Moto GP

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aston villa
00domenica 26 aprile 2009 13:31
La sorpresa arriva subito, in partenza: Rossi parte a razzo e Stoner rimane attardato nel gruppo. Insomma al via del Gp del Giappone succede l'opposto di quello che abbiamo già visto tante volte. E per Valentino stavolta sembrava fatta: lui lì davanti e Stoner con la mostruosa Ducati Desmosedici a remare nel gruppo. E invece no: un rinato Lorenzo risale la china, recupera su Rossi e lo passa. Rossi resiste, lo ripassa a sua volta una paio di volte regalando uno spettacolo mai visto al pubblico giapponese.

Ma non c'è nulla da fare: Lorenzo è velocissimo e giro record su giro record stacca inesorabilmente Rossi e vola verso la sua seconda vittoria in MotoGp. E' incredulo lo stesso Lorenzo del risultato: "Ho costruito questa vittoria - ha spiegato dopo la vittoria - pensando a tutti gli errori fatti in Qatar, ma non pensavo certo di poter vincere, Rossi e Stoner erano più forti, ma in gara ho capito che potevo farcela".

E infatti ce l'ha fatta, precedendo il compagno di squadra Valentino Rossi ed il connazionale Dani Pedrosa (Honda). Quarto posto poi per l'australiano della Ducati Casey Stoner. Poi tre italiani: quinto Andrea Dovizioso (Honda), sesto un ottimo Marco Melandri (Kawasaki) che sembra aver trovato il ritmo giusto per lottare con i primi e settimo Loris Capirossi (Suzuki).

In ogni caso una cosa è certa: Stoner nel risalire la china del gruppo ha sofferto il duello con altri piloti. Abituato com'è alle cavalcate solitarie in testa alla gara tutto quel traffico deve dargli davvero fastidio.

Spettacolare il balletto sul podio: Lorenzo ha iniziato a saltare come un grillo staccandosi dalla pedana in pieno stile Michael Schumacher. Perfino Rossi, un maestro in gag comiche è scoppiato a ridere anche se - siamo certi - Valentino non vorrebbe proprio vederne più di salti del genere...

Ordine d'arrivo (pdf)

CLASSE 250
Bautista, Aoyama e Pasini: questo il podio della classe 250. Lo spagnolo (su Aprilia) si è imposto davanti al giapponese della Honda, precedendolo di 5 secondi e 889 e staccando l'italiano (sempre su Aprilia) di 21 secondi e 832. Per Alvaro Bautista questo è il settimo successo in carriera in 250 cc. E Simoncelli? Che fine ha fatto il campione del mondo in carica, oggi al ritorno dopo l'infortunio? Non ha certo festeggiato il suo centesimo gran premio della carriera come avrebbe voluto: al nono giro, quando era saldamente al comando ha urtato con la ruota anteriore nel cordolo interno della chicane che si trova prima del rettilineo di arrivo. Il colpo ha causato una lesione al cerchio in carbonio della Gilera di Marco Simoncelli che non ha più tenuto in pressione la gomma.

"Sono molto dispiaciuto per quanto è successo perché per come stavano andando le cose potevo fare bene - ha spiegato Simoncelli - se non vincere, almeno un podio. Prima della gara, per stare sicuro, ho preso un anti infiammatorio e infatti nei primi giri la mano non mi faceva male. Purtroppo ho preso il cordolo interno della chicane prima del traguardo e la gomma ha iniziato subito a sgonfiarsi. La sfiga è stata quella di aver dovuto fare un giro completo prima di rientrare al box. Se fosse successo prima avrei sicuramente portato a casa dei punti, anche perché dopo la sostituzione della ruota giravo con il ritmo dei primi anche se a quel punto la mano iniziava a darmi fastidio".

