il Genoa è vivace e aggressivo, al contrario del Milan. I rossoblu provano ad innescare Diego Milito: l'argentino non lascia il segno come bomber ma si ricicla con successo come suggeritore. È suo l'assist che libera Sculli nell'area del Diavolo: Abbiati battuto, 1-0. I rossoneri "giochicchiano" in modo lento e impreciso, senza creare una vera occasione da gol. Kakà e Ronaldinho faticano a dialogare, Shevchenko non affonda. Il trio di Palloni d'oro sparisce nell'intervallo, quando Ancelotti prova a cambiare volto alla sua squadra. Fuori Ronaldinho e dentro Seedorf, fuori Shevchenko e dentro Borriello. L'attaccante italiano, ex di turno, prova a rendersi pericoloso ma sbatte contro Rubinho. Dall'altra parte si vede il solito Sculli. È lui al 59' a presentarsi davanti ad Abbiati: sinistro potente, il portiere respinge. La retroguardia del Milan accusa amnesie e regala troppo agli avversari. Al 64' ne approfitta Gasbarroni che scodella al centro un pallone da spingere in rete: nessuno arriva all'appuntamento col 2-0 e Zambrotta salva. Ancelotti cala l'ultima carta a disposizione e inserisce Pato. Al 70' il brasiliano manda subito un segnale con un colpo di testa che spedisce il pallone a fil di palo. All'83' il numero 7 ha una chance ancora più ghiotta ma non riesce a superare Rubinho. I tentativi disperati di Ambrosini e Zambrotta servono a poco, la benzina del Diavolo finisce. Il Genoa può affondare il colpo nel finale: Maldini stende Milito, rigore. E' lu stesso a segnare il 2-0, e il Milan esce in ginocchio in ginocchio.

GALLIANI: «ANCELOTTI RESTA» - Adriano Galliani, sul fatto che Ancelotti resti sulla panchina del Milan, comunque non ha dubbi e lo ribadisce: «Assolutamente sì, però non è che ve lo posso dire tutte le volte perchè diventa stucchevole. D'ora in poi non ve lo dirò più ma non è perché cambierò opinione: è l'ultima volta che ve lo dico. Certo che Ancelotti rimane in panchina». «Quali sono i rimedi? Lavorare e uscire da questo problema, se le Nazionali ce lo consentiranno... Adesso - prosegue Galliani - abbiamo tre settimane tutte per noi. Non è una scusante, ma finora il nostro campionato non è iniziato perchè non siamo mai riusciti a lavorare tutti insieme per gli impegni delle Nazionali».

LA RIMONTA DEL NAPOLI - Anche se le curve erano vuote il Napoli al San Paolo contro la Fiorentina ha fatto tutto quello che doveva fare. Finisce 2-1 per i partenopei, che vanno al riposo sotto di un gol (Mutu) e rimontano nella ripresa grazie ad Hamsik e all'ex viola Maggio. Un successo che proietta la squadra di Reja nelle parti alte della classifica con 4 punti. I viola restano invece fermi a un punto. Poche occasioni nella prima mezz'ora ma ritmi alti e alcuni spunti individuali interessanti. La retroguardia viola, senza l'infortunato Gamberini e con l'inedita coppia di centrali formata da Dainelli e Da Costa (preferito a Kroldrup), fa fatica a contenere l'estro di Ezequiel Lavezzi. Le emozioni vere, però, si concentrano tutte negli ultimi 10 minuti del primo tempo. Fra il 36' e il 37' tremano le traverse: Gilardino si procura una punizione dal limite e Mutu centra l'incrocio dei pali con un destro potente a giro; poi, sul capovolgimento di fronte, Frey compie un miracolo sulla prima conclusione da distanza ravvicinata di Hamsik e Lavezzi sul tap-in si divora un gol giá fatto limitandosi a pareggiare il conto dei legni. Lo spettacolo prosegue al 40' e questa volta la coppia d'assi viola non sbaglia: Gilardino ispira con uno splendido colpo di tacco l'incursione di Mutu (in posizione dubbia), il romeno di sinistro anticipa Iezzo e manda al riposo i suoi in vantaggio di un gol. Il match cambia volto nella ripresa: al 48' Lavezzi si fa perdonare il clamoroso errore del primo tempo seminando il panico sulla destra e pennellando al centro per il solito Hamsik, che pareggia anche il conto dei gol. Poi, al 71', i partenopei mettono la freccia: ennesima sgroppata di Vitale sulla sinistra e palla al centro, Da Costa prolunga e serve un involontario assist per Maggio che di testa punisce Frey. Prandelli, sotto di un gol, corre ai ripari: fuori uno stanco Mutu e dentro Osvaldo, dentro anche Pazzini per Montolivo. La Fiorentina aumenta la pressione e a -10 dal termine reclama per un sospetto contatto in area fra Cannavaro e Gilardino. Iezzo fa buona guardia su un'incornata di Pazzini (84') e si ripete su un secondo tentativo della punta viola cinque minuti più tardi. Forcing confuso della Fiorentina nei 2' di recupero, ma il risultato non cambia.

GLI ANTICIPI DEL SABATO - Anticipi nel segno dello spettacolo e dei grandi gol. Nel pomeriggio di sabato la Roma priva di Totti paga dazio a Palermo. Un super Miccoli, autore di una doppietta, stende i giallorossi, al secondo passo falso consecutivo dopo il pareggio ottenuto settimana scorsa in casa contro il Napoli. Primi punti ed esordio col botto per Ballardini, il tecnico rosanero scelto dal patron Zamparini per sostituire in panchina Colantuono.

INTER GRINTOSA - L'episodio chiave di San Siro è al 3' del secondo tempo, quando una lunga rimessa laterale di Maicon viene deviata di testa dal difensore catanese Terlizzi; la palla sbatte contro l'interno del palo prima che il portiere Bizzarri la blocci. Nemmeno i replay chiariscono se il pallone abbia o meno varcato interamente la linea.
Gara vivace e ricca di colpi di scena. Al 42' del primo tempo il vantaggio del Catania con Plasmati che gira di testa in rete un perfetto cross di Tedesco. Un minuto dopo il pareggio nerazzurro con la «trivela» di Quaresma, specialità del calciatore portoghese. Al 45' Muntari viene espulso dal direttore di gara per un manata in faccia a Tedesco (ammonito). Al 3' della ripresa Inter avanti nel punteggio con l'autorete-giallo di Terlizzi.


DOMINIO ROSANERO - Al «Renzo Barbera» i giallorossi partono forte e trovano il vantaggio all’8’ con gol di Julio Baptista (su assist di Okaka), ma poi è un dominio rosanero. Pareggio di Miccoli al 20’ con un gran tiro dalla distanza; Miccoli raddoppia al 56’ concretizzando al meglio una verticalizzazione di Simplicio che ruba palla a Pizarro a centrocampo e appoggia al fantasista salentino. Cavani al 72’ fissa il risultato. Da segnalare l’infortunio a Daniele De Rossi, costretto ad uscire dal campo al 38’ per una presunta contrattura al collo e sostituito da Brighi.