OJ. Simpson

"OJ Simpson? Sì, me l'ha confessato: ha ucciso lui Nicole". Una frase che riaccende i riflettori sul "processo del secolo": quello, appunto, che vide coinvolto nel 1995 l'ex campione della Nfl, accusato di aver ucciso l'ex moglie e un amico della donna. Ad affermarlo, in un libro che uscirà oggi, un ex amico di Simpson, Mike Gilbert.
SPINELLI E BIRRA - Il libro si intitola "How i helped OJ get away with murder", ovvero "Come ho aiutato OJ a scappare dall'omicidio". Gilbert entra nei dettagli di un incontro avuto con l'amico, durante il periodo del processo. Tra uno spinello e una bevuta, l'ex runningback della Nfl gli avrebbe confidato: "Sì, Nicole l'ho uccisa io. Certo, se non fosse venuta ad aprirmi la porta di casa con in mano un coltello forse sarebbe ancora viva". Piccolo particolare: il coltello che ferì a morte le due vittime non è mai stato trovato.
"OJ, NON CURARTI" - A quel punto Gilbert, come si legge nel libro, avrebbe addirittura consigliato l'amico su come svicolare dalle accuse. Un esempio? Non prendere più le medicine contro l'artrite. Così da rendere impossibile l'indossamento del guanto insanguinato, una delle prove-chiave del processo. Come poi è successo davvero: Simpson non riuscì a mettere il guanto, trovato sulla scena del delitto, segnando un punto decisivo a proprio vantaggio.
SMENTITE - L'avvocato di OJ, Yale Galanter, ha commentato così le dichiarazioni di Gilbert. "E' un tossicodipendente che ha bisogno d'attenzione e di soldi. Sono tutte idiozie, quelle del libro. Ne ho parlato anche con il mio assistito. La realtà è un'altra".
IL BUSINESS - Verità o meno, una cosa è certa. L'argomento OJ Simpson è una miniera d'oro. Dall'inizio del 2008 sono già usciti due libri sull'ex campione, e sul processo che lo ha riguardato, ormai 13 anni fa. Senza dimenticare le precedenti pubblicazioni, quasi tutte finite sugli scaffali dei best seller. Un business discutibile, che tiene sempre viva l'attenzione su uno dei casi più scottanti della recente storia americana.