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È stato ucciso la notte di Capodanno nel suo bar, quello che aveva gestito per una vita e che da tempo aveva passato alla figlia. Dei rapinatori lo hanno picchiato selvaggiamente e poi accoltellato otto volte, prima di fuggire con poche centinaia di euro in monetine e in biglietti da 5 euro. I valori, infatti, erano stati ritirati alla chiusura.
È accaduto la scorsa notte a Sant’Angelo Lodigiano, in piazza Vittorio Emanuele, una delle due più grandi della cittadina. Mario Girati, 75 anni, la vittima, era in pensione da anni ma in realtà la sua vita continuava a ruotare intorno al bar-tabacchi, il più grande di Sant’Angelo. L’anziano, dopo la chiusura, si fermava spesso nel locale, con la serranda alzata per metà e la porta chiusa a chiave, per rilassarsi un pò guardando la televisione e sfumacchiando qualche sigaretta, dato che in casa non gli era permesso.
Ieri sera, ancora una volta, l’uomo si è messo a guardare la tv, seduto a uno dei tavoli del locale. E proprio lì, intorno alle 4 di notte, lo hanno trovato la figlia e il genero, scesi nel bar dall’abitazione, che si trova nello stesso stabile, dopo che la moglie della vittima aveva chiamato la figlia, allarmata. Si era svegliata, infatti, ma nel letto il marito non c’era come le altre volte, quando silenziosamente tornava a casa dopocena e si metteva a dormire.
Girati era a terra, tra i tavolini, con i segni di un pesante pestaggio sul volto e otto ferite da coltello al torace. Chi lo ha colpito lo ha fatto senza timore di uccidere. Forse lo ha picchiato per farsi dire dove fosse il grosso dei valori, forse perchè ha reagito. Tutte le ipotesi, al momento, sono aperte perchè il delitto non ha avuto testimoni. Nemmeno la figlia e il marito si sono accorti di quello che stava accadendo di sotto dato che la morte, secondo il medico legale, risalirebbe a mezzanotte, quando i botti e le grida dei festeggiamenti per il Capodanno potrebbero aver coperto le sue invocazioni d’aiuto.
Le indagini, condotte dai carabinieri di Lodi, partono quindi dalle evidenze trovate sul luogo dell’assassinio e dai risultati scientifici, che saranno pronti a breve.
La vittima era incensurata e la situazione finanziaria dell’ attività apparentemente non risente di problemi. L’ipotesi più accreditata, quindi, è che qualcuno, magari con la scusa di un pacchetto di sigarette incastrato nel distributore automatico fuori dal bar-tabaccheria, si sia fatto aprire e poi lo abbia selvaggiamente aggredito.
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