Fino a quando tollerare tutto cio'?

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aston villa
00domenica 14 febbraio 2010 18:07
daiquiri
00venerdì 19 febbraio 2010 21:23
Ma come? I vostri amici negri, i valorosi zingari rom tanto cari a Moni Ovadia, i carissimi stupratori rumeni ed albanesi a cui le procure rosse si sono sempre opposte alla cacciata... Le stesse procure che si sono inventate solo 2000 udienze contro Berlusconi senza dimostrare mai nulla, facendo tanto per la causa. I cari amici rom di cui non si può parlar male perchè è reato, quelli che una deputata di Rifondazione voleva per legge mettere obbligatoriamente in ogni lista elettorale.
Beh potete sempre chiamare Travaglio a difendervi o il ricchione Santoro, quello con i capelli rosa imnposto alla tv dai compagni magistrati. Forse è meglio se richiamate gli americani a difendervi perchè questi dai negri sono capaci solo a prenderlo nel culo.
aston villa
00venerdì 19 febbraio 2010 22:19
Re:
daiquiri, 19/02/2010 21.23:

Ma come? I vostri amici negri, i valorosi zingari rom tanto cari a Moni Ovadia, i carissimi stupratori rumeni ed albanesi a cui le procure rosse si sono sempre opposte alla cacciata... Le stesse procure che si sono inventate solo 2000 udienze contro Berlusconi senza dimostrare mai nulla, facendo tanto per la causa. I cari amici rom di cui non si può parlar male perchè è reato, quelli che una deputata di Rifondazione voleva per legge mettere obbligatoriamente in ogni lista elettorale.
Beh potete sempre chiamare Travaglio a difendervi o il ricchione Santoro, quello con i capelli rosa imnposto alla tv dai compagni magistrati. Forse è meglio se richiamate gli americani a difendervi perchè questi dai negri sono capaci solo a prenderlo nel culo.



Posso rispondere solo per me.

Ho 2 amici negri e vivono a Cuba.

Moni Ovadia non so chi sia.

Fosse per me rumeni e albanesi sarebbero ancora sotto Ceausescu e Hoxa.

Mai votato ne' stato vicino a Rifondazione

Fra Travaglio,Santoro e Fede e Vespa preferiro' sempre i primi 2 anche se la faziosita' mi piace poco.

Quella degli americani non l'ho capita....sara' l'ora. [SM=x1594409]




aston villa
00sabato 20 febbraio 2010 10:48
«Nell’assegnazione degli appalti deve essere assicurata l’imparzialità delle procedure e la celerità delle stesse». Si è rivolto al mondo accademico aquilano il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno, ma la sua è una valutazione che interpreta una necessità di trasparenza e imparzialità che riguarda tutta la Penisola, dalla ricostruzione post-sisma alla questione dei grandi eventi.

«La capacità di un Paese di dimostrarsi realmente avanzato ed efficiente - ha detto Fini dal palco della tensostruttura di Farmindustria a Coppito (L’Aquila) - si misura anche con la capacità di realizzare le opere in tempi rapidi e sempre nel rispetto delle leggi». Questo perchè in uno Stato di diritto «le procedure non devono e non possono essere considerate come degli inutili orpelli da derogare fin troppo facilmente e chi gestisce risorse pubbliche deve sempre ricordarsi che agisce in nome e per conto della comunità». Starà alla magistratura, secondo Fini, la capacità di fare piena luce sulle vicende di questi giorni, ma non va comunque dimenticato il grande lavoro fatto all’Aquila dal sistema di Protezione civile.

«È moralmente doveroso - ha detto Fini facendo un riferimento indiretto all’inchiesta del G8 della Maddalena - ricordare, specie in queste giornate caratterizzate da gravi ipotesi di corruzione e di illegalità, su cui siamo certi saprà fare piena luce la magistratura, l’impegno e l’abnegazione con cui le autorità provinciali e comunali, unitamente ai vertici e ai volontari della Protezione civile, dei Vigili del fuoco delle forze dell’ordine e della Croce rossa, hanno affrontato con grande prontezza e straordinaria efficacia, la gravissima emergenza, e hanno posto le basi per una pronta ricostruzione». Fini ha così proseguito: «L’Aquila riparte da qui, in una partita che si gioca tra l’esigenza di dare subito risposte abitative, attraverso i nuovi alloggi antisismici, senza dimenticare l’obiettivo principale che è la ricostruzione del centro storico, secondo un percorso di riqualificazione, alla cui elaborazione è chiamata l’università, con le sue facoltà tecniche e scientifiche. Un’esperienza che deve portare nuove normative sulla prevenzione antisismica». «Solo se sappiano vincere questa sfida - ha concluso Fini - potremo davvero dire che il sacrificio delle centinaia di vittime del 6 aprile non è stato vano».
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