«Sartorio resterà in cella a Cuba da innocente»

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Nessuna speranza per il vicentino in carcere a Cuba. «L'esito del processo è già segnato. Sappiamo che Luigi, sebbene sia innocente, rimarrà in cella ancora per molto, qualche anno, perché la giustizia farsa cubana funziona in questa maniera. Attendiamo l'esito del processo per metà mese, ma il secondo avvocato che abbiamo contattato ci ha già spiegato che la pena sarà compresa tra i 3 e gli 8 anni, perché per la magistratura cubana quello che conta è la confessione che Luigi ha reso, sebbene sotto tortura. Laggiù le cose funzionano così». Fabrizio P., l'amico che dal 2 luglio 2010 segue l'angosciante vicenda dell'ottico Luigi Sartorio, 44 anni, della città, arrestato per la morte violenta di una baby prostituta in un albergo di Bayano avvenuta ancora il 14 maggio, è sconfortato. Il vicentino, che ha un figlioletto a Cuba, sa che cosa l'attende.
Di recente, tra l'altro, si è appreso che l'autopsia ha chiarito che la 14enne squillo è morta per una crisi asmatica. Tuttavia, i festini a base di droga e sesso con minorenni bastano e avanzano a Cuba per infliggere pene molto elevate.
«Tutta la documentazione legalizzata dalle autorità italiane - spiega Fabrizio - dalla quale si ricava senza ombra di dubbio che Sartorio a metà maggio di un anno fa si trovava a Vicenza, dov'è stato sottoposto a un interrogatorio dalla guardia di finanza alla presenza del suo avvocato Alberto Maule, non è stata minimamente presa in considerazione. Per loro Sartorio è entrato clandestinamente a Cuba, come da lui confessato sotto tortura, ed ha partecipato al festino dov'è morta la ragazza. È pazzesco». «Ma queste dichiarazioni - prosegue - Luigi le ha fatte dopo quasi due settimane di torture e si può comprendere che non hanno alcun valore. Però a Cuba le cose vanno in questa maniera e Luigi è già preparato a un esito negativo. L'avvocato ci ha spiegato che Sartorio sarà raggiunto dal verdetto del tribunale che lo informerà della pena alla quale sarà condannato. Egli non potrà partecipare al processo e sappiamo già che il verdetto sarà di almeno 3 anni: tutto questo è assurdo».
L'inchiesta è stata conclusa da qualche settimana. La famiglia Sartorio si è rivolta a un secondo avvocato dopo che col primo non riesce più a parlare. «Stanno succedendo molte cose strane - dice Fabrizio -, ma tutte in linea purtroppo con un esito che appare scontato. A questo punto ci vorrebbe un miracolo». «Del resto, quando si dice che Cuba è un regime in cui non esiste la libertà - analizza l'amico fraterno di Luigi -, ci si riferisce proprio al fatto che il diritto è a disposizione del potere politico che lo esercita in maniera dispotica. Come si possa condannare un uomo per qualcosa che non ha commesso perché si trovava a migliaia di chilometri è un mistero. Parliamo quasi ogni giorno per telefono con Luigi ed è ovviamente giù di morale. È già trascorso un anno dal suo ingiusto arresto e le prospettive sono tutte negative».
I famigliari di Sartorio, dunque, sono pronti al peggio. Sanno che prima di riabbracciare il congiunto, attualmente detenuto nel penitenziario di Combinado dell'Est, passerà ancora molto tempo.