musica:salsa y reggaeton

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el flaquito
00lunedì 11 dicembre 2006 17:05
In questa cartella mi piacerebbe postassimo le eventuali novita' musicali in arrivo dalla isla grande.....
aston villa
00lunedì 11 dicembre 2006 19:42
Re:

Scritto da: el flaquito 11/12/2006 17.05
In questa cartella mi piacerebbe postassimo le eventuali novita' musicali in arrivo dalla isla grande.....



Perfetto, ho accorpato un po' di cose per non fare le solite cartelle quasi disabitate,ci sara' magari un po' di casino ma sara' casino positivo.
elsonero3
00martedì 12 dicembre 2006 09:13
Hola compañeros

me gusta la idea...........vorrà dire che al prossimo viaggio in Santiago faremo anche una "incursione"....... musicale jajajaj [SM=g27828]
el flaquito
00martedì 12 dicembre 2006 18:47
Motivi del Son

Le coordinate del suo cammino
caraibico ed universale
di Radames Giro


Il Son cubano, così come lo conosciamo, è un corpo definito e complesso, tanto nella sua espressione musicale come in quella letteraria e ballabile. In generale si definì e crebbe con l'entrata nel genere dei ritmi africani, che si erano delineati in Spagna e poi erano entrati profondamente e definitivamente a Cuba per poi penetrare nel resto dei Caraibi.

A Cuba si chiamò Son qualsiasi aria musicale più o meno melodica, semplice o complessa, poco o molto ritmata. Nel suo successivo sviluppo questa parola definì sempre più precisamente uno stile di canto e di ballo. Nei suoi inizi il Son era formato da un ritornello che, nel canto del tresero, si ripeteva durante un numero indefinito di compassi musicali; i ballerini si riunivano attorno all'esecutore, che era la figura centrale del ballo, per ascoltarlo cantare Son. Successivamente il ritornello si unì con una Regina, nome dato ad una quartina di versi dai contadini della regione orientale di Cuba. La struttura ritornello - verso - ritornello apparve nel Son orientale fin dalle origini, come è testimoniato da uno dei Son più antichi che si conoscano "Son de maquina" che è formato da tre reginas con i suoi corrispondenti ritornelli. Le quartine con ritornello arrivarono già ben definite a Cuba, nonostante nelle sue forme verbali si notino indizi espressivi dei negri di Spagna e Portogallo. Numerose canzoni del periodo coloniale hanno quartine o versi con ritornello quasi sempre cantate da un solista (1).

Per Eduardo Torner "questa vecchia forma spagnola è oggi usata nellla canzone popolare cubana, dove è stata chiamata Son ed incorporata alla poesia colta da parte dei migliori poeti nazionali" (2). In quanto al ritornello, non solo ci arriva già mulatto dalla Spagna, ma già dal secolo diciottesimo appaiono a Cuba canti negri anonimi che hanno una certa somiglianza con lo schema formale del Son.

Nelle sue origini il Son cubano non aveva un formato strumentale stabile poichè bastava che si riunissero un gruppo di persone con un tresero o un chitarrista o entrambi gli strumenti, un taburete, un cucchiaio e una bottiglia per formare un gruppo di Son. Tuttavia subito nacque una formato strumentale chiamato bunga, formata da una chitarra ed un tres più le voci dei suoi esecutori. Questo tipo di gruppo era molto usuale nell'ambiente contadino di Santiago de Cuba, Palma Soriano, Bayamo e Manzanillo ed altre regioni orientali. Con il passar del tempo la bunga ampliò gli strumenti aggiungendosi la botijuela, la marinbula ed altri strumenti come maracas, diente de arado, quijada, claves y bongò. Siamo già nelle premesse di quello che più tardi sarà il sexteto, il septeto e l'estudiantina.

Espansione del Son

Gli integranti di queste bungas, così come altri musicisti che non appartenevano a queste, cominciarono a spostarsi da un luogo ad un altro nelle provincie orientali ed anche verso altre regioni del paese in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita. Molti portavano con sè la chitarra, il tres o altri strumenti con cui il Son cominciò il suo programma di espansione. Uno degli aspetti più dibattuti e discutibili riguarda l'espansione del Son ed il suo arrivo a L'Avana. Si è detto, e molti lo hanno ripetuto, che il Son fu portato all'Avana dall'Esercito permanente nel 1909 (3). Questa affermazione non ci convince: Come è possibile che che un esercito, la cui principale occupazione non è la musica, possa aver introdotto il Son a l'Avana. Non è sufficiente affermare che alcuni dei militari erano soneros. Non si può negare il contributo dell'esercito nella espansione del Son, però questo non significa che furono loro quelli che lo portarono all'Avana. E' più ragionevole dire che il Son arrivò nella capitale con gli emigranti da altre regioni. Se il Son è un fenomeno artistico che si stava formando già dalla seconda metà del secolo diciannovesimo, non solo nell'antica provincia di Oriente, è logico supporre che già molto prima del 1909 si ascoltava nella capitale per le ragioni sopra esposte. In ogni caso, su questo aspetto (come per le origini del "Son de la ma' Teodora") bisogna continuare ad investigare.

Qualcosa di simile succede con il Sucu-sucu, forma oriunda della Isla de Pinos (oggi Isla de la Juventud) quando un brano come "Compay cotunto" raccolta in Nueva Gerona e Jacksonville, è conosciuta all'Avana da alcuni soneros nella decade del 20 ed anche a Cienfuegos e nell'oriente del paese. D'altra parte nei gruppi di Son habaneri si incontra un altro Son, conosciuto come Sucu-sucu il cui ritornello coincide con uno cantato in Holguin. Ci sono alcuni testi utilizzati in alcuni Son orientali in epoca anteriore alla apparizione di questo nella Isla de los Pinos, come ad esempio "Caiman en el guajabal", ampiamente diffuso in tutta Cuba che presenta alcune quartine già viste in antiche canzoni spagnole che furono poi ripetute in vari paesi dell'america latina e dei Caraibi (4).

Anche con il Changuì, nella struttura e le caratteristiche del Son, si incontrano problemi di provenienza, stile e forma, che in realtà non sminuiscono nulla di questa peculiare maniera di "fare" Son. Sorto nella regione di Guantanamo, antica provincia dell'Oriente, il Changuì si chiamò tunante, maracaibo, capetillo e finalmente Changui. Il vocabolo, tuttavia, comprende vari significati: a Portorico e Cuba significa ballo popolare, festa, riunione e canto. Quello che è certo è che tanto il Sucu-sucu che il Changuì utilizzavano la forma alternante del solista-coro, i motivi melodico-sillabici e le frasi musicali accoppiate ai versi di otto sillabe: tutti elementi che appaiono e sono componenti fondamentali del Son fin dalle sue origini. Anche a Matanzas si suonò il Son e il famoso compositore e tresero Chicho Ibanez afferma che nel 1906 compose il suo primo montuno "Pobre Evaristo" che era una tonada con tre o quattro parolette di testo e con una frase ripetuta, il vero montuno, affinchè tutti cantassero. La gente rispondeva aggiungendosi al coro. Chicho Ibanez compose molti di questi montunos nel suo luogo di nascita, Pedro Betancourt. "Tuttavia in quegli anni il Son si chiamava Chivo a Cardenas. Lo chiamavano così perchè erano pettegolezzi cantati con satira. Nel 1910 cominciò il vero Son" (5).

