Mondiali di atletica leggera

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aston villa
00sabato 15 agosto 2009 18:30
Nelle mille estati passate in giro a lavorare il rimpianto piu' grande non e' stato quello di essermi perso piu' volte i mondiali e gli europei di calcio,tolte le partite dell'Italia che si vedono in qualche modo,ma l'essermi perso parecchie olimpiadi e mondiali di atletica.

L'atletica leggera e' la regina di tutti gli sport,anzi l'atletica leggera E' lo sport.

Quando facevo l'ISEF avevo per compagni alcuni nazionali dell'epoca e sempre all' ISEF ho provato,solo provato,a fare molte delle discipline dell'atletica.

Sono atleti veri,gente che si fa il culo e che ,in Italia,se non ci fossero i gruppi sportivi militari non potrebbero reggere simili ritmi.

Sono iniziati oggi e ho spostato il televisore all'aperto per vederle mentre cucinavo per i miei ospiti.

Come al solito,o meglio come da qualche anno a questa parte l'Italia e' scarsa ma fino a quando i ragazzini si butteranno nel calcio sognando milioni e veline non se ne verra' fuori.

Ho passato la mattinata guardando cubane che gereggiavano con la maglia italiana e sapete che ritengo questi cambi di nazionalita' una buffonata.

Ce ne era una che gareggiava persino per il Sudan....

La Martinez quando arrivo' in Italia era un atleta da podio olimpico oggi fa il 23 esimo posto ai mondiali....a fine gare si e' lamentata per l'inesistente organizzazione di allenamenti italiana....

Tolto il quarto posto nella marcia stiamo facendo cagare.....ma la base e' troppo piccola e manca un movimento che parta dalla scuola...ma non e' storia di oggi.
aston villa
00domenica 16 agosto 2009 13:47
Prosegue il disastro azzurro.

Dispiace per la marciatrice cuneese che e' arrivata nona stremata.

10 mesi di sacrifici per risultati che non vengono.

E' lo sport...ma non e' facile
Domy-80
00domenica 16 agosto 2009 16:44
Ieri la keniota Masai sui 10 000 è stata strepitosa. A soli 19 anni è già campionessa del mondo
aston villa
00domenica 16 agosto 2009 20:41
Re:
Domy-80, 16/08/2009 16.44:

Ieri la keniota Masai sui 10 000 è stata strepitosa. A soli 19 anni è già campionessa del mondo



Fantastica la rimonta sulle 2 etiopi...

Oggi hanno buttato fuori nei quarti dei 400 femminili l'altro "fenomeno" cubano che abbiamo importato...

Non uno che sia arrivato in condizioni decenti al piu' importante appuntamento di una carriera dopo le olimpiadi....

Ma chi cazzo li programma?


Domy-80
00martedì 18 agosto 2009 11:43
Ieri ancora una volta Bekele sui 10 000 ha dimostrato di non sbagliarne una. La guardia imperiale del Negus non fallisce mai. Grande Kenenisa.... [SM=x1543714]


P.s. Ma cosa è successo a la Isinbayeva???
Domy-80
00mercoledì 19 agosto 2009 15:40
Da vedere assolutamente la gara di ieri dei 3 000 siepi uomini....vittoria naturalmente di Kemboi ma la lotta per il 3 posto è uno spettacolo!!!!!
aston villa
00giovedì 20 agosto 2009 12:21
Sono in struttura e non posso piu' vedere nulla ma se quella che ha vinto gli 800 e' una donna io sono Anna Falchi....

Cuba 3 medaglie.....
Domy-80
00giovedì 20 agosto 2009 12:25
Re:
aston villa, 20/08/2009 12.21:

Sono in struttura e non posso piu' vedere nulla ma se quella che ha vinto gli 800 e' una donna io sono Anna Falchi....




Caro Aston la IAAF ha già sotto controllo la/il sudafricana/o Semeneya riguardo ad alcuni dubbi sulla sua sessualità......vedremo
aston villa
00giovedì 20 agosto 2009 12:39
INVIATA A BERLINO
Quando ha sentito la telecamera addosso, Caster Semenya le ha buttato davanti dei gesti alla Bolt: muscolo da Popeye, mani in fuori e braccia incrociate sul petto. Poi si è avvolta nella bandiera sudafricana per sparire dalla curiosità morbosa che le cresceva intorno.

La donna-uomo si è fatta vedere solo in gara, 800 metri presi di forza, al comando da subito, tirata in solitaria e arrivo in 1’55"45, miglior tempo dell’anno, personale polverizzato, un oro ai Mondiali e un sospetto in più. Perché certi giri sono da maschio, ha imposto un ritmo che ha strozzato le avversarie e lasciato senza fiato Elisa Cusma, sesta in 1’58"81 e presa da altre perplessità: «Credevo che il podio fosse possibile, ma ho visto ragazze ripescate in batteria che all’improvviso andavano a razzo. Non è normale e ho l’amaro in bocca. Ci riproverò, statene certi. La sudafricana? Non la considero, è un uomo. Anche se si era già detto della Jelimo. Fanno i controlli e poi le medaglie vanno sempre a loro». L’italiana è l’unica che vorrebbe fare verifiche sulla kenyana Jepkosgei, l’argento, salvata al primo turno perché coinvolta in una caduta, mentre tutti gli altri si fanno domande su Semenya.

