La vedo durissima

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aston villa
00giovedì 19 giugno 2008 11:07
Un'Italia sperimentale al cospetto dei campioni del mondo. Gli azzurri del rugby ripartono dalla tana del Sudafrica. Patria del ct italiano Mallett ma soprattutto regno degli Springboks, che hanno conquistato il titolo mondiale nel Mondiale francese dell'anno scorso. Toccherà al XV azzurro l'arduo compito di testare lo stato di forma dei sudafricani nel match di sabato (ore 15.00) al Newslands Stadium, il primo del tour estivo dell'Italia (l'altra sfida sarà con l'Argentina il 28 giugno).

Sfida impossibile. Gli Springboks sono una delle sei Nazionali contro cui l'Italia non ha mai conquistato un risultato utile. L'ultima vittima dei sudafricani è il Galles di Gatland, dominatore del Sei Nazioni. Se a questo si aggiunge che i "Bafana bafana" sono anche i campioni del mondo in carica si ha un'idea della difficoltà della partita per i ragazzi di Mallett. Per il tecnico dell'Italrugby si tratta di un ritorno in patria. Proprio sotto la sua guida la nazionale sudafricana realizzò un record ancora imbattuto di 17 vittorie consecutive tra il 1997 e il 1998. Privo di molti titolari del Sei Nazioni, ancora impegnati con i propri club nelle fasi finali del Top 14 o bloccati da infortuni, Mallett si affida a una squadra rivoluzionata rispetto all'ultima partita giocata dagli azzurri (la sfida del 15 marzo giocata al Flaminio contro la Scozia). Mancheranno tra gli altri capitan Parisse, i due Bergamasco, Bortolami e Castrogiovani.

Formazione rinnovata. Allora decise Marcato con un drop allo scadere. E proprio dal giocatore del Benetton riparte il ct, che lo schiera come estremo XV azzurro. Per il resto la linea dei trequarti è profondamente rimaneggiata. All'ala Robertson torna a far coppia con Matteo Pratichetti, al rientro dopo l'infortunio che lo ha tenuto lontano dal Sei Nazioni. Del tutto inedita la coppia di centri. L'esordiente Gonzalo Garcia, fresco di scudetto con il Cammi Calvisano, trova al proprio fianco un uomo di esperienza come Andrea Masi, di nuovo schierato secondo centro dopo l'esperimento (senza troppo successo) in maglia numero dieci dell'ultimo 6 Nazioni.

Nuova apertura. Una novità anche in mediana. Picone conserva la maglia numero nove vestita dalla terza giornata del Sei Nazioni. E divide la regia della Nazionale con il 21enne Luke McLean. L'italo australiano del Cammi Calvisano, alla sua prima apparizione in maglia azzurra, è la principale novità del XV azzurro. Mallett si affida a lui per risolvere un vuoto ciclico del rugby italiano, dopo l'addio di Dominguez. Dopo che l'esperimento di Masi schierato come apertura durante il Sei Nazioni, non ha dato i risultati sperati. Sull'avvicendamento il ct dice: "Luke ha il fisico e la velocità per giocare a numero dieci a livello internazionale. La mia scelta nasce proprio da una valutazione di queste sue qualità. Masi? Voleva tornare a giocare come centro, in un ruolo che sente maggiormente suo, l'ho accontentato".

Seconda linea collaudata. In terza linea Josh sole sostituisce Parisse, mentre i due flanker sono Robert Barbieri e Alessandro Zanni. La seconda linea è l'unico reparto dove Mallett può contare su una soluzione ampiamente collaudata, con Carlo Del Fava e Santiago Dellapè ancora in coppia. Infine, per affrontare una delle prime linee tradizionalmente più temibili al mondo come quella sudafricana Mallett schiera Nieto pilone destro, punta sulla grinta di Ghiraldini, capitano di giornata, a tallonatore e, a sinistra, manda in campo Michele Rizzo, la cui prima ed unica apparizione azzurra risale a tre anni fa.

Forze fresche e veterani. Insomma un mix di forze fresche e veterani. Tra questi ultimi, citazione d'obbligo per Alejandro Moreno, 35 anni, che torna in nazionale dopo 6 anni e con un figlio che nasce tra qualche giorno. Merito delle tante defezioni tra i piloni e di una moglie comprensiva: "È lei che mi ha praticamente obbligato ad accettare". Uno dei più emozionati sarà comunque proprio il ct, avversario in patria. Per non sfigurare, spiega il tecnico, bisogna puntare a tenere palla. "Le chiavi della partita? Sicuramente il possesso. Abbiamo due eccellenti seconde linee come Dellapè e Del Fava". Un altro che ha fatto il salto da under 21 degli Springboks a titolare della Nazionale Azzurra. Con la speranza sabato di farsi rimpiangere dai suoi vecchi "connazionali". Magari prendendo esempio dall'Italia A che tre giorni fa nella sfida di Nations cup, proprio contro il Sudafrica, è arrivata a un solo punto dall'impresa (19-20).
aston villa
00sabato 21 giugno 2008 20:40
Sono i campioni del mondo, ma non lo dimostrano. Delusione Springboks. L’Italia esce dal tempio ovale di Newlands sconfitta, senza realizzare nemmeno un punto, subendo quattro mete, ma non umiliata. Anzi: il 26-0, se si considerano i tre precedenti in terra sudafricana, per quanto paradossale possa apparire, è risultato da considerare addirittura quasi positivo...
NIENTE SCOPPOLA - Il punteggio medio di quelle partite, disputate tra il 1999 e il 2001, era stato di 78-6 e lo scarto minore risaliva al match di Porth Elizabeth del giugno 2001, quando i padroni di casa si imposero con un +46 (60-14). Certo, quello zero nel tabellino è pesante: era da 49 partite e da oltre quattro anni, da una sfida del Sei Nazioni 2004 a Parigi contro la Francia, che gli azzurri non rimaneva a secco. Ma non tutto è da buttare.
IL MATCH - Si gioca alle tre del pomeriggio e i fari dello stadio si accendono già durante il riscaldamento: l’inverno di Cape Town è buio e umido. Le Table Mountains che delimitano la città sono circondate dalla nebbia. La pioggia è insistente, a tratti pesante. Tanto da condizionare la qualità del gioco. Nel primo tempo lo spettacolo è misero, si assiste a una serie infinita di calci da entrambe le parti e sebbene Matfield e compagni esercitino una certa supremazia territoriale e siano costantemente in attacco, il divario non è netto come era lecito attendersi. Il ping-pong è estenuante e se è quasi normale per l’Italia accettarlo, gli Springboks sembrano incapaci di alternative. Le uniche fiammate portano a due mete: di Steyn la prima, dopo uno slalom di Habana e di Du Plessis la seconda, con la mischia a sfondare in avanzamento.
STESSO COPIONE - Il copione non muta nella ripresa, ma almeno, con qualche pallone al largo, c’è un po’ più gioco. Arrivano altre due mete: ancora di Du Plessis, con un’azione fotocopia della precedente e di Mtawarita. Solo il finale è di marca azzurra, coi ragazzi di Mallett nei ventidue avversari che rinunciano a piazzare e McLean (discreto il suo debutto all’apertura) a mancare un drop di un soffio. Con lui hanno esordito in Nazionale un buon Garcia e, uscendo dalla panchina, Rouyet e Pavan. Sabato prossimo, a Cordoba, secondo e ultimo test della tournée in casa dell’Argentina.
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