A partire da questo anno il Son raggiunge uno sviluppo impensato. Josè Urfè lo utilizza nella terza parte del suo Danzon "El bombin de Barreto" (1910) con il quale questo genere modifica la sua struttura iniziale. Questo non è sorprendente, per quanto il Son, secondo Alejo Carpentier, "Ha gli stessi elementi costitutivi del Danzon, però entrambi si differenziarono notevolmente per una traiettoria diversa: la Contradanza era un ballo da salone; il Son era un ballo assolutamente popolare. La Contradanza si eseguiva con orchestra. Il Son fu un canto accompagnato da percussione e questo costituisce la sua maggiore originalità. Grazie al Son la percussione afrocubana, confinata in baracche e nella marginalità del Barrio rivelò i suoi meravigliosi mezzi espressivi, raggiungendo un successo internazionale" (6).

Stabilizzazione nei formati strumentali

Verso la decade del 20 il Son comincia una tappa di pieno sviluppo quando appaiono quei gruppi che gli daranno fisionomia e carattere definitivo. Quartetti, estudiantinas, sextetti, septetti ed altri tipi di combinazione vocale e strumentale che gli daranno il carattere e la sonorità che è arrivata ai giorni nostri. Bisogna poi considerare che le registrazioni discografiche coadiuvarono a fissare i punti fermi del Son: formato strumentale, modo di cantare, di suonare il tres, di suonare la tromba o il cornetin, la prevalenza del bongò come fattore ritmico fondamentale; nello stesso tempo si posero le basi per la formazione del conjunto di Son, con nuovi strumenti e modi di suonare che ampliarono le possibilità timbriche dell'epoca.

Già sistematosi a L'Avana, il Son utilizzava un formato strumentale ancora instabile, poichè molti gruppi che suonavano o appartenevano a diversi barrios habaneros utilizzavano uno, due o più tres, una o più chitarre, botijuela o marinbula, maracas, guiro e pianito (come chiamavano una specie di xilofono africano).

Il Sextetto Habanero

Nel 1918 il tresero orientale Ricardo Martinez fonda e dirige il Cuarteto Oriental, che fu la base di quello che dopo sarà il Sexteto Habanero, primo gruppo di Son che si conosce con tal formato nella storia del genere: tres, chitarra, bongò, marimbula, maracas e claves. Fu tutt'altro che facile per il Sexteto Habanero imporre il suo ritmo: pregiudizi dell'epoca, imposti da una borghesia pacata, timorata e razzista, che non desiderava ricordare o meglio riconoscere quello che l'Africa aveva apportato alla nostra identità nazionale; però il negro era profondamente introdotto nelle nostre radici culturali, come era stato dimostrato dalla impari opera di Fernando Ortiz. Tuttavia, il popolo, con una rara intuizione, ruppe steccati e pregiudizi e impose quello che, per diritto proprio, gli apparteneva. Non fu la prima ed unica volta che un nostro ritmo si confrontava con questi problemi. Ricordiamo che la stessa cosa successe con il Danzon e con il suo antecedente immediato, la Contradanza.

Nel 1925 il Sextetto Habanero registra i suoi primi dischi per la marca Victor. Da quel momento questo gruppo servì come modello nella forma di suonare il Son, che raggiunse il successo nazionale che poi si allargò nell'area dei Caraibi ed in alcuni paesi dell'America del Sud, negli Stati Uniti ed in Europa , e influenzò la nascita di altre formazioni sonere.

Il Trio Matamoros

Il Trio Matamoros, considerato un'istituzione in questo formato fu fondato nel 1925 da Siro Rodriguez, Rafael Cueto e Miguel Matamoros. Siro, seconda voce e maracas, possedeva un intuitivo concetto armonico che gli permetteva di confezionare un'armonia corretta che sovrapponeva al canto protagonista che conduceva Miguel. In questo modo emergevano alcune figurazioni melodiche che inventava per improvvisare l'armonia della seconda voce; tutti questi elementi li impiegava con gran fluidità, grazia ritmica e sabor, e li arricchiva con il ritmo delle sue maracas. Cueto, chitarrista accompagnante, non eseguiva il "rayado" caratteristico della maggioranza dei trovatori orientali, ma solo un movimento melodico-armonico che realizzava con i suoni bassi della chitarra, che è quello che si chiama "Tumbao", al quale Cueto aggiungeva alcuni elementi percussivi cercati sulla cassa del suo strumento che finivano per contrapporsi al "rayado" eseguito da Miguel con la prima chitarra. Miguel, voce e prima chitarra, impiegava in modo libero la sostanza ritmica e melodica della lirica popolare. Non faceva armonie ricercate; la sua musica era eminentemente tonale e nei suoi accompagnamenti non impiegava dissonanze ne altre asprezze armoniche e per questo alcuni critici lo etichettarono come tradizionalista ed antiquato. Nonostante tutto, Miguel, compositore di idee nuove, ritmo eloquente, buon gusto e accento profondamente cubano, realizzò una musica tra le più genuinamente popolari.

Il trio Matamoros ci trasmise, nelle sue innumerevoli registrazioni, un singolare panorama del Son, il Bolero ed altri generi, che si diffusero a scala planetaria. Non si conosce a Cuba, e chissà nemmeno in altri paesi dell'America Latina un gruppo di questo tipo che abbia raggiunto un tale livello di popolarità e influenza nei più diversi strati sociali (7).

Ignacio Pineiro è uno di quei casi di sintesi che riesce a captare, sviluppare ed esprimere la piena ricchezza del Son. Le modificazioni strutturali, la cadenza, il ritmo e l'impiego di melodie e testi di qualità, create da Pineiro ed suonate dal Septeto Nacional, ci fanno dire che l'opera di questo artista, anche se non segnò l'origine che spetta al Sexteto Habanero, realizzò un modello ormai classico di Son degno di ulteriori sviluppi. Quando Ignacio Pineiro fonda il Septeto aveva come proposito di diventare un esponente di spicco del Son e raggiunse questo risultato lavorando sul Son orientale, tanto nella musica che nei testi. Con l'entrata nel Septeto del trombettista Lazaro Herrera, Pineiro completò il processo di ricerca di una sua sonorità nel Son. Lazaro Herrera, con la sua maniera di suonare lo strumento, divenne un modello per gli interpreti posteriori. Inoltre Pineiro accordò una certa indipendenza al cantante che subito divenne un vero protagonista all'interno del gruppo. Il primo fu Abelardo Barroso, poi Carlos Embale, che con Benny Morè, Miguelito Cunì, Roberto Faz, e Pablo Milanes formano un gruppo di eccellenza tra le voci cubane interpreti del Son.

