Ruggisci ancora vecchio leone

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aston villa
00venerdì 2 maggio 2008 12:00
1 maggio 2008 - È nato il giorno di San Patrizio, il 17 marzo. Per qualcuno è già un buon inizio. Giovanni Trapattoni, nuovo c.t. della nazionale irlandese, da oggi comincia il suo lavoro nell'isola dei Santi.
FIDUCIA - Il Trap è atteso in tutta l'Irlanda come un vero "messia" che dovrà guidare la nazionale verde alla qualificazione ai Mondiali in Sudafrica, approdandovi, nonostante le difficoltà presentate da un girone che prevede la presenza dei campioni del mondo in carica dell'Italia. "Non è un girone facile, ma possiamo farcela e conquistare uno dei due posti disponibili. Sarà necessario cominciare bene e avvantaggiarsi delle partite in casa", spiega il Trap. Quanto agli azzurri, secondo Trapattoni, c.t. dell'Italia ai Mondiali del 2002 e gli Europei del 2004, "non voglio rivincite. Sono sempre uno dei più grandi ammiratori dell'Italia del calcio. Se fosse stato in mio potere, avrei preferito evitarla, ma ritengo che la mia squadra possa qualificarsi".
ORGOGLIO - Sull'Irlanda Trap dice che "il livello è buono, anche se non tutti sono d'accordo. Lo stile di gioco è simile a quello inglese, molto aggressivo, fisico, veloce e tattico. E poi qui tutti hanno una buona dose di orgoglio, proprio come piace a me. Per questo ho accettato di venire in Irlanda". Trapattoni è arrivato a Dublino due giorni fa, e ieri ha passato quasi tutto il giorno nel quartier generale della federcalcio irlandese. Tra i suoi più stretti collaboratori figurano Marco Tardelli e Liam Brady.



Fox Molder
00venerdì 2 maggio 2008 17:25
Re:
Chiaramente adesso tutti aspettano la sua prima conferenza stampa in inglese da incazzato.....[SM=x1272147]

