Ehi Raiola, sentito l'agente di Diego? "Mi VERGOGNO di essere un suo collega"
Duro botta e risposta tra i due angenti.
24/giu/2009 12.37.08
Le rivalità sono da sempre il sale del calcio, in qualsiasi forma. Anche se in ballo non ci sono due squadre, due tifoserie o due calciatori, come nel caso di Giacomo Petralito e Mino Raiola. Entrambi procuratori, entrambi con assistiti di lusso. Diego per il primo, Ibrahimovic per il secondo. I due sono stati protagonisti di un acceso botta e risposta per certi versi quasi inaspettato, sintomo del fatto che in tempo di mercato la tensione è molto alta in certi ambienti.
E' stato l'agente del neo-acquisto juventino ad affondare per primo: "Ma vi sembra possibile che io un giorno mi presenti a Secco o a Blanc dicendo che ho proposto Diego al Real Madrid? Oppure che io dica che se la Juve vuole parlare di Diego con un’altra società, deve prima venire da me? No, impossibile. Perché non è questo il modo di fare - si legge su 'Tuttosport' -. Cosa che invece sta accadendo con Raiola, Ibrahimovic e l’Inter". Poi si va sul personale: "
Questo danneggia la categoria, io mi vergogno di essere un collega di Raiola. Per come la vedo io, certi atteggiamenti significano mordere la mano di chi ti dà da mangiare".
"Ho sentito le ultime frasi di Raiola in compagnia di alcuni colleghi e direttori sportivi tedeschi e vi assicuro che anche loro erano increduli - ha proseguito Petralito -.
In Germania, uno così, non avrebbe modo di lavorare: i club tedeschi lo boicotterebbero. Anzi, lancio una provocazione. Lo dico chiaramente: per i prossimi 5 anni mi impegno a versare 5.000 euro ai settori giovanili delle società di serie A che non fanno affari con Raiola. Lo ripeto, uno così mette in cattiva luce la categoria: io, se fossi un calciatore, mi vergognerei di farmi rappresentare da uno così. Anche perché con certe frasi, dimostra di non conoscere le regole Fifa".
Poi la parola passa a Raiola, che si difende così: "Innanzitutto, io ho semplicemente detto che non aveva senso ipotizzare un Branca a Madrid per Zlatan. Semmai sarebbe stato il contrario: sarebbero stati gli spagnoli a venire a Milano. Anche perché altrimenti glieli porto io i compratori, senza che si scomodino". Visto che la questione è sfociata nel personale, l'agente di Ibra contrattacca: "Non capisco, comunqe, perché Petralito debba cercare di farsi pubblicità sfruttando il mio nome. Sono io, semmai, che non lo considero un mio collega: visto che certi talenti, come quelli che gestisco io, lui non li ha mai avuti. Il consiglio che posso dargli è di non farsi rodere dall’invidia".
E non è tutto: "Se invece l’obiettivo è quello di mettersi in buona luce con l’Inter, anziché attaccarmi faccia un bel regalo a Branca. Magari chieda a Moratti la procura per portare Ibrahimovic all’estero, così forse vedremo Zlatan in qualche squadra di serie B svizzera". Juventus-Inter, a confronto, pare una sfida tra vecchi amici...
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