Fin qui abbiamo elencato i gruppi di Son più famosi dell'epoca; tuttavia esistettero altri che, seppur non raggiunsero la fama degli altri ebbero comunque una importanza decisiva nello sviluppo e diffusione del Son. E' il caso del Sexteto Bolona che, pur fondato in anni precedenti ai gruppi elencati, non raggiunse quella popolarità, nè tantomeno si distinse per originalità nell'interpretazione del Son. Il Sexteto Bolona registrò a New York e L'Avana; viaggiò in Venezuela ed ebbe tra i suoi componenti Manuel Corona, Graciano Gomez ed Abelardo Barroso. Altri gruppi dell'epoca furono il Jiguani, Munamar, Matancero, il grupo Tipico Oriental, il grupo Apolo, l'Estudiantina Oriental, e l'Estudiantina Sonora Matancera, che raggiunse la popolarità dei protagonisti nella decade del 50. Tutti questi soneri registrarono a L'Avana e New York però le loro opere non ci sono giunte (8).

Nella decade del 30 il successo continua a premiare queste formazioni nonostante il genere Son sposta il suo raggio d'azione all'estero. Di enorme importanza per lo sviluppo ulteriore del Son è la pubblicazione nel 1930 dei "Motivos del Son" di Nicolas Guillen. Se questo grande poeta caraibico aveva raccolto il meglio del genere per trasformarlo in poesia è altrettanto vero che con l'arrivo di questo libro e dei successivi il Son cominciò ad essere un'altra cosa dal punto di vista letterario.

Il Son a New York, Parigi e Madrid

Il Son a New York ebbe un momento molto importante con l'arrivo nel 1930 dell'orchestra di Don Azpiazu, con la quale era il cantante Antonio Machin, che tanta importanza ebbe nell'espansione del genere negli Stati Uniti e poi in Spagna. Contemporaneamente al suo lavoro con Azpiazu, Machin fonda il quartetto che porta il suo nome, nel quale figurano i portoricani Placido Acevedo alla tromba e Candido Vicenty alla chitarra e tres. Il lavoro di Machin a New York fu cospicuo, soprattutto per le molte incisioni discografiche.

In questo panorama non possiamo tralasciare la partecipazione del Septeto Nacional di Pineiro alla Fiera-Esposizione "Un secolo di progresso" tenutasi a Chicago nel 1933. Di particolare interesse è poi l'arrivo a New York nel 1937 di Machito, che come cantante dell'orchestra Estrellas Habaneras e della orchestra Siboney (del violinista Alberto Iznaga) e nelle sue registrazioni con l'orchestra del catalano Xavier Cugat, segnò una tappa nell'interpretazione del genere nella città di New York. Nel 1940 Machito formò la sua orchestra, alla quale dopo poco si aggiunse Mario Bauzà come direttore musicale ed un giovane Tito Puente come timbalero. Oltre a suonare altri generi Machito fu un grande interprete del Son, nonostante non lo si consideri mai quando si scrive la storia di questo ritmo. Da allora il Son non ha smesso di essere ascoltato a New York ed in altre città degli Stati Uniti, non soltanto per l'esistenza di una comunità cubana in questo paese ma soprattutto per la presenza di un ambiente latino; lo stesso che contribuì al successo della Salsa.

Nel 1931 il Son fa il suo ingresso a Parigi e l'orchestra di Don Azpiazu si impossessa delle scene. A testimonianza di questo Alejo Carpentier dice "l'orchestra di Azpiazu è un capolavoro: il capolavoro del suo direttore... Con questa orchestra siamo all'avanguardia nella conquista del mondo da parte della musica latinoamericana" (9). Nella Parigi che in quel momento ballava Jazz e Tango ora trionfava il Son cubano. La nostra musica aveva invaso la capitale della Francia; lì c'erano Moises Simons, Eliseo Grenet, Julio Cueva, Heriberto Rico, Fernando Collazo, e qualche anno prima c'erano stati Rita Montaner e Sindo Garay. Però l'orchestra di Azpiazu continuava ad essere l'attrazione per la gente che ballava. D'altra parte questo grande musicista portò il Son in altre città d'Europa: nel 1932 suonò in Olanda, Belgio, Spagna, Italia ed Austria. L'espansione del Son fuori di Cuba aveva raggiunto un livello inatteso. In questo viaggio del Son, ora arriviamo in Spagna, ed in particolare a Madrid, per testimoniare dei grandi successi di Machin fin dal 1939 fino alla sua morte nel 1977. Machin aveva già suonato anche a Londra e Parigi; più tardi lo farà anche in Norvegia, Svezia, Danimarca, Olanda, Germania, Romania ed Italia. Il Son era "uscito" da Cuba per installarsi a New York e poi in Europa; ora riprenderà un viaggio di ritorno per cambiare la sua dimensione espressiva con l'ampliamento dei formati strumentali: nasce il Conjunto e l'orchestra tipo Jazz-band se ne appropria.

L'era dei conjuntos e delle jazz-bands

La decade del 40 è quella dei conjuntos, però anche del Filin, il Cha cha cha e dell'irruzione del Mambo sulla scena messicana, mentre stava nel suo apogeo Arcano y sus Maravillas. Uno dei primi e più importanti conjuntos è quello di Arsenio Rodriguez, per essere stato un profondo innovatore del genere. Arsenio arriva al Son nel momento di massima auge dei Sexteto e dei Septetos di Son. Conosce questa sonorità però non lo soddisfa; così decide di ampliare il formato strumentale aggiungendo due trombe, piano e tumbadora (conga).

Tre aspetti dobbiamo segnalare nel conjunto di Arsenio:
1) egli crea uno stile personale nel suonare il tres, differente da quello dei Sextetos e Septetos;
2) il piano crea un impasto con il tres con le sue figurazioni armoniche, oltre a creare arpeggi e "tumbaos" che ancor oggi sono di una vitalità ed originalità sorprendenti.
3) emerge il ruolo della tromba, con Felix Chapottin, che partendo da scale dell'epoca dello Swing si lancia in improvvisazioni nettamente cubane.

