Quanti vorrebbero una prof. così?

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barbi.
00giovedì 30 ottobre 2008 13:54
«Non chiamatemi pornoprof: il sesso è gioia di vita e libertà»
Anna Ciriani, dopo il video senza veli che le "costò" il posto, è tornata a insegnare. E adesso si racconta in tv


MILANO - Guai a chiamarla pornoprof: «No, non mi sta bene per niente». Eppure è l'appellativo che l'ha resa celebre. «Perché sui giornali hanno scritto tante bugie sul mio conto». Tipo? «Io non sono una pornostar. E a scuola mi sono sempre comportata bene». Anna Ciriani, ora che è stata riammessa in classe, non rinuncia a quella che chiama la sua «battaglia di libertà». E, soprattutto, non rinnega nulla del passato: le «trasgressioni sessuali» con il marito, gli incontri piccanti che le hanno permesso di «conoscere persone nuove», quella passeggiata senza veli a una fiera erotica di Berlino che fece il giro della Rete scatenando un putiferio. «Tutto per quel video finito su Youtube» racconta Madameweb, come da tempo si fa chiamare su Internet. «In passato – ammette - ero sempre riuscita a far rimuovere le immagini che venivano diffuse a mia insaputa, ma in quel caso è stato impossibile». Dunque, scandalo inevitabile e sospensione dall'insegnamento. Fino a settembre, quando Anna è tornata in servizio nella sua provincia, Pordenone.

IN TV - Ma non è tutto. Madameweb, adesso, sbarca anche in tv. Con un documentario («Sesso, scuola e videotape») che sarà trasmesso venerdì 31 ottobre su Cult (canale 142 di Sky alle 22.30), per la serie "Erotika Italiana". Anna e suo marito, davanti alle telecamere, raccontano la loro storia tra incontri "hot", libertà individuali e scandali pubblici. «Una donna deve avere la possibilità di vivere la propria sessualità come più le piace, senza per questo rischiare il posto di lavoro» rivendica la prof. Che tra l'altro, come precisa lei stessa, insegna agli adulti e non ai ragazzini. «Ma se lavorassi in una scuola media non cambierebbe nulla». E cioè? «Ho capito che il mio caso può essere d'esempio contro tutte le discriminazioni sessuali». Addirittura. «Certo, è per questo che conduco la mia battaglia. Perché non c'è nulla di male a trasgredire con la complicità del proprio marito. In Italia insegnanti condannati per pedopornografia o che si fanno palpare dagli alunni sono tornati a insegnare prima di me. Io invece certe cose le faccio solo nel privato. A scuola, sono sempre stata impeccabile». Una doppia vita, insomma. «No, nessuna doppia vita. La mia vita è una e basta». E chi è allora Madameweb? «Una donna normalissima che non si vergogna del proprio corpo e che vuole divertirsi, senza falsi pudori o ipocrisie. Madameweb è gioia di vita e libertà».

Video: guarda un'anteprima del documentario che andrà in onda su Cult

COMPLICITA' – Come l'hanno presa i tuoi colleghi, dopo il pandemonio dei mesi scorsi? «Da loro ho ricevuto molta solidarietà. Così come l'ho ricevuta da alcuni preti con i quali ho parlato. E sono moltissime le donne che mi hanno scritto dicendo che avevo fatto ciò che loro non avevano il coraggio di fare. La mia storia non è diversa da tante altre, l'unica differenza è che io ci metto la faccia». E quelli che ti criticano, additandoti come un pessimo esempio di moglie e di insegnante? «È giusto che ognuno abbia il proprio parere. Ma chi è che mi giudica? Donne e uomini che magari, in segreto, tradiscono il loro partner? Peccare e trasgredire con il proprio marito non è certo peggio che mettergli le corna. Io non ho mai fatto del male a nessuno. Al massimo, ho fatto del bene».

Anna Ciriani a Berlino
Anna Ciriani a Berlino
GLI INCONTRI – Ma la vita "segreta" di Madameweb continua ancora, oppure dopo questa bufera hai deciso di lasciar perdere? «Innanzitutto ci tengo a precisare che queste mie trasgressioni si possono contare sulle punte delle dita. Prima di tutto ci sono la famiglia e i figli, poi il mio lavoro e infine tutto il resto. Non è che di giorno vado a insegnare e poi la sera, o nel week end, organizzo i miei incontri. Non è una malattia, non è una cosa che cerco con perseveranza. Ammetto però di essermi divertita, anche perché ho conosciuto persone nuove. Insomma, il mio è anche un modo per socializzare».

SCUOLA E TV - Su Internet, nel frattempo, continui a mantenere i contatti con ammiratori e curiosi. «Sì, grazie a un forum e a un blog che è uno dei più visitati su Internet. Un modo per parlare della mia storia, ma anche di politica». A proposito: riforma Gelmini, cosa ne pensi? «Ci sono alcune cose su cui concordo, a scuola esistono troppi sprechi. Una cosa però voglio dirla: i ministri dell'Istruzione sono sempre medici, avvocati e professionisti che la scuola l'hanno frequentata solo da studenti. Il ministro, invece, dovrebbe essere uno che ha lavorato 30 anni nel settore. Solo così puoi avere un'idea di come funzionano le cose». E il tuo futuro professionale? Pensi solo all'insegnamento o se arrivasse qualche proposta dal mondo dello spettacolo saresti pronta ad accettarla? «Qualche offerta l'ho ricevuta. E se mi dessero l'opportunità di portare avanti il mio pensiero in tv, lo farei. Perché se devo mettere la mia faccia per combattere questa battaglia, lo faccio, così come ho fatto quel giorno a Berlino. L'ho detto e lo ripeto: io non mi vergogno».
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