Ordine d'arrivo (pdf)

CLASSE 125
E' l'italiano Andrea Iannone, su Aprilia, ad aver dominato la classe 125 con un tempo di 42:23.716.
Iannone, 19 anni, ha preceduto gli spagnoli Julian Simon, anche lui su Aprilia (42:25.062) e Pol Espargaro, su Derbi (42:28.755). La corsa si è svolta su una pista finalmente asciutta, dopo qualche spruzzata di pioggia mattutina. Il pilota italiano ha messo a segno il suo secondo successo consecutivo, il terzo della sua carriera, dopo essersi imposto, il 12 aprile scorso, al Gran premio inaugurale della stagione in Qatar.

aston villa
00lunedì 4 maggio 2009 22:11
Il Motomondiale può tirare un sospiro di sollievo: Valentino Rossi non è cambiato, non è stato colpito dal «morbo del ragioniere», è sempre il campione capace di ribaltare le situazioni peggiori. Ieri sul circuito andaluso, suo feudo personale visto che ci ha vinto 8 volte, ha deciso che non era più il caso di fare la vita del comprimario, di stare a guardare avversari (Stoner) e compagni di squadra (Lorenzo) scippargli il successo, le copertine e le foto sui giornali. Ha deciso di dare una svolta al suo mondiale tornando al successo grazie a una delle gare strategicamente meglio preparate della sua carriera. Ci mancava un Valentino così. Ci mancavano le sue gag (ieri ha ricordato il trionfo nella classe 250 a 10 anni esatti con il remake della fermata... idraulica nella toilette lungo il percorso), ci mancava il suo sorriso dopo tre gare senza squilli. Una rivincita con gli interessi: ora guida il Mondiale con 11 punti di vantaggio su Stoner e in un sol colpo si è liberato di due compagni di fuga scomodi: Lorenzo e Pedrosa.

Il primo è caduto, nell’ansia di recuperare una partenza orribile. Il secondo è stato «cucinato» a fuoco lento dal campione di Tavullia che ha aspettato pazientemente che lo spagnolo finisse le gomme per poi raggiungerlo e superarlo senza neppure voltarsi indietro. Perché come sa correre Valentino quando le gomme sono finite e affiorano le tele, non lo sa fare nessuno. Un sorpasso che ha fatto urlare di gioia la folla di Jerez, mai tenera con lo spagnolo e da sempre pro-Rossi: Valentino non è solo un pilota italiano, ma un patrimonio sportivo del mondo intero, capace di suscitare emozioni nel «pueblo» iberico che sabato aveva esultato per le tre pole di giornata (Simon, Bautista e Lorenzo) e ieri è rimasto a bocca asciutta. Incredibile la capacità del Dottore di mettere a tacere le Cassandre che stavano di nuovo svolazzando sul suo regno. Perché un Valentino che perde colpi sembra fare più notizia di un Valentino che vince. Incurante dell’età, il campione continua nella sua strada: il suo merito è trovarsi ogni anno una motivazione diversa e convincente, fatta a base di record.

Ormai è giunta a quota 98 successi e nel mirino ha messo Agostini, fermo a 123. Per riuscirci dovrebbe correre e vincere per altri due anni almeno, resistendo alla tentazione dei rally. Ieri sera Pedrosa era al tempo stesso felice per il 2° posto dopo un inverno passato a curare un ginocchio in disordine, ma deluso per come erano andate le cose: «Valentino ci ha fregati tutti. Diceva di non essere a posto e invece nelle prove ha giocato a nascondino». Ne sa qualcosa Stoner, che riesce a sfatare la maledizione di Jerez (lui e la Ducati sempre in difficoltà su questo circuito) e si consola così: «Adesso arriva il bello: verranno circuiti favorevoli alla Ducati e tornerò a divertirmi». Tra i comprimari è felice: Melandri, che con la Kawasaki (camuffata Hayate) continua a stupire: chiude 5° «e per uno che non doveva neppure esserci, mi sembra davvero di toccare il cielo con un dito». Per gli altri italiani buio fitto: Capirossi (6°), promette sempre ma non mantiene mai con una Suzuki che va al rallentatore, Dovizioso (8°) sente il peso di un Pedrosa ritrovato. Buon ultimo il ligure Nicola Canepa, tanto bravo nel mondiale Superstock quanto incapace di emergere in MotoGp, competizione fatta per molti. Ma non per tutti.
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