Il primo grande cambiamento nel Son è opera di Arsenio Rodrigez con il suo conjunto. Da quel momento il genero musicale intraprese una evoluzione che continua tuttora (10). La decade del 50 segna un altro momento importante del Son: sorge la figura di Benny Moré, che con la sua orchestra Gigante ampliò e cambiò il timbro dei Septetos e conjunto. Potremo dire, senza esagerare, che Benny Moré riassume questa tappa della musica popolare cubana. La sua qualità interpretativa era riconosciuta in ogni cosa cantasse. La sua orchestra rispondeva ad ogni suo gesto e questo dimostra non solo una grande identificazione ma anche la sua capacità di trasmettere degli stati d'animo. Se il formato della sua orchestra era quella del Jazz nordamericano il risultato musicale era interamente cubano, in particolare per la sua maniera di suonare il Son, per il suo ritmo, fraseggio e per la sua inspirazione. I cantanti di Salsa devono molto al Benny.

Non possiamo trascurare la popolarità, dovuta alla sua qualità, che ottenne la Sonora Matancera: una popolarità derivatagli dal fatto di essere un conjunto accompagnante di grandi voci, tra le quali spiccano quella del portoricano Daniel Santos e di Celia Cruz, che tanta influenza eserciterà più tardi durante il boom della Salsa. Bisogna ricordare anche il conjunto Todas Estrellas di Felix Chapottin, ereditato da Arsenio, in cui spiccava il cantante Miguelito Cunì. Altri conjuntos importanti della decade furono: il Casino, Roberto Faz, Nelo Sosa con il Colonial ed il conjunto Rumbavana. Tra le orchestre Jazz-bands giova segnalare la Riverside, Hermanos Castro, Casino de la Playa, e Damaso Perez Prado con il suo Mambo; mentre l'orchestra Aragon dominava la scena delle orchestre Charangas.

D'altra parte, l'influenza della musica cubana continuava presente nella New York degli anni 50 ed anche a Portorico, ed in Venezuela, così come dobbiamo ricordare che la musica del venezuelano Aldemaro Romero influenzò la musica che si faceva a Cuba. Nonostante tutto, Cuba era "l'inizio e la fine della musica caraibica, da Cuba uscivano creazioni che successivamente erano impreziosite a New York, Caracas, Portorico, e persino in Messico. Ovviamente non è questione di dimostrare che solo Cuba possedeva ritmi validi e di interesse in tutta la regione; si tratta semplicemente di comprendere che Cuba riuscì a riunire tutte le condizioni necessarie per convertirsi nel centro culturale dei Caraibi" (11).

Nello stesso tempo a New York si imponevano le Charangas, forse a causa dell'influenza di quella fondata dal cubano Gilberto Valdes, tappa che in seguito venne seguita dal dominicano Johnny Pacheco e dal portoricano Charlie Palmieri. Un momento culminante di questo furore per le Charangas fu l'arrivo a New York nel 1958 dell'orchestra di Fajardo y sus Estrellas. Gli anni 60 marcano momenti molto importanti per la musica fatta a Cuba e per i musicisti della comunità latina di New York. Succede così che la decade inizi con la Pachanga di Eduardo Davidson ed anche con le mode straniere: Twist, Go-go, Shake, così come con i nuovi ritmi nazionali: Pilon, Mozambique, Pa'- ca', Guagua, Mozan-cha', Chiquichaca, Guapacha', Bachata-Son, Melao-son e Sonsonete. Nella seconda metà di questa decade cominciano ad emergere nuove sonorità in alcuni gruppi che marcheranno la strada di quello che successivamente sarà la Salsa.

Senza perderci a cercare se il vero padre della Salsa fu Machito con i suoi Afrocubans o Arsenio Rodriguez con i suoi Son, vorrei esaminare due figure determinanti in questi cambiamenti: Charlie Palmieri e Juan Formell. "Tanto Formell quanto Palmieri cercavano una nuova sonorità; nel formato della Charanga; entrambi considerarono il trombone come strumento fondamentale ed entrambi partivano dal Son come ritmo base per raggiungere i cambiamenti che si erano proposti. Mentre per Palmieri il trombone era la fonte fondamentale del cambiamento per Formell la cosa era molto differente: introdusse nella Charanga tradizionale il basso e la chitarra elettrici, amplificò i violini ed il violoncello, chiese ai cantanti di interpretare a tre voci, diede un trattamento ritmico agli strumenti a corda, mischiò il timbro del flauto con quello della chitarra elettrica e diede maggiore libertà al basso; oltretutto creò il Songo', miscela del Son con la musica Beat e la musica Yoruba" (12). Da lì partiva l'origine della "espressione salsosa" che proveniva dal mondo popolare del Continente, in particolare dalla zona caraibica, per esprimere contenuti comuni, tanto che tra loro si instaurarono una somiglianza riconosciuta importante (13).

Se il Son nacque in Oriente, passò poi a L'Avana ed in tutta la regione dei Caraibi per imporsi è perchè in esso si riunivano elementi comuni che caratterizzano i nostri popoli. Qualcosa di simile succederà con la Salsa "poichè il popolo che abita la regione è lo stesso e la musica per cantarlo deve necessariamente somigliargli ed identificarcisi" (14). E' così che la Salsa, leggasi musica dei Caraibi urbani, si è imposta come una nuova espressione della musica cubana, senza terminare di riconoscere reciproche influenze. Con questo voglio dire che il Son non se ne andò via da Cuba ma al contrario si estese, come era avvenuto anche prima, su scala planetaria.





el flaquito
00martedì 12 dicembre 2006 18:50
La timba è di moda
di Gary Dominguez



E' una esplosione ritmica esageratamente contundente perché passi inosservata in questa fase di transizione del secolo dove compositori, arrangiatori, leader e produttori discografici cercano disperatamente generi alternativi a la saturata salsa romantica boricua-newyorkina. La porta del mercato ispanoamericano negli Stati Untiti fu lasciata negligentemente semiaperta (nonostante l'embargo) e da li si infilarono i ritmi che si stavano cucinando segretamente nell'isola più grande e controversa del caribe (Cuba).

Però cos'e' la timba? La timba in sintesi potrebbe essere quella forma indiavolata di attaccare il montuno e il mambo, che solo poteva essere inventata nel cuore dell'Habana, nelle sue rumbere strade, nelle discoteche popolari e nelle scuole d'arte. La parola ha le sue contraddizioni e sempre è stata presente nel linguaggio della rumba cubana fin dai tempi della dominazione spagnola. però come una nuova corrente musicale o intergenere (secondo alcuni musicologi) si iniziò ad utilizzare alla fine degli anni 80 per definire quel punto di estasi ritmica alla quale arrivavano le bande locali che includevano la presenza di un piano acceleratissimo con tumbao's intenzionalmente incrociati con clave di son e clave di rumba, che dava spazio alla risonanza della batteria cubana e alle frustate del basso ispessito dal suono funkeato che i musicisti cubani adottarono dai grandi bassisti nordamericani del jazz, pop e funk.

