Tanto di cappello.

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fabioeur
00martedì 30 settembre 2008 08:09


Ieri sera ero alla cerimonia del 40° KeyAward a Milano, un evento dove vengono premiate le opere più significative della Comunicazione Pubblicitaria italiana.
Sensibile come sono alla buona trifola, tra le numerose intellettuali spesso assai racchie che gravitano in questo variopinto universo, non potei non notare un battaglione di gran gnocche degne del tipico “yu-uuuuuuuuù” del Cowboy, con tanto di lancio rituale del cappello. Erano almeno una decina, inspiegabilmente presenti in quel contesto e si mescolavano nella folla guardandosi intorno un po’ spaesate in mezzo ad una folla di cervelloni e giornalisti. Mi ha colpito (e c’era da aspettarselo) una deliziosa orientale, forse thai, con una elegantissima livrea del tutto diversa dai banali abitini corti che impazzavano tra le altre fanciulle.
Un Massimo Lopez in gran forma presentava gli ospiti designati alla premiazione della varie categorie, affiancato dalle immancabili due stangone bionde e gelide. Le solite modelle dell’est…
Uno degli ospiti che salirono sul palco a premiare il lavoro creativo dei pubblicitari nostrani era un imprenditore un po’ in carne, che a vederlo non gli daresti un euro. Lo avevo già notato nel salone dove ci avevano ricevuti, che beveva prosecco a garganella e faceva il Briatore dei poveri, circondato da tre belle gnocche, e mi ero subito domandato chi fosse. Insomma ve la faccio breve, il tipo in carne si è inventato una testata che ancora non esisteva, dedicata al mondo del casting.
E infatti le gnocche internazionali erano al suo seguito e le fecero sfilare sul palco per la gioia dei presenti. La rivista va a gonfie vele, tanto che in poco tempo è diventata un punto di riferimento per pubblicitari, TV e cinema. Ma non basta. Perché il bombardone sta per lanciare anche un canale SKY dedicato al casting e aprire una specie di Facebox dedicato al casting non solo italiano ma internazionale.
Quale è la novità vi chiederete voi. A parte la comodità e il risparmio di tempo e denaro per noi che lavoriamo in questo mondo, che potremo scegliere attrici e attori direttamente in rete, ma nella cosa c’è un risvolto che secondo me è rivoluzionario.
Con questo nuovo approccio al casting, trasparente e pulito, si mette un bel punto e accapo a tutte quelle sozzerie tipicamente italiane, fatte di do ut des, favori e servilismi, sfruttamento e tutto quello che potete ben immaginare. Cose che nelle altre parti del mondo sono solo casi isolati e non la norma come avviene qui da noi. Insomma, il Briatore dei poveri è un genio e farà montagne di euro. Tanto di cappello…
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