Renault, l'interrogatorio di Piquet sr
Ecco alcuni brani presi dal verbale dell'interrogatorio di Nelson Piquet senior, avvenuto il 17 agosto scorso a Londra negli uffici dell'agenzia investigativa Quest, a partire dalle 2:35 pm. Le domande vengono poste da Martin Smith e Jake Marsh della Quest alla presenza dell'avvocato Patrick Garrison. L'interrogatorio è durato 54 minuti e 35 secondi. Piquet parla dell'incidente di Singapore e dei propri contatti con i protagonisti della vicenda.
L'incidente
Piquet: "...Ho visto l'incidente in tv. Mi sono detto: Dio, non posso crederci. E' impossibile. Questa è la merda che conoscete... Quello che ho fatto dopo la gara è stato chiamare Nelson. Lo chiamai alcune volte ma non mi rispose... c'era differenza di fuso orario con il Brasile... Per il giorno dopo e i due giorni successivi non sono riuscito a parlargli.
La telefonata
Piquet: "...Mi chiamò Felipe (Vargas, amico e confidente del figlio Nelson, ndr) disse che doveva raccontarmi una cosa incredibile. Disse: hanno convinto Nelson a fare un incidente per far vincere Alonso. Dissi: maledizione, no. Come è stato possibile? Dissi che non poteva essere possible... Volevo saltare su un aereo e andare lì... Mi calmai un po' e non feci nulla, due gare più tardi si sarebbe corso in Brasile".
Whiting
Piquet: "...Conosco qualcuno che era molto vicino... perché abbiamo vinto due campionati insieme e lui era mio capomeccanico... Divenne capo scrutinatore della Fia... Gli dissi: le corse stanno diventando una merda perché il ragazzo controlla tutto... Con Charlie (Whiting ndr) parlai in Brasile... gli chiesi cosa sarebbe potuto succedere a Nelson se tiravo fuori la storia. Disse che non lo sapeva. Gli risposi che se la cosa avesse avuto un effetto sulla corsa al Mondiale sarei stato obbligato a farlo ma in realtà non aveva questo effetto... Raccontai tutta la storia a Charlie. Mi disse: guarda che molti hanno dei dubbi perché la cosa è sembrata molto ben programmata... Non possiamo provare niente".
Nelsinho
Piquet: "In Brasile gli dissi (a Nelsinho ndr) che non mi piaceva che restasse in Renault. Gli dissi: puoi andare in una squadra più piccola ma prendi tu la decisione. Lui pensava che non fosse la cosa giusta per lui perché tutti i giornalisti brasiliani dicevano che la Renault lo stava cacciando... Flavio venne da me e mi fece questa proposta: non lo caccio via ma voglio un contratto (parola non comprensibile nella registrazione). Gli risposi che era impossibile... che gli stava rovinando la carriera... Gli dissi che comunque Nelson voleva rimanere con lui e che doveva promettermi che le due macchine sarebbero state uguali... Sarebbe stato facile perché a fine anno (2008 ndr) Alonso sarebbe andato alla Ferrari e Nelson sarebbe diventato il numero 1... Dovevamo partire dall'aeroporto alle 6, dopo la corsa, abbiamo chiuso il contratto in aeroporto...".
Ecclestone
Piquet: "In Ungheria... Bernie è venuto da me... io ero fuori di me... mi chiese che problema c'era tra Nelson e Flavio... Io dissi a Bernie... Gli raccontai tutta la storia... dissi che doveva conoscere la cosa peggiore e cioè che a Singapore (Briatore ndr) aveva convinto Nelson a provocare un incidente per permettere ad Alonso di vincere la corsa... Lui mi ha disse di non raccontarlo alla stampa. Gli chiesi: cosa devo fare. Mi rispose: fottilo...".
Mosley
Piquet: "...chiamai Max (Mosley), gli chiesi di parlare con me... ci incontrammo... gli parlai delle corse... del fatto di avere una persona che controlla tutto... Max rispose, vedo gente che me ne parla e Charlie (Whiting) mi ha già raccontato ma non possiamo provare niente a meno che qualcuno non venga da me con dei fatti"
Hamilton
Piquet: "Lasci che spieghi questo... l'anno in cui Hamilton ha vinto (in GP2, 2006 ndr) Nelson era meglio di lui... Nelson era molto meglio di lui, ma Hamilton era al primo anno mentre Nelson era al secondo anno in GP2".
Alonso
Piquet: "...senza dubbio (Alonso ndr) aveva la miglior macchina... Se mi chiede se Alonso conosceva cosa sarebbe accaduto in corsa (a Singapore ndr), rispondo assolutamente si, lo sapeva... Naturalmente, lo sapeva..."