Non mollare Direttore

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aston villa
00sabato 21 febbraio 2009 20:34
Notte tranquilla, ma attività cerebrale gravemente compromessa. E' questo, in sintesi, la condizione di salute dell'ex direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò, secondo il bollettino emesso dalla direzione sanitaria dell'Istituto clinico Santa Rita di Milano dove il giornalista è ricoverato in seguito al malore che lo ha colpito giovedì scorso. "Il dott. Candido Cannavò ha trascorso una notte tranquilla - si legge nel bollettino -. Il controllo elettroencefalografico effettuato nella giornata di ieri ha evidenziato un'attività cerebrale gravemente compromessa. Rimangono immutati gli altri parametri. Prognosi sempre riservatissima".
el flaquito
00domenica 22 febbraio 2009 14:35
E' morto a 78 anni Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport dal 1983 al 2002. Sentitosi male giovedì in redazione, era stato subito ricoverato alla clinica Santa Rita di Milano dove gli era stata diagnosticata un'emorragia cerebrale e le sue condizioni erano subito parse gravissime, fino al decesso avvenuto nella mattina di domenica per arresto cardiocircolatorio.

Cannavò non era un direttore, era il direttore. Quello che firmava editoriali, esaltava imprese, affossava chi aveva mangiato la polvere per poi esaltarlo al momento opportuno. Chi ha iniziato a scrivere, a biasimarsi per aver intrapreso l'iperbole del racconto sportivo si è imposto di misurarsi - criticamente e umilmente - con lui. Il direttore. Candido Cannavò.

In questi anni affollati, è stato più di vent'anni nella stessa redazione e in tempi di così tanta precarietà vent'anni nello stesso giornale alla direzione paiono un'utopia. Il Giro d'Italia (sua grandissima passione), Valentino Rossi, i Mondiali di Bearzot. Li ha visti e filtrati lui, cogliendone gli aspetti più vivi del cronista e dell'appassionato.

Aveva iniziato a quasi vent'anni al quotidiano 'La Sicilia', il giornale della sua Catania dov'era nato nel 1930. Dal 1952 al 1955 ha ricoperto la carica di presidente del Cus Catania. Ma è nel 1955 che si realizzò l'incontro: da allora il connubio con 'La Gazzetta dello Sport' è indissolubile.

Il 1981 fu l'anno della sua vicedirezione, quella che lo traghettò al vertice della Rosea: prima fu condirettore poi nel 1983 successe all'inimitabile Gino Palumbo come direttore responsabile del quotidiano. Non era certo un conservatore: sotto la sua direzione, tra lotte e resistenze, si portarono avanti i progetti 'Sportweek' e del sito internet.

Lo scandalo che travolse Marco Pantani, che difese, al Giro d'Italia e l'onda che ne seguì non lo videro connivente. La sua posizione era lapallissiana: non intendeva infangare oltre quanto già fatto il ciclismo. E anche durante Calciopoli, i suoi editoriali e le sue esternazioni destarono la reazione del diretto interessato Luciano Moggi che espresse senza riserve i suoi dubbi sul direttore. Perché vent'anni sono anche questo, anche una generazione e chi fa il giornalista sportivo, chi è un giornalista sportivo adesso, un po' lo deve anche a lui.

Domenica la Federcalcio ha disposto di osservare un minuto di silenzio per onorarne la memoria su tutti i campi di calcio e non: lo ha deciso il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, d'intesa con quelli delle leghe Antonio Matarrese e Mario Macalli, e il presidente del Coni Gianni Petrucci.
Ciao grande direttore.



aston villa
00domenica 22 febbraio 2009 15:05
I nostri auguri non sono serviti....

Quando ho letto quel poco di cartella medica che hanno riportato ho capito che si era arrivati al capolinea purtroppo.

Dopo Bulgarelli se ne va' un altro personaggio super partes,uno che tutti amavano e rispettavano..Vero e' che se ne vanno sempre i migliori...

Ciao Direttore.
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