Marito drogato matrimonio annullato

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aston villa
00sabato 16 febbraio 2008 10:29
Cresciuta in una famiglia 'all'anticà, in un piccolo comune di poco più di 15muila abitanti. Nozze in abito bianco, il coronamento di un sogno e poi la scoperta: il marito faceva uso di droghe leggere. Da qui la scelta: annullare tutto, attraverso lo Stato e la Chiesa. E' così che si sono unite e poi divise le vite di O.P., originaria di Eboli (Salerno), e R.M., 42 anni. Era il 4 luglio del 1993, quando si sposarono. Un matrimonio tradizionale, celebrato col vestito bianco e la chiesa piena di fiori e tanti invitati, scelti tra gli amici e i parenti. Un matrimonio celebrato nel cuore dell'entroterra salernitano, a Campagna, comune di 15 mila abitanti dove i valori che contano sono ancora quelli di una realtà rurale fortemente orgogliosa della propria storia e delle proprie usanze. Del resto, anche lei, O.P., che all'epoca delle nozze aveva 24 anni ed era cresciuta in una famiglia "all'antica", legata alle tradizioni della sua terra di origine, all'interno della quale dominava la figura del padre, autentico modello di "pater familias", rigido e autoritario, era certa che quelle nozze sarebbero state il suggello di un amore, ma soprattutto la nascita di una nuova e numerosa famiglia. Ma con il passare dei mesi, lei ha scoperto, un po' alla volta, che il suo uomo frequentava strani giri e, soprattutto, faceva uso di droghe leggere. Una scoperta inconciliabile con l'educazione che suo padre le aveva trasmesso fin da piccola.

Da qui, la decisione di separarsi e la scelta di rivolgersi alla Sacra Rota, per annullare un matrimonio macchiato da un segreto tenutole nascosto per troppo tempo. Dopo la sentenza del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Salernitano- Lucano, il 27 marzo del 2004, e la ratifica del Tribunale Ecclesiastico Regionale Campano, la sentenza veniva alla fine dichiarata esecutiva con decreto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica alla fine del 2007.

In seguito, la coppia, ancora sposata per lo Stato Italiano, decideva, di comune accordo, di richiedere l'efficacia, da parte della Repubblica Italiana, della sentenza di nullità del matrimonio concordatario. Si rivolgeva così alla Corte di Appello di Salerno, che, con una decisione di cui non risulterebbero precedenti specifici, si è uniformata all'annullamento del Tribunale ecclesiastico, dichiarando esecutiva nello Stato italiano la sentenza pronunciata dall'ente ecclesiastico. Secondo le motivazioni dei giudici salernitani, nonostante l'errore sulle qualità personali del coniuge non sia incluso dall'Ordinamento statale come causa di nullità del matrimonio, la Corte ha però confermato che la nullità del Tribunale ecclesiastico non è "in contrasto con l'ordine pubblico".

La donna, "ragazza di provincia cresciuta in una famiglia all'antica - si legge nella sentenza del Presidente relatore Angelo Rossi - voleva che il marito fosse un uomo integro sotto ogni aspetto". "E' una sentenza storica e coraggiosa che crea un precedente importantissimo - ha commentato l' avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'Associazione Matrimonialisti Italiani - Si tratta di un momento importante di apertura dello Stato italiano rispetto ai principi della Chiesa. La serietà del vincolo matrimoniale non può essere minata da atteggiamenti, come la tossicodipendenza in malafede nascosta, di un'unione tanto significativa".
ladillita
00sabato 16 febbraio 2008 15:09
...allora eì sufficiente dire che si fumano spinelli ... [SM=x1465769]
per divorziare velocemente.....

....uauuu...
[SM=x1272042]


evviva il vaticano...
(..e il giudice..campano...) [SM=x1272042]
el flaquito
00sabato 16 febbraio 2008 15:54
[SM=x1272078] [SM=x1272078] [SM=x1272078] [SM=x1272078] [SM=x1272078] [SM=x1451865] [SM=x1451865]

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