Molto interessante: come prevenire gli infortuni

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El Tr3n
00martedì 28 aprile 2009 17:55
«L’allenatore deve incidere per diminuire le ricadute»

"Presentato a Bologna un programma di riscaldamento: si tratta di corse ed esercizi che permettono di ridurre di un terzo il rischio di infortuni"

DOMENICA, a Bologna, nell’ambito del XVIII Congresso Internazionale di Riabilitazione e Traumatologia Sportiva organizzato dal gruppo medico Isokinetic (più di mille partecipanti), è stato effettuato un convegno parallelo dedicato alla prevenzione degli infortuni nel calcio con la collaborazione della Fifa. Il dottor Fabrizio Ten­cone, per numerose stagioni medico sociale del­la Juventus e da alcuni anni direttore del cen­tro di riabilitazione Isokinetic di Torino, ha pre­sentato tre autorevolissimi ospiti internaziona­li appartenente a F-Marc (il centro di ricerca e valutazione medica della Fifa) che hanno pre­sentato i risultati delle ultime ricerche scienti­fiche. In particolare il dottor Bert Mandelbaum, presidente della società internazionale di ripa­razione della cartilagine del ginocchio, medico responsabile delle nazionali di calcio maschile e femminile statunitense e dei LA Galaxy e mem­bro del comitato medico della Fifa, ha anticipa­to i progetti di ricerca medica.

Tencone, solo recentemente i medici si sono interessati di prevenzione?

«E’ da più di 25 anni che la scienza medico spor­tiva si è interessa alla prevenzione degli infor­tuni nel calcio e ha ottenuto risultati davvero importanti, di interesse sia sportivo che sociale, che non possono oggigiorno essere sottovaluta­ti e devono rappresentare un punto fermo nel­la programmazione stagionale degli allenamen­ti di una squadra di calcio. Il primo studio di ri­ferimento risale al 1983 ed è stato pubblicato dal professor Jan Ekstrand attuale vice direttore del Comitato Medico Uefa, che dimostrò come gli infortuni nelle squadre che effettuano un pro­gramma dedicato alla prevenzione si possono ridurre del 75%. Dall’esperienza di tali risulta­ti si cominciò ad introdurre i primi provvedi­menti preventivi nel calcio (bendaggi, parastin­chi, riscaldamento, ecc) e da allora vennero pub­blicate numerose altre esperienze soprattutto scandinave e americane».

Quali infortuni si possono prevenire?
«Non tutti gli infortuni si possono prevenire, ma molto efficaci sono i programmi per ridurre i problemi articolari. Ad esempio è certamente possibile ridurre le lesione del legamento crocia­to anteriore del ginocchio attraverso l’effettua­zione di programmi di prevenzione che sono sta­ti proposti da numerosi gruppi medici interna­zionali. Al congresso di Bologna, domenica scor­sa, è intervenuta Holly Silvers, l’autrice di un programma denominato PEP (rinforzo musco­lare e propriocettiva) che riduce le lesioni del le­gamento crociato anteriore nelle calciatrici dell’80% circa, dato molto importante se si pen­sa che le donne vanno incontro a tale infortunio 3-5 volte più dei maschi. E’ stato inoltre dimo­strato da un gruppo norvegese che è possibile ri­durre il numero di infortuni ai muscoli posterio­ri della coscia grazie ad esercizi corretti di rinfor­zo muscolare eccentrico (nordic hamstring)».

Sembra quindi fondamentale il ruolo della forza muscolare?

«Esatto, ma il muscolo non deve essere forte in assoluto, deve però essere sufficientemente re­sistente per sopportare in sicurezza le sollecita­zioni sportive».

Preparazione decisiva per la prevenzione?
«Non è corretto parlare solo di preparazione atletica, né solo di consigli medici; i programmi di prevenzione sono progetti che devono coinvol­gere tutto lo staff di una squadra. Nel 2007 Jan Ekstrand, già citato vice direttore del Comitato Medico Uefa, ha dimostrato come il “coinvolgi­mento” dell’allenatore permette di ridurre il ri­schio di re-infortunio, cioè di recidiva nel calcio. Informando e rendendo corresponsabili gli alle­natori sui fattori di rischio di un infortunio, sui principi della riabilitazione e sui criteri di ritor­no all’attività sportiva dopo un infortunio il nu­mero di recidive si riduce significativamente».

Altre novità?
«Sì, una assoluta. Per la prima volta in Italia è stato presentato a Bologna da Mario Bizzini, fi­sioterapista rappresentate della Fifa, un pro­gramma di riscaldamento che è stato definito “The 11 plus”. Si tratta di corse ed esercizi di ri­scaldamento molto semplici, che vengono ese­guiti con difficoltà crescente durante la stagio­ne e che permettono di ridurre il rischio di infor­tuni di circa un terzo, e addirittura il rischio di gravi infortuni può dimezzarsi».



chiavitos
00martedì 28 aprile 2009 18:11
Re: «L’allenatore deve incidere per diminuire le ricadute»
El Tr3n, 28/04/2009 17.55:


"Presentato a Bologna un programma di riscaldamento: si tratta di corse ed esercizi che permettono di ridurre di un terzo il rischio di infortuni"