Per capire e godere la timba cubana bisogna ascoltarla senza nessun complesso, ne predisposizione e comparazione odiosamente salsosa. Bisogna lasciarsi trasportare dai ritmi e armonie che possono essere mascherati in una semplice canzone romantica o dentro un misterioso guaguanco, che in un suo preciso momento si trasformano in una scarica di sax, tromboni o trombe "beboppeati" all'unisono allo stile Irakere, appoggiati a quei ritornelli che si inventano tutti i giorni nelle strade habanere e che si ripetono una e un'altra volta fino ad esasperare l'ascolto e portare il clima musicale e danzante (da soli o in coppia) degli artisti e ballerini immersi nella frenetica energia della timba.


Viaggio al cuore della timba
Per avvicinarci alla timba che si cucina in Cuba dobbiamo obbligatoriamente andare a due decadi orsono e riscoprire i fenomeni e le istituzioni musicali che aprirono il cammino a la timba cubana degli anni 80: Irakere, inizio e fine di tutte le cose musicali della cuba contemporanea, (ascoltare "Ese atrevimiento" - Irakere); il gruppo Afrocuba ai tempi di Omar Hernandez, Oriente Lopez, Nussa, Echemendia e Acosta (ascoltare "Si preguntan por mi dile que vuelvo" - Afrocuba); il gruppo Reyes 73 con il fuoriuscito dai Los Van Van, Miguel Rasalps "el lele" (ascoltare "Necesito de alguien como tu" - Reyes 73) e Opus 13 del geniale arrangiatore e compositore Joaquin Betancourt (ascoltare "vivir la vida es vivir").

Ma non finisce quì: la febbre della Banda Meteoro, il passo di Juan Carlos Alfonso con la Revè (ascoltare "Mas viejo que ayer mas joven que manana" - Orquesta Revè), la bastonata di Elio Revè (ascoltare "Mi salsa tiene sandunga" - Orquesta Revè) (!ay que alboroto), o ancora la rivoluzione di Dan Den (ascoltare "No me carezcas" - Dan Den) o la All Stars di dissidenti riuniti da Josè Luis Cortez in SIGLO I.D.N.E (Abriendo, a través y cerrando el ciclo - brano n°8 "suspende los comentarios") e lo scisma in Irakere alla partenza dei "metales del terror" (el Tosco, el Greco, Velasco e Averoff piu' la tromba dell'altro Chapottin), che assieme al batterista Giraldo Piloto (cosi' tanto importante per la base ritmica nella timba come lo fu Changuito per il songo), al sonero violinista della ritmo oriental, Tony Cala, la giovane voce di un professore di educazione fisica Issac Delgado, le tastiere e gli accordi di un professore di percussioni Miguelito de Armas, il piano con i primi definiti tumbaos della futura timba, Rodolfo Argudin Peruchin e il basso funkeado come una frusta di Feliciano Arango, diedero come risultato una nuova corrente, un fenomeno musicale, un'atmosfera un ritmo e o un intergenere, una mostruosa macchina ritmica afrocubana e habanera conosciuta come N.G. la Banda la nueva generacion de la musica cubana!

E cosa e' successo dopo di N.G.? Quando arriva la timba romantica e il despelote?

Jose Luis Cortez considerato il papa' della timba cubana nel suo soggiorno a Cali nel 1988 con N.G., ebbe l'opportunità di ascoltare la valanga di salsa romantica che occupava la programmazione delle radio salsere e delle discoteche della città. In quel momento il suo gruppo di recente costituzione aveva un poderoso repertorio dove si dava la preferenza al jazz afrocubano, ancora avvolto dal fantasma di Irakere e con qualche brano ballabile troppo progressivo per l'orecchio pachanguero degli abitanti di Cali. El Tosco seppe approfittare di questa vicinanza alla salsa romantica boricua-newyorkina e al suo ritorno a Cuba, aprendo gli anni 90, pone in pratica la sua esperienza appoggiata alla voce ideale per agganciare i giovani dell'isola innamorati eterni della nueva trova, il filing, la balada e il pop. Issac Delgado con il brano "Necesito una amiga" (ascoltare "Necesito una amiga" - N.G La Banda), mette in evidenza la necessità dei giovani musicisti cubani di civettare alla salsa romantica commerciale imprimendole passaggi di timba. Il successo non si fece aspettare, già i musicisti della E.N.A. (escuela nacional de arte) e i musicisti professionisti dei locali notturni avevano riferimenti registrati dei Luis Enrique, Ray de La Paz, Louie Ramirez, Frankie Ruiz e Eddie Santiago, di tutti questi formati di salsa melassata "made in u.s.a." e solo stavano aspettando che un lider musicale come El Tosco confermasse che la combinazione della timba con la balada salsa era valida per iniziare la valanga di arrangiamenti innovativi e l'esplosione di nuovi gruppi musicali.

Parallelamente al successo di N.G. con Issac Delgado, un'altro giovane vocalista Paulito Fernandez Gallo promosso dal musicista Joaquin Betancourt e la sua banda Opus 13 fiutarono questa meccanica e lanciarono "Ana elena" (ascoltare "Ana elena" - Opus 13 con Paulito), la balada perfetta dove Paulito dava briglia sciolta alla sua qualità vocale ed entrava a competere con Issac nei cuori delle adolescenti habanere e di tutta Cuba. Nel 1994 quando nessuno se lo immaginava che poteva uscire nell'ambiente timbero dell'Habana un cantante solista capace di muovere il pavimento a questi due giganti della timba romantica, fu lo stesso Jose Luis Cortez a produrre un disco a un modesto cantautore, studente di medicina il cui nome era Manuel Gonzalez Jimenez, questo chiaro esempio dimostrava che nell'ambiente della timba cubana c'era spazio per nuovi gruppi, nuovi testi giovanili e nuovi arrangiamenti. Senza pretese vocali, El Medico della Salsa come tutti lo conosciamo si convertì in un fenomeno musicale che muoveva masse, con la sua vocina di medico e tutta l'energia di un gruppo di studenti scappati dell'E.N.A.

