Grattacieli

YOANI SANCHEZ

L’edificio dove vivo è stato costruito quindici anni fa dalle stesse mani dei suoi primi abitanti. Questo blocco di quattordici piani, un enorme struttura in cemento di stile jugoslavo, è stato terminato dai suoi ultimi costruttori sotto la supervisione di tecnici sovietici. Una nuova idea chiamata “microbrigata” (1) aveva permesso - durante gli anni Settanta e Ottanta - a persone bisognose di una casa di edificarla in proprio. Erano i tempi dell’illusione e molti arrivarono a credere che questi edifici di dodici, diciotto e persino venti piani, avrebbero risolto i problemi abitativi del paese. Malgrado ciò, le necessità erano moltissime e le costruzioni procedevano così lentamente che i nuovi quartieri stile Europa dell’Est non furono in grado di risolvere la crisi degli alloggi. Quando noi primi inquilini ci siamo stabiliti qui - dopo aver messo mattoni e spalato cemento per sette anni - ci siamo sentiti gli ultimi beneficiari di un progetto urbanistico che è terminato contemporaneamente alla dissoluzione del blocco socialista.

Non si sono più costruiti edifici così alti, e persino il Ministero dell’Edilizia si è trasformato in un archivio di piani differiti e di sogni architettonici abortiti. Adesso chi ha problemi di spazio si adatta a dividere sale oppure edifica appartamenti improvvisati sui tetti. Nelle 144 famiglie che convivono in questo condominio i figli sono cresciuti, sono arrivati i nipoti e dove prima viveva una coppia con la sua prole, adesso trovano posto anche generi, nuore e suocere. Purtroppo la rigida struttura dell’immobile non permette di prolungare i balconi né di fare divisioni orizzontali chiamate popolarmente “griglie”, ma la creatività ha permesso di tirare fuori due abitazioni dove prima ce n’era una. Questi “grattacieli” hanno finito per trasformarsi nel simbolo di un’epoca passata e i bambini che scorrazzano per i corridoi a mala pena sanno che erano stati progettati come i vistosi immobili dove avrebbe abitato il mai realizzato “uomo nuovo”.

Di frottole alla gente il Regime ne ha raccontate troppe. Sotto il vessillo dell'ideologia si è sempre nascosto ben altro e chi ci ha rimesso negli anni è sempre stato il popolo.
Lo stesso popolo in nome del quale tutto sarebbe dovuto essere stato fatto ed ogni cosa ottenuta. Io più leggo è più provo rabbia e sconforto.

Io più leggo e più provo disprezzo per chi ogni volta tenta pure di difenderla questa ideologia.

Ora siamo tutti concordi nel dire che gli yankees ci hanno veramente rotto gli zibedei, che mica tanto peregrina la loro indole imperialista, e che nonostante gli dobbiamo essere debitori per vivere in una Europa che oggi è libera non è che questo debito deve durare in eterno.

Però che cazzo, questa schifosissima famiglia Castro il suo popolo l'ha incaprettato quasi con sadico piacere in tutti questi anni, rendendolo ebete a tal punto da non fargli più comprendere una pinga.

Sono incazzato in questi giorni, tolleratemi.

oiste, 01/06/2010 13.17:

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Io più leggo e più provo disprezzo per chi ogni volta tenta pure di difenderla questa ideologia.

Ora siamo tutti concordi nel dire che gli yankees ci hanno veramente rotto gli zibedei, che mica tanto peregrina la loro indole imperialista, e che nonostante gli dobbiamo essere debitori per vivere in una Europa che oggi è libera non è che questo debito deve durare in eterno.

Però che cazzo, questa schifosissima famiglia Castro il suo popolo l'ha incaprettato quasi con sadico piacere in tutti questi anni, rendendolo ebete a tal punto da non fargli più comprendere una pinga.

Sono incazzato in questi giorni, tolleratemi.

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Io sono incazzato nato, pensa se ti capisco.