A chi lo dici Bebone, reduce da una pappata pantagruelica mi sto praticamente trascinando ormai privo di sensi.
La nostra ferrea tradizione per la cena della vigilia contempla le seguenti cosucce:
antipasto di tartufi di mare, vongoloni e ostriche, tortellini (ovviamente fatti dalla mamma, con ripieno segretissimo)
serviti in brodo misto di gallina e vitello, pescione gigantesco al forno - mai sotto i tre chili - mazzancolle saltate in padella,
triglie fritte, contornini leggeri come una piuma fatti dal babbo: olive infornate condite con olio extravergine nuovo nuovo,
buccia d'arancia e aglio, poi pomodorini secchi con sedano fresco, melanzane sotto sale, pesciolini marianati,
verdura fresca in pinzimonio, insalatina di campo, e per concludere i temibili "scacci" che altro non sono che il mix letale
di ogni sorta di frutta secca: datteri, noci, mandorle, nocciole, albicocche, pistacchi, castagne al fumo, mosciarelle, etc etc...
Ma come potrebbe mancare il colpo finale tirato in mezzo agli occhi dal panettone, dal pandoro, dal torrone bianco e nero e dai vari pan pepati e compagnia cantante?
Burp....