Un nonno sul ring

La carta d'identità non ha ancora mandato al tappeto Saoul Mamby. Lui, nato nel Bronx da padre giamaicano, a sessant'anni suonati è diventato il pugile più anziano ad essere mai salito sul ring. E' successo lo scorso 8 marzo, quando alle Isole Cayman (l'unico posto che gli ha concesso la licenza oltre all'Idaho, negli Stati Uniti) ha combattuto e perso ai punti contro Anthony Osbourne. Ma non ha alcuna intenzione di smettere.
L'EX CAMPIONE - Mamby dal 1980 al 1982 è stato cambione Wbc nella categoria welter junior, difendendo il titolo per ben cinque volte. Mica male, per uno che in carriera ha affrontato gente del calibro di Roberto Duran e Buddy McGirt. Non stiamo quindi parlando di un pugile improvvisato, insomma. Ma soprattutto Saoul è uno che davvero ha la boxe nel sangue; uno sport che si è portato dietro fino all'età della pensione.
UOMO DEI RECORD - Negli ultimi nove anni ha combattuto solo tre volte in match considerati validi. La quarta sarà il prossimo 28 giugno, contro un avversario ancora da definire. Disputando quell'incontro Mamby batterà il suo stesso primato, diventando, a 61 anni e un mese, il pugile più anziano ad aver mai messo piede su un ring. Non solo: il nativo del Bronx ha già al suo attivo un altro record, ovvero quello di essere l'unico ad aver disputato almeno un incontro in cinque decenni diversi (lui è passato tra i professionisti nel 1969).
BOXE BATTE MOGLIE PER K.O. - Trionfo dello sport o trovata pubblicitaria? Una domanda a cui Mamby risponde così: "Io amo la boxe. E' la mia vita. Dite che alla mia età è pericoloso? Credo sia più rischioso lavorare in un ufficio postale". Saoul in carriera ha disputato 85 incontri: ne ha vinti 45, persi 34 e pareggiati 6. Ha perso una sola volta prima del limite, quando aveva 46 anni. Lui si allena cinque volte alla settimana e, di fatto, non ha una famiglia: "Ho avuto sei figli da tre donne diverse, e undici nipotini. Mogli? Macché. Se mi fossi sposato non sarei arrivato qui". Un tipo così è davvero difficile da mandare al tappeto.