Lippi esordio con pareggio

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aston villa
00giovedì 21 agosto 2008 08:24
Festa riuscita solo a metà per il ritorno di Lippi sulla panchina azzurra. Nell'amichevole con l'Austria in terra francese la nazionale ha rischiato di perdere, trovandosi sotto 0 a 2 nel primo tempo ed ha poi raggiunto il pareggio grazie al proprio impegno ma soprattutto a un maxi regalo del portiere Ozcan, protagonista di un autogol con una paperissima da record.

Del resto le autoreti più o meno "ufficiali" hanno condizionato il tabellino della gara: perché Barzagli ha deviato il tiro di Janko per il 2 a 0 dell'Austria, mentre il gol di Gilardino del 2 a 1 è nato da un fortunato rimbalzo-flipper sul suo petto di un pallone deviato in recupero dal difensore Stranzl. Statisticamente il pareggio consente di prolungare a quota 26 la serie di partite senza sconfitta di Lippi alla guida degli azzurri, ma l'andamento dell'incontro ha fatto balenare parecchie sbavature nel copione azzurro basato su un offensivo 4-3-3. Il rendimento delle punte ha risentito della serata poco felice di Del Piero (un facile gol fallito e tanti tocchi imprecisi), ma il centrocampo, totalmente rinnovato nei due tempi, ha raramente saputoi innescare la manovra.

Gli azzurri sono partiti cercando nella memoria gli schemi, le triangolazioni, i dialoghi del Mondiale e per una decina di minuti, i primi, sono riusciti anche a far vedere qualche cosa del passato: Zambrotta e Di Natale si trovano con facilità sulla destra e Grosso si propone con efficacia sulla fascia opposta. Per due volte (2' e 9') la palla arriva invitante dalle parti di Gilardino, ma nella prima occasione l'attaccante non è all'appuntamento in scivolata sul cross da destra e nella seconda tocca solissimo di testa in modo fiacco e centrale. Forse gli uomini di Lippi si illudono che tutto possa tornare indietro e come d'incanto si possa ritrovare la squadra di due anni fa. Invece l'Austria comincia ad uscire dal guscio e forte della sua fisica linea difensiva, supportata dal regista arretrato Scharner, avanza con linearità e pericolosità. Al 14' il primo errore dei tanti commessi dalla difesa azzurra regala agli uomini di Bruckner il vantaggio al primo affondo, un vantaggio che pare destinato ad essere presto annullato se un Gilardino volenteroso quanto impreciso non si facesse neutralizzare da Manninger un tentativo mal riuscito di pallonetto a colpo sicuro.

La formazione azzurra mantiene il controllo della palla, ma é l'Austria a fare gioco. Più reattivi, atleticamente maggiormente dotati, precisi nei passaggi, i rossi, ben impostati dal nuovo tecnico Bruckner che sfodera un prudente modulo 4-1-4-1, sanno spingere con efficacia, mettendo costantemente in difficoltà la male assortita coppia centrale azzurra. A centrocampo Pirlo prova a fare il play maker, ma è scarsamente supportato dai compagni. Poco prima della mezz'ora Lippi prova a cambiare un po' le carte invertendo i ruoli di Pirlo-Gattuso e di Di Natale-Del Piero. A trarne giovamento è soprattutto l'attaccante udinese che a sinistra si muove con più agio, soprattutto quando nella ripresa l'ingresso di un frizzante Dossena permette discrete sovrapposizioni.

Dopo il 2 a 0, nel momento più buio della gara affiora la fortuna azzurra. Prima la deviazione-flipper di Gilardino permette di accorciare le distanze, poi la clamorosa autorete del portiere austriaco conclude la rimonta. Sul piano del gioco la gara con l'Austria lascia più ombre che luci, anche se l'Italia targata Roma (sponda giallorossa) del secondo tempo, con De Rossi perno del centrocampo, sa regalare qualche emozione in più al pubblico quasi tutto tricolore.
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