Lei, la vincitrice, piatta, squadrata e con il vocione, ha aggiunto una perlina bianca ai capelli per darsi un tocco femminile. Qualunque sia il suo sesso è in una posizione orrenda, sta peggio di un atleta sospettato di doping e sul suo passato gira ogni genere di storia. C’è chi sostiene che sia nata ermafrodita, chi insinua l’idea di un’operazione e si racconta di una quasi rissa all’ingresso di una toilette dove è stata invitata a usare quella dei maschi. Seccata avrebbe risposto provocatoria: «Vuole che glielo tiri fuori?». La Iaaf fa esercizi di equilibrismo per non usare parole offensive: «Sì, è vero abbiamo condotto dei test genetici, ben due, uno in Sud Africa e uno qui, però si tratta di esami complicati e di risultati difficili da analizzare. Ci vogliono settimane».

I primi controlli di questo tipo sono stati inseriti nel 1966 e per quanto si siano evoluti non sono ancora così certi. Non si tratta semplicemente di calcolare i cromosomi, nel caso dei transgender le analisi non servono a molto. Un endocrinologo, un ginecologo e due esperti di genetica stanno lavorando sul caso, solo che i risultati arriveranno dopo i Mondiali «ed escluderla per dei pettegolezzi sarebbe ingiusto, qui non si tratta di barare. Lei non può farci nulla. Siamo dispiaciuti di doverla umiliare, facciamo gli accertamenti e se dovessero risultare irregolarità le verrà tolta la medaglia. Al momento stiamo alle chiacchiere».

Devono essere qualcosa di più perché i gossip circolavano, come ricorda Cusma, anche intorno a Pamela Jelimo: altra diciottenne sbucata all’improvviso con tempi da maschio e mascella pronunciata, ha dominato il 2008, qui è uscita in semifinale e nessuno le ha chiesto di sottoporsi a un test. Stesso destino di Maria Mutola, una vita di frecciate, quattro ori mondiali, uno olimpico, sempre negli 800 metri, e mai una conferma sulle voci di corridoio che l’hanno accompagnata per l’intera carriera. Quando Semenya ha vinto i campionati nazionali, gli scettici hanno ottenuto subito una verifica, segno che si va oltre la diceria. Il 31 luglio ha stabilito il suo personale, 1’56"72, 8 secondi meglio del tempo nella precedente stagione e ieri ha triturato anche quello e ha dato 15 metri alla seconda. I progressi sono rapidi ed evidenti, abbinati a quel fisico ambiguo non passano inosservati.

La federazione sudafricana protesta: «Credete che l’avremmo lasciata competere se non fossimo certi?» e l’organizzazione cerca di proteggerla. Ieri l’hanno persino strappata all’abbraccio della mascotte per portarla subito nel tunnel. E’ l’unica atleta che non ha fatto il giro delle tv. Pierre Weiss, segretario generale della Iaaf, si è presentato al posto suo in conferenza stampa: «E’ troppo giovane per affrontare certe situazioni». Lei è rimasta in silenzio, ha lasciato lo stadio con la posa da culturista, bicipiti tirati e un oro che traballa.
aston villa
00venerdì 21 agosto 2009 09:43
Bolt delle meraviglie anche nei 200 metri piani ai Mondiali di atletica di Berlino. Con un record del mondo che abbassa ancora i limiti dell'uomo su questa distanza, che ha corso in un tempo stratosferico: 19"19. Molto meno del precedente limite, quel 19"30 da lui stesso stabilito il 20 agosto dello scorso anno nella finale vinta alle Olimpiadi di Pechino. Alle sue spalle, medaglia d'argento per il panamense Alonso Edward che con 19"81 ha preceduto lo statunitense Wallace Spearmon (19"85).

"Mi sentivo bene, e solo fatto quello per cui ero venuto qui a Berlino", ha detto ai microfoni di Raisport il giamaicano dopo l'oro nei 200 oltre a quello sui 100, tutti e due con record del mondo. "Mi riesce tutto? Sì, mi sento davvero bene". Il suo segreto per diventare una leggenda? "Lavorare forte ed allenarsi duramente ogni giorno", ha risposto l'uomo più veloce al mondo.

Inizialmente il cronometro aveva segnato 19.20 che poi i giudici di gara hanno limato di un centesimo.
Una corsa strepitosa, senza che alcuno degli avversari sia stato in grado di insidiare il giamaicano, che in curva prima del rettilineo ha lasciato un grande margine tra sè e gli altri.

Il giamaicano Usain Bolt, che domani compirà 23 anni, ha quindi bissato la strepitosa prestazione fornita domenica, quando ha vinto la medaglia d'oro in 9"58, nuovo primato mondiale. Il giamaicano può completare il tris con la staffetta 4x100: domani sono in programma le batterie, sabato la finale.
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