«L’allenatore deve incidere per diminuire le ricadute»
"Presentato a Bologna un programma di riscaldamento: si tratta di corse ed esercizi che permettono di ridurre di un terzo il rischio di infortuni"
DOMENICA, a Bologna, nell’ambito del XVIII Congresso Internazionale di Riabilitazione e Traumatologia Sportiva organizzato dal gruppo medico Isokinetic (più di mille partecipanti), è stato effettuato un convegno parallelo dedicato alla prevenzione degli infortuni nel calcio con la collaborazione della Fifa. Il dottor Fabrizio Tencone, per numerose stagioni medico sociale della Juventus e da alcuni anni direttore del centro di riabilitazione Isokinetic di Torino, ha presentato tre autorevolissimi ospiti internazionali appartenente a F-Marc (il centro di ricerca e valutazione medica della Fifa) che hanno presentato i risultati delle ultime ricerche scientifiche. In particolare il dottor Bert Mandelbaum, presidente della società internazionale di riparazione della cartilagine del ginocchio, medico responsabile delle nazionali di calcio maschile e femminile statunitense e dei LA Galaxy e membro del comitato medico della Fifa, ha anticipato i progetti di ricerca medica.
Tencone, solo recentemente i medici si sono interessati di prevenzione?
«E’ da più di 25 anni che la scienza medico sportiva si è interessa alla prevenzione degli infortuni nel calcio e ha ottenuto risultati davvero importanti, di interesse sia sportivo che sociale, che non possono oggigiorno essere sottovalutati e devono rappresentare un punto fermo nella programmazione stagionale degli allenamenti di una squadra di calcio. Il primo studio di riferimento risale al 1983 ed è stato pubblicato dal professor Jan Ekstrand attuale vice direttore del Comitato Medico Uefa, che dimostrò come gli infortuni nelle squadre che effettuano un programma dedicato alla prevenzione si possono ridurre del 75%. Dall’esperienza di tali risultati si cominciò ad introdurre i primi provvedimenti preventivi nel calcio (bendaggi, parastinchi, riscaldamento, ecc) e da allora vennero pubblicate numerose altre esperienze soprattutto scandinave e americane».
Quali infortuni si possono prevenire?
«Non tutti gli infortuni si possono prevenire, ma molto efficaci sono i programmi per ridurre i problemi articolari. Ad esempio è certamente possibile ridurre le lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio attraverso l’effettuazione di programmi di prevenzione che sono stati proposti da numerosi gruppi medici internazionali. Al congresso di Bologna, domenica scorsa, è intervenuta Holly Silvers, l’autrice di un programma denominato PEP (rinforzo muscolare e propriocettiva) che riduce le lesioni del legamento crociato anteriore nelle calciatrici dell’80% circa, dato molto importante se si pensa che le donne vanno incontro a tale infortunio 3-5 volte più dei maschi. E’ stato inoltre dimostrato da un gruppo norvegese che è possibile ridurre il numero di infortuni ai muscoli posteriori della coscia grazie ad esercizi corretti di rinforzo muscolare eccentrico (nordic hamstring)».
Sembra quindi fondamentale il ruolo della forza muscolare?
«Esatto, ma il muscolo non deve essere forte in assoluto, deve però essere sufficientemente resistente per sopportare in sicurezza le sollecitazioni sportive».
Preparazione decisiva per la prevenzione?
«Non è corretto parlare solo di preparazione atletica, né solo di consigli medici; i programmi di prevenzione sono progetti che devono coinvolgere tutto lo staff di una squadra. Nel 2007 Jan Ekstrand, già citato vice direttore del Comitato Medico Uefa, ha dimostrato come il “coinvolgimento” dell’allenatore permette di ridurre il rischio di re-infortunio, cioè di recidiva nel calcio. Informando e rendendo corresponsabili gli allenatori sui fattori di rischio di un infortunio, sui principi della riabilitazione e sui criteri di ritorno all’attività sportiva dopo un infortunio il numero di recidive si riduce significativamente».
Altre novità?
«Sì, una assoluta. Per la prima volta in Italia è stato presentato a Bologna da Mario Bizzini, fisioterapista rappresentate della Fifa, un programma di riscaldamento che è stato definito “The 11 plus”. Si tratta di corse ed esercizi di riscaldamento molto semplici, che vengono eseguiti con difficoltà crescente durante la stagione
e che permettono di ridurre il rischio di infortuni di circa un terzo, e addirittura il rischio di gravi infortuni può dimezzarsi».