DOMENICA, a Bologna, nell’ambito del XVIII Congresso Internazionale di Riabilitazione e Traumatologia Sportiva organizzato dal gruppo medico Isokinetic (più di mille partecipanti), è stato effettuato un convegno parallelo dedicato alla prevenzione degli infortuni nel calcio con la collaborazione della Fifa. Il dottor Fabrizio Ten­cone, per numerose stagioni medico sociale del­la Juventus e da alcuni anni direttore del cen­tro di riabilitazione Isokinetic di Torino, ha pre­sentato tre autorevolissimi ospiti internaziona­li appartenente a F-Marc (il centro di ricerca e valutazione medica della Fifa) che hanno pre­sentato i risultati delle ultime ricerche scienti­fiche. In particolare il dottor Bert Mandelbaum, presidente della società internazionale di ripa­razione della cartilagine del ginocchio, medico responsabile delle nazionali di calcio maschile e femminile statunitense e dei LA Galaxy e mem­bro del comitato medico della Fifa, ha anticipa­to i progetti di ricerca medica.

Tencone, solo recentemente i medici si sono interessati di prevenzione?

«E’ da più di 25 anni che la scienza medico spor­tiva si è interessa alla prevenzione degli infor­tuni nel calcio e ha ottenuto risultati davvero importanti, di interesse sia sportivo che sociale, che non possono oggigiorno essere sottovaluta­ti e devono rappresentare un punto fermo nel­la programmazione stagionale degli allenamen­ti di una squadra di calcio. Il primo studio di ri­ferimento risale al 1983 ed è stato pubblicato dal professor Jan Ekstrand attuale vice direttore del Comitato Medico Uefa, che dimostrò come gli infortuni nelle squadre che effettuano un pro­gramma dedicato alla prevenzione si possono ridurre del 75%. Dall’esperienza di tali risulta­ti si cominciò ad introdurre i primi provvedi­menti preventivi nel calcio (bendaggi, parastin­chi, riscaldamento, ecc) e da allora vennero pub­blicate numerose altre esperienze soprattutto scandinave e americane».

Quali infortuni si possono prevenire?
«Non tutti gli infortuni si possono prevenire, ma molto efficaci sono i programmi per ridurre i problemi articolari. Ad esempio è certamente possibile ridurre le lesione del legamento crocia­to anteriore del ginocchio attraverso l’effettua­zione di programmi di prevenzione che sono sta­ti proposti da numerosi gruppi medici interna­zionali. Al congresso di Bologna, domenica scor­sa, è intervenuta Holly Silvers, l’autrice di un programma denominato PEP (rinforzo musco­lare e propriocettiva) che riduce le lesioni del le­gamento crociato anteriore nelle calciatrici dell’80% circa, dato molto importante se si pen­sa che le donne vanno incontro a tale infortunio 3-5 volte più dei maschi. E’ stato inoltre dimo­strato da un gruppo norvegese che è possibile ri­durre il numero di infortuni ai muscoli posterio­ri della coscia grazie ad esercizi corretti di rinfor­zo muscolare eccentrico (nordic hamstring)».

Sembra quindi fondamentale il ruolo della forza muscolare?

«Esatto, ma il muscolo non deve essere forte in assoluto, deve però essere sufficientemente re­sistente per sopportare in sicurezza le sollecita­zioni sportive».

Preparazione decisiva per la prevenzione?
«Non è corretto parlare solo di preparazione atletica, né solo di consigli medici; i programmi di prevenzione sono progetti che devono coinvol­gere tutto lo staff di una squadra. Nel 2007 Jan Ekstrand, già citato vice direttore del Comitato Medico Uefa, ha dimostrato come il “coinvolgi­mento” dell’allenatore permette di ridurre il ri­schio di re-infortunio, cioè di recidiva nel calcio. Informando e rendendo corresponsabili gli alle­natori sui fattori di rischio di un infortunio, sui principi della riabilitazione e sui criteri di ritor­no all’attività sportiva dopo un infortunio il nu­mero di recidive si riduce significativamente».

Altre novità?
«Sì, una assoluta. Per la prima volta in Italia è stato presentato a Bologna da Mario Bizzini, fi­sioterapista rappresentate della Fifa, un pro­gramma di riscaldamento che è stato definito “The 11 plus”. Si tratta di corse ed esercizi di ri­scaldamento molto semplici, che vengono ese­guiti con difficoltà crescente durante la stagio­ne e che permettono di ridurre il rischio di infor­tuni di circa un terzo, e addirittura il rischio di gravi infortuni può dimezzarsi».






in pratica [SM=x1572479] [SM=x1572479] stai parlando dei preliminari
El Tr3n
00martedì 28 aprile 2009 18:41
A me non sembra così banale come la vedi tu.

Cosa intendi per preliminari?

chiavitos
00martedì 28 aprile 2009 18:49
Re:
El Tr3n, 28/04/2009 18.41:

A me non sembra così banale come la vedi tu.

Cosa intendi per preliminari?




tr3n , ho fatto una battuta, il riscaldamento pre-performance, facevo un paragone scherzoso fra riscaldamento pre-partite e riscaldamento (preliminari) pre- [SM=x1543717] , non era una critica [SM=x1449914]
El Tr3n
00martedì 28 aprile 2009 18:59
E' che non avevo capito.

Un saluto.



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