Però il vero fenomeno della timba romantica di strada e del despelote lo creava il violinista David Calzado uscendo con la sua Charanga Habanera con "… ay me sube la fiebre!". La Charanga Habanera era una semplice orchestra che dalla sua fondazione nel 1988 sorse per sviluppare un progetto di musica popolare cubana inquadrata nei ritmi degli anni 40 e 50: la meta iniziale era semplicemente compiere un contratto artistico internazionale nello Sporting Club di Montecarlo in Europa, dove assistettero alla musica in vivo di Stevie Wonder, Donna Summer, Whitney Houston e che al loro ritorno entrarono a far parte di questa rivoluzione melodica- armonica e poliritmica proposta da N.G. la banda, ebbero nel suo lider il violinista, compositore e arrangiatore David Calzado, il conduttore ideale per la proposta più irrazionale della timba degli anni 90. Nel 1993 il nuovo formato della Charanga Habanera si sviluppava con successo con la registrazione per la Egrem "fiebre de amor" (ascoltare "Fiebre de amor" - Charanga Habanera), scritta da Giraldo Piloto (!ay me sube la fiebre!), alla quale David le aggrega una vistosa coreografia in vivo, dove gli abili musicisti si scambiavano gli strumenti in mezzo ai mambos timberos, adornati dai ritornelli della gente della strada e una presenza sul palco molto simile a quella dei rapperi americani, che si vide promozionata da abiti informali, berretti con visiera, stravaganti magliette e bluejeans e costose sneakers donate dalla Benetton, che avvicinò alla Charanga Habanera l'immagine fresca e semplice per non dire irriverente, che la gente giovane stava aspettando da un'orchestra timbera nell'isola. Tutta questa promozione audiovisiva della Charanga Habanera già inserita nel pieno della timba cubana si osserva chiaramente nella copertina del loro terzo disco della discografica spagnola Magic Music dove il vocalista Mario Jjimenez "sombrilla" e Leo Vera registrano i loro migliori pregones. A loro si sommerà un'anno più tardi Michel Maza con "El temba" (ascoltare "El temba" - Charanga Habanera) e già la timba cubana viaggiava per il mondo.




Gary Dominguez





el flaquito
00martedì 12 dicembre 2006 18:54
Salsa

Con il nome di salsa vengono denominati vari ritmi, in gran parte caraibici, che sono popolari in molte nazioni latinoamericane. Non è chiaro chi e perché abbia dato questo nome alla musica e al ballo, ma il nome risulta in ogni caso appropriato, poiché si riferisce, in modo metaforico, alla natura "gustosa" della musica e dei balli.

Comunque, il termine è stato usato dagli immigrati cubani a New York in analogia con lo swing (Jones and Kantonen, 1999).

Salsa
Origini stilistiche: Numerose forme dei generi portoricani, cubani e di altri generi latinoamericani, specialmente son montuno, mambo, plena e rumba
Origini culturali: Primi anni 70,New York City, melting pot degli immigrati latini
Strumenti musicali tipici: clave, conga, pandereta e percussioni varie
Popolarità: Notevole, soprattutto tra i latinoamericani
Sotto-generi
Música tropical, Salsa erotica - Salsa gorda - Salsa romantica
Generi fusion
Charanga-vallenata - Mereng-house - Salsa-merengue - Songo-salsa - Timba
Derivazioni nazionali
Salsa colombiana - Salsa giapponese - Salsa messicana - Miami-style - Salsa venezuelana - New York style - salsa portoricana
Altri argomenti

La salsa incorpora vari stili e varianti; il termine può essere utilizzato per descrivere quasi tutti i generi musicali di derivazione cubana più popolari (come chachacha e mambo). Uno stile particolare fu sviluppato da gruppi di immigrati cubani e portoricani dell'area di New York City alla metà degli anni '70, con derivazioni stilistiche come la salsa romantica degli anni '80. Le radici della salsa si possono ritrovare negli antenati africani che furono portati nei caraibi come schiavi dagli spagnoli. In Africa, è molto comune vedere persone che fanno musica suonando strumenti come la conga e la pandereta, strumenti comunemente usati nella salsa, creando una musica simile alla salsa.

Il più diretto antenato della salsa è il son montuno di Cuba, che è una combinazione di influenze europee e africane. La plena portoricana, il calypso di Trinidad, il reggae giamaicano, il rock americano, il merengue dominicano e la cumbia colombiana sono altre fonti di ispirazione durante il melting pot newyorchese degli anni 1970. Il background prevalentemente spagnolo di Porto Rico unito alle popolazioni africane, andaluse e indigene di Cuba formano le basi della salsa, a partire da Arsenio Rodriguez, Tito Puente, Tito Rodríguez, Perez Prado, Machito e Felix Chappotín, Aragon e Riverside negli anni '40.

Nei due decenni successivi, la continua successione di stili latinoamericani di successi come mambo, rumba, chachacha e charanga raffinano e sviluppano gli elementi del son montuno, raggiungendo una grande popolarità negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone.

La crescita della salsa moderna, comunque, si dice sia iniziata nelle strade di New York alla fine degli anni 1960. A quel tempo, il pop latino non era più una delle forze trainanti della musica americana, avendo perso terreno rispetto a doo wop, R&B e rock and roll. L'influenza degli immigrati latini, in particolare cubani e portoricani, a New York, e la volontà di queste persone di sentirsi più vicine ai loro paesi, portò alla crescita della salsa. La casa discografica di New York Fania Records lanciò molti dei primi cantanti e musicisti salsa. Fondata da Johnny Pacheco, l'illustre carriera di Fania iniziò con El Malo di Willie Colón e Héctor Lavoe nel 1967, seguito da una serie di melodie del son montuno e della plena che portarono allo sviluppo della salsa nel 1973.

Da New York, la salsa si espanse a Cuba, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Colombia, Messico, Venezuela e altri paesi latinoamericani. Cantanti come Tito Puente e Celia Cruz divennero nomi familiari, non solo tra i latini del nordamerica ma in tutti i caraibi. Più tardi, gruppi come El Gran Combo e The Apollo All Stars con, tra gli altri, Roberto Rohena ne seguirono le orme.

Gli anni '70 videro varie innovazioni musicali tra i musicisti salsa. Le cuatro guitar portoricane furono aggiunte da Yomo Toro e Larry Harlow introdusse il pianoforte elettronico, mentre voci come Cheo Feliciano e Celia Cruz adottarono alcune canzoni braziliane. Ray Barretto, Tipica 73, Conjunto Clasico, Rubén Blades e Eddie Palmieri furono altri artisti importanti di ques'epoca, mentre Peregoyo y su Combo Vacano portarono influenze colombiane nella salsa e introdussero la salsa nel loro paese. Per l'inizio degli anni 1980, la lunga leadership di Fania Records fu indebolita dall'arrivo di TH-Rodven e RMM, mentre Joe Arroyo fece della Colombia un centro nevralgico per la salsa.

Gli anni '80 furono un'epoca di diversificazione, mentre la salsa popolare si sviluppò nella dolce e tenera salsa romantica, con testi inneggianti all'amore e al romanticismo, e nella sua cugina più esplicita, la salsa erotica. Noches Calientes' di José Alberto (1984) è considerato l'inizio di quest'epoca che fu presto dominata da star portoricane. Per la fine degli anni '80, la salsa aveva influenzato il Latin rap e trovato artisti come Sergio George che avevano riportato la musica al mambo originario e aggiunto una importante sezione di trombone.