Fox
aston villa
00martedì 6 maggio 2008 10:55
E dopo la sbornia, "l’hangover" - ossia i postumi - e la cruda realtà. L’amore dei media irlandesi nei confronti di Giovanni Trapattoni dopo la sua pirotecnica prima conferenza stampa in terra gaelica sta tornando sotto il livello di guardia. La cotta per il 69enne mister di Cusano Milanino è stata pazzesca, con tutta l’Irlanda in delirio.
FIDUCIA E RISCHI - "Good beginning is half the battle", "chi ben comincia è a metà dell’opera", sottolinea argutamente Vincent Hogan sull’Irish Independent del 5 maggio in una lettera aperta al Trap. Lodi e riverenza non mancano nei confronti del guru italiano. Ma nello stesso editoriale Hogan mette in guardia il nuovo mister sui problemi che dovrà affrontare, spezzando così la serie di esorbitanti elogi sinora in auge nei media.
FORZA MENTALE E POTENZIALE - Le avventure degli ex c.t. sulla panchina della nazionale irlandese, ad esempio, possono essere istruttive. Brian Kerr in passato ha parlato espressamente di cronica mancanza di concentrazione dei giocatori. Un biglietto da visita psicologicamente poco rassicurante. E lo stesso Kerr ha indicato quanto Trapattoni, parlando del Mondiale in Sud Africa, abbia sopravvalutato la reale forza della squadra. "Non ci sono più i giocatori di cinque, sei, dieci anni fa e in generale il livello è inferiore", ha sottolineato all’Independent.
IL RITIRO PORTOGHESE - Infine, l’ex c.t. ha rivelato un particolare preoccupante alla vigilia del ritiro di due settimane in Portogallo a fine maggio: "So bene che alcuni giocatori non hanno preso bene la notizia del ritiro, soprattutto quelli che hanno giocato già 50 partite e che ora vorrebbero stare di più con le loro famiglie", ha detto Kerr.
IRELAND - Una squadra, insomma, che già sembra fare poco spogliatoio e che ha diverse defezioni importanti, prima di tutte il talentuoso ma controverso centrocampista Stephen Ireland del Manchester City, che ha abbandonato la nazionale a soli 21 anni dopo aver mentito alla Federazione e al tecnico Staunton. Ireland non sembra intenzionato a tornare, al pari di altri volti noti della Premier League come Steve Finnan e Andy O’Brien. Il Trap proverà a convincerli a fare un passo indietro, forse vanamente. Ma non è tutto dallo spogliatoio Irish. Perché la scelta di Trapattoni di insignire l’ex interista Robbie Keane della fascia di capitano, trascurando così totem del calibro di Shay Given o Richard Dunne, ha creato qualche malumore. Hogan riconosce la leadership di Keane al Tottenham, però subito dopo aggiunge in italiano: "In un mondo di ciechi, un orbo è re".
TIFOSI E GIORNALISTI - Ma i consigli del giornalista a Trapattoni non finiscono qui. E gli ultimi due, in realtà, sembrano avvertimenti. Innanzitutto, i tifosi dell’Irlanda sono "i migliori al mondo", vivono il calcio così intensamente che dopo una discussione difficilmente si riconciliano (caso Stephen Ireland insegna). E di qui, il secondo monito. Gli irlandesi sono un popolo modesto, ma schietto e deciso. E se le cose vanno male, gli insuccessi del Trap saranno sulla bocca di tutti i media, dai quotidiani all’"Unomattina" irlandese - sebbene Hogan ci tenga a far sapere che i giornalisti gaelici non sono come i colleghi "guttersnipe" ("bulli di strada") italiani, che tanto hanno tediato il Trap. Insomma, la luna di miele per il Don Giovanni irlandese è finita. Ora si fa sul serio.
aston villa
00venerdì 30 maggio 2008 20:52
Vedere l’Irish Independent di oggi titolare a tutta prima «Trap has luck of the Irish» la dice lunga sull’amichevole di ieri vinta dall’Irlanda per 1-0 contro la Colombia. Anche perché tutta la stampa del giorno dopo pullula di riferimenti alla buona sorte, come la «fortunosa» carambola del gol decisivo di Robbie Keane, i salvataggi sulla linea di porta gaelica, i miracoli del trentasettenne portiere e man of the match Kiely. E, soprattutto, un Trapattoni che, dopo il fischio finale, si dirige verso gli spogliatoi del Craven Cottage di Londra con un borbottare spedito.
SETTIMANA CALDA - In realtà, a qualunque ragione si voglia attribuire la vittoria della tenace Irlanda, questo risultato acquisisce un’importanza superiore se si considera la settimana non certo tranquilla per “Il Capo” (il più frequente nickname degli irlandesi per Trapattoni). Infatti a mettere zizzania in un gruppo tutto da amalgamare è stato ancora una volta l’ex c.t. Brian Kerr. Il quale non si è accontentato di quanto detto circa un mese fa sui giocatori della nazionale, accusati di ridotte capacità psicofisiche e di frustrazione alla notizia del ritiro portoghese. Sull’Irish Times ha rincarato la dose, insinuando che alcuni giocatori non avrebbero rispettato il coprifuoco portoghese. E che altri non sopporterebbero Liam Brady nello staff tecnico dopo alcuni suoi giudizi pungenti nei loro confronti quando era commentatore televisivo per la tv nazionale Rte.
SPOGLIATOIO IN PROGRESS - Giovanni Trapattoni aveva subito risposto (e a ruota il capitano Keane) al suo predecessore, negando le allusioni su “l’odiato” Brady. Ma, sottolineando il concetto di “Paese che vai, usanze che trovi”, non ha neanche smentito che qualcuno aveva trasgredito in Portogallo. Qualcosa nello spogliatoio sarà molto probabilmente successo in settimana e le dichiarazioni del Trap di ieri a caldo dopo la vittoria, definita "importante, perché ora i giocatori nello spogliatoio sono felici", sono piuttosto eloquenti.
OTTIMISMO - Tuttavia, dopo Londra, come ben sottolinea l’Irish Examiner, ora il Capo e i suoi giocatori possono guardare al futuro con ottimismo. Prima di tutto, è arrivata la vittoria dopo quasi un anno di digiuno (ultima gioia contro la Danimarca, 4-0, agosto 2007). Ma, ancor più importante, la squadra ha segnato subito, ha resistito ad uno dei suoi vizi cronici, ossia farsi raggiungere dopo il vantaggio, e la difesa (con il fondamentale rientro di O’Shea e un McShane ritrovato) si è dimostrata compatta. Senza contare il fatto che mancano ancora tantissime pedine (ieri ha dato forfait in extremis anche Duff) che, se tornassero, porterebbero nuova linfa e un importante bagaglio di esperienza internazionale alla squadra. Ieri è ricomparso il furetto McGeady, ma Trapattoni aspetterà ancora i famosi Finnan, O’Brien e Ireland, oltre a Carsley, i due Reid, Kilbane e il portiere Given per scoprire la vera Irlanda.
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