Ci fanno una paura immonda ma ci affascinano. Ne siamo spaventati ma facciamo la fila al cinema per vedere le loro gesta. Questo è il grande paradosso dei serial killer, che sul grande schermo hanno sempre avuto una grande fortuna, e che altrettanta ne hanno portato ai loro interpreti. Basti pensare a Anthony Hopkins e al suo Hannibal Lecter, oppure al Norman Bates di Anthony Perkins: ruoli che proprio per la loro violenza incisiva sono rimasti impressi, come marchiati a fuoco, nell'immaginario collettivo. L'ultimo della lista è Stanley Tucci nel nuovo film di Peter Jackson, Amabili resti, in sala dal 12 febbraio: un'altra interpretazione memorabile, tanto che è già stata insignita di una nomination agli Academy Awards.
Non è facile quindi stilare una lista dei serial killer più indimenticabili della storia del cinema: il rischio è sempre quello di dimenticarsi qualcuno. E che questo qualcuno poi possa volersi vendicare nella modalità a lui più gradita. Ci ha provato per esempio il sito Pop Syndacate con una lista di ben 36 assassini seriali del grande schermo, dando il primo premio al Peter Lorre di M di Fritz Lang. E anche il Time ha provato a fare una top 10, guidata proprio dal dottor Lecter. Allo stesso modo, si è buttato nell'impresa anche il sito Movie Mobsters, per cui il primato va al Kevin Spacey di Se7en.
Impresa impossibile? Ecco i nostri 10 serial killer preferiti del grande schermo.
E sulla prima posizione, non possiamo che essere d'accordo con il Time. Inevitabile infatti che ci sia Hannibal in cima alla classifica. Nessun serial killer ha saputo violare e turbare l'immaginazione del pubblico come il personaggio di Thomas Harris, soprattutto ne Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme. Ma per ridare giustizia ai vinti, gli mettiamo accanto come co-pilota al secondo posto un rivale, forse persino più spaventoso: Francis Dolarhyde detto "Dente di Fata", che in Red Dragon ha il volto di Ralph Fiennes ma che nel bellissimo Manhunter di Michael Mann è interpretato da Tom Noonan.
A questo punto, intervengono i grandi classici. Due in particolare non possono mancare in questa classifica. Il primo è Peter Lorre nel film M - Il mostro di Dusseldorf, diretto da Fritz Lang nel 1931: un capostipite guardato sempre con grande rispetto da chiunque voglia raccontare la storia di un assassino vittima delle proprie pulsioni. E il secondo è il protagonista di un vero capolavoro del cinema britannico, ovvero L'occhio che uccide di Michael Powell. In cui il killer interpretato da Carl Boehm uccide le sue vittime utilizzando la lama nascosta nel cavalletto di una macchina da presa, filmandole nell'atto.
Al quinto posto non poteva che esserci Patrick Bateman, il serial killer nato dalla feroce penna di Bret Easton Ellis che trasforma in furia omicida la parabola dello yuppismo anni '80, e che ha preso corpo al cinema nel 2000 sotto le fascinose sembianze di Christian Bale: il film è ovviamente American Psycho. E al sesto posto, un altro indimenticabile assassino seriale: quello interpretato da Michael Rooker nel cult movie Henry: Pioggia di Sangue. Che molti spettatori italiani conoscono per essere stato, forse eccessivamente, maltrattato da Nanni Moretti in una celebre sequenza di Caro Diario.
Passando a cose meno serie, non sono molte le serial killer in gonnella nella storia del cinema americano: un'eccezione da recuperare a tutti i costi è quella di La signora ammazzatutti. In cui il geniale John Waters immagina una Kathleen Turner, casalinga ben più che disperata, che sfoga con efferati omicidi l'insofferenza verso la compiacenza piccolo borghese: un piccolo gioiello spesso dimenticato. A cui abbiamo appaiato, all'ottavo posto, la coppia di serial killer per eccellenza, Mickey e Mallory Knox. Ovvero Woody Harrelson e Juliette Lewis, i due protagonisti di Assassini nati di Oliver Stone.
Non abbiamo certo dimenticato John Doe, in realtà un nome che identifica "l'uomo qualunque": il killer di Se7en, tra i più noti thriller degli anni '90, interpretato da un fenomenale Kevin Spacey, che sceglie le sue vittime a seconda del vizio capitale di cui si sono rese colpevoli. Infine, a chiudere questa top 10 mettiamo, tutti insieme ex aequo per non far torto a nessuno, i tre protagonisti dell'horror seriale dagli anni '70 a oggi: Jason Voorhees di Venerdì 13, Freddie Kruger di Nightmare (in attesa del remake), e Michael Myers, il killer di Halloween di John Carpenter riportato in auge da Rob Zombie.
E chiudiamo questa inquietante lista con due personaggi televisivi: anche il piccolo schermo si è infatti confrontato più volte con il fascino malvagio di cui la figura del serial killer è rivestita, che ci piaccia o meno. Il primo è Bob, il misterioso uomo dai capelli lunghi che uccide le sue vittime possedendo il corpo e l'anima dei carnefici materiali, nella serie cult Twin Peaks di David Lynch e Mark Frost (e nel film-prequel Fuoco cammina con me). Il secondo è invece il vero protagonista di una delle serie tv più applaudite dalla critica negli ultimi anni, un serial killer che ha una regola ferrea: non potendo fare a meno di mietere vittime perché è nella sua stessa natura, uccide soltanto chi "se lo merita": il suo nome è Dexter Morgan.