La salsa durante gli anni '80 si espanse inoltre in Messico, Argentina, Perù, Europa e Giappone; in quest'ultimo paese, in particolare, fu resa popolare della famosa Orquesta del Sol. L'Orquesta del Sol divenne famosa anche in molti paesi latinoamericani. La Colombia continuò le sue innovazioni nella salsa per tutti gli anni '80 e artisti come Fruko, Los Nemus del Pacifico e Latin Brothers aggiunsero influenze di cumbia, mentre gli anni '90 videro Carlos Vives inserire il vallenato nella salsa colombiana. Roberto Torres, originario di Cuba, inventò la charanga-vallenata negli anni '80, facendo di Miami un centro per la salsa. Questa situazione aiutò il lancio della carriera di Gloria Estefan, una cubana che divenne una grande star americana, e altri che aiutarono la nascita del Miami Sound, un miscuglio di rock e pop. La salsa venezuelana divenne popolare, specialmente Oscar D'Leon, mentre altri, come Nelson Pueblo, aggiunsero influenze di llanera. Cano Estremera divenne un famoso cantante di salsa alla fine degli anni '80.

Sviluppatasi dalla salsa cubana, la timba naque su ritmi songo e fu inventata da gruppi come Los Van Van e NG La Banda. Per l'inizio degli anni '90, questo tipo di salsa originaria di Cuba divenne nota come timba ed ebbe successo in tutto il mondo. Un altro tipo di salsa cubana e il songo-salsa o son cubano, molto veloce.

La salsa ha fatto segnare una crescita costante e ora domina le radio di molti paesi dell'America Latina. Inoltre, molti artisti latini, come Marc Anthony, e l'ancor più famosa Gloria Estefan, hanno avuto successo come crossover, entrando nel mercato pop angloamericano con hit dal gusto latino, solitamente cantati in inglese.

Le più recenti innovazioni nel genere includono ibridi come il mereng-house e il salsa-merengue, insieme alla salsa gorda.




el flaquito
00martedì 12 dicembre 2006 18:56
Storia del Reggaeton
La prima registrazione di Reggae, in Sud America, fu realizzata a Panama, a metà degli anni ‘70. Un’ importante immigrazione giamaicana, durante la costruzione del Canale di Panama, portò con sè la loro musica reggae.

Nel 1985, il rapper portoricano Vico C lancia il primo album di Hip Hop in lingua spagnola. Si può quindi dire che siano queste le due influenze principali di questo genere, il Reggae e l’ Hip Hop.

La produzione del Reggae, come genere, cominciò seriamente all’ inizio degli anni ‘90. Praticamente nello stesso periodo ci fu l’importazione del Reggae Giamaicano in Puerto Rico e, a metà del decennio, i portoricani giunsero a creare uno stile proprio con chiare influenze hip-hop; è infatti da considerare che i i primi pezzi di Reggaeton siano nati proprio in questo periodo.

Il Reggaeton oggi

Questo genere è cresciuto profusamente negli ultimi tempi e soprattutto in pochi anni, arrivando ad ottenere un riconoscimento a livello internazionale. La prima hit mondiale, veramente importante, è stata “Papi Chulo” (Te Traigo el Mmm...) di Lorna di Panama.

Di recente gli artisti portoricani (i più popolari in questo genere) sono ampiamente riconosciuti sia nella propria isola che all’ estero. I più grandi e i più richiesti sono Tego Calderon, Don Omar, Wisin y Yandel, Hector y Tito, Daddy Yankee, Zion y Lennox, Baby Rasta y Gringo e Ivy Queen. D’altronde, questi, sono coloro che hanno presentato concerti spettacolari a Puerto Rico e, presentandosi anche in video, hanno fatto possibile che il Reggaeton diventasse commerciale e accettato dal pubblico, che all’inizio lo disdegnava. Il Reggaeton ha invaso anche gli USA ed è da segnalare che Luny Tunes (Dominicano) è uno dei produttori di Reggaeton più importanti del momento, colui che ha reso possibile il sucessone “Gasolina” di Daddy Yankee.

Le più importanti case discografiche si sono messe al lavoro e oggi firmano grandi contratti con gli artisti di Reggaeton.

La Tendenza

Molti artisti, negli ultimi tempi, hanno preso la strada delle “collaborazioni” e spesso troviamo inserito qualche secondo di Reggaeton dentro un brano di Salsa, di Merengue o di Bachata. Frequentemente sono invitati a dei concerti di artisti di tutt’altro genere per dare quella ventata di gioventù e di freschezza.

E’ importante sottolineare l’importanza del Dee Jay in questo genere: tante volte sono loro ad essere i produttori degli album, sono loro che scelgono i migliori artisti da inserire nel mercato e sono loro che, con effetti speciali, fanno diventare un brano un magnifico successo.

La lirica (i testi) è sempre ispirata alla vita di strada, agli amori e anche a temi sociali.

Vita Privata

Chissà perchè la vita di alcuni artisti di Reggaeton è, spesso, molto movimentata, difatti, qualcuno ha avuto oppure ha in corso probblemi con la giustizia, eventi che diventano di dominio pubblico a causa della loro fama.



Dizionario di Reggaeton Slang
Abusador(a): Per I maschi, uno che se ne aprofitta o abusa d’altri.
Per le femine, una che lascia cuori infranti.

A Fuego: Veramente caldo. Parole derivanti: A fueguembel, fuegoski, a fueguillo.

Acapella: Cantare senza nessuna base musicale.

Acicalao: QUalcuno vestito da “figo”. Parole Derivanti: Filoteao', acicalate, acicalao (a).

Al Callao: Espressione utilizzata per portare la folla al delirio.

Al Garete: Quando qualcuno a qualcosa (per esempio una festa) diventa un po’ esaltata o selvaggia.

Alicate: Titere, qualcuno utilizzato come figura pubblica ma che dietro c’è un businesss.

Anormales: E’ come dire il mio gruppo, la mia gang, quando qualcuno vuole nominare il suo gruppo come “I migliori”.

Arrebatao: Euforico, per conto proprio o sotto influenza di droghe. Parole derivanti: arrebatate, arrebato, arrebatando.

Babilla: Avere coraggio di dire o fare qualcosa (avere le pall..)

Backeo: E’ un modo di dire “back up”.

Bananas: E’ un modo di dire carino, gradevole.

Bellaco(a): Qualcuno con un forte apettito sessuale. Parole derivanti: Bellaqueo, bellaquear, bellaqueando, bellaquera.

Bicha: Una ragazza troppo sicura di se. Tanti lo dicono delle ragazze di alta società.

Bicho: Organo sessuale maschile.

Bichote(a): Un ragazzo alla ricerca di un gruppo.

Blin Blin: Gioielli.

