00 06/12/2007 19:42
Re: marchini e foggia la società Cagliari Calcio precisa
[La Cagliari Calcio S.p.a., preso atto delle notizie pubblicate in data odierna, dagli organi di stampa, relative ad una presunta lite tra i tesserati Davide Marchini e Pasquale Foggia, comunica quanto segue.
L’episodio citato dal calciatore Marchini, peraltro nell’ambito di un procedimento giustiziale avente oggetto ben diverso, non comprendendosi le reali finalità di tale divulgazione rispetto alla sede naturale, vede la società in posizione del tutto super partes, essendo, per di più, lo stesso episodio, stato collocato dal Marchini in un bar del centro città, fuori dal Centro Sportivo “Ercole Cellino”, ove la prima squadra svolge la propria attività, né è stato riferito ai dirigenti da alcun tesserato.
La Cagliari Calcio S.p.a., pertanto, non era al corrente, né poteva esserlo, della vicenda, non rispondendo al vero il fatto che “il preparatore atletico Sig. Maurizio Di Renzo evidentemente informava la società”.
In ogni caso, onde chiarire definitivamente la posizione del club, assolutamente estranea e non intrusiva nei rapporti personali dei propri tesserati, ciò a maggior ragione ove sia impegnato il coinvolgimento di non meglio generalizzati “amici”, nemmeno tesserati, si comunica che, qualora l’autorità giudiziaria accerti qualsivoglia responsabilità, i colpevoli saranno severamente perseguiti, anche sul piano disciplinare.
Sono inaccettabili, tuttavia, strumentalizzazioni tese a destabilizzare l’ambiente, ipotizzando coinvolgimenti o connivenze societarie, nonché a diffondere un’immagine distorta della squadra, specie in una fase della stagione in cui assumono fondamentale importanza la coesione e la serenità del gruppo di lavoro.
Quanto alle affermazioni del legale del Marchini, che, lo si ripete, esulano totalmente dalle contestazioni rivolte al calciatore della Cagliari Calcio S.p.a., oggetto di un procedimento arbitrale, si diffida chiunque dall’attribuire al club ruoli e/o comportamenti ad esso estranei, precisando sin d’ora che la società si tutelerà avanti agli organi competenti per il ristoro delle proprie ragioni e della propria immagine.