stuwhima
00sabato 12 giugno 2010 13:38
YOANI SANCHEZ
La fabbrica di zucchero ridotta a rovine, la strada principale desolata e all’interno delle abitazioni il passato cristallizzato nei ricordi. “Da paese modello a paese fantasma - mormorano coloro che vivono nel centro abitato di Hershey- perché lo splendore d’altri tempi si è trasformato in un contenitore di nostalgie. Grazie al talento di alcuni giovani cineasti, la piccola città della provincia di Matanzas compare oggi ritratta in un breve documentario che fa inumidire gli occhi e serrare la gola. Una passeggiata nella nostalgia di centinaia di persone per le quali il futuro - in modo ineccepibile - non si è trasformato in un tempo migliore.
La singolare città comprendeva un tracciato urbanistico moderno, una prospera industria zuccheriera, una fabbrica di cioccolata e un treno elettrico che ancora oggi circola tra cigolii e scintille. Tutto questo su piccola scala ma funzionale, come se avessero messo in ordine - sul prato - una decina di case per bambole con il tetto a due falde. Grazie alla spinta di Milton Hershey (http://www.palabranueva.net/contens/0709/000103-3.htm), nato in un villaggio della Pensilvania nel 1915, iniziarono a costruire questo curioso insediamento nella collina di Santa Cruz, a est della nostra capitale. La prosperità di ieri e l’inerzia di oggi, sono gli accordi tra i quali si muove il cortometraggio diretto da Laimir Fano, proiettato al cinema Chaplin, nel corso di una mostra che ha visto impedito l’ingresso a diversi blogger. Fortunatamente i suoi emotivi 15 minuti circolano già nelle reti alternative di diffusione informativa, dove non è necessario seguire le regole del “diritto di ammissione” di certe entità culturali.
Una magnifica selezione di immagini, unita a un coraggioso lavoro di musiche e colonna sonora, riescono a trasportarci verso un villaggio immerso nella nostalgia. Il cioccolato funge da detonatore per l’emozione dei protagonisti, mentre noi spettatori - dall’altra parte dello schermo - possiamo sentire il suo aroma, l’intreccio della memoria avvolto con la stessa carta dei cioccolatini.