Blinblineo: Esibire gioielli in modo esagerato.

Boconear: Uno che parla troppo.

Buduska: Femina di taglia extra large.

Bugarron: Chi fa le volte del maschio in una relazione omossessuale.

Burlish: Quando si burlano di qualcuno.

Boster ('Bostel'): Il boss di una organizazzione. Si usa anche per chiamare i cani pitbull.

Cabezear: Fare sesso orale.

Camón: Chi dura tanto a letto.

Candela: Passione, fiamma.

Cangri: Un miccione carino. Uno che veste bene, che si vede be. Essere il migliore nel proprio campo.

Caseria: La caccia. Può significare andare a caccia di un partner, ma spesso significa una caccia di sangue.

Caserio: Il quartiere.

Chambonear: Ballare reggaeton. In una rissa, caricare le armi.

Charro: Qualcuno che è o si rende ridicolo.

Choca: Quando qualcosa ti lascia pensando.

Chocha: Organo sessuale femminile.

Clavar: Fare sesso con qualcuno.

Cocolo(a): Un afro Americano. Qualcuno con la pelle oscura.

Cónsul: Un amico molto vicino.

Corbeja: Prostituta.

Corillo: Un gruppo di amici che è sempre assieme.

Dembow: Un ritmo usato per descrivere il reggaeton.

Fantasmear: Passare da qualche parte per capire l’ambiente.

Feca(s): Bugia, argomento falso, istigazione.

Flow: Stile. Ritmo, lirica. L’insieme di queste parole.

Frontear: Significa parlare troppo.

Fuetazo: Colpire un cavallo con un latigo. “Punire” una ragazza.

Full(s): Fucili automatici.

Gatillero: Un killer anche per denaro.

Gato(a): Ragazza o ragazzo, micia, micio.

Girlas ('Guirlas'): Ragazze.

Guasa: Ballare troppo vicini. Parole derivanti: Guayando, rozando, raspando.

Guillaera: Un modo di comportarsi, sentirsi molto pieno di se.

Guillao(a): Chi si crede di essere molto interessante.

Hanguear: Appendere il telefono.

Inyectando: Provocando, istigando.

Ir a to'a: Fare qualcosa a qualsiasi costo.

Jibaro: Provinciale o di sangue native. Descive anche alle persone che non conoscono qualcosa.

Liga: Lega.

Masacote:

Medio Posillo: Accorto di quantità nella lirica.

Melones / limones: I seni.

Metal: Armi.

Nebuloso: Qualcosa di strano e non molto chiaro.

Pasto: Erba, marihuana.

Patrulleo: Tenere sotto controllo.

Pegado: Che diventa famoso e sentito dapperttutto.

El Perro: AIDS.

Perrear: Descrive come si ball ail reggaeton, come I cani.

Perreo; Ballare reggeaton.

Pichaera: Ignorare qualcuno. Girare le spalle a qualcuno.

Plasta: Un cumulo di m…. Un cantante non valido.

Popos: Cops.

Rankea'o(a): Famosissimo, al top per tutti.

Rebuleo: Una rissa, o confusione.

Relajando: Girando in torno a qualcosa.

Roncar: Parlare a voce molto alta.

Sandunga: La musica, il ritmo, la festa.

Socio: Un’amico, un conoscente. In senso sarcastico si dice dei nemici.

Suelto(a): Uomo o donna facile.

Tiradera: Una Guerra di lirica. Uno contro altro per imoporsi e guadagnare rispetto.

Tirar: Offendere qualcuno.

Tirarse: Dipende dal contesto, può significare innamorarsi, approfondire con qualcuno, oppure in un conflitto, attaccarsi.

Trambo: Trucco.

Tripear: Fare lo scemo o dire cose senza senso.

Sin Jockey: Una ragazza single, senza cavalliere.

Yal(es): Si riferisce alle donne.










el flaquito
00martedì 12 dicembre 2006 23:46
Selezione di salsa e reggaeton:brani piu' gettonati degli ultimi mesi:(si accettano aggiornamenti)

La culpa (el clan)
Te bote' (paulito fg)
Calla,calla (timbaton, pupi)
Se le ve (andy montanez feat. daddy yankee)
Entrale (haila & eddy k)
sueno de cristal(bamboleo)
Se rompieron los termometros(manolito,lazarito valdes y bamboleo)
Soy diferente(la india)
Mayor que yo(wisin y yandel remix)
Pichea
Caperusita
tembleque
Angelito vuela(don omar)
El zorreo(bamboleo)
Recoge y vete(maikel blanco)



















elsonero3
00mercoledì 13 dicembre 2006 12:18


Hola hermano,

sapevo che eri un bandolero...un saleseo... ma non sapevo che eri una pozza di scienza!!

Ti quoto in pieno....hasta pronto [SM=g27811]
el flaquito
00mercoledì 13 dicembre 2006 17:50
Re:

Scritto da: elsonero3 13/12/2006 12.18


Hola hermano,

sapevo che eri un bandolero...un saleseo... ma non sapevo che eri una pozza di scienza!!

Ti quoto in pieno....hasta pronto [SM=g27811]



Mi amigo petrolero,oltre a quotarmi in pieno,spara un post sul casino cubano..... [SM=g27811]
condut
00giovedì 25 gennaio 2007 20:01
Ciao a tutti, per quello che ho sentito la scorsa settimana in giro per la isla, riguardo il reggaeton, va molto forte un gruppo che si chiama "Gente de Zona" di cui ci sono sicuro cinque pezzi che suonano sempre in discoteca. A me piacciono molto (mi piace tutto il reggaeton in generale) e questi sono i 3 titoli delle canzoni che mi ricordo:
- Sone
- No puedo quererte
- Campana
Un'altra canzone che si sente spesso è "El telefono", di cui però non conosco l'autore.
Ciao [SM=x1272092]
el flaquito
00venerdì 26 gennaio 2007 15:43
Re:

Scritto da: condut 25/01/2007 20.01
Ciao a tutti, per quello che ho sentito la scorsa settimana in giro per la isla, riguardo il reggaeton, va molto forte un gruppo che si chiama "Gente de Zona" di cui ci sono sicuro cinque pezzi che suonano sempre in discoteca. A me piacciono molto (mi piace tutto il reggaeton in generale) e questi sono i 3 titoli delle canzoni che mi ricordo:
- Sone
- No puedo quererte
- Campana
Un'altra canzone che si sente spesso è "El telefono", di cui però non conosco l'autore.
Ciao [SM=x1272092]



Confermo,sono il gruppo che va per la maggiore nella isla,lo scorso sabato hanno suonato a la cecilia a la habana,l'ho saputo il giorno dopo,la stessa sera ho gastato 15 cuc x quel pagliaccio di ng y la banda..... [